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Boffo, l'Ordine sospende Feltri per 6 mesi

Ultimo Aggiornamento: 27/03/2010 01:20
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"Ha intaccato la fiducia dei lettori"
Il direttore del Giornale sospeso per sei mesi dall'Ordine dei Giornalisti della Lombardia
Il giornalista è stato sanzionato anche per il "caso Farina", ma assolto per l'articolo scritto su Fini
Caso Boffo-Feltri: le ragioni della sospensione
"Ha intaccato la fiducia tra stampa e lettori"
"Mi dispiace non essere un prete pedofilo o un conduttore di sinistra, altrimenti
avrei goduto della protezione di vescovi e sarei diventato un martire dell'informazione"

Caso Boffo-Feltri: le ragioni della sospensione "Ha intaccato la fiducia tra stampa e lettori"

Vittorio Feltri
MILANO - Vittorio Feltri non ha preso bene la decisione dell'Ordine dei Giornalisti di sospenderlo per sei mesi per il caso Boffo. Il direttore de Il Giornale si dice dispiaciuto "per le modalità" con cui ha saputo del provvedimento, per il quale - dice - non ha avuto ancora notizia ufficiale. Il giornalista è apparso pacato nei toni: "Non so che cosa dire. Sospensione? Lo so da chi me lo va dicendo, da amici che mi hanno chiamato al telefono e da quello che ho letto sulla Repubblica. Non ho ricevuto nessuna comunicazione ufficiale: non voglio parlare di deontologia professionale, forse sarebbe eccessivo in questo caso pretenderla, ma almeno di regole di buona educazione. Ripeto, non so ancora nulla, ma mi sarei aspettato di essere informato dei provvedimenti e non venirne a conoscenza a mezzo stampa". Poi ha aggiunto: "Se a Brachino hanno rifilato due mesi di sospensione per aver mostrato i calzini celesti di un magistrato, non stupisce che a me ne abbiano rifilati sei per aver osato parlare di Boffo dalla cintola in giù. Mi dispiace di non essere un prete pedofilo o almeno un semiprete omosessuale o un conduttore di sinistra, ma di essere semplicemente un giornalista che non può godere, quindi, della protezione dei vescovi, nè diventare un martire dell'informazione", afferma Feltri in una dichiarazione.

Le motivazioni: il caso Boffo. Il procedimento nei confronti di Feltri era stato avviato dopo i casi Boffo e Farina ( l?esposto è stato presentato dalla Società Pannunzio per la libertà d?informazione) e dopo la pubblicazione di un articolo sul presidente della Camera Gianfranco Fini. L'Ordine dei giornalisti della Lombardia ha diffuso le motivazioni che hanno portato alla sospensione: le sanzioni riguardano la vicenda Boffo e il cosiddetto caso Farina. Il direttore de
Il Giornale è stato invece assolto per il caso del pezzo pubblicato su Fini, poiché "ha agito nell'ambito del diritto di cronaca e di critica". Il provvedimento, tuttavia, non sarà esecutivo fino al decorso del termine di impugnazione, come prevede l'articolo 60 della legge professionale. Il consiglio dell'Ordine dei Giornalisti, per quanto riguarda il caso Boffo, "ha comminato la sospensione di sei mesi a Vittorio Feltri per la pubblicazione di una serie di articoli in cui ha attribuito - falsamente - al tribunale di Terni informazioni non vere, relative al collega Dino Boffo (ex direttore dell'Avvenire) violando gli articoli 2 e 48 della legge istitutiva dell'Ordine, la n.69 del 1963 e la Carta dei Doveri del giornalista che prevede la pubblicazione di notizie vere e verificate, il dovere dell'attendibilità della fonte e la rettifica tempestiva in caso di notizie pubblicate inesatte".

