| | | Post: 428 | Registrato il: 21/07/2009 | Sesso: Femminile | Invincible Fan | | OFFLINE |
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29° Capitolo
Stretta tra le sue braccia, seguendo la musica ad occhi chiusi, per un momento, mi sembra di dimenticare tutto, poi Michael spezza questo incantesimo dicendomi:
“Hai un’espressione così bella e rilassata………….io, vorrei vederti sempre così……..”
Aprendo gli occhi e guardandolo molto seriamente, rispondo:
“Amore mio, questo dipende, molto da te….”
Al che, con uno sguardo interrogativo, mi chiede:
“In che senso dipende da me?”
Non posso fare a meno di fulminarlo con gli occhi e con un tono di voce, senz’altro più risentito, gli ribatto:
“Dai Michael, come puoi chiedermi una cosa simile? Devo credere quindi che fino a poco fa, per te non sia successo niente?”
Lui sorridendo e guardandomi con uno sguardo furbetto replica:
“Sì, certo………Hai ballato uno splendido tango con Franky, che mi ha lasciato senza parole, non credevo ai miei occhi………..In quel ballo c’era tutto; passione, amore, rabbia, sofferenza, sensualità, desiderio ma tutto danzato con una classe, veramente rara. Devo ammettere che eri perfetta……….Se fosse stata un’audizione per scegliere dei ballerini di tango, ti avrei scelta subito………………..”
Lo interrompo per aggiungere:
“Ma dato che un’audizione per il tango, non la farai mai……..Invece avresti scelto sicuramente Agnes……… mi sembra che lei sia molto più adatta, per te……….ho visto che eravate in sintonia perfetta quando avete ballato Blood On The Dance Floor……………….In confronto In The Closet, con Naomi, era un video per educande.”
Michael, guardandomi ora con uno sguardo, sempre più divertito, mi chiede:
“Perché come ho ballato con Agnes? Eppure a me In The Closet, mi era sembrato molto spinto. Sai, spesso quando danzo, non mi rendo conto dei movimenti che il mio corpo fa, seguendo la musica e, anche in questo caso, non mi ricordo che cosa sia successo.”
Dopo questa affermazione, ma soprattutto, guardando i suoi occhi piuttosto divertiti gli rispondo:
“Non lo sai vero? Roba che mancava solo che la…………………”
Non conoscendo la parola esatta che potesse tradurre il termine che avrei detto se avessi parlato in italiano, proseguo parlando nella mia lingua:
“………………scopassi, davanti a tutti.”
Allora interrogandomi anche con lo sguardo, mi fa:
“What?”
Senza alcun turbamento, gli ribatto:
“Chiedilo al tuo amico Franky, dato che un po’ d’italiano lo parla, sicuramente saprà cosa significhi, questa parola.”
Michael, ridendo aggiunge:
“Certo che glielo chiedo. Gli devo anche domandare di un’altra parola che ho sentito prima……………”
Sapendo a cosa si stesse riferendo, facendo però finta di niente, lo interrompo nuovamente per dirgli:
“Quale parola?”
E lui:
“Quella che hai detto quando eri seduta sul divano e mi sono avvicinato per prendere la giacca………… sono sicuro che fosse una brutta parola, perché quando sono venuto in Italia, l’ho sentita spesso, anche se adesso non mi ricordo il significato, ma l’ho capito da come mi guardavi………….. Avevi degli occhi molto cattivi in quel momento, mi hai fatto quasi paura.”
Sempre più allibita, penso tra me:
“Vuoi vedere che adesso passo pure da cattiva?”
Non volendo però, sottostare minimamente a questo spudorato giramento di frittata, proseguo:
“Beh, dopo quello che avevo visto con Agnes………….. e non mi dire che non te lo ricordi, perché non ci credo! E’ da quando sei arrivato che ho notato, da parte tua, verso di lei, un atteggiamento molto più aperto, rispetto al resto dei tuoi ospiti. Con me, tanto per farti capire perché ero così arrabbiata con te, ti sei limitato a prendermi la mano e a fare un piccolo gesto di saluto, come se nemmeno ci conoscessimo. E chiaro che loro li conosci da molto più tempo, ma vorrei ricordarti, qualora tu te lo fossi dimenticato, che nemmeno 12 ore fa, tra noi due è successo qualcosa. Ora, io non so, il peso che possa avere avuto per te, fare all’amore con me, ma io, forse perché ho una mentalità europea, normalmente quando vado a letto con un uomo, mi aspetto come minimo, da parte sua, un po’ più di considerazione…………………..”
