UN FANTASTICO INCONTRO (in corso). Rating: rosso

Ultimo Aggiornamento: 28/05/2017 13:29
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31/05/2010 00:59
 
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29° Capitolo


Stretta tra le sue braccia, seguendo la musica ad occhi chiusi, per un momento, mi sembra di dimenticare tutto, poi Michael spezza questo incantesimo dicendomi:

“Hai un’espressione così bella e rilassata………….io, vorrei vederti sempre così……..”

Aprendo gli occhi e guardandolo molto seriamente, rispondo:

“Amore mio, questo dipende, molto da te….”

Al che, con uno sguardo interrogativo, mi chiede:

“In che senso dipende da me?”

Non posso fare a meno di fulminarlo con gli occhi e con un tono di voce, senz’altro più risentito, gli ribatto:

“Dai Michael, come puoi chiedermi una cosa simile? Devo credere quindi che fino a poco fa, per te non sia successo niente?”

Lui sorridendo e guardandomi con uno sguardo furbetto replica:

“Sì, certo………Hai ballato uno splendido tango con Franky, che mi ha lasciato senza parole, non credevo ai miei occhi………..In quel ballo c’era tutto; passione, amore, rabbia, sofferenza, sensualità, desiderio ma tutto danzato con una classe, veramente rara. Devo ammettere che eri perfetta……….Se fosse stata un’audizione per scegliere dei ballerini di tango, ti avrei scelta subito………………..”

Lo interrompo per aggiungere:

“Ma dato che un’audizione per il tango, non la farai mai……..Invece avresti scelto sicuramente Agnes……… mi sembra che lei sia molto più adatta, per te……….ho visto che eravate in sintonia perfetta quando avete ballato Blood On The Dance Floor……………….In confronto In The Closet, con Naomi, era un video per educande.”

Michael, guardandomi ora con uno sguardo, sempre più divertito, mi chiede:

“Perché come ho ballato con Agnes? Eppure a me In The Closet, mi era sembrato molto spinto. Sai, spesso quando danzo, non mi rendo conto dei movimenti che il mio corpo fa, seguendo la musica e, anche in questo caso, non mi ricordo che cosa sia successo.”

Dopo questa affermazione, ma soprattutto, guardando i suoi occhi piuttosto divertiti gli rispondo:

“Non lo sai vero? Roba che mancava solo che la…………………”

Non conoscendo la parola esatta che potesse tradurre il termine che avrei detto se avessi parlato in italiano, proseguo parlando nella mia lingua:

“………………scopassi, davanti a tutti.”

Allora interrogandomi anche con lo sguardo, mi fa:

“What?”

Senza alcun turbamento, gli ribatto:

“Chiedilo al tuo amico Franky, dato che un po’ d’italiano lo parla, sicuramente saprà cosa significhi, questa parola.”

Michael, ridendo aggiunge:

“Certo che glielo chiedo. Gli devo anche domandare di un’altra parola che ho sentito prima……………”

Sapendo a cosa si stesse riferendo, facendo però finta di niente, lo interrompo nuovamente per dirgli:

“Quale parola?”

E lui:

“Quella che hai detto quando eri seduta sul divano e mi sono avvicinato per prendere la giacca………… sono sicuro che fosse una brutta parola, perché quando sono venuto in Italia, l’ho sentita spesso, anche se adesso non mi ricordo il significato, ma l’ho capito da come mi guardavi………….. Avevi degli occhi molto cattivi in quel momento, mi hai fatto quasi paura.”

Sempre più allibita, penso tra me:

“Vuoi vedere che adesso passo pure da cattiva?”

Non volendo però, sottostare minimamente a questo spudorato giramento di frittata, proseguo:

“Beh, dopo quello che avevo visto con Agnes………….. e non mi dire che non te lo ricordi, perché non ci credo! E’ da quando sei arrivato che ho notato, da parte tua, verso di lei, un atteggiamento molto più aperto, rispetto al resto dei tuoi ospiti. Con me, tanto per farti capire perché ero così arrabbiata con te, ti sei limitato a prendermi la mano e a fare un piccolo gesto di saluto, come se nemmeno ci conoscessimo. E chiaro che loro li conosci da molto più tempo, ma vorrei ricordarti, qualora tu te lo fossi dimenticato, che nemmeno 12 ore fa, tra noi due è successo qualcosa. Ora, io non so, il peso che possa avere avuto per te, fare all’amore con me, ma io, forse perché ho una mentalità europea, normalmente quando vado a letto con un uomo, mi aspetto come minimo, da parte sua, un po’ più di considerazione…………………..”

A questo punto mi interrompe per controbattere:

“Prima di tutto ti dico, che da parte mia la considerazione c’è stata, ho ordinato per te dei fiori e un regalo che ho fatto lasciare nella tua camera, e che tu nemmeno indossi. Secondo, tu sai che per quanto riguarda la mia privacy, non desidero che questa stia sulla bocca degli altri, anche se sono amici, è comunque gente che lavora nello show-business, per cui è sempre meglio essere prudenti! Terzo, tu eri qui con il tuo amico ed anche ex, perché lo so che siete stati assieme e, da come parla di te, si capisce che ancora gli piaci molto, quindi, non volevo metterti in imbarazzo, con atteggiamenti troppo affettuosi, visto che tu eri così felice di averlo rivisto, che pensavo…………………………….”