La fiducia tra stampa e lettori. Secondo l'Ordine della Lombardia, "il comportamento di Feltri ha violato non solo la dignità e l'onore del collega Boffo, ma ha anche compromesso il rapporto di fiducia tra stampa e lettori". Per quanto riguarda il caso Fini - un articolo pubblicato su Il Giornale nel quale si faceva riferimento a presunte inchieste che avrebbero coinvolto lo stesso presidente della Camera, ex parlamentare di An, vicende contenute in alcuni dossier - l'Ordine assolvendo Vittorio Feltri ha osservato che "nel caso specifico ha agito nell'ambito del diritto di cronaca e critica".

Il caso Farina. Sul caso Farina infine (l'ex vicedirettore de Il Giornale sospeso a vita dall'Ordine dei giornalisti) l'organo di autocontrollo dei giornalisti lombardi ha comminato la sospensione di 2 mesi allo stesso Feltri "per aver consentito, fermo restando il diritto sancito dall'articolo 21 della Costituzione, nella sua qualità di direttore responsabile, prima di Libero e poi de Il Giornale, la pubblicazione di circa 270 articoli a Renato Farina, ex giornalista radiato dall'Ordine". E ciò "consentendo a Farina di eludere gli effetti del procedimento inflittogli dallo stesso Ordine professionale". In questo modo, secondo l'Ordine lombardo "Feltri ha egli stesso sostanzialmente vanificato e deligittimato apertamente la funzione disciplinare dell'Ordine, violando così gli articoli 2 e 48 della legge numero 69 del 1963". Il Consiglio dei Giornalisti della Lombardia ha tuttavia "inteso la sospensione di 2 mesi relativa al procedimento Farina assorbita dalla maggior sanzione (caso Boffo) comminando quindi la sospensione complessiva di 6 mesi". Le motivazioni delle sentenze saranno depositate nei prossimi giorni.

"Faremo ricorso". "Quella dell'Ordine dei giornalisti della Lombardia nei confronti di Vittorio Feltri è una sentenza profondamente ingiusta e sbagliata". Così l'avvocato Gabriele Fava, legale del direttore de Il Giornale, commenta la sanzione. "Faremo ricorso contro questo provvedimento non appena saranno rese note dall'Ordine della Lombardia le motivazioni - aggiunge l'avvocato Fava - La sospensione, tuttavia, non sarà esecutiva fino alla decisione dell'Ordine nazionale dei giornalisti a cui appunto ricorreremo in appello".

Le reazioni: Lupi (Pdl). "Ancora una volta abbiamo la prova che nel nostro Paese esistono due pesi e due misure. Ieri sera Santoro ha messo in onda tre ore di puro odio attaccando senza mezzi termini il presidente del Consiglio, oggi apprendiamo che l'ordine dei giornalisti ha deciso di sospendere il direttore del Giornale Vittorio Feltri. La decisione nascerebbe dal caso Boffo. Peccato che Feltri abbia già abbondantemente chiesto scusa riconoscendo il proprio errore. Al contrario, non mi risulta che Santoro abbia chiesto scusa per il festival della parolaccia di Bologna". E' quanto afferma il vicepresidente della Camera, Maurizio Lupi. "Sono sicuro, però, che a Santoro non accadrà niente, così come sono sicuro -sottolinea l'esponente del Pdl- che i difensori della libertà di informazione non si stracceranno le vesti per Feltri, oggetto di una misura che sa tanto di ritorsione".

Formigoni. Il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha espresso "piena" solidarietà a Vittorio Feltri. "Una barbarie - ha affermato - contro la libertà di stampa, un gesto di pura intimidazione per scoraggiare tutte le voci scomode e mandare un segnale ai giornalisti che ogni giorno raccontano il Paese, i suoi vizi e le sue virtù, ma si macchiano del terribile peccato di non essere antiberlusconiani". "Chi sgarra - ha concluso - viene messo nel mirino di censori, pubblici ministeri e assemblee di redazione strumentalizzate, con l'unico risultato che mentre il mondo dell'editoria mondiale sta cambiando radicalmente troppi media italiani perdono tempo in una caccia alle streghe a senso unico".


www.repubblica.it/politica/2010/03/26/news/caso_boffo-feltri_le_ragioni_della_sospensione_ha_intaccato_la_fiducia_tra_stampa_e_lettori-...

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