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A cosa è dovuto davvero il successo di Michael?

Ultimo Aggiornamento: 14/01/2011 13:14
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25/08/2010 11:26
 
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Re: Re: Re: Re:
Miles75, 25/08/2010 11.24:




Certo, il grande pubblico ha bisogno di forme artistiche non autoreferenziali (che possono piacere a noi amanti della musica), ma ha bisogno di forme artistiche capaci di penetrare la profondità, di esprimere innanzitutto contenuti; meglio ancora se contenuti emotivi profondi. Ha bisogno di autenticità emotiva. magari non li sente necessariamente suoi, ma percepisce che sono autentici, non costruiti.




[SM=g27815]
Sul dato della autenticità mi riprometto di intervenire quando avrò piu tempo a disposizione, non sono completamente d'accordo con te
25/08/2010 11:32
 
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Re:
Aryn, 25/08/2010 11.08:

concordo in pieno con Keep the faith, è normale che non sia tutta farina del sacco di MJ, ma del resto quale artista al mondo non ha bisogno dell'aiuto di qualcuno? quando MJ si è avvalso di Q aveva 20 anni, è anche normale che aveva bisogno di una mano, ma i suoi più grandi successi son quasi tutti scritti da lui.

Il mio più grande rammarico, artisticamente parlando, è che Michael non ha mai prodotto un album totalmente da solo, ed è un gran peccato, non aveva abbastanza sicurezza in sè stesso credo, la convinzione di dover per forza seguire uno stile quando invece era stato lui a dettarne uno. Purtroppo la psicologia di Michael era talmente minata da andare a toccare anche il lato artistico.

----------

Anch'io penso che Michael musicalmente avesse delle grandi potenzialità.
Per concretizzarle, aveva bisogno di due cose: fiducia in sè stesso, maggiore autostima; e un percorso più regolare di apprendimento musicale, uno studio, nel senso tradizionale, del linguaggio musicale, che gli permettesse di approcciare la creazione musicale in modo più razionale e contando meno sull'ispirazione, sull'emotività e sull'improvvisazione.
In questo modo sulla naturale espressività e creatività musicale avrebbe potuto innestare una più sicura metodica, cosa che però senza fiducia in se stessi non può verificarsi.
25/08/2010 11:36
 
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Re: Re: Re: Re: Re:
Keep the faith, 25/08/2010 11.26:




[SM=g27815]
Sul dato della autenticità mi riprometto di intervenire quando avrò piu tempo a disposizione, non sono completamente d'accordo con te




Sì, non so neanch'io quanto fossero autentici, però credo che la gente li percepisse come tali, o comunque di più di quelli proposti da altri.

E comunque ciò che intendo io non è il fatto che MJ quando sul palco cantava She's out of my life realmente richiamasse alla mente cosa significa il dolore per la perdita della propria donna, assolutamente no, ma che in generale, al di là degli specifici contenuti di ogni canzone, quello che MJ riusciva a manifestare è la profondità e ricchezza, questa sì per me reale, la non superficialità non banalità del suo modo di sentire l'esperienza musicale, del suo vissuto emotivo nel complesso, e l'energia con cui tale vissuto emotivo (tra l'altro reduce da esperienze biografiche non proprio ordinarie) voleva esprimersi.
Comunque aspetto le considerazioni tue e degli altri!
[Modificato da Miles75 25/08/2010 11:59]
25/08/2010 12:26
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Miles75, 25/08/2010 11.36:




Sì, non so neanch'io quanto fossero autentici, però credo che la gente li percepisse come tali, o comunque di più di quelli proposti da altri.

E comunque ciò che intendo io non è il fatto che MJ quando sul palco cantava She's out of my life realmente richiamasse alla mente cosa significa il dolore per la perdita della propria donna, assolutamente no, ma che in generale, al di là degli specifici contenuti di ogni canzone, quello che MJ riusciva a manifestare è la profondità e ricchezza, questa sì per me reale, la non superficialità non banalità del suo modo di sentire l'esperienza musicale, del suo vissuto emotivo nel complesso, e l'energia con cui tale vissuto emotivo (tra l'altro reduce da esperienze biografiche non proprio ordinarie) voleva esprimersi.
Comunque aspetto le considerazioni tue e degli altri!




