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il sogno più grande (in corso). Rating: verde

Ultimo Aggiornamento: 29/12/2010 13:24
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19/09/2010 16:20
 
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Brava, scrivi bene, mi piace sempre di più la tua ff, aspetto il seguito
Baci [SM=x47938]
[Modificato da invernizzilaura 19/09/2010 16:20]
20/09/2010 18:29
 
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nuovo capitolo
Con il passare delle settimane cominciai ad avvertire una strana sensazione di disagio nei confronti di mia madre.
Ovunque andavo sentivo le voci di Michael e di mio padre.
Non volevo diventare un peso per mia madre, perché non era ancora riuscito a superare la morte di papà.
Così decisi di andarmene da casa mia, così non avrei combinato guai.
Volevo aspettare che fossero le 00.00 precise, perché per quell’ora mia madre sarebbe andata a letto.
Lasciare mia madre rendeva le cose ancora più difficili, perché era come una sorella per me.
Erano le 23 precise.
Salutai mia madre e me ne andai in camera mia e preparai le mie cose.
Finalmente arrivò il momento tanto atteso.
Sentii la televisione spegnersi e i passi di mia madre dirigersi verso la sua stanza.
Era il momento di andarmene, mi ripetevo in continuazione.
Uscì dalla mia stanza e camminai in punta di piedi per non fare troppo rumore.
Raggiungendo la porta d’ingresso scrissi una lettera per mia madre quando si sarebbe alzata il giorno seguente.
Nel scriverla le lacrime erano le vere protagoniste.
La mia mente diceva di rimanere, ma il mio cuore diceva di andare per lasciare che mia madre avrebbe vissuto una vita almeno serena sapendo che io non le sarei mai più stata tra i piedi.
Terminata la lettera, la misi vicino al televisore e, mentre uscì di casa, mandai un bacio a una foto di mio padre quando era ancora giovane e pieno di vita.
Non sapevo ancora quale fosse la mia tappa, ma sicuramente non sarebbe stato qui.
Camminai per tutta la notte.
Finalmente raggiunsi un hotel.
Sapevo che non mi avrebbero permesso di dormire, ma volevo provarci ugualmente.
Mentre entrai, potei guardare l’interno di quel splendido hotel, era davvero stupendo non riuscivo a trovare le parole per esprimere la bellezza.
- Salve..
- Salve.
- Volevo sapere se potevo dormire almeno per questa notte nel vostro lussuoso hotel.
- Ha una prenotazione?
- No..
- Allora vi devo chiedere di andarvene.
- Ma…
- Se ne vada immediatamente!!!
- Va bene.
Abbandonai l’hotel sapendo di non aver trovato un riparo almeno per quelle notte.
Mi sedetti su un marciapiede e piansi.
Non volevo piangere, ma le lacrime arrivavano mostrando al mondo la mia vera essenza, una ragazza con un grande amore e con la perdita del proprio padre ancora fresca.
- Elisa, sei davvero te?
Alzai lo sguardo e vidi davanti a me la mia migliore amica.
- Stefania? Sei proprio te?
- Si sono io, ma che cosa staresti facendo qui?
- Sono scappata di casa!
- Per quale motivo?
Le raccontai per filo e pensiero tutto ciò che mi era capitato.
- Mi dispiace tantissimo.
- Anche a me. Ma che cosa ci fai qui?
- Lavoro nella gelateria accanto a questo immenso hotel.
- Capisco.
- Vorresti venire ad abitare a casa mia?
- Mi piacerebbe,ma è meglio di no.
- Perché?
- Quando mia madre si accorgerà che non sono più a casa chiamerà sicuramente a casa tua!
- Giusto. Adesso che cosa farai?
- Me ne vado da questa città!
Mi alzai in piedi e mi diressi verso la campagna.
- Chiamami se hai qualche problema.
- Va bene, ma non dire a nessuno dove vado; specialmente a mia madre.
- Ok.
La abbracciai e me ne andai.
Speravo solo che le voci di Michael( l’amore della mia vita) e di mio padre( l’uomo più dolce di questo mondo) mi potevano condurre verso una vita più serena e volevo che mia madre fosse fiera di me, perché sto crescendo assieme al dolore.
20/09/2010 21:38
 
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Bello anke questo capitolo, brava [SM=x47938]
aspetto il seguito
23/09/2010 19:15
 
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Non sapevo dove andare, ma il mio posto non era di certo quella città.
Nella mia testa volano soltanto così tanti pensieri che faccio fatica a continuare a camminare.
Io non sapevo che cosa pensare, che cosa dire in quel preciso momento, perché l’unica cosa che volevo era di rivedere nuovamente il volto di mio padre, ma sapevo che questo non poteva succedere.
Camminavo sulla strada in compagnia del mio amore e di mio padre.
Dopo un paio di ore iniziai a essere stanca e affamata.
Cominciavo ad avere le visioni…
Davanti a me vedevo Michael con un mazzo di rose.
- Amore mio sei proprio tu?
- Si sono io.
- Finalmente siamo di nuovo insieme!
- Proprio. Io sono qui, perché voglio farti ragionare..
- Su cosa?
- Dovresti tornare da tua madre, perché sente molto la tua mancanza.
- Non credo proprio.
- Va bene.
- Come posso mettermi in contatto con te?
- Quando sentirai il bisogno di confidarti con me basta che parli attraverso il cuore e io sarò con te ogni volta.
In quel momento l’immagine di Michael divenne sempre più sfuocata.
23/09/2010 19:40
 