Qui si interrompe, fa una smorfia, gira gli occhi di lato, come per cercare le parole adatte, ma io approfitto di questa pausa per
rispondergli:

“Miky, posso chiamarti così? Ascoltami bene, perché quello che sto per dirti è difficile da esprimere in inglese, spero quindi che tu comprenda le mie parole. Ho molto gradito i tuoi fiori, sono bellissimi e quando li ho visti, il mio cuore batteva forte per l’emozione, sei stato un vero gentleman, ma poi quando ho visto quel regalo, così costoso………..mi sono chiesta che significato avesse. Non so come spiegartelo, lo so che tu me l’hai regalato con le migliori intenzioni, ed io ti ringrazio con tutto il mio cuore di questo. Ti prego di non offenderti ma quello che vorrei farti capire però, è che l’affetto non si dimostra regalando un “Rolex”, ma a me avrebbe reso più felice una tua chiamata, per dirmi che non potevi essere presente alla cena. Per me questo, avrebbe significato molto di più. L’orologio non l’ho indossato, perché avrei voluto chiederti di restituirlo, perché io proprio non lo posso accettare. Tutto qui.”

Mentre Andrea, continua a suonare altre canzoni dei Beatles, noi quasi non ci muoviamo più, troppo presi come siamo a parlare. Michael dopo questo mio discorso, tace, abbassa gli occhi e mordendosi il labbro replica:

“Io invece ci terrei molto che tu lo tenessi questo regalo, io desidero che tu lo metta al braccio, sempre, perché così ogni volta che lo guarderai per sapere che ora è, penserai a me anche se sarai dall’altra parte del mondo. Ho scelto apposta un orologio, perché so che è l’oggetto che si guarda di più in una giornata ed io ho bisogno di sapere che tu mi penserai più volte al giorno, anche se saremo terribilmente lontani………..”

Su queste parole si interrompe, perché sento nella sua voce un po’ di commozione, quindi fregandomene di tutto il resto, lo stringo forte a me, gli do un bacio sulla guancia e, con altrettanta commozione, gli rispondo:

“Ok Michael, ti ringrazio, e ti prometto che lo metterò sempre, ma ci tengo a dirti, che non avrei avuto bisogno di un orologio per pensarti, perché questo succederà comunque, so anche che ogni volta che accadrà, soffrirò anche moltissimo, perché tu non sarai vicino a me…………..Non voglio pensarci adesso, perché solo l’idea, che tra quattro giorni devo partire, mi fa star male……………………”

Insieme a quest’ultima frase, escono anche lacrime di dolore, ma lui, con la scusa di accompagnarmi verso l’angolo bar per versarci da bere, prendendomi per un braccio, mi dice:

“Vieni, usciamo un po’ fuori. Qui ci sono troppo occhi indiscreti.”

Appena lasciato il salone, le mie lacrime, che fino adesso ho cercato di trattenere, scendono copiose, sono profondamente triste, perché so che, tra poco, questo finirà ed io sento di nuovo il mio cuore spezzarsi dal dolore.

Rabbrividisco per il freddo, ma Michael si toglie la giacca per coprirmi e, cingendomi le spalle, mi conduce verso una parte più nascosta dalla visuale della sala.

Mi appoggia alla ringhiera, poi, mentre con la mano mi asciuga le lacrime, comincia a baciarmi sul viso con una tenerezza infinita e, con una voce dolcissima mi dice, quasi sussurrando:

“Amore mio, non piangere, non posso vederti piangere perché fai piangere anche me. Ti prego,………..non farlo, mi si spezza il cuore………………”

Accennando un pallido sorriso, gli rispondo:

“No, ti prego, anche tu no, altrimenti io non smetto più. Tu devi essere forte anche per me, perché io in questo momento non ce la faccio. Scusami, non so cosa mi sia preso, ma improvvisamente pensando a quanto mi mancherai, ho rivissuto tutta la sofferenza di otto anni fa………..Ti chiedo ancora scusa, mi dispiace davvero, mi sto comportando come una stupida…………Adesso passa, non voglio rovinarti la festa con i tuoi amici…………..Mi vergogno tanto………..”

A queste mie parole, lui mi abbraccia forte e sempre con un tono di voce dolce e sussurrato, mi tranquillizza dicendomi:

“Tesoro, non devi chiedermi scusa di niente………Sai quante volte io ho pianto? Non mi sono mai vergognato di farlo, perché,………perché le lacrime esprimono le emozioni,………..i sentimenti, il dolore, la gioia e solo le persone molto sensibili,………..come siamo tu ed io, possono capire cosa significano le lacrime di un altro………… Voglio dirti anche questo………non devi sentirti stupida! Ti prego di credermi,………….io ho una profonda stima di te e, ti ammiro anche moltissimo, per come hai affrontato tutte le cose brutte che la vita ti ha riservato, per come sei riuscita a cavartela, quasi sempre da sola, per come ami tua figlia, per come parli con lei……………. Sei una donna meravigliosa, sotto tutti i punti di vista, poi stasera, ne ho avuto la piena conferma……..”

Non posso fare a meno di chiedergli:

“Perché stasera?”

