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[FAN FICTION] Angel's Eyes (non terminata, l'autrice si è cancellata dal forum per sospetto plagio). Rating: arancione

Ultimo Aggiornamento: 09/09/2010 17:05
20/07/2010 23:54
 
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huhu91, 20/07/2010 23.50:

[SM=x47961] [SM=x47961] [SM=x47961] [SM=x47961] [SM=x47961] [SM=x47961] [SM=x47961] [SM=x47961]





[SM=x47963] [SM=x47963] [SM=x47963] [SM=x47963] [SM=x47963]

20/07/2010 23:56
 
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siamo in alto mare [SM=x47979] [SM=x47979]
20/07/2010 23:58
 
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huhu91, 20/07/2010 23.56:

siamo in alto mare [SM=x47979] [SM=x47979]



nonl'hai neanche iniziato il nuovo??? [SM=x47983]


21/07/2010 00:00
 
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Re: Re:
ChiccaMJ, 20/07/2010 23.58:



nonl'hai neanche iniziato il nuovo??? [SM=x47983]





[SM=x47961] ancora no...domani mi impegno!!! [SM=x47946]

21/07/2010 00:01
 
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Re: Re: Re:
huhu91, 21/07/2010 0.00:



[SM=x47961] ancora no...domani mi impegno!!! [SM=x47946]





Vai tranquilla! (ma non troppo..... [SM=x47979] )

[SM=x47946]
21/07/2010 00:11
 
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22/07/2010 00:23
 
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Re:
huhu91, 16/07/2010 17.10:

eh si,ma ci rendiamo conto... [SM=g27836] [SM=g27836] [SM=x47918]



non so se mi spiego [SM=x47961]





Miiiinchia [SM=g27816] [SM=g27816] .
E' pazza Nicoleeeee [SM=x47979] , però mi intriga assai Enrii sta storia. Mi piace perchè so che prima che si arrivi al pezzo tanto amato tra i due ce la farai sudare. Lei ha un caratterino niente male [SM=x47979] .
O mi sto sbagliando? [SM=g27828]
Io aspetto U.U [SM=x47961]
[SM=x47938]

Alter Bridge O2.12.10

22/07/2010 13:50
 
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Re: Re:
(martiii), 22/07/2010 0.23:




Miiiinchia [SM=g27816] [SM=g27816] .
E' pazza Nicoleeeee [SM=x47979] , però mi intriga assai Enrii sta storia. Mi piace perchè so che prima che si arrivi al pezzo tanto amato tra i due ce la farai sudare. Lei ha un caratterino niente male [SM=x47979] .
O mi sto sbagliando? [SM=g27828]
Io aspetto U.U [SM=x47961]
[SM=x47938]




[SM=g27816] [SM=g27816] [SM=g27828] e chi lo sa...
23/07/2010 16:21
 
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scusate il ritardo [SM=x47961] ecco finalmente il nuovo capitolo, spero non ci siano errori [SM=g27825] ma soprattutto spero sia di vostro gradimento [SM=g27821] ok bando alle solite ciance, posto e ci sentiamo dopo [SM=g27828]