Quando parlo di non autenticità, è chiaro che non mi riferisco alla pantomima di She's out of my life, che mi diede oltremodo fastidio anche quando la vidi rappresentata a 5 metri da me al Flaminio di Roma.
Mi riferisco ad altro, ossia all'autenticità artistica del nostro, ossia al rappresentare ciò che egli sentiva dentro, sia in musica che nel ballo, e, da questo punto di vista, non credo si possa parlare di autenticità, nessun artista Mainstream può esserlo fino in fondo, ma amio parere nulla toglie alle doti artistiche dell'artista in questione.
Credo che MJ fosse un formidabile attore, e in quanto tale, poco autentico, ne trovo un pò, nel suo rapporto con i bambini, ma è questione diversa dall'autenticità artistica di cui dibattiamo qui.
Trovo una certa freschezza artistica, che non è autenticità però, in OTW, per il resto tutto magnificamente congegnato!!!
25/08/2010 14:44
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Keep the faith, 25/08/2010 12.26:




Quando parlo di non autenticità, è chiaro che non mi riferisco alla pantomima di She's out of my life, che mi diede oltremodo fastidio anche quando la vidi rappresentata a 5 metri da me al Flaminio di Roma.
Mi riferisco ad altro, ossia all'autenticità artistica del nostro, ossia al rappresentare ciò che egli sentiva dentro, sia in musica che nel ballo, e, da questo punto di vista, non credo si possa parlare di autenticità, nessun artista Mainstream può esserlo fino in fondo, ma amio parere nulla toglie alle doti artistiche dell'artista in questione.
Credo che MJ fosse un formidabile attore, e in quanto tale, poco autentico, ne trovo un pò, nel suo rapporto con i bambini, ma è questione diversa dall'autenticità artistica di cui dibattiamo qui.
Trovo una certa freschezza artistica, che non è autenticità però, in OTW, per il resto tutto magnificamente congegnato!!!



Per autenticità io intendo, ad esempio, il percepibile grado di coinvolgimento di un artista nella sua performance.
Tale grado è ad un livello molto alto nel Bad Tour e in quelli precedenti fatti con i fratelli: è palese in MJ la voglia di donare al suo pubblico, con entusiamo, sé stesso e la propria arte.
incece nell'History tour vediamo un MJ quasi "automa", quasi gliel'avesse ordinato il dottore di fare quel tour.

Per come vedo io la cosa (e essendomi cimentata a livello amatoriale con il teatro), so che coinvolgimento spirituale (che è un po' di più che emotivo; spirituale riguarda anche la sfera della volontà e della razionalità) e "congegno", calcolo non sono inconciliabili.
Un attore sa come dovrà muoversi e cosa dire in scena, ma può emozionarsi e farsi coinvolgere, e in profondità, ogni volta che la calca.
Secondo molti registi ed attori, il livello di immedesimazione di un attore nel suo personaggio ha effetti positivi sulla credibilità della sua interpretazione e sulla sua capacità di suscitare emozioni.
MJ non è un attore, ma un interprete sì. Secondo me questo discorso può valere anche per lui. Il grande pubblico lo ha percepito.

Comunque, per autenticità io intendo anche quest'altro: l'idea degli zombie in thriller (la metamorfosi in zombie è MJ al 100%, è l'espressione della paura profonda e il gusto di esorcizzarla), l'ispirazione a West Side story per beat it, la tematica alla base di Dirty Diana o Leave me alone non è qualcosa rispetto a cui MJ fosse indifferente. Erano tematiche che attingevano al suo magma psicologico, non erano pura trovata commerciale, come accade per molti artisti creati ad arte per il mainstream. Non era indifferente una tematica o l'ltra, cosa che noi percepiamo per altri artisti (tipo madonna, per me è così', non me ne vogliano i suoi fan).
Per non parlare del singolarissimo trasporto per i bambini che è unico in MJ, anch'esso ha avuto un posto importante nella sua ispirazione.
Il grande pubblico lo ha percepito, soprattutto nelle esibizioni dal vivo.

Ovvio che non tutte le canzoni di MJ sono così: penso a You are not alone (coinvolgimento zero), You rock my world, ecc. Sono song funzionali solo al confezionamento dell'album .
E' ovvio anche quello che dici tu, cioè il grande ruolo della perfezione scenica della performance di MJ, ben congegnata. Ma secondo me non è l'unico fattore del successo di MJ, anzi, combinato con l'originalità dell'ispirazione, ha creato un mix irresistibile (proprio come dovrebbe succedere in teatro).