E lui, sorridendo con dolcezza, ammette:

“Perché ho sentito quello che il professore ha detto di te, da come ti ha descritta quando eri all’università, si sentiva una tale ammirazione nella voce ed anche molto, molto affetto per te…………..Ero sicuro che tu fossi una donna forte e determinata, l’ho saputo appena ti ho conosciuta, l’ho capito dal tuo sguardo, vivo, intenso, intelligente e così scrutatore che a volte, quando mi guardavi un po’ più a lungo, anche se non li vedevo, sentivo i tuoi occhi che mi penetravano fino in fondo alla mia anima. E’ dai tuoi occhi che io riesco a capire le tue emozioni, perché sono talmente espressivi, che non hai bisogno di dire parole, perché loro parlano per te…………………..devo ammettere, però che quando sei arrabbiata,…….un po’ mi fanno paura………………”

Scoppia a ridere e mi abbraccia di nuovo. Mentre ricambio il suo abbraccio, penso che la mia sensazione, a proposito di quella porta socchiusa vista durante la cena, sia stata esatta. Michael era in quella stanza, forse veramente per riposarsi, ma nello stesso momento voleva ascoltare anche i nostri discorsi.

Non posso fare a meno di dirglielo:

“L’ho immaginato che quella porta, fosse stata lasciata un po’ aperta perché tu eri là dentro e volevi sentire di cosa parlavamo………..”

Facendo finta di cadere dalle nuvole, mi chiede:

“Quale porta?”


Allora, io ridacchiando gli rispondo:

“Ti prego di non insultare la mia intelligenza. Mi hai appena detto che non pensi che sia stupida, ed ora mi tratti come tale?”

Lui sempre ridendo ribatte:

“Te ne sei accorta, vero? Pensavo che nessuno la notasse, e di solito nessuno la nota, perché è molto ben camuffata. Ma come hai fatto?

Gli rispondo molto sinceramente:

“Perché i miei occhi sono stati attirati proprio in quel punto. Forse è la tua energia, che mi attrae a te come una calamita, riuscendo a percepire la tua presenza anche se non ti vedo.”

Detto questo, mi abbraccia fortissimo, e baciandomi, ora sulle labbra mi dice:

“Lo sai che significa questo?”

“Non lo so. Per te cosa significa?”

Lui, sempre tra un bacio e l’altro mi risponde:

“Significa che tra di noi c’è molto “feeling”. Significa che le nostre anime sono in comunicazione. Significa che ci capiamo e ci amiamo.”

A queste parole ribatto:

“Io, so per certo che ti amo, ma non so, se per te sia lo stesso. A volte mi sembra che non ti interessi nulla di me, come prima, quando hai ballato con Agnes………………”

Un po’ infastidito, replica:

“Ecco che parli di nuovo di Agnes…………..Lei è solo un’amica, balla bene è vero e, mi piace molto danzare con lei…………..ma oltre a questo non c’è nient’altro……………Credimi, i suoi interessi sono di tutt’altro genere………..”

Su queste ultime parole, mi guarda fisso, ed alzando il sopracciglio, fa uno sguardo come per dire:

“Non hai capito di cosa sto parlando?”

Al che, con un tono di sorpresa, domando:

“Vuoi dire che è lesbica?”

Lui guardandomi sempre come prima, ribatte:

“L’hai detto tu. Io non ho detto niente………..”

Insisto, sempre più incredula:

“Ma dai, non è possibile! Ma se sprizza sensualità da tutti i pori…………..quando ha ballato con te, poi…………..sembrava che………beh…………….anche tu la guardavi in un modo………..No, non ci credo mi stai prendendo in giro!”

Al che Michael, con un atteggiamento sornione mi fa:

“Se non ci credi chiedilo a Franky. Guarda che lo sanno tutti, tranne te ed il tuo amico ovviamente. Ho ballato con lei in quel modo, proprio perché so, che lei, per gli uomini, non ha alcun interesse…………….”

Con finto tono arrabbiato, domando:

“Ok. Quindi mi stai dicendo anche che hai ballato così, per farmi arrabbiare, dato che ero l’unica a non sapere…………………..”

Michael ridendo, abbracciandomi stretta, risponde:

“A quanto pare, ci sono riuscito, perché ho visto nei tuoi occhi, davvero le fiamme dell’inferno. Quando mi hai guardato in quel modo però e, da come hai pronunciato quella frase in italiano, ho pensato che forse avevo esagerato………..Ho avuto paura che, davvero te ne andassi, per ritornare a LA, da sola…………….o che decidessi di andare via con il professore.”

Su quest’ultima frase gli chiedo a bruciapelo:

“Michael scusa, ma te lo devo domandare…………..intanto chi ti ha detto che Andrea è un mio ex, poi da come ne parli, mi sembra, che tu sia geloso di lui?”

Al che, con aria un po’ imbarazzata, mi risponde:

“No, non sono geloso………………..ma pensare che tu potessi passare la serata ed anche la notte con lui, mi ha fatto star male. Tu sei venuta qui con me e per me. Non per lui. In quanto poi ad essere il tuo ex, l’ho capito da come ti parlava, ti guardava e soprattutto da quello che ha detto di te. Si sentiva che era stato molto innamorato e, secondo me, lo è tutt’ora!”

A quest’ultima frase, ribatto:

“Ti sbagli, ora non lo è più. Vent’anni fa lo è stato sicuramente, ma ci siamo lasciati molto male, per colpa mia. Ma questo te lo racconterò un’altra volta, se ti interessa saperlo.”

Riflettendo poi su tutto il resto, non so se essere contenta di quello che mi ha detto, o no. Mi chiedo quindi, se la sua reazione non sia stata invece conseguente al pensiero, di non essere più al centro della mia attenzione, più che gelosia. Credo che conoscendolo, sia più attendibile la seconda ipotesi, infatti, in realtà, me l’ha quasi dichiarato esplicitamente.

Ricordandomi poi, che a ciò che gli avevo chiesto prima, riguardo al suo sentimento per me, non aveva risposto, cerco di riportare il discorso su quello che ancora mi stava a cuore.

