UN FANTASTICO INCONTRO (in corso). Rating: rosso

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24/05/2010 09:54
 
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Ho letto adesso gli altri 2 capitoli che hai postato...Bravissima!!!!!!! La storia è sempre più avvicente e nn vedo l'ora di leggere il seguito, ora che finalmente hanno tempo x parlare sono davvero curiosa di vedere cosa succederà e soprattutto sono ancora curiosissima di scoprire il soprannome di lei ;-))) . Continua così!!!!! Baci Sara

It's all for Love...L-O-V-E - Michael Jackson




The Dancer on the Moon - our Michael Jackson Blog.

24/05/2010 10:47
 
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bellissimi brava davvero
24/05/2010 17:12
 
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Grazie ancora a tutte.

Eccovi qualche altro capitolo.

9° Capitolo

Michael ricambia il mio abbraccio e mi dà un bacio sulla guancia, io ridacchio per i baffi che mi fanno il solletico, mentre mi passo una mano sul viso, allora lui mi dice:

"Scusa, non mi ricordavo, adesso me li tolgo subito."

Io gli rispondo, mentre gli indico di sedersi sul divano, dove mi accomodo anch'io:

"Guarda che non sei tanto male con i baffi. Anzi penso che anche la barba ti starebbe bene. A me gli uomini con la barba piacciono molto, la trovo molto sexi."

E lui:

"Sì, ma sai se me la facessi crescere cosa sarebbero capaci di scrivere i giornali?"

Gli rispondo:

"Sì, me lo immagino. Non ti danno mai tregua vero?"

Mi guarda con uno sguardo malinconico e risponde con un tono più arrabbiato:

"No. Mai. Per loro qualsiasi cosa io faccia anche la più insignificante è un motivo valido per scrivere falsità e cattiverie."

Mi viene spontaneo domandargli:

"Ma come fai a vivere così? Io al posto tuo impazzirei."

Emette un sospiro, si ferma un momento e poi mi risponde:

"Ci sono momenti in cui anche a me sembra di impazzire. Vivo come un prigioniero. Non sono libero di fare quello che voglio, di vedere chi voglio, non posso mai uscire da solo, non posso fare una passeggiata per i fatti miei o andare a fare shopping da qualche parte Se vado a mangiare fuori, di solito devo passare da entrate secondarie, a volte addirittura dalla cucina e, prenotare in sale riservate.
Sapessi quanto invidio te, tuo padre, e tutte le persone che possono fare una vita normale. Vi potete muovere liberamente senza dovervi porre il problema dei fotografi, senza dover programmare e pianificare tutto. Lo vedi, io per scendere due piani, due soli stupidi piani di un hotel mi devo camuffare. A volte è davvero un inferno."
Mentre mi dice questa cose, la sua voce diventa più bassa e profonda ed i suoi occhi esprimono tutta la rabbia e la sofferenza che questo modo di vivere così costretto gli provoca, quindi gli dico:

"Michael devo confessarti una cosa, quando ci siamo conosciuti a Roma, come tu ricorderai, comunque se non lo ricordi te lo ripeto ora, io non sapevo molto di te. Tu eri, anzi sei ancora oggi, famosissimo, ma io non ero proprio quello che si dice una tua fan sfegatata, sai di quelle che si strappano i capelli o svengono ai concerti, o sanno vita, morte e miracoli del loro idolo, anzi ti dirò che questo non l'ho mai fatto per nessuno nemmeno per quelli che all'epoca erano i miei miti:"

E lui ridacchiando molto incuriosito:

"Sì, qualcosa mi ricordo al riguardo, ma chi erano i tuoi miti?"

"Beh, se per questo lo sono ancora. Comunque vediamo……………Il primo in assoluto, è il grande Freddie Mercury con i Queen, poi non so i Batles, I Pink Floyd, Jim Morrison............."

Michael mi interrompe e ribadisce:

"Guarda che Freddie era anche un mio mito, eravamo molto amici, era un musicista ed un cantante straordinario. Lo stesso vale per i Beatles, ed anche per gli altri che hai nominato li ritengo degli artisti eccezionali."

Poi continuando:

"Comunque lo sapevo che non eri una mia fan, infatti non hai nemmeno visto i miei concerti……………………………"

Sorridendo replico:

"Dai Michael non fare l'offeso, anche se non ero una tua fan ho sempre però pensato che tu sia bravissimo, anzi sei straordinariamente bravo."