Capitolo 5


Ancora una volta, forse dopo troppo tempo da quella fu l’ultima, percorreva la piccola striscia di sabbia che costeggiava il perimetro del suo ranch. La notte era senza dubbio il momento della giornata che più lo affascinava, il mondo esiste, è ancora lì ma sembra giocare a nascondino. Le luci delle case ancora sveglie si riflettevano nell’aria, in lontananza, molto in lontananza, riusciva a scorgerle appena. Solitamente alcune di loro erano frutto di una delle sue tante storie, di quelle che amava far prendere forma in notti come quella e tenersele accanto, per farsi compagnia senza il bisogno di doverle condividere con nessun’altro. Immaginava di famiglie, di vite vissute, di gioie e problemi all’interno di quelle lucine minuscole viaggiando con la fantasia per ore interminabili.
Essere circondato dal nulla, completamente isolato, solo, eremita in un mondo che lo aveva invece eletto re indiscusso. Contraddittorio, controverso, controcorrente…Michael continuava la sua passeggiata notturna tenendo le mani nelle tasche dei pantaloni, mentre lasciava su quelle piccole dune di sabbia un’ ombra distorta dalla luce fioca della luna. La sabbia a poco poco rompeva l’incanto perfetto del nero dei suoi mocassini in pelle, sembrava quasi volessero imitare quel cielo, così scuro ma impreziosito dalle stelle più radiose che avesse visto e così continuava a pensare.
Ogni notte la vedeva, lassù, luminosa e fiera, era convinto che la luna bussasse alla sua finestra, che attraverso le tende lo invitasse con i suoi raggi ammaliatori ad uscire e a godere a pieno di tutta la sua splendente luce. Non riusciva a spiegarsi il perché ma sapeva che era così da sempre, fin da quando era solo un bambino, era lui il figlio prediletto della luna.
E le stelle non rimanevano di certo a guardare, nell’oscurità di quelle ore dentro il suo cuore era in corso un turbinio di emozioni, e ballava, ballava insieme a loro incessantemente, al ritmo di una musica sconosciuta, di quelle che non hanno mai fine, che rimangono eterne proprio perché il resto del mondo non ha il privilegio di conoscerle. Con lo sguardo rivolto verso quella sfera perfetta e argentata, iniziò a danzare realmente. Il suo passo preferito, lo ripeteva in continuazione, freneticamente e più lo faceva più il sorriso si allargava sul suo volto, niente in quel momento sarebbe mai riuscito a spezzare l’incanto di quella magia creata dal nulla. Un sortilegio scaturito dai raggi di quella luna che ora si nascondeva dietro una nube, forse timida, forse sarcastica, ma sempre presente. Era proprio quella la sua danza preferita, quanto più giri tanto più in realtà resti immobile, fermo, piantato a terra immerso nella sabbia, e continuava a volteggiare. Immerso nella felicità che solo la luna può regalare e Michael sapeva che solamente a pochi era concesso quel dono, qualcuno la chiama follia, qualcun altro felicità, altri ancora semplicemente ispirazione. A quel punto non poté far altro che fermarsi, con le gambe appesantite dalla fatica, stanco e felice di esserlo, sussurrando a mente una cantilena simile ad una ninna nanna. Ripercorse la stradina guardandosi le punte delle scarpe, con l’aria sognante, distratto da qualcosa di incomprensibile all’occhio umano, calcolatore e razionale. Provò a pensare ancora a lei sapendo già che se ne sarebbe pentito immediatamente dopo, ma non riuscì a bloccare la sua immagine comparirgli davanti. Era bella, fin troppo, con i suoi capelli biondi e la bocca peccaminosamente dipinta di un rosso intenso, tutto di lei lo attirava. La sua fede appesa a una catenina tra i seni, rispettosi, che scelgono di farsi dimenticare educatamente dinnanzi ad essa. Questo evidente contrasto tra la dignità che aveva e l’eccitazione che completamente ignara provocava, lo spiazzavano miseramente. Allontanò quella visione quasi a forza, mai avrebbe avuto la sfacciataggine di farsi avanti, ogni mossa sarebbe stata sconveniente nella sua posizione. Tornò così alla porta della sua stanza senza rendersene nemmeno conto, con in testa un pensiero che lo incuriosiva da sempre e al quale finalmente era riuscito a dare una sua risposta. Si domandava che fine facessero le stelle quando non brillano più, si dice che molte di quelle che noi vediamo la notte nel cielo, in realtà sono spente da secoli e ciò che noi vediamo non è altro che la sua luce che viaggia nel corso degli anni che ci separano. Michael si era sempre chiesto quale fosse il loro epilogo, come è possibile che una stella muoia? Semplice, le stelle non muoiono si trasformano. Era giunto alla conclusione che il loro bagliore una volta esaurito si posasse sul viso di qualcuno e da lì si trasformasse in un sorriso. La meravigliosa danza del cosmo, un balletto di cui tutti facciamo parte, la danza della vita che non avrà fine finché ci sarà musica, la stessa che lo faceva volteggiare poco fa riuscendo a fondere stelle e mare. Chiuse gli occhi sistemandosi sul cuscino, addormentandosi con questo pensiero all’interno di una stanza semivuota, con neanche un tappeto a bloccare i granelli di quella sabbia che si portava gelosamente ancora dietro. Sarà stato un caso, se si crede alle coincidenze, ma una stella dovrà proprio aver smesso di esistere perché sul suo viso ora, mentre si addormenta, è apparso serenamente un sorriso…mi piace pensare che il caso non sia in grado di compiere gesti così meravigliosi, preferisco, vista la notte appena trascorsa, dare il merito…alla magia.