“Prima, quando ti ho chiesto se anche tu mi ami, non mi hai risposto. Ora te lo richiedo di nuovo.”

Sempre tenendomi abbracciata, mi risponde:

“Io ti amo molto. Devi credermi. Lo so che a volte potresti pensare che non è così……….ma per me è difficile dimostrare quello che provo,………..questo io riesco a farlo bene solo con la musica e la danza……..Nei rapporti con le donne, a volte non mi sento a mio agio, già te l’ho detto! La mia mente è presa anche da altre cose, che considero importantissime, mentre invece le donne vorrebbero che si pensasse sempre e soltanto a loro, ma io questo, non lo posso proprio fare, non ci riesco, non ne sono capace. Non potrei mai concentrare tutti i miei interessi, solo su una donna………….Forse per te, questo non è il modo giusto per vivere una relazione, ma questo è il mio modo e, fino ad oggi, nessuna donna è riuscita a farmi cambiare.”

Resto in silenzio per un po’, riflettendo su quello che avevo appena ascoltato, poi cercando di raccogliere i miei pensieri, per formularli al meglio, replico:

“Miky, se a volte, il tuo comportamento mi ha fatto pensare che, da parte tua, non ci sia lo stesso interesse che io ho per te, è perché, in fondo io ti conosco molto poco, per cui, spesso, vengo tratta in inganno da alcuni atteggiamenti che non capisco, ma non per colpa tua. Sono io che ogni volta mi devo dire, che tu non sei un uomo come tutti gli altri. Tu vivi in un mondo totalmente distante dal mio: sei una celebrità; ovunque vai sei accolto dalle massime autorità e da migliaia di fans adoranti; sei stato ospite di capi di stato, di ministri, di reali…………..A volte penso, che tutto questo sia un sogno, fino al punto che, spesso mi chiedo, come ho fatto ad essere qui con te, poiché non mi sembra possibile!...........Con tutte la belle donne che hai avuto, senza parlare di quelle che ti girano attorno, più giovani di me, più disponibili, più famose, magari, anche meno problematiche e, con caratteri, sicuramente, più accomodanti del mio. Ecco quello che mi chiedo è: perché io?”

Lui guardandomi adesso, molto intensamente, con il suo splendido sorriso, mi dice:

“Intanto, ho avuto molto meno donne di quello che tu pensi…………Alcune, mi sono piaciute anche molto, ma con loro non è successo niente. Forse, per colpa mia, perché ero troppo timido per chiedere o perché ero troppo impegnato con il mio lavoro, che è venuto sempre, prima di qualsiasi cosa, questo però prima che ci fossero i miei figli, ovviamente, o perché, semplicemente non era destino che accadesse. Certo, ci sono sicuramente delle donne più belle e più giovani di te, ma non è quello che mi interessa, se fosse solo questo, anzi, se io considerassi solo questo aspetto della figura femminile, ne potrei avere una a sera, ma non è ciò che voglio. Io, da una donna, non desidero solo quello………….. anzi forse è l’ultima cosa a cui penso, che può accadere oppure no, non ha molta importanza……….Per me, ciò che conta, è poter parlare di tutto e sentire di essere capito, poter provare le stesse emozioni guardando un film, o commuoversi, davanti ad un bambino che soffre, gioire per un tramonto, per una bella musica e soprattutto, avere insieme la certezza, che l’amore deve essere universale, non solo circoscritto all’interno di un nucleo, formato da parenti e amici. Anch’io so, che la famiglia viene prima di ogni cosa, ed anche gli amici sono importantissimi, ma non ci si deve fermare a questo, bisogna andare oltre perché, solo quando nel mondo regnerà l’amore, ci potrà essere un cambiamento radicale. Il mio impegno è questo; io spendo tantissime energie ed anche soldi, affinchè questo messaggio arrivi, per me è una missione, ed io mi ci dedicherò, con tutto me stesso, fino a che avrò la forza di farlo. Mi chiedi perché proprio tu? I motivi sono diversi, prometto che te li dirò ma non adesso. Ora è meglio rientrare, altrimenti gli altri penseranno chissà cosa, e poi non è gentile lasciare il tuo amico solo, per così tanto tempo.”

Qui si interrompe, poi dopo avermi baciato, accarezzandomi i capelli, aggiunge:

“Comunque il professore mi piace molto. E’ un uomo molto intelligente, simpatico, colto, parla benissimo l’inglese ed è anche molto spiritoso. D’altronde, non poteva essere diversamente, visto che è stato un tuo amore!”

Detto questo, ci muoviamo per rientrare e, quando sono di nuovo all’interno, gli riconsegno la giacca che avevo ancora indosso. Non appena gli altri ci vedono rientrare, partano le domande del tipo: “Ma dov’eravate finiti…..”, “cominciavamo a preoccuparci………..”, “abbiamo pensato che……..” ed altre facezie del genere. Mike tuttavia, non sembra preoccuparsi più di tanto e, con un sorriso smagliante, risponde:

“Siamo andati ad ammirare la luna, questa sera è bellissima.”

Rivolto poi ad Andrea, che ora sta suonando al pianoforte proprio “Al chiaro di luna” di Beethoven, dice:

“Professore, complimenti, suoni benissimo e questo brano è proprio adatto per una serata come questa.”

Il mio amico, ora divenuto per me assai più caro, guardando verso di lui sorride, mentre ringrazia, poi rivolto a me, mi strizza l’occhio, continuando a sorridere.