E lui con tono decisamente ironico:

"Ti ringrazio, questo, davvero non me l'aveva mai detto nessuno."

Rido e proseguo:

"Come cantante mi piacevi, ma nel '92 ero attirata da un altro genere di musica, al contrario di mia sorella invece che impazziva per te e che ti ascoltava in continuazione................."

A questo punto, mi interrompe per dirmi:

"Allora ho incontrato la sorella sbagliata"

"...........uhm ma che spiritoso. Insomma lasciami parlare. Ti dicevo che dopo averti conosciuto....................ah già dimenticavo che quell'episodio tu non lo ricordi.......beh, quando sei partito, ho cercato di recuperare il tempo perduto ed ho comprato tutti i tuoi dischi in circolazione, compresi quelli di quando eri piccolo, tutti i tuoi video, ed anche il tuo libro "Moonwalk" e pensa ho preso anche una tua t-shirt, che mi sono persino portata dietro, perché la uso per dormire, dato che è molto grande e comoda………………."

Mi interrompe con un’espressione stupita, per chiedermi:

"Veramente? Mi piacerebbe vedertela addosso."

"Ok, più tardi la metterò."

Poi mi dice: "Quella sera, di cui come ti ha detto Franky, non ricordo niente..............." e qui ride davvero di cuore,
"...........quando sono arrivato in quella casa, ho notato che sei stata una delle pochissime persone, forse l’unica, a non chiedermi l'autografo, né a precipitarti intorno a me per salutarmi o per fare una foto, poi nel momento in cui abbiamo cominciato a parlare, ho pensato che a malapena tu sapessi chi fossi, nel senso che forse non conoscevi nemmeno un titolo di una mia canzone………………"

Qui lo interrompo io, per ribattergli con tono risentito:

"Non è vero qualche titolo lo sapevo e poi, anche se non conoscevo il titolo, nel momento in cui le sentivo alla radio, dato che le trasmettevano in continuazione, sapevo che eri tu che cantavi."

A questo punto, guardandomi con un’espressione tra il serioso e l’ironico, alzando il sopracciglio, mi chiede:

"Ah sì e quali titoli conoscevi?"

Un po’ titubante rispondo:

"Sicuramente Thriller, Billie Jean, Beat It ………………………………."

Al che lui alza gli occhi al cielo e mi dice:

"Grazie a Dio, almeno queste!"

Poi aggiungo:



"Però devo dirti, lo so che queste cose le avrei sentite milioni di volte, che quando ho visto Thriller per la prima volta, ne sono rimasta assolutamente affascinata, non riuscivo a distogliere lo sguardo dallo schermo, e sono rimasta lì impalata fino a che il video non è finito. Ho pensato che era qualcosa di geniale e tu eri una calamita, impossibile non guardarti; e questo mi è capitato tutte le volte che t'ho visto ballare."

Proseguo con un tono più serio dicendogli:

"Quando ho letto Moonwalk, sono rimasta molto colpita da come descrivi i primi anni della tua vita, perché per prima cosa, non sapevo nemmeno che fossi stato un bambino prodigio e, che la tua carriera era cominciata così presto, non sapevo neanche che tu fosse il cantante dei Jackson 5, che anche se in Italia, non erano seguitissimi come altri complessi e cantanti americani, erano però abbastanza conosciuti, come vedi ero proprio scarsa in materia Jacksoniana. Comunque quando poi ho letto tutto il resto, intendo quello che scrivi di tuo padre e di tutta la tua infanzia, mi sono molto commossa ed ho pensato che ti meritavi tutto il successo che hai ottenuto perché ti è costato molto, molto caro.
Vedi anch'io non ho avuto un'infanzia felicissima. I miei si sono separati che avevo 5 anni e dai 10 fino ai 19 anni sono vissuta in collegio, certo era un ambiente molto esclusivo, ma sempre di collegio si tratta, e i miei genitori, che nel frattempo si erano rifatti ognuno una propria vita li vedevo raramente, eppure nonostante questo, scusa se te le lo dico, ma la mia vita non la cambierei con la tua per nessuna cosa al mondo.
So che per certi aspetti la tua è sicuramente stata eccezionale, piena di soddisfazioni ed elettrizzante, ma secondo me molto povera di quello di cui ogni essere umano ha bisogno, cioè amore."