D'accordo con te sulla pantomima di She's out of my life. Io definisco questi momenti come espressione del famoso "pacchiano jacksoniano". Ma non si rendeva conto di quanto fosse kitsch?
magari in un topic apposito potremmo divertirci a scovare altri esempi di questo stile!!!
[Modificato da Miles75 25/08/2010 14:55]
25/08/2010 15:38
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Miles75, 25/08/2010 14.44:



Per autenticità io intendo, ad esempio, il percepibile grado di coinvolgimento di un artista nella sua performance.
Tale grado è ad un livello molto alto nel Bad Tour e in quelli precedenti fatti con i fratelli: è palese in MJ la voglia di donare al suo pubblico, con entusiamo, sé stesso e la propria arte.
incece nell'History tour vediamo un MJ quasi "automa", quasi gliel'avesse ordinato il dottore di fare quel tour.

Per come vedo io la cosa (e essendomi cimentata a livello amatoriale con il teatro), so che coinvolgimento spirituale (che è un po' di più che emotivo; spirituale riguarda anche la sfera della volontà e della razionalità) e "congegno", calcolo non sono inconciliabili.
Un attore sa come dovrà muoversi e cosa dire in scena, ma può emozionarsi e farsi coinvolgere, e in profondità, ogni volta che la calca.
Secondo molti registi ed attori, il livello di immedesimazione di un attore nel suo personaggio ha effetti positivi sulla credibilità della sua interpretazione e sulla sua capacità di suscitare emozioni.
MJ non è un attore, ma un interprete sì. Secondo me questo discorso può valere anche per lui. Il grande pubblico lo ha percepito.

Comunque, per autenticità io intendo anche quest'altro: l'idea degli zombie in thriller (la metamorfosi in zombie è MJ al 100%, è l'espressione della paura profonda e il gusto di esorcizzarla), l'ispirazione a West Side story per beat it, la tematica alla base di Dirty Diana o Leave me alone non è qualcosa rispetto a cui MJ fosse indifferente. Erano tematiche che attingevano al suo magma psicologico, non erano pura trovata commerciale, come accade per molti artisti creati ad arte per il mainstream. Non era indifferente una tematica o l'ltra, cosa che noi percepiamo per altri artisti (tipo madonna, per me è così', non me ne vogliano i suoi fan).
Per non parlare del singolarissimo trasporto per i bambini che è unico in MJ, anch'esso ha avuto un posto importante nella sua ispirazione.
Il grande pubblico lo ha percepito, soprattutto nelle esibizioni dal vivo.

Ovvio che non tutte le canzoni di MJ sono così: penso a You are not alone (coinvolgimento zero), You rock my world, ecc. Sono song funzionali solo al confezionamento dell'album .
E' ovvio anche quello che dici tu, cioè il grande ruolo della perfezione scenica della performance di MJ, ben congegnata. Ma secondo me non è l'unico fattore del successo di MJ, anzi, combinato con l'originalità dell'ispirazione, ha creato un mix irresistibile (proprio come dovrebbe succedere in teatro).

D'accordo con te sulla pantomima di She's out of my life. Io definisco questi momenti come espressione del famoso "pacchiano jacksoniano". Ma non si rendeva conto di quanto fosse kitsch?
magari in un topic apposito potremmo divertirci a scovare altri esempi di questo stile!!!




WOW!!!! WOW!!! WOW!!!
Il tuo ragionamento è piu che valido, tuttavia, credo che l'autenticità non corrisponda tanto al credere nelle tematiche che si affrontano, quanto piuttosto, essere se stessi al 100% nell'esprimerle, senza aver paura che un lavoro possa essere per questo troppo complesso, e dunque vendere di meno.
Ti faccio un esempio molto semplice, Bad è un brano Funky, ma Funky vero e tosto, tuttavia, fu addolcito e reso consono alle chart degli 80 attraverso un lavoro di arrangiamento commerciale, questo implica, necessariamente un venir meno dell'autenticità di quel pezzo.
Su Bad tour devo darti ragione, ad esempio l'interpretazione di Lovely one è davvero autentica, io la definirei animalesca, così come quella di Shake your body, molto meno Heal the world e BOW del Dang tour.
Sul pacchiano Jacksoniano ci sarebbe un libro da scrivere, ma dobbiamo considerare che MJ viene da una cultura Kitch per eccellenza, lo steso James Brown non mi pare brllasse da questo punto di vista.
Credo poi che se ne rendesse conto benissimo, ma a proposito di autenticità, dava al pubblico quel che voleva, panem et circenses dicevano i nostri antenati no?
25/08/2010 18:43
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Keep the faith, 25/08/2010 15.38:




WOW!!!! WOW!!! WOW!!!
Il tuo ragionamento è piu che valido, tuttavia, credo che l'autenticità non corrisponda tanto al credere nelle tematiche che si affrontano, quanto piuttosto, essere se stessi al 100% nell'esprimerle, senza aver paura che un lavoro possa essere per questo troppo complesso, e dunque vendere di meno.
Ti faccio un esempio molto semplice, Bad è un brano Funky, ma Funky vero e tosto, tuttavia, fu addolcito e reso consono alle chart degli 80 attraverso un lavoro di arrangiamento commerciale, questo implica, necessariamente un venir meno dell'autenticità di quel pezzo.
Su Bad tour devo darti ragione, ad esempio l'interpretazione di Lovely one è davvero autentica, io la definirei animalesca, così come quella di Shake your body, molto meno Heal the world e BOW del Dang tour.
Sul pacchiano Jacksoniano ci sarebbe un libro da scrivere, ma dobbiamo considerare che MJ viene da una cultura Kitch per eccellenza, lo steso James Brown non mi pare brllasse da questo punto di vista.
Credo poi che se ne rendesse conto benissimo, ma a proposito di autenticità, dava al pubblico quel che voleva, panem et circenses dicevano i nostri antenati no?




Certamente. All'interno della mia prospettiva sulla questione ciò è un ulteriore tassello che non inficia, semmai integra quello che ho affermato io.

Se a questa libertà di espressione MJ fosse stato fedele, col cavolo che ora saremmo qui a dibattere se Mj sia commerciale o meno. Magari MJ avrebbe avuto meno fan, ma più entusiasti e meno critici nei suoi confronti. E anche la critica musicale avrebbe valutato il fenomeno MJ senza tentennamenti.
Insomma, il successo alla lunga ci sarebbe stato ugualmente, anche se più silenzioso.

Comunque, badgirl.: davvero MJ era orgoglioso dell'History Tour?
Anche i grandi commettono enormi errori di valutazione.
Piccolo O.T.: perchè hai affermato che a te il playback è indifferente?
25/08/2010 19:57
 
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Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:
Miles75, 25/08/2010 18.43:




Certamente. All'interno della mia prospettiva sulla questione ciò è un ulteriore tassello che non inficia, semmai integra quello che ho affermato io.

Se a questa libertà di espressione MJ fosse stato fedele, col cavolo che ora saremmo qui a dibattere se Mj sia commerciale o meno. Magari MJ avrebbe avuto meno fan, ma più entusiasti e meno critici nei suoi confronti. E anche la critica musicale avrebbe valutato il fenomeno MJ senza tentennamenti.
Insomma, il successo alla lunga ci sarebbe stato ugualmente, anche se più silenzioso.

Comunque, badgirl.: davvero MJ era orgoglioso dell'History Tour?
Anche i grandi commettono enormi errori di valutazione.
Piccolo O.T.: perchè hai affermato che a te il playback è indifferente?



Guardando l'History tour, sembrerebbe che MJ fosse stato "obbligato" a farlo, ed effettivamente ci sono varie tappe dove sembra aver voglia di fare qualsiasi cosa fuorchè esibirsi.
Quando ho letto il libro del rabbino dove parla con molto entusiasmo e una passione unica dei concerti dell'History, sono rimasta abbastanza sorpresa, dopodichè c'è pure scritto nel Taraborelli che avesse deciso lui di fare quel tour, e che non fosse stato "obbligato" da clausole contrattuali. (Anche perchè la devo ancora trovare, la persona che avesse il potere di fargli fare qualcosa che lui non volesse fare!).
Il tutto, poi, ha un senso quando penso come in realtà gli piacesse esibirsi e far parlare di sè con un impatto notevole, e sicuramente solo con la musica non riusciva più ad ottenere lo stesso risultato.