31/05/2010 01:59
 
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30° Capitolo


Mi avvicino al piano e chinandomi verso Andrea, lo bacio sulla guancia, sussurrandogli:

“Grazie. Sei stato un tesoro.”

Lui, continuando a suonare, mi chiede:

“Tutto a posto?”

Io, tirando un sospiro di sollievo, gli rispondo:

“Sembra di sì,……………. per ora!”

Andrea ridacchia e, indirizzando lo sguardo verso Michael aggiunge:

“Cara mia, hai trovato pane per i tuoi denti. Con il carattere problematico che ha, ti darà filo da torcere!”
Sorridendo ribatto:

“E tu, naturalmente, godi di questo, non è vero? Finalmente qualcuno che ti vendichi………….”

Lui mi interrompe per dirmi:

“Beh, un po’ sì. Finalmente hai abbassato la guardia!”

Non faccio in tempo a rispondergli perché Franky, si avvicina a noi e mi chiede:

“Perché non suoni qualcosa anche tu? Magari potresti anche cantare………”

Rivolgendosi poi ad Andrea, specifica

“Professore, lo sai che qualche sera fa, la tua amica ci ha deliziato con dei bei brani italiani? Si vergognava da morire, ma poi è andata alla grande!”

Fulmino Franky con gli occhi, ma mentre sto per rispondergli, in maniera quasi sgarbata, il mio amico interviene per dire:

“Ma sì dai, suoniamo qualcosa assieme, lo abbiamo fatto tante volte, poi se ci scappa cantiamo pure. Che te ne frega, siamo qui per divertirci.”

Adesso invece, fulmino Andrea con lo sguardo e, con un tono molto serio, replico:

“Non se ne parla proprio! Già la volta scorsa ho dovuto superare un imbarazzo tale, che avrei preferito sparire. Tra l’altro non mi ricordo niente, in quanto a cantare poi, con tutte le emozioni di questa serata, mi uscirebbe fuori una voce da gallina e, con Michael presente! Ma ti rendi conto? Lui che canta divinamente……... Dai, non scherziamo.”

Andre però, non demorde e, sempre con un tono, affabilissimo e seduttivo replica:

“Senti, non mi puoi dire di no. Mi devi un favore, poi non ci credo che non ti ricordi niente. Certi pezzi li abbiamo suonati e cantati talmente tante volte insieme, che non puoi esserteli dimenticati. Sono sicuro che anche il tuo Michael ci aiuterà e canterà, vedrai, lo farà anche lui, insieme a noi. Dai vieni qui e siediti qui vicino. Ti prego, fallo per me.”

A queste parole, non posso fare a meno di accettare, anche se controvoglia. Mi siedo quindi anch’io al piano, ma con voce che non nasconde una leggera apprensione gli chiedo:

“Che hai intenzione di suonare e cantare, lo sai che quelle in inglese non le conosco bene, poi le parole chi se le ricorda! Uffa, ma perché mi costringi a questa tortura.”

Lui sadico, ma sorridendo benevolo, mi risponde:

“Perché mi piace farti soffrire! No scherzo dai! Intanto potremo iniziare con “Volare”, quella è internazionale. Anche qui in America è conosciutissima. Questa la sai dai, la facevamo una strofa tu ed una io e poi il ritornello assieme. Parto io va bene?”

Al che, costretta, alzando gli occhi al cielo, rispondo che va bene.
Andrea, prima di iniziare, si rivolge agli altri ospiti, annunciando con tono scherzoso:

“Signore e signori, è con sommo piacere che ho l’onore di presentare a questo pregiatissimo pubblico, il duo, che lontano dalla scene da vent’anni, si è ricostituito questa sera, in omaggio ad un ospite di eccezione, The King Of Pop, Michael Jackson. Si esibiranno in alcune melodie internazionali, quindi, ecco a voi, Lalli & Andre.”

Detto questo, mentre io disperatamente cerco con gli occhi Michael, che seduto su un divano, guarda divertito dalla nostra parte, applaudendo anche lui insieme agli altri, Andrea attacca con le prime note ed io piuttosto incerta all’inizio, ma poi un po’ più sciolta, lo seguo.
Ovviamente è lui a partire per primo e con la sua bella voce profonda canta:

Penso che un sogno cosi
Non ritorni mai piu'
Mi dipingevo le mani e la faccia di blu


Poi parto io, un po’ in sordina:

Poi d'improvviso venivo dal vento rapito
E incominciavo a volare nel cielo infinito


Insieme, ma con la mia voce in controcanto, e più decisa:

Volare oh oh
Cantare oh oh oh oh
Nel blu dipinto di blu
Felice di stare lassu'
volavo volavo E felice
Piu' in alto del sole ed ancora piu'su
Mentre il mondo pian piano
Spariva lontano laggiu'
Una musica dolce suonava soltanto per me


Guardo verso la sala e noto che, anche gli altri ci seguono, battendo il tempo con le mani.

Volare oh oh
Cantare oh oh oh oh
Nel blu dipinto di blu
Felice di stare lassu'


Poi di nuovo lui, volgendo il viso verso di me, e sorridendo.

Ma tutti i sogni nell'alba svaniscon perche'
Quando tramonta la luna li porta con se
Ma io continuo a sognare
Negli occhi tuoi belli
Che sono blu come un cielo
Trapunto di stelle


Di nuovo tutti con noi, ma essendo un po’ bevuti e presi dall’euforia del momento non acchiappano una nota neanche sparati, tranne ovviamente Michael, che si è unito divertito al coro e, la cui meravigliosa voce, si sente al di sopra delle altre,

Volare oh oh
Cantare oh oh oh oh
Di nuovo noi due.