A questo punto mi interrompe per controbattere:
“Prima di tutto ti dico, che da parte mia la considerazione c’è stata, ho ordinato per te dei fiori e un regalo che ho fatto lasciare nella tua camera, e che tu nemmeno indossi. Secondo, tu sai che per quanto riguarda la mia privacy, non desidero che questa stia sulla bocca degli altri, anche se sono amici, è comunque gente che lavora nello show-business, per cui è sempre meglio essere prudenti! Terzo, tu eri qui con il tuo amico ed anche ex, perché lo so che siete stati assieme e, da come parla di te, si capisce che ancora gli piaci molto, quindi, non volevo metterti in imbarazzo, con atteggiamenti troppo affettuosi, visto che tu eri così felice di averlo rivisto, che pensavo…………………………….”
Qui si interrompe, fa una smorfia, gira gli occhi di lato, come per cercare le parole adatte, ma io approfitto di questa pausa per
rispondergli:
“Miky, posso chiamarti così? Ascoltami bene, perché quello che sto per dirti è difficile da esprimere in inglese, spero quindi che tu comprenda le mie parole. Ho molto gradito i tuoi fiori, sono bellissimi e quando li ho visti, il mio cuore batteva forte per l’emozione, sei stato un vero gentleman, ma poi quando ho visto quel regalo, così costoso………..mi sono chiesta che significato avesse. Non so come spiegartelo, lo so che tu me l’hai regalato con le migliori intenzioni, ed io ti ringrazio con tutto il mio cuore di questo. Ti prego di non offenderti ma quello che vorrei farti capire però, è che l’affetto non si dimostra regalando un “Rolex”, ma a me avrebbe reso più felice una tua chiamata, per dirmi che non potevi essere presente alla cena. Per me questo, avrebbe significato molto di più. L’orologio non l’ho indossato, perché avrei voluto chiederti di restituirlo, perché io proprio non lo posso accettare. Tutto qui.”
Mentre Andrea, continua a suonare altre canzoni dei Beatles, noi quasi non ci muoviamo più, troppo presi come siamo a parlare. Michael dopo questo mio discorso, tace, abbassa gli occhi e mordendosi il labbro replica:
“Io invece ci terrei molto che tu lo tenessi questo regalo, io desidero che tu lo metta al braccio, sempre, perché così ogni volta che lo guarderai per sapere che ora è, penserai a me anche se sarai dall’altra parte del mondo. Ho scelto apposta un orologio, perché so che è l’oggetto che si guarda di più in una giornata ed io ho bisogno di sapere che tu mi penserai più volte al giorno, anche se saremo terribilmente lontani………..”
Su queste parole si interrompe, perché sento nella sua voce un po’ di commozione, quindi fregandomene di tutto il resto, lo stringo forte a me, gli do un bacio sulla guancia e, con altrettanta commozione, gli rispondo:
“Ok Michael, ti ringrazio, e ti prometto che lo metterò sempre, ma ci tengo a dirti, che non avrei avuto bisogno di un orologio per pensarti, perché questo succederà comunque, so anche che ogni volta che accadrà, soffrirò anche moltissimo, perché tu non sarai vicino a me…………..Non voglio pensarci adesso, perché solo l’idea, che tra quattro giorni devo partire, mi fa star male……………………”
Insieme a quest’ultima frase, escono anche lacrime di dolore, ma lui, con la scusa di accompagnarmi verso l’angolo bar per versarci da bere, prendendomi per un braccio, mi dice:
“Vieni, usciamo un po’ fuori. Qui ci sono troppo occhi indiscreti.”
Appena lasciato il salone, le mie lacrime, che fino adesso ho cercato di trattenere, scendono copiose, sono profondamente triste, perché so che, tra poco, questo finirà ed io sento di nuovo il mio cuore spezzarsi dal dolore.
Rabbrividisco per il freddo, ma Michael si toglie la giacca per coprirmi e, cingendomi le spalle, mi conduce verso una parte più nascosta dalla visuale della sala.
