Un miliardo di dollari dal catalogo della popstar. Il fratello: «L'Islam lo avrebbe salvato»
MILANO— Il fatturato da record dell’azienda Michael Jackson, che negli ultimi 365 giorni ha generato un giro d'affari di oltre un miliardo di dollari, deve tutto a un flacone di una sostanza lattiginosa, a un medico senza scrupoli e a un uomo-bambino che non riusciva a dormire. Perché i cinici che — citando quel che disse lo scrittore Gore Vidal a proposito del collega Truman Capote— un anno fa sostenevano che la morte di Michael Jackson avrebbe fatto miracoli per farne risorgere la carriera, possono dire nel giorno del primo anniversario della sua scomparsa di aver avuto ragione. Numeri alla mano, il «brand» Michael Jackson non era così forte da un ventennio: con record di vendite di cd, dvd, scaricamenti di mp3 da internet. Triste ammettere che Jackson, stroncato da un'overdose accidentale di sonnifero il 25 giugno 2009 nella sua villa di Holmby Hills, Los Angeles, vale — letteralmente — più da morto che da vivo: in vita era sommerso dai debiti e rincorreva faticosamente un ritorno sulle scene con un tour londinese che non si è mai realizzato. Ora, a un anno dalla sua scomparsa, il suo «marchio» (e il catalogo delle canzoni) sono oro. L'amore dei fan è tale che il mausoleo che ospita le sue spoglie a Los Angeles oggi verrà preso d'assalto da decine di migliaia di persone: ma per motivi di ordine pubblico i visitatori del cimitero non potranno avvicinarsi alla tomba, non potranno portare candele, souvenir, o palloncini e saranno strettamente sorvegliati dalla polizia. E se l'azienda Jackson prospera dopo quell'overdose fatale, è interessante vedere, un anno dopo, che ne è stato dei protagonisti della vicenda.
KATHERINE JACKSON — La mamma di Michael, 80 anni, che ha ottenuto l'affidamento dei tre nipotini (che alleva costretta a giustificare ogni spesa, nei dettagli, agli inflessibili amministratori del fondo che gestisce l'eredità della popstar), ha appena pubblicato un libro con le foto di famiglia, «Never Can Say Goodbye», e oggi apparirà a un evento per promuoverlo.
JOE JACKSON— Il padre, 80 anni, che a poche ore dalla morte del figlio comparve sul tappeto rosso di un evento mondano per promuovere i dvd della sua casa di produzione, ha organizzato un concerto-tributo che avrà luogo domani nella sala da ballo di un albergo di Beverly Hills: «Forever Michael». Gli ospiti musicali più famosi? La band anni 70 The Chi-Lites, e una cugina di Michael.
PRINCE, PARIS, E BLANKET — I tre figli di Jackson (rispettivamente 13, 12 e 8 anni) crescono con la nonna, studiano a casa con un tutore privato, aspettano la maggior età — quando potranno disporre direttamente del denaro ereditato dal padre e attualmente conservato in un trust — e, accompagnati dalla nonna, fanno occasionalmente proselitismo porta a porta nella San Fernando Valley, dove vivono. Come da regola dei Testimoni di Geova. Prince, secondo la nonna, a settembre dovrebbe, per la prima volta, frequentare una scuola insieme ai suoi coetanei. Blanket compare occasionalmente su YouTube dove balla e canta davanti alla webcam del suo computer, e dà vita alle scene più famose di Guerre Stellari.
CONRAD MURRAY — Il medico che ha somministrato a Jackson la flebo letale di anestetico da sala operatoria (da lui prescritto come semplice sonnifero) non è stato sospeso dalla professione ma gli è stato proibito dal giudice di somministrare anestetici ai pazienti. Aspetta il processo penale per omicidio colposo (udienza preliminare il 23 agosto), quello civile per danni intentato dai Jackson, e nega tramite l'avvocato di essere andato a bere in un locale di spogliarello la sera precedente la morte di Michael.
JERMAINE JACKSON— Uno dei fratelli di Michael, ha cercato di organizzare un concerto-memorial a Vienna, poi cancellato quando i tre artisti di maggior richiamo (Mary J Blige, Natalie Cole e Chris Brown) hanno negato di avere qualcosa a che fare con l'iniziativa. Ha appena dichiarato alla Bbc che se Michael si fosse convertito all'Islam, oggi sarebbe ancora vivo.
LATOYA JACKSON — Accusata di aver cercato di sottrarre effetti personali del fratello dalla villa dopo la sua morte, Latoya (che in passato accusò Michael di pedofilia per poi ritrattare) ha appena dichiarato di essere convinta che sia stato «ucciso da qualcuno che voleva impossessarsi del catalogo delle sue canzoni».
BUBBLES LO SCIMPANZÉ — L’unico a non aver mai chiesto soldi a Michael Jackson, Bubbles lo scimpanzé (a lui bastava qualche banana per cena, e una carezza), vive adesso serenamente la sua vecchiaia ospite di un ricovero per animali in Florida. I fan di Jackson, generosi fino all'ultimo, l'hanno adottato a distanza tramite donazioni via internet. Difficile dire, spiegano i suoi guardiani, se Bubbles ricordi ancora quegli anni nel ranch di Neverland, tra passeggiate nei boschi e gite sul trenino a vapore del suo amico Michael e le occasionali comparsate — con giacchetta dello smoking rosso su misura— sul red carpet delle feste di Hollywood, ritratto anche dall'artista Jeff Koons per una scultura milionaria ricoperta d'oro, quando era la scimmia più famosa del mondo.
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