Detto questo lo guardo intensamente e vedo che i suoi occhi sono commossi. Michael allora prende la mia mano tra le sue e baciandola dolcemente mi dice:

"E' vero, è così, ma questo poche persone lo capiscono, di solito si limitano a giudicarmi per quello che vedono e non cercano di andare oltre. Questo ha molte volte compromesso anche i rapporti interpersonali."

Mentre lui continua a tenere la mia mano tra le sue e ad accarezzarla replico:

"E' normale che tutti i rapporti diventino difficile. Sono sicura che ti sarai chiesto se io sono seduta qui con te per la super-star o per l'uomo."

E lui:

"Sì, è vero me lo sono chiesto, ma non ora".

Gli chiedo molto incuriosita:

"E quando?"

Mi risponde:

"Quando ti ho conosciuta a Roma, mi sono domandato, se non fossi stato il personaggio famoso che ero, tu saresti venuta via con me quella sera?"

"E che risposta di ti sei dato?"

Guardandomi fisso negli occhi mi dice:

"Beh, al momento non sapevo darmi una risposta, ma poi ho capito che non eri interessata alla mia celebrità. Quando sono partito, ero quasi sicuro che avresti potuto raccontare a qualcuno di quell'incontro con me, in fondo, con tua padre che lavora nel cinema, per te non sarebbe stato difficile trovare un giornalista disposto ad ascoltarti.
Figurati si sono inventate storie di sana pianta, vuoi che non avrebbero pubblicato un flirt vero? Invece tu non l'hai fatto. E questo l'ho davvero molto apprezzato."

Sentendo quelle parole lo guardo con dolcezza sorridendogli, al che lui prosegue:

"Quando, dopo essere partito da Roma per continuare il Tour, ti ho invitata a raggiungermi non so se fossi in Norvegia o Svezia o Danimarca, questo davvero non me lo ricordo, tu mi hai detto che era un momento di super lavoro per te e che non potevi lasciare……………………"

Lo interrompo per confermare:

"E' vero, pensa che da noi in quel periodo, ossia da Maggio a Luglio, ci sono le dichiarazioni dei redditi da presentare, e se non sbaglio noi ci siamo conosciuti i primi di Luglio ed io entro il 30 avevo un centinaio di dichiarazioni da fare, come avrei potuto raggiungerti?
Tu però, non ci credevi, pensavi che fosse solo una scusa. Tu non sai che cosa avrei dato per non trovarmi in quella situazione. Mi è dispiaciuto moltissimo, te l'assicuro":

Lui mi prende la mano, me la bacia e continua a raccontare:

"Sul momento mi sono molto arrabbiato, perché difficilmente accetto un no.
Vedi, nella mia vita ho visto e conosciuto moltissime persone, uomini, donne, giovani e bambini di tanti paesi, di tante razze, culture e religioni differenti, quindi solo per il fatto che io ti chiamassi, durante un Tour poi, che mi assorbe moltissimo, pensavo che tu dovessi considerarlo come una specie di .........privilegio, ecco.”



Allora io, che non perdo mai occasione per tirar fuori il mio caratterino, gli dico:

"Già, The King Of Pop. Come si può dire di no ad un re?

Dopo questa mia affermazione, lui mi guarda severamente, con il sopracciglio alzato però, per niente turbata, scoppio a ridere ma, questa volta, sono io che gli prendo la mano e, mentre la porto verso le mie labbra, gli chiedo scusa.

Ci fissiamo intensamente lui poi, mi attira verso di sé per abbracciarmi forte mentre mi dice quasi sussurrando:

"Perché tu non hai mai fatto niente per metterti in contatto con me?"

Ed io:

"Michael ma ti rendi conto che anche se avessi cercato di mettermi in contatto con te, non ci sarei riuscita, è più facile parlare con il Presidente degli Stati Uniti forse, che con te. Hai idea di che muro insormontabile di sicurezza tu ti sia creato intorno?
Forse tu che ci sei dentro non te rendi conto, ma ti assicuro che per noi persone comuni, è veramente impossibile poterti avvicinare o anche solo poterti parlare per telefono."

E lui:

"Sì questo è vero, ma so per certo, che tu non hai nemmeno provato a telefonarmi".

Io non posso far altro che rispondergli che è vero, perché in effetti così è stato.