Mi appoggia alla ringhiera, poi, mentre con la mano mi asciuga le lacrime, comincia a baciarmi sul viso con una tenerezza infinita e, con una voce dolcissima mi dice, quasi sussurrando:
“Amore mio, non piangere, non posso vederti piangere perché fai piangere anche me. Ti prego,………..non farlo, mi si spezza il cuore………………”
Accennando un pallido sorriso, gli rispondo:
“No, ti prego, anche tu no, altrimenti io non smetto più. Tu devi essere forte anche per me, perché io in questo momento non ce la faccio. Scusami, non so cosa mi sia preso, ma improvvisamente pensando a quanto mi mancherai, ho rivissuto tutta la sofferenza di otto anni fa………..Ti chiedo ancora scusa, mi dispiace davvero, mi sto comportando come una stupida…………Adesso passa, non voglio rovinarti la festa con i tuoi amici…………..Mi vergogno tanto………..”
A queste mie parole, lui mi abbraccia forte e sempre con un tono di voce dolce e sussurrato, mi tranquillizza dicendomi:
“Tesoro, non devi chiedermi scusa di niente………Sai quante volte io ho pianto? Non mi sono mai vergognato di farlo, perché,………perché le lacrime esprimono le emozioni,………..i sentimenti, il dolore, la gioia e solo le persone molto sensibili,………..come siamo tu ed io, possono capire cosa significano le lacrime di un altro………… Voglio dirti anche questo………non devi sentirti stupida! Ti prego di credermi,………….io ho una profonda stima di te e, ti ammiro anche moltissimo, per come hai affrontato tutte le cose brutte che la vita ti ha riservato, per come sei riuscita a cavartela, quasi sempre da sola, per come ami tua figlia, per come parli con lei……………. Sei una donna meravigliosa, sotto tutti i punti di vista, poi stasera, ne ho avuto la piena conferma……..”
Non posso fare a meno di chiedergli:
“Perché stasera?”
E lui, sorridendo con dolcezza, ammette:
“Perché ho sentito quello che il professore ha detto di te, da come ti ha descritta quando eri all’università, si sentiva una tale ammirazione nella voce ed anche molto, molto affetto per te…………..Ero sicuro che tu fossi una donna forte e determinata, l’ho saputo appena ti ho conosciuta, l’ho capito dal tuo sguardo, vivo, intenso, intelligente e così scrutatore che a volte, quando mi guardavi un po’ più a lungo, anche se non li vedevo, sentivo i tuoi occhi che mi penetravano fino in fondo alla mia anima. E’ dai tuoi occhi che io riesco a capire le tue emozioni, perché sono talmente espressivi, che non hai bisogno di dire parole, perché loro parlano per te…………………..devo ammettere, però che quando sei arrabbiata,…….un po’ mi fanno paura………………”
Scoppia a ridere e mi abbraccia di nuovo. Mentre ricambio il suo abbraccio, penso che la mia sensazione, a proposito di quella porta socchiusa vista durante la cena, sia stata esatta. Michael era in quella stanza, forse veramente per riposarsi, ma nello stesso momento voleva ascoltare anche i nostri discorsi.
Non posso fare a meno di dirglielo:
“L’ho immaginato che quella porta, fosse stata lasciata un po’ aperta perché tu eri là dentro e volevi sentire di cosa parlavamo………..”
Facendo finta di cadere dalle nuvole, mi chiede:
“Quale porta?”
Allora, io ridacchiando gli rispondo:
“Ti prego di non insultare la mia intelligenza. Mi hai appena detto che non pensi che sia stupida, ed ora mi tratti come tale?”
Lui sempre ridendo ribatte:
“Te ne sei accorta, vero? Pensavo che nessuno la notasse, e di solito nessuno la nota, perché è molto ben camuffata. Ma come hai fatto?
Gli rispondo molto sinceramente:
“Perché i miei occhi sono stati attirati proprio in quel punto. Forse è la tua energia, che mi attrae a te come una calamita, riuscendo a percepire la tua presenza anche se non ti vedo.”
Detto questo, mi abbraccia fortissimo, e baciandomi, ora sulle labbra mi dice:
“Lo sai che significa questo?”
“Non lo so. Per te cosa significa?”
Lui, sempre tra un bacio e l’altro mi risponde:
“Significa che tra di noi c’è molto “feeling”. Significa che le nostre anime sono in comunicazione. Significa che ci capiamo e ci amiamo.”
A queste parole ribatto:
“Io, so per certo che ti amo, ma non so, se per te sia lo stesso. A volte mi sembra che non ti interessi nulla di me, come prima, quando hai ballato con Agnes………………”
Un po’ infastidito, replica:
“Ecco che parli di nuovo di Agnes…………..Lei è solo un’amica, balla bene è vero e, mi piace molto danzare con lei…………..ma oltre a questo non c’è nient’altro……………Credimi, i suoi interessi sono di tutt’altro genere………..”