***


Mady si svegliò quella mattina con ancora i barlumi della gioia fra le ossa, era come se la pelle avesse improvvisamente assunto un colore diverso. Tutto le sembrava diverso.
Il resto del mondo aveva iniziato a sorridere insieme a lei non appena aveva aperto gli occhi e tornare con la memoria al giorno appena trascorso aveva illuminato ogni cosa con una nuova luce. Per un attimo sentì come una musica attraversarle l’udito, dolcemente, poteva quasi riconoscerla. In quel frangente il mondo circostante sembra per Mady come fatto di piccole stelle colorate, in continuo movimento, proprio come le sue iridi scure sotto quel raggio di sole che le faceva brillare senza che se ne accorgesse. Mentre sorrideva ancora, tra sé e sé senza il coraggio o la voglia di poter fare e dire nulla, continuava a proteggere il suo momento di pace.
Prese distrattamente un vestito dall’armadio, lo indossò stringendo alla vita una cinta in pelle rigirata su se stessa e chiusa poi da un fiocchetto. Utilizzò una delle tante matite sparse su tutta la casa per fissare lo chignon alla meno peggio che puntualmente si era disfatto disordinatamente lasciando cadere alcune ciocche di capelli ai lati del viso. E così bevendo in fretta l’ultimo sorso di tè posò la tazza sul tavolo più vicino e lasciò l’appartamento con l’album degli schizzi ancora sotto il braccio.


***


Quell’estate afosa e secca, senza un minimo alito di vento ad alleggerire l’aria, e l’erba che restava comunque verde grazie alle piogge invernali, quella sottile malinconia, fin dal risveglio, tra inutili acquisti e progetti senza seguito, rompevano l’equilibrio di Nicole già dalle prime ore della giornata.
Riuscire a mettersi in contatto con il signor Jackson prima dell’inizio del grande tour sembrava davvero un’impresa impossibile.

-Ma quante ore di prove fa?-

Era tutta la mattinata che Nicole provava insistentemente a chiamare il suo attuale cliente più importante, ma nulla da fare. Era irreperibile da ore, mancava solo due mesi alla partenza per il tour che lo avrebbe visto impegnato in tappe sparse per tutto il mondo ed i suoi collaboratoti ovviamente non potevano rispondere alle domande di Nicole sul da farsi.
Picchiettava nervosamente con le dita sulla superficie liscia della sua scrivania, mentre la gamba elegantemente accavallata iniziava a muoversi ritmicamente accrescendo di intensità insieme al suo mal essere. La gioia incapace di restare negli argini di Mady invece non faceva altro che aggravare le cose.

-Madyson fammi vedere le foto.-

Tentò di dare a quella frase il tono più neutro che riuscì a trovare, ma quelle parole suo malgrado suonarono più come un rimprovero che come un favore.

-Di che parlate?-

Sophie entrò all’improvviso nell’ufficio portando con sé tre caffè riuscendo per un attimo a far uscire dalla porta l’aria gelida pregna di tensione che vi era dentro.

-Ah le foto…Nicole, ma lo sai che quel fotografo…dove ho messo lo zucchero?-

Nicole le passò un bustina sospirando, con le braccia incrociate si spinse all’indietro sulla sua sedia girevole.

-Quel fotografo cosa?-

-Dicevo…quel fotografo ha un’assistente davvero simpatica. Mady come si chiamava?-

Madyson fissava il suo caffè roteare in un senso poi subito dopo in quello opposto, continuava quasi incantata ad osservare i cerchi ambrati che venivano a galla.

-Non mi ricordo, Nicole…boh Nicole qualcosa mi pare…-

-Si è vero…mi ricordo di aver pensato, questa qui non c’entra niente con la Nicole che conosco io, decisamente molto più simpatica.-

-Sophie sono qui! Ti sento.-

-Lo so, l’ho detto apposta.-

Nicole tornò a casa quella sera mettendo finalmente il punto ad un sogno iniziato molto tempo prima ma mai portato a compimento. Si sentiva ormai inutile, stanca, svuotata, completamente invisibile ed estranea ad un ricordo di lei decisamente differente. Si chiedeva da troppo tempo ormai cosa ne fosse stato della vecchia Nicole ed era stanca di doversi porre sempre le stesse domande e lasciarle con un punto interrogativo in sospeso…
Le ore passavano, il cielo si scuriva e lei si convinceva sempre di più che quella era la decisione giusta da prendere, era arrivato il suo momento e non lo avrebbe fatto scappare, non un’altra volta.
Rimaneva pensierosa davanti a quel piatto di pasta ancora fumante su un tavolo apparecchiato per uno, quando cambiò espressione, i suoi occhi si illuminarono. Piena di gioia con un’euforia in petto che non provava da anni si convinse, si convinse finalmente e giurò a se stessa che non sarebbe tornata indietro.

Ci sono poche espressioni false quanto “colpo di fulmine”. L’amore immediato non folgora ma fa salire in superficie qualcosa di assolutamente inaspettato. Più che colpire, libera…
Mentre in Mady si muoveva oramai qualcosa di totalmente folgorante, Nicole muoveva sempre di più i passi verso la sua libertà .

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