Quincy Jones non corre rischi. La scorsa settimana il settantasettenne, che ha due ginocchia di titanio e un apparecchio acustico che fischia quando parla, era in Svezia al Karolinska Institute dove 14 fra "i migliori medici del mondo" hanno passato sei giorni facendogli il suo checkup annuale". “Craniologia, urologia, tutto", dice.
Dal bebop fino all'hip-hop, non c'è rimasto nessuno in vita che abbia fatto di più per la musica americana di Quincy Delight Jones Jr. E questo può avere i suoi lati negativi. "Ho perso 174 persone in quattro anni" dice. "La scorsa settimana Abbey Lincoln. Prima Herman Leonard, Hank Jones, Lena Horne, Billy Preston - metà di questi ragazzi erano più giovani di me. Sammy Davis aveva 64 anni quando è morto".
Ha smesso di andare ai funerali. "Chi ne ha bisogno?" L'anno scorso, Jones ha perso Michael Jackson, che lui chiamava Smelly. Hanno fatto tre album insieme - Off the Wall nel 1979, nel 1982 Thriller, Bad nel 1987 - una collaborazione che ha cambiato per sempre il pop. "Poi Michael mi ha licenziato" sorride Jones. Stava spingendo Jackson verso l'hip-hop, ma il cantante aveva dubbi. "Diceva - Quincy non capisce più il business. Lui non sa che il rap è morto - Ma va bene. Non era così evidente allora".
Eppure sono stati amici fino alla fine. "Ero a Londra quando ha fatto sold out con i 10 concerti e poi con gli altri 40. Mi ha chiamato. Voleva portare i bambini. Ma io ero con Mohamed Al Fayed e gli ho detto, 'Ci vedremo a Los Angeles'. E quella fu l'ultima volta che ho parlato con lui".
Sapevi che non stava bene? "No, no" dice. "Non c'era modo di saperlo. Nessuno può essere incolpato per quello che è successo. Gli artisti di tale levatura possono fare quello che vogliono. Si dovrebbero monitorare 24 ore su 24 per sapere cosa sta succedendo". Riguardo il numero di spettacoli? Erano troppi perché potesse farvi fronte? "Non lo so, amico. E' una cosa personale. Molto, molto personale. Ci sono troppi dettagli. A meno che uno non sia totalmente consapevole di tutto, è difficile esprimere un giudizio".
Jones stesso è stato una volta in punto di morte. Nel 1974, ha avuto due aneurismi cerebrali che non gli hanno più permesso di suonare la tromba. Gli era stato dato un 1% di possibilità di sopravvivere all'operazione: quando i medici gli rasarono la testa conservarono i capelli in un sacchetto di plastica, nel caso avessero dovuto incollarli nuovamente al suo cadavere. Si svegliò trovando organizzato uno stravagante memorial. E suppose che poteva anche andare avanti. "Frank Sinatra mi disse 'Q, vivi ogni giorno come se fosse l'ultimo. E un giorno sarai pronto'".
Fortunatamente la flotta di medici svedesi gli ha dato il via libera. "Tranne la vodka che penso sia fuori dalla mia vita per sempre. Anche se dicono che due bicchieri di vino rosso siano meglio che non bere affatto!". Sembra certamente in salute. Quando ci incontriamo, al Ritz di Parigi, sta guardando la receptionist con un lampo negli occhi (ha avuto tre matrimoni e sette figli, dai 17 ai 56 anni) e scoprendo che sono di Londra , gli piace utilizzare il suo cockney (dialetto locale, ndt). "Ho imparato dal migliore, Michael Caine" spiega. Poi mi mostra l'anello sovrano di Frank Sinatra, un dono della figlia del vecchio 'Blue Eyes'.
Di tutti i suoi successi una costante nella vita di Jones è stata la capacità di trasformare grandi uomini e donne (soprattutto musicisti) in amici personali. Il suo libro bestseller del 2001 “Q: L'autobiografia di Quincy Jones” viene fornito con 50 pagine di riconoscimenti e sembra contenere più celebrità che aneddoti. A 30 anni aveva sostenuto Billie Holiday e Ella Fitzgerald, suonato la tromba dietro a Thelonious Monk e Charlie Parker, registrato con Jacques Brel e arrangiato Ray Charles. Così come è stato il cervello dietro il più grande album di sempre della musica ( Thriller) e singolo (We Are the World ), lil suo arrangiamento di Fly Me to the Moon è stato la prima musica interpretata da Buzz Aldrin quando vi approdò nel 1969. Ci sono state 33 colonne sonore e 79 nomination ai Grammy.
.... (parte non tradotta, la potete leggere nel link)
La sua diplomazia si incrina alla menzione di Lady Gaga, però. Perché sta roteando gli occhi? "Non la ascolto" dice. Perché no? "Perchè l'ho sentita un paio di volte!". Apparentemente due volte è abbastanza. E' Jackson a cui sarà sempre legato, però. Per Thriller Jones ha selezionato 9 canzoni su 800. "Poi ho tirato fuori le quattro più deboli e le ho sostituite con The Lady in My Life, PYT, Beat It e Human Nature. Mescola con Billie Jean e Wanna Be Startin Something, e avrai un album serio". C'era stata una storia sul sito web Popbitch che sosteneva che Jones era così esasperato dalle urla e le lamentele di Jackson che lo ha preso a calci. "Ah ah, no, ma sapevo come gestire Michael".
Ora tutte queste canzoni non incluse in Thriller saranno probabilmente ascoltate: la Sony e il patrimonio di Jackson hanno fatto un contratto per 250 milioni di dollari per 10 album. "Non voglio essere coinvolto", ha detto Jones . "Il povero ragazzo non c'è più. E' morto più giovane di quanto lo ero io quando l'ho prodotto. Ha lasciato qualcosa che non molte persone lasceranno".
www.guardian.co.uk/music/2010/sep/08/quincy-jones