Su queste ultime parole, mi guarda fisso, ed alzando il sopracciglio, fa uno sguardo come per dire:
“Non hai capito di cosa sto parlando?”
Al che, con un tono di sorpresa, domando:
“Vuoi dire che è lesbica?”
Lui guardandomi sempre come prima, ribatte:
“L’hai detto tu. Io non ho detto niente………..”
Insisto, sempre più incredula:
“Ma dai, non è possibile! Ma se sprizza sensualità da tutti i pori…………..quando ha ballato con te, poi…………..sembrava che………beh…………….anche tu la guardavi in un modo………..No, non ci credo mi stai prendendo in giro!”
Al che Michael, con un atteggiamento sornione mi fa:
“Se non ci credi chiedilo a Franky. Guarda che lo sanno tutti, tranne te ed il tuo amico ovviamente. Ho ballato con lei in quel modo, proprio perché so, che lei, per gli uomini, non ha alcun interesse…………….”
Con finto tono arrabbiato, domando:
“Ok. Quindi mi stai dicendo anche che hai ballato così, per farmi arrabbiare, dato che ero l’unica a non sapere…………………..”
Michael ridendo, abbracciandomi stretta, risponde:
“A quanto pare, ci sono riuscito, perché ho visto nei tuoi occhi, davvero le fiamme dell’inferno. Quando mi hai guardato in quel modo però e, da come hai pronunciato quella frase in italiano, ho pensato che forse avevo esagerato………..Ho avuto paura che, davvero te ne andassi, per ritornare a LA, da sola…………….o che decidessi di andare via con il professore.”
Su quest’ultima frase gli chiedo a bruciapelo:
“Michael scusa, ma te lo devo domandare…………..intanto chi ti ha detto che Andrea è un mio ex, poi da come ne parli, mi sembra, che tu sia geloso di lui?”
Al che, con aria un po’ imbarazzata, mi risponde:
“No, non sono geloso………………..ma pensare che tu potessi passare la serata ed anche la notte con lui, mi ha fatto star male. Tu sei venuta qui con me e per me. Non per lui. In quanto poi ad essere il tuo ex, l’ho capito da come ti parlava, ti guardava e soprattutto da quello che ha detto di te. Si sentiva che era stato molto innamorato e, secondo me, lo è tutt’ora!”
A quest’ultima frase, ribatto:
“Ti sbagli, ora non lo è più. Vent’anni fa lo è stato sicuramente, ma ci siamo lasciati molto male, per colpa mia. Ma questo te lo racconterò un’altra volta, se ti interessa saperlo.”
Riflettendo poi su tutto il resto, non so se essere contenta di quello che mi ha detto, o no. Mi chiedo quindi, se la sua reazione non sia stata invece conseguente al pensiero, di non essere più al centro della mia attenzione, più che gelosia. Credo che conoscendolo, sia più attendibile la seconda ipotesi, infatti, in realtà, me l’ha quasi dichiarato esplicitamente.
Ricordandomi poi, che a ciò che gli avevo chiesto prima, riguardo al suo sentimento per me, non aveva risposto, cerco di riportare il discorso su quello che ancora mi stava a cuore.
“Prima, quando ti ho chiesto se anche tu mi ami, non mi hai risposto. Ora te lo richiedo di nuovo.”
Sempre tenendomi abbracciata, mi risponde:
“Io ti amo molto. Devi credermi. Lo so che a volte potresti pensare che non è così……….ma per me è difficile dimostrare quello che provo,………..questo io riesco a farlo bene solo con la musica e la danza……..Nei rapporti con le donne, a volte non mi sento a mio agio, già te l’ho detto! La mia mente è presa anche da altre cose, che considero importantissime, mentre invece le donne vorrebbero che si pensasse sempre e soltanto a loro, ma io questo, non lo posso proprio fare, non ci riesco, non ne sono capace. Non potrei mai concentrare tutti i miei interessi, solo su una donna………….Forse per te, questo non è il modo giusto per vivere una relazione, ma questo è il mio modo e, fino ad oggi, nessuna donna è riuscita a farmi cambiare.”
