Sin da quando aveva nove anni e apparve in un adattamento per la televisione di uno scritto di Arthur Miller (After the Fall), Brooke Shields sa che cosa significhi avere la propria vita eternamente documentata per il pubblico, come in un reality show. E creare controversia. Sì, perché solo tre anni dopo vennero Louis Malle e Pretty Baby, con lei allora dodicenne nella parte di una prostituta e poi altri ruoli a luci rosse che ne fecero una sorta di porno star minorenne. Anche il suo più grande successo, Blue Lagoon, è diventato un film culto più che altro perché era un’occasione per ammirare il suo corpo discinto. Nudità, sesso, provocazione, un po’ come in quella pubblicità per Calvin Klein dove Brooke chiedeva «Sapete che cosa c’è tra me e i miei Calvin?» e poi si rispondeva da sola con un bel «niente!».
Quindi ci sono stati gli amori, quello strano come il suo protagonista,
Michael Jackson, quello finito in un breve e burrascoso matrimonio con Andrè Agassi. Anche dopo essersi sposata con uno sceneggiatore televisivo non famoso, Chris Henchy, e avere imboccato la strada della moglie e della mamma, la Shields ha attirato le polemiche quando, a seguito di una fase depressiva post-parto, ammise di avere fatto ricorso agli psicofarmaci e Tom Cruise, seguendo i dettami della Chiesa della Scientologia, la attaccò in pubblico finendo però poi per porgere le sue scuse.
È difficile averla davanti e non pensare al suo passato. Ma oggi, 46 anni, Brooke Shields è soprattutto una mamma preoccupata di tornare a casa per la festa di compleanno per la sua figlia più piccola, che compie quattro anni. E che sta dedicando un paio di ore di una domenica mattina per promuovere Furry Vengeance (In Italia uscirà a maggio con il titolo Puzzole alla riscossa), un film nel quale, a fianco di Brendan Fraser, recita la parte di una palazzinara che vuole costruire in una foresta, sino a che le creature che la abitano si ribellano.
Brooke, che ci fa qui il giorno del compleanno di sua figlia?
«Me lo domando anche io, sto pensando alle torte, agli addobbi, a mio marito che deve fare il barbecue. Ma sono orgogliosa di questo film, che ha un messaggio molto ecologico e che verrà usato per istruire i bambini in centinaia di scuole d’America».
Un messaggio che dice di non scherzare con madre natura, proprio mentre un vulcano dal nome non pronunciabile sta paralizzando il mondo.
«Questo film fa riflettere, ma non mira a colpirti con una botta in testa. Piuttosto speriamo che induca i bambini, e anche i loro genitori, a chiedersi: che cosa posso fare? E la risposta è che ciascuno di noi, individualmente, può fare molto. Lo vedo anche in casa, lascio il rubinetto aperto mentre mi lavo i denti e le mie due bambine mi aggrediscono a parole. È come vivere con dei poliziotti per l’ambiente».
Figli, carriera. Come ha risolto il dilemma?
«È difficile trovare il giusto equilibrio, senti sempre che manchi in qualcosa. Penso comunque che quando la mia vena creativa trova un giusto sfogo divento anche una mamma migliore. La sola cosa che mi infastidisce sono i paparazzi, quando ci sono di mezzo anche dei piccoli lo trovo davvero irritante».
Il segreto della sua bellezza?
«Quando hai figli non hai più tempo per pensare molto a te stesso. Faccio un po’ di esercizio, faccio yoga, cerco di dormire bene. Ma alla fine la cosa più importante è sentirti felice dentro».
Vogliamo parlare del suo tributo al funerale di Michael Jackson?
«La sua famiglia mi ha chiesto di intervenire all’ultimo minuto, dandomi un testo da leggere. Ma era tutto incentrato su di me e così l’ho riscritto. Ho amato molto Michael e volevo che venisse fuori la persona onesta, divertente e bizzarra che è stato».
Nelle sue vene c’è del sangue blu italiano.
«Ho dei parenti a Roma, che vivono in palazzi importanti. Ma nessuno si è mai inchinato davanti a me o mi ha mai fatto un semplice baciamano».
Fonte: La Stampa
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"MJ, October 2001"