Io personalmente ho sempre pensato che le "esagerazioni" gli appartenessero eccome, basta guardare come viveva!(fra le varie cose, l'arredamento di casa sua la dice lunga!!!).
Non credo proprio che le sue manie di grandezza fossero solo ad uso e consumo dei fans.
La sua "poca voglia" in varie tappe, la attribuisco a problemi di salute e di stanchezza.
E poi penso che non sarebbe mai stato disposto a fare qualcosa in cui non avesse creduto fino in fondo (anche perchè questo, mi lascerebbe alquanto delusa!).
Il kitsch gli apparteneva proprio, sempre secondo me naturalmente, anche perchè se fosse vero il contrario, si sarebbe dovuto rendere conto di quanto fosse ridicolo commuoversi mentre cantava I'll be there, sempre nello stesso punto della canzone e sempre nello stesso modo, oltre alla sceneggiata della ragazza e alle corse avanti e indietro per il palco! E tutto questo in tutte le tappe!

Il mio commento finale era sulla musica che ha fatto, non sui concerti con relativo playback.
Il commento era ironico, nel senso che mi va benissimo la musica che ha fatto, anche se non ha avuto il coraggio di sperimentare cose nuove, diciamo che mi sono "accontentata".
Il playback è odioso, sia per il fatto di non poter sentire la sua voce dal vivo, sia per il fatto che quella mano davanti al microfono non l'ho mai sopportata!

W il Bad Tour!!!!!

P.S.: io, a dire il vero, però, non avrei mai rinunciato al meraviglioso spettacolo di vederlo ballare!!


[Modificato da badgirl. 25/08/2010 21:12]
26/08/2010 11:45
 
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Re:
Aryn, 25/08/2010 11.08:

concordo in pieno con Keep the faith, è normale che non sia tutta farina del sacco di MJ, ma del resto quale artista al mondo non ha bisogno dell'aiuto di qualcuno? quando MJ si è avvalso di Q aveva 20 anni, è anche normale che aveva bisogno di una mano, ma i suoi più grandi successi son quasi tutti scritti da lui.

Il mio più grande rammarico, artisticamente parlando, è che Michael non ha mai prodotto un album totalmente da solo, ed è un gran peccato, non aveva abbastanza sicurezza in sè stesso credo, la convinzione di dover per forza seguire uno stile quando invece era stato lui a dettarne uno. Purtroppo la psicologia di Michael era talmente minata da andare a toccare anche il lato artistico.


Quoto in pieno la tua frase..
Solo che secondo me per il resto,non è che Michael non abbia "voluto" fare un album tutto suo,poichè insicuro,ma forse gli sia stato impedito visto l'evolversi delle cose..
Lui non aveva piena autonomia della sua vita musicale..
Può essere pure che io mi sbagli,non ho la presunzione di dire che è così... Ma semmbra stano anche a me che non abbia fatto un album tutto suo.. Ripeto,credo sia stata una trovata della Sony dipartire i suoi successi [SM=x47948]


26/08/2010 14:21
 
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Re: Re:
Alejean, 26/08/2010 11.45:


Quoto in pieno la tua frase..
Solo che secondo me per il resto,non è che Michael non abbia "voluto" fare un album tutto suo,poichè insicuro,ma forse gli sia stato impedito visto l'evolversi delle cose..
Lui non aveva piena autonomia della sua vita musicale..
Può essere pure che io mi sbagli,non ho la presunzione di dire che è così... Ma semmbra stano anche a me che non abbia fatto un album tutto suo.. Ripeto,credo sia stata una trovata della Sony dipartire i suoi successi [SM=x47948]






Alejean, io invece credo che abbia ragione Aryn. E' probabile che MJ non avesse il pieno controllo della sua produzione musicale (sappiamo che il rapporto con le majors è spesso irto di difficoltà per gli artisti, che si sentono un po' costretti nelle rigide maglie del mercato), tuttavia nel caso di Mj e soprattutto di Invincible il grande prestigio e l'elevato numero di collaboratori ha fatto lievitare moltissimo i costi di produzione.
Non credo che la Sony avesse interesse a spingere Michael a servirsene.

C'è poi un'altra cosa che secondo me ha determinato questa scelta da parte di Michael, oltre alla già citata scarsa sicurezza in se stesso (che è per me senza alcun dubbio la motivazione preponderante), cosa positiva, anche se marginale: l'apertura artistica di MJ, l'interesse verso la creatività di altri professionisti del settore (vedi Will.i.am.), che caratterizzava il suo approccio alla musica.
L'errore non è stato considerare l'apporto di questi, semmai quello di affidare direttamente a loro la produzione delle canzoni, anziché apprendere da loro e poi operare autonomamente.

Comunque non penso che il non aver prodotto da solo i suoi lavori abbia pesato più di tanto sul successo di MJ.
[Modificato da Miles75 26/08/2010 14:55]
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