Nel blu degli occhi tuoi blu
Felice di stare quaggiu'
E continuo a volare felice
Piu' in alto del sole ed ancora piu'su
Mentre il mondo pian piano scompare
Negli occhi tuoi blu
La tua voce e una musica
Dolce che suona per me

Volare oh oh
Cantare oh oh oh oh
Nel blu degli occhi tuoi blu
Felice di stare quaggiu'
Nel blu degli occhi tuoi blu
Felice di stare quaggiu'
Con te
Con te


Sulle ultime parole, scoppia un applauso scrosciante, mentre Andrea, che non perde occasione per fare il buffone, si alza in piedi e ringraziando gli astanti con grandi inchini, mi prende per mano, costringendomi a seguirlo, e applaudendo verso di me, che in questo momento sono imbarazzatissima, mi mostra al pubblico come se fossi la star della serata,

Il mio sguardo incrocia quello di Michael, che sorridendo davvero compiaciuto e divertito, comincia a lanciare verso di me i suoi inconfondibili “Huahu” e gli altri gli fanno coro.

Presa anch’io dall’euforico clima comincio a ringraziare con inchini plateali lanciando baci a destra e sinistra con ampi gesti delle braccia, a mo’ di Wanda Osiris, suscitando grandi risate da parte di tutti, accompagnate da richieste di bis.

Il mio compagno, però vuole continuare a divertirsi e a divertire, quindi facendo finta di essere contrariato per tutti quegli applausi diretti a me, mi spinge di lato ed occupa il centro della scena, coprendomi letteralmente e profondendosi in inchini e baci plateali.

Io naturalmente sto al gioco anche perché vedo che l’estemporanea gag sta suscitando grosse risate, quindi metto le mani sui fianchi lo guardo con aria arrabbiatissima e lo caccio via spingendolo con l’anca, per potermi inchinare di nuovo.

Lui allora, con un'espressione in cagnesco, mi prende per le spalle e mi fa indietreggiare, ma mentre sta di nuovo inchinandosi, io da dietro sollevando leggermente la gonna, faccio finta di assestargli un bel calcio nello stinco.

Le risate a questo punto diventano irrefrenabili, soprattutto quelle di Michael, che si sta divertendo come un bambino.

Ovviamente la cosa non finisce qui, perché a questo punto mentre Andre, fa finta di massaggiarsi la caviglia, io approfitto per ripiazzarmi davanti a lui e per ringraziare nuovamente, ma lui con una faccia da assassino, digrignando i denti e con gli occhi sbarrati mi prende per il collo, mimando uno strangolamento in piena regola, io faccio altrettanto e finiamo questo intermezzo buffonesco scuotendo l'uno la testa dell'altro, tra le risate generali, gli applausi e le ovazioni di cui non capisco nemmeno una sillaba.

La cosa, però, che mi fa più felice, è vedere Michael che si sta letteralmente sganasciando dalle risate.

Franky, ridendo anche lui, ci dice:

"Ma voi due siete dei comici nati!"

Alle sue parole fanno eco anche gli altri, che ci rivolgono un sacco di complimenti, poi Michael continuando sempre a ridere e ad applaudire ci dice:

"Bravi, siete stati divertentissimi, ma voi avete fatto gli attori! Mi avete fatto morire dalle risate."

Noi ringraziamo, mentre Andrea, aggiunge:

"Beh, quando eravamo giovani studenti, abbiamo frequentato un gruppo teatrale, ma questo scketch è stato del tutto improvvisato, perché all'epoca abbiamo recitato solo pièces drammatiche, anzi drammaticissime. Insieme non abbiamo mai fatto niente di comico, ma visto il risultato di questa sera, qualora dovessimo rimanere senza lavoro, potremmo avere una carriera assicurata."

Mike ridendo di nuovo a questa ennesima battuta del mio compagno, aggiunge:

"Allora i complimenti sono doppi, se la cosa è stata improvvisata. Siete stati formidabili."

Ora un po' imbarazzata dalla mia esibizione, mi risiedo al piano, seguita da Andrea, che iniziando a strimpellare qualche nota, annuncia:

“Torniamo seri. Ora miei cari e gentili amici, ci esibiremo in un brano che voi tutti sicuramente conoscerete e che anche l’affascinante signora, seduta vicino a me, conosce benissimo, perché questa canzone, era cantata da uno dei suoi miti di gioventù. Non lasciatevi ingannare dal suo aspetto, così compito ed elegante, perché dovete sapere, che costei era una irriducibile rockettara e se la memoria non mi inganna quando ascoltava questo cantante, andava letteralmente in visibilio.”

Rivolgendomi al mio amico, con tono preoccupato e, guardandolo con gli occhi fuori dalla testa, gli chiedo:

“Ma che cavolo dici? E di quale cantante stai parlando? Ti prego non farmi fare figuracce……….”

Lui però, non badando alle mie proteste, attacca con le note di “Light my fire” dei Doors.

La riconosco immediatamente, era stata, infatti, davvero, una delle mie canzoni preferite e ancora di più chi la cantava; Jim Morrison, lo adoravo.

Nel periodo in cui stavo assieme ad Andrea, me la suonava e cantava spesso, ed io quando sentivo la sua voce così bassa e profonda, molto simile a quella di Jim, andavo letteralmente in visibilio. Perciò, memore delle tante emozioni vissute insieme con lui, lo seguo, suonando anch’io, mentre lui comincia a cantare da solo, guardando verso di me, quasi continuativamente.