Mentre lui mi tiene abbracciata accarezzandomi con tenerezza i capelli, comincio a raccontargli quanto mi sia mancato dopo la sua partenza, quanto abbia sofferto pensando che non l'avrei più rivisto e, soprattutto, quanto stavo male ogni volta che mi capitava di ascoltare o leggere qualcosa sul suo conto. Gli confesso anche, abbandonato ormai ogni sorta di pudore, che quando avevo saputo del suo primo matrimonio, avevo pianto per giorni interi, poi, non volendo soffrire più, avevo cercato di togliermelo completamente dalla testa, evitando accuratamente di sapere notizie sul suo conto. Ciò tuttavia, era una cosa impossibile poiché di lui si parlava sempre o in televisione o sui giornali, per cui succedeva che ogniqualvolta io sentissi pronunciare il suo nome, il mio cuore si fermava. Poi, come succede sempre nella vita, il tempo mi ha aiutato a rimarginare la ferita, e nel ’95 ho incontrato il mio ex-marito, mi sono innamorata, o almeno avevo creduto di esserlo, ci siamo sposati ed è nata mia figlia, che è stato il regalo più bello che la vita mi avesse dato, ma il mio matrimonio dopo due anni è finto.


Michael che per tutto il tempo è rimasto in religioso silenzio per ascoltare ciò che il mio cuore sentiva di dirgli, mi stringe ancora più forte e mi dice che gli dispiace moltissimo di avermi procurato tanto dolore, che se solo avesse immaginato, avrebbe sicuramente fatto tutto il possibile affinchè questo non accadesse. Aggiunge poi, con grande tenerezza nella voce, che a lui ero piaciuta molto e, che era rimasto molto affascinato, sia dal mio aspetto, che dalla mia testa, perché aveva capito che ero una donna molto in gamba, colta e sensibile e, che lui avrebbe voluto rivedermi per conoscermi meglio, ma che io, purtroppo non per mia volontà, ma questo lo sapeva solo ora, non glielo avevo permesso, così lui aveva creduto che da parte mia non ci fosse lo stesso suo interesse.

Sentendo queste parole, mentre anch’io lo abbraccio e lo bacio sulla guancia gli rispondo:

“Michael, ma come puoi aver pensato una cosa del genere, tu sei una delle persone più straordinarie ed interessanti che io abbia mai incontrato nella mia vita. Sei un uomo dolce, gentile, sensibile, generoso, estremamente intelligente ed affascinante. Sei un artista eccezionale, ed anche se hai un carattere molto complesso, a volte difficile da decifrare, per me conoscerti è stata una delle cose più belle che mi siano capitate.”

Lui allora, mi allontana dolcemente per guardarmi negli occhi con uno sguardo così profondo, intenso e commosso che faccio fatica a sostenere, poi avvicina la sua bocca alla mia e mi bacia con una dolcezza così struggente da fare male.

Ricambio il suo bacio sempre abbracciandolo stretto, come per paura che quel momento meraviglioso possa finire.


24/05/2010 17:37
 
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Eheh, l osapevo che sarebbe scattato il bacio ;-))))))...Bellissima e buffa lei che gli spiega la sua corsa a comprare materiale Jacksoniano x rimettersi in pari :-)))))))))). Bravissima Malabi, la tua storia è sempre più avvicente!!!! Oggi posti ancora qualcosa? Baci Sara

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24/05/2010 17:53
 
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belli beli belli belliiiii ancora ancora ancora..

mi sento un po una dipendente... ègrave???
24/05/2010 19:21
 
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Grazie carissime. se posso stasera posterò qualche altra cosina.



24/05/2010 19:45
 
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Laura chi vuoi che nn sia tua lettrice affezionata??
eheheh sei cosi brava a scrivere..e hai un grande talento..te lo dico sempre!
Leggendo ci si perde tra le righe...e si inizia a sognare !
E i sogni aiutano a vivere...

GRAZIE LAU [SM=x47938] [SM=x47981]

...MICHAEL...♥

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24/05/2010 20:10
 
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brava!ti prego postane un altro!
24/05/2010 20:50
 
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Malabi ti prego posta ancora qualcosa, sono già diventata dipendente dalla tua ff come Eri ;-)))))) . Sei davvero bravissima!!!!!! Baci Sara

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24/05/2010 21:23
 
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Re:
antonella.30, 24/05/2010 19.45:

Laura chi vuoi che nn sia tua lettrice affezionata??
eheheh sei cosi brava a scrivere..e hai un grande talento..te lo dico sempre!
Leggendo ci si perde tra le righe...e si inizia a sognare !
E i sogni aiutano a vivere...

GRAZIE LAU [SM=x47938] [SM=x47981]




Anto, tesoro ma telo stai rileggendo di nuovo.

Grazie cara amica.


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