Resto in silenzio per un po’, riflettendo su quello che avevo appena ascoltato, poi cercando di raccogliere i miei pensieri, per formularli al meglio, replico:
“Miky, se a volte, il tuo comportamento mi ha fatto pensare che, da parte tua, non ci sia lo stesso interesse che io ho per te, è perché, in fondo io ti conosco molto poco, per cui, spesso, vengo tratta in inganno da alcuni atteggiamenti che non capisco, ma non per colpa tua. Sono io che ogni volta mi devo dire, che tu non sei un uomo come tutti gli altri. Tu vivi in un mondo totalmente distante dal mio: sei una celebrità; ovunque vai sei accolto dalle massime autorità e da migliaia di fans adoranti; sei stato ospite di capi di stato, di ministri, di reali…………..A volte penso, che tutto questo sia un sogno, fino al punto che, spesso mi chiedo, come ho fatto ad essere qui con te, poiché non mi sembra possibile!...........Con tutte la belle donne che hai avuto, senza parlare di quelle che ti girano attorno, più giovani di me, più disponibili, più famose, magari, anche meno problematiche e, con caratteri, sicuramente, più accomodanti del mio. Ecco quello che mi chiedo è: perché io?”
Lui guardandomi adesso, molto intensamente, con il suo splendido sorriso, mi dice:
“Intanto, ho avuto molto meno donne di quello che tu pensi…………Alcune, mi sono piaciute anche molto, ma con loro non è successo niente. Forse, per colpa mia, perché ero troppo timido per chiedere o perché ero troppo impegnato con il mio lavoro, che è venuto sempre, prima di qualsiasi cosa, questo però prima che ci fossero i miei figli, ovviamente, o perché, semplicemente non era destino che accadesse. Certo, ci sono sicuramente delle donne più belle e più giovani di te, ma non è quello che mi interessa, se fosse solo questo, anzi, se io considerassi solo questo aspetto della figura femminile, ne potrei avere una a sera, ma non è ciò che voglio. Io, da una donna, non desidero solo quello………….. anzi forse è l’ultima cosa a cui penso, che può accadere oppure no, non ha molta importanza……….Per me, ciò che conta, è poter parlare di tutto e sentire di essere capito, poter provare le stesse emozioni guardando un film, o commuoversi, davanti ad un bambino che soffre, gioire per un tramonto, per una bella musica e soprattutto, avere insieme la certezza, che l’amore deve essere universale, non solo circoscritto all’interno di un nucleo, formato da parenti e amici. Anch’io so, che la famiglia viene prima di ogni cosa, ed anche gli amici sono importantissimi, ma non ci si deve fermare a questo, bisogna andare oltre perché, solo quando nel mondo regnerà l’amore, ci potrà essere un cambiamento radicale. Il mio impegno è questo; io spendo tantissime energie ed anche soldi, affinchè questo messaggio arrivi, per me è una missione, ed io mi ci dedicherò, con tutto me stesso, fino a che avrò la forza di farlo. Mi chiedi perché proprio tu? I motivi sono diversi, prometto che te li dirò ma non adesso. Ora è meglio rientrare, altrimenti gli altri penseranno chissà cosa, e poi non è gentile lasciare il tuo amico solo, per così tanto tempo.”
Qui si interrompe, poi dopo avermi baciato, accarezzandomi i capelli, aggiunge:
“Comunque il professore mi piace molto. E’ un uomo molto intelligente, simpatico, colto, parla benissimo l’inglese ed è anche molto spiritoso. D’altronde, non poteva essere diversamente, visto che è stato un tuo amore!”
Detto questo, ci muoviamo per rientrare e, quando sono di nuovo all’interno, gli riconsegno la giacca che avevo ancora indosso. Non appena gli altri ci vedono rientrare, partano le domande del tipo: “Ma dov’eravate finiti…..”, “cominciavamo a preoccuparci………..”, “abbiamo pensato che……..” ed altre facezie del genere. Mike tuttavia, non sembra preoccuparsi più di tanto e, con un sorriso smagliante, risponde:
“Siamo andati ad ammirare la luna, questa sera è bellissima.”
Rivolto poi ad Andrea, che ora sta suonando al pianoforte proprio “Al chiaro di luna” di Beethoven, dice:
“Professore, complimenti, suoni benissimo e questo brano è proprio adatto per una serata come questa.”
Il mio amico, ora divenuto per me assai più caro, guardando verso di lui sorride, mentre ringrazia, poi rivolto a me, mi strizza l’occhio, continuando a sorridere.
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