You know that it would be untrue
You know that I would be a liar
If I was to say to you
Girl, we couldn't get much higher


(Sai che mentirei
sai che sarei un bugiardo
se ti dicessi
ragazza, non possiamo arrivare molto più in alto)


Sul ritornello entro anch’io, ricambiando lo sguardo di Andrea, sorridendogli, completamente presa dalla canzone

Come on baby, light my fire
Come on baby, light my fire
Try to set the night on fire


(forza, piccola, accendi il mio fuoco
forza, piccola, accendi il mio fuoco
cerca di appiccare il fuoco alla notte)


Andrea di nuovo da solo.

The time to hesitate is through
No time to wallow in the mire
Try now we can only lose
And our love become a funeral pyre


(Il tempo di esitare e' passato
non c'e' tempo per rotolarsi nel fango
prova ora possiamo solo perdere
e il nostro amore diventare un rogo funerario)


Ora di nuovo io insieme a lui, pestando sui tasti come una matta, mentre guardo però verso la sala, vedendo che gli altri seguono attenti l’esibizione, canticchiando anche loro, mi accorgo però, che Michael se ne sta spaparanzato sul divano, con le braccia aperte, appoggiate alla spalliera, le gambe stese in avanti e ci guarda con grande attenzione. Gli sorrido, sperando che lui ricambi, ma resta impassibile. Allora mentre attacco con il ritornello, con tutta la passione che la mia voce è, in questo momento, capace di dimostrare, fissandolo senza distogliere lo sguardo da lui,

[C]Come on baby, light my fire
Come on baby, light my fire
Try to set the night on fire, yeah


Poi da sola, con una vocalità più bassa e roca ripeto le prima strofa, senza mai distogliere lo sguardo, ma a questo punto, vedo Michael che muove le labbra, sta finalmente cantando anche lui

The time to hesitate is through
No time to wallow in the mire
Try now we can only lose
And our love become a funeral pyre
Come on baby, light my fire
Come on baby, light my fire
Try to set the night on fire, yeah


Alla seconda strofa mi ammutolisco e facendo un cenno con la testa verso Mike, cerco di attirare l’attenzione di tutti verso di lui, per farlo proseguire da solo, ed infatti con un timbro decisamente, “black”, che mi fa letteralmente impazzire, canta la seconda strofa, facendo però dei cenni con la mano, come per dire, continuate anche voi. L’invito ovviamente non viene accolto.


You know that it would be untrue
You know that I would be a liar
If I was to say to you
Girl, we couldn't get much higher
Come on baby, light my fire
Come on baby, light my fire
Try to set the night on fire
Try to set the night on fire
Try to set the night on fire
Try to set the night on fire


Poi ripete di nuovo l’ultimo ritornello ed avvicinandosi adesso al piano, ci invita più volte a cantare di nuovo insieme a lui, e con noi anche tutti gli altri ospiti. Andrea ed io rispondiamo all’invito, suonando con forza e ritmo sempre più crescenti, fino a che Michael non smette di cantare.

Parte un applauso, talmente sentito verso di lui, che ci alziamo tutti in piedi per rendergli omaggio, perché lui, che non ama molto esibirsi durante le feste, anche se di fronte soltanto ai suoi amici, stasera ci ha davvero fatto un regalo meraviglioso.

Ringraziando tutti, sempre con la sua aria un po’ imbarazzata quando è fuori dalla scena, si rivolge poi verso di noi applaudendo e complimentandosi con entrambi, per l’ottima esecuzione, abbraccia prima lui e poi me, stringendomi forte e, mentre mi bacia sulla guancia, mi sussurra all’orecchio:

“ Come on baby, light my fire. “

Guardandolo molto intensamente, sorridendogli, gli rispondo semplicemente:

“Ok.”

Mentre si distacca dall’abbraccio, Andrea, che davvero non ha mai conosciuto imbarazzo o vergogna, con un tono gentilissimo, si rivolge a Michael per dirgli:

“Sarei davvero onorato se io potessi accompagnarti al pianoforte mentre canti una tua canzone.”

Michael lo guarda un po’ sorpreso ma, subito dopo, abbassando lo sguardo risponde che è molte gentile da parte sua, ma davvero non è il caso.

Il mio amico non demorde e, prova ad insistere, ribattendo con un tono di voce gentilissimo ma scherzoso:

“Lo so che mi giudicherai uno scocciatore, ma se tu volessi cantare, solo per fare un regalo a noi due poveri stranieri, che lontani da casa si sentono un po’ sperduti, ci renderesti talmente felici, che guarda, per dimostrarti la mia personale gratitudine, sarei capace anche di ballare sulle punte, per quanto so che lo spettacolo sarebbe veramente impressionante.”

Michael alla battuta di Andrea, scoppia in una risata, poi guardando verso di me, mi fa:

“Il professore è una persona eccezionale, ha un senso dell’ironia davvero unico ed oltre ad essere un ottimo pianista, è anche un attore comico che non avrei mai sospettato.”

Guardandolo con profonda dolcezza gli rispondo:

“Lo so, lo conosco bene. Però quello che ha detto è vero e vale anche per me. Ti prego canta qualcosa. Per me sarebbe davvero un regalo speciale.”

Lui ricambia il mio sguardo con altrettanta tenerezza e sorridendo mi sussurra:

“Ok. Ma lo faccio solo per te (voi).”