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che storia!!! [SM=g27823] hai una fantasia incredibile! [SM=x47932] mi raccomando..continua così! e pensa a quello che ti ho detto!non mollare! MAI!..è continuando a scrivere che si migliora!
un bacio grande! [SM=g27838]
Vero


ѕρєє¢нℓєѕѕ...тнαт'ѕ нσω уσυ мαкє мє fєєℓ..♥
ι'ℓℓ иєνєя ℓєт уσυ ραят..fσя уσυ'яє αℓωαуѕ ιи му ♥
23/09/2010 19:40
 
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che storia!!! [SM=g27823] hai una fantasia incredibile! [SM=x47932] mi raccomando..continua così! e pensa a quello che ti ho detto!non mollare! MAI!..è continuando a scrivere che si migliora!
un bacio grande! [SM=g27838]
Vero


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30/09/2010 21:45
 
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Ma sempre deve morire qualcuno però.. Uffi.. Cerca di ritrovare il tuo papà, magari non è morto e qualcuno ha voluto che tua mamma lo credesse morto! DAI!! Però sei davvero stata brava questa volta!! Complimenti per la tua storia FANTASTICA! Hai una fantasia incredibile! Continua

01/10/2010 00:15
 
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Quoto Alejan..
continua 4ever.. [SM=x47932] [SM=g27838]

“Quando l’uomo si convince di possedere uno spirito immortale,
scopre di avere in sé i mezzi che lo rendono onnipotente.”
Gustavo Rol


Your love is magical, that's how I feel
05/10/2010 14:51
 
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nuovo capitolo
Volevo rivedere ancora il volto di Michael, ma non e’ stato possibile.
In quel momento provai la sensazione di abbandono nei miei confronti che mi porto’ a pensare che le persone che mi sono accanto facciano di tutto per farmi stare da sola con me stessa, invece che stare piu’ a contatto con loro.
Rivedere il mio amore e’ stato un impulso forte che mi porto’ a riflettere.
Avrei potuto parlare con michael ogni volta che mi sarei sentita confusa e sola e questo era la spinta che mi serviva per andare avanti.
Durante il mio cammino la mancanza del mio papa’ si faceva sempre piu’ sentire e mi fece riflettere sul senso del mio distacco da mia madre.
Stavo facendo la cosa giusta abbandonando mia madre tutta da sola a casa?
La mia mente mi diceva che era la cosa piu’ logica da fare, mentre il mio cuore la pensava in modo differente; diceva che anche se continuassi a stare lontano dalla mia famiglia questo comporterebbe alla disperazione di mia madre e alla totale nostalgia da parte mia e da parte sua.
Volevo andare avanti anche se cosi’ facendo spezzavo il cuore di mia madre.
La strada era ancora lunga, non sapevo dove stavo andando mi lasciavo guidare dal mio istinto e dal mio cuore.
29/12/2010 13:24
 
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nuovo capitolo

Ogni secondo che passo lontano dalla mia famiglia, mi sembra che qualcuno mi stia puntando una pistola davanti mio ormai fragile cuore.
Il viaggio mi sembra così lungo, così pesante, ma so che in fondo troverò la risposta a tutti i miei dubbi, specialmente desideravo rivedere nuovamente il volto di Michael e risentire la tenera voce di mio padre.
Le ore passavano e le mie gambe cominciavano ormai a risentire la fatica del viaggio e avevo bisogno di riposarmi e di mettere qualcosa nello stomaco, ma non vedevo niente all’orizzonte fino a quando incontrai una giovane ragazzo che stava osservando le nuvole.
Era la mia unica possibilità per riposarmi e per ritrovare le persona a me care, perciò decisi di buttarmi e di conoscerlo affinchè mi indicasse un posto vicino per rilassare la mente.
Ero molto turbata, perché mi sembrava una persona un po’ strana, però mi feci coraggio e andai a conoscerlo.
- Ciao.
Si girò verso di me e vidi che i suoi occhi erano così bui e cupi che mi trasmettevano una sensazione di disagio e di paura.
Aspettavo una sua risposta per entrare in una “vera” discussione.
- Ciao. Come stai?
- N - non t – tanto b – bene.
La sua voce era così roca, così profonda che la mia impressione è stata quella di una povera persona che da poco aveva smesso di fumare.
Trattenni il respiro e proseguimmo con la nostra “conversazione”.
- Come mai ti trovi qui?
- È – è u – una l – lunga s – storia.
- Prova a spiegarmelo.
Gli presi le mani e iniziò con i suo discorso.
Tra una parola e l’altra mi resi conto di quanto i problemi di tutti giorni possano cambiare e rendere migliori i cuori delle persone e di quanto dobbiamo essere grati di come siamo davanti alla difficoltà e alla semplicità della vita.
- C – come m – mai s – stai p – piangendo?
- No, niente. Non i devi preoccupare per me.
- R – raccontami t- tutto.
Forse ero riuscita a trovare qualcuno che finalmente sarebbe riuscito a comprendermi facendomi sentire finalmente a mio agio con me stessa anche con questo masso che mi portavo dietro da troppo tempo.
Avevo trovato un amico, una persona su cui avrei potuto contare fino alla fine.

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