E’ chiaro che avendo usato “you”, non so se l’abbia inteso al singolare o al plurale, ma questo ha poca importanza, poiché Mike, nel frattempo rivolgendosi ad Andrea, gli chiede quale canzone voglia suonare, ed il mio amico, pur avendo un ottimo orecchio, gli dice però che se potesse avere uno spartito qualsiasi, sarebbe senz’altro meglio per lui, perché così non avrebbe paura di sbagliare qualcosa.

Michael annuisce e avvicinandosi ad un mobiletto vicino al piano comincia a cercare in un cassetto pieno di spartiti. Dopo un’accurata ricerca trovando quello che desidera, lo porge al mio insostituibile amico, con un sorriso.

Mentre lui, dà un’occhiata veloce alla musica scritta, Michael, avvicinandosi un’altra volta a me mi dice a bassa voce:

“Questa canzone è dedicata a te.”

Il mio cuore comincia a battere per l’emozione, ma soprattutto, per l’attesa di sapere, quale sia la canzone scelta da lui.

Alle prime note, riconoscendo subito una di quelle che hanno fatto sognare milioni di fan, mi sembra davvero impossibile che lui la stia cantando per me.

A tutto avrei pensato, tranne ad una canzone, il cui testo è una bellissima dichiarazione d’amore e, sentendomi avvampare, imbarazzata abbasso la testa, evitando di guardarlo, giacchè se lo facessi, non potrei trattenermi dal gettargli le braccia al collo per stringerlo fortissimo a me e baciarlo con tutto il mio amore.


31/05/2010 06:44
 
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buongiorno Malabi.E' cosi' che da un po' di tempo comincio le mie giornate...con la tua bellissima storia!Grazie.
31/05/2010 10:18
 
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Ho letto adesso i capitoli 29 e 30, bellisismi come sempre cara Malabi. Sono felice che Lalli e Mike si siano chiariti e le parole che ha usato lui quando gli ha spiegato il xè dell'orologio mi hanno fatto davvero squagliare, bellissima la scena del chirimento sul balcone.Il siparietto comico di Andre e Lalli mi ha fatto davvero morire dalle risate, bravissima!!!! Poi Mike che sussura "Come on Baby light my fire" al tuo orecchio è troppo sexy. Ah, ma la canzone del finale è "I Just Can't Stop Lovin You"? Nn vedo l'ora di leggere il seguito. Grazie x questa meravigliosa storia. Baci Sara

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31/05/2010 13:28
 
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ciao
come sempre bravissimaaaaaaaaa
io nn ho pranzato per leggere i tuoi capy ero troppo curiosa
adesso ho capito l'importanza di Andrea......

e adesso torno al lavoro





31/05/2010 13:41
 
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Sono estasiata!! [SM=x47928]
Bellissimi,continua cosi'.
Certo che il gioco della gelosia......accidenti!!!!!
Michael,sembra buono buono e invece,guarda che giochi fa con
la " morona" [SM=x47979]

Grazie Malabi.

Ahhh.....e grazie Andrea( ora mi sta piu' simpatico)


Michael stronzo?..... [SM=x47982] [SM=x47982] [SM=x47979]

[Modificato da minamj 31/05/2010 14:41]

31/05/2010 19:06
 
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Re:
minamj, 31/05/2010 13.41:

Sono estasiata!! [SM=x47928]
Bellissimi,continua cosi'.
Certo che il gioco della gelosia......accidenti!!!!!
Michael,sembra buono buono e invece,guarda che giochi fa con
la " morona" [SM=x47979]

Grazie Malabi.

Ahhh.....e grazie Andrea( ora mi sta piu' simpatico)


Michael stronzo?..... [SM=x47982] [SM=x47982] [SM=x47979]





Mina mia, a Roma si dice "quando ce vo' ce vo'"

Comunque grazie ancora per le belle parole.


31/05/2010 19:07
 
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Re:
dirtydiana66, 31/05/2010 13.28:

ciao
come sempre bravissimaaaaaaaaa
io nn ho pranzato per leggere i tuoi capy ero troppo curiosa
adesso ho capito l'importanza di Andrea......

e adesso torno al lavoro




Dirty, addirittura salti il pranzo? No dai, così mi sento in colpa.

Grazie per i tuoi complimenti, davvero troppo buona.


31/05/2010 19:08
 
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Re:
BEAT IT 81, 31/05/2010 10.18:

Ho letto adesso i capitoli 29 e 30, bellisismi come sempre cara Malabi. Sono felice che Lalli e Mike si siano chiariti e le parole che ha usato lui quando gli ha spiegato il xè dell'orologio mi hanno fatto davvero squagliare, bellissima la scena del chirimento sul balcone.Il siparietto comico di Andre e Lalli mi ha fatto davvero morire dalle risate, bravissima!!!! Poi Mike che sussura "Come on Baby light my fire" al tuo orecchio è troppo sexy. Ah, ma la canzone del finale è "I Just Can't Stop Lovin You"? Nn vedo l'ora di leggere il seguito. Grazie x questa meravigliosa storia. Baci Sara




La conzone lo scoprirai tra poco. Grazie cara, anche per il tuo FFZ


31/05/2010 19:10
 
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Re:
manu 62, 31/05/2010 6.44:

buongiorno Malabi.E' cosi' che da un po' di tempo comincio le mie giornate...con la tua bellissima storia!Grazie.




Grazie Manu, sono davvero onorata e fe,ice che la tua giornata possa cominciare con la mia storia.


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