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Il sindaco "regala" un parco a Bettino Craxi

Ultimo Aggiornamento: 29/12/2009 16:26
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Il sindaco "regala" un parco a Bettino Craxi
A dieci anni dalla morte del leader socialista, Letizia Moratti decide di ricordarlo alla città intitolandogli una via o un'area verde del centro
A dieci anni dalla morte, il sindaco ha deciso di intitolare una via o un parco di Milano a Bettino Craxi. La notizia filtra da Palazzo Marino in attesa dell'ufficializzazione che dovrebbe avvenire il 19 gennaio quando il presidente della Repubblica e il premier Berlusconi ricorderanno ufficialmente il leader socialista. I tecnici del Comune sarebbero però già al lavoro per individuare l'area più adatta che il sindaco vorrebbe comunque nel centro della città. Una scelta destinata a creare polemiche come già avvenne quando a prendere l'iniziativa, poi abortita, era stato l'allora sindaco Gabriele Albertini e che per questo non sarebbe stata resa ancora pubblica. Anche se il sindaco sarebbe convita che questo sia il giusto riconoscimento "per un uomo che ha dato una svolta al Paese".

milano.repubblica.it/dettaglio/il-sindaco-regala-un-parco-a-bettino-craxi...

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Alla vigilia del decennale della morte, la figura del leader Psi sucita ancora polemiche
Il leader dell'Idv: "Era un latitante, il capo dello Stato non partecipi alle commemorazioni"
Su Craxi Di Pietro attacca Napolitano
Insorge il Pdl: "Volgare e inaccettabile"
Ed è scontro anche sull'iniziativa della Moratti di intitolargli un luogo della città

Su Craxi Di Pietro attacca Napolitano Insorge il Pdl: "Volgare e inaccettabile"

Bettino Craxi
ROMA - Alla vigilia del decennale della sua morte (il 19 gennaio), la figura di Bettino Craxi continua a far discutere, a suscitare polemiche. E così, mentre si viene a sapere che Giorgio Napolitano riceverà al Quirinale i membri della Fondazione Craxi che hanno organizzato un convegno per commemorare l'ex premier socialista, Antonio Di Pietro attacca: "Mi auguro - dichiara a Cnr Media - che il presidente della Repubblica, se parteciperà a un ricordo su Craxi, lo ricordi per quello che è stato: un politico, un presidente del Consiglio, un corrotto, un condannato, un latitante. Altrimenti non racconterebbe la verità nemmeno lui".

Comunque, dal Colle era già arrivata la precisazione sul fatto che la partecipazione del capo dello Stato al convegno non è ancora stata decisa. Intanto, Di Pietro demolisce chi vuole riabilitare la figura dell'esponente del garofano: "Io credo - prosegue - che ci sia una distorsione della realtà, attraverso tentativi di riabilitazione di una persona condannata per corruzione e illecito finanziamento ai partiti, responsabile di tanti debiti nelle casse dello stato nella prima repubblica. Anche oggi continua a essere scambiato per una persona in esilio, in realtà era latitante". Di Pietro si dice (ovviamente) contrario anche all'iniziativa del sindaco Letizia Moratti: intitolare allo scomparso segretario del Psi una strada, o un parco di Milano.

Giudizi pesanti, quelli del numero uno dell'Idv. Che fanno infuriare il Pdl. "Con i suoi insulti a Craxi, estesi a Berlusconi, e con le sue minacce ed intimidazioni al presidente della Repubblica Napolitano - dice il capogruppo alla Camera Fabrizio Ciccchitto - Di Pietro conferma che purtroppo esiste nel nostro sistema politico e mediatico un grumo di inciviltà, di odio, di rozzezza del quale l'ex pm ed il suo partito sono la punta dell'iceberg. Di Pietro è il portavoce di un network che ha capacità di fuoco che non può essere sottovalutata". Anche il ministro della Cultura Sandro Bondi definisce le sue parole "volgari e senza precedenti".

Ma contro l'iniziativa del sindaco Moratti insorge anche un altro ex capo del pool Mani Pulite di Milano, Francesco Saverio Borrelli: "Trovo indecoroso, offensivo intitolare una via, una piazza o qualunque cosa ad un personaggio che è morto da latitante".

(29 dicembre 2009)

www.repubblica.it/2009/12/sezioni/politica/craxi-decennale/craxi-decennale/craxi-decenn...

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BONDI: «le PAROLE DI DI PIETRO VOLGARI E SENZA PRECEDENTI»
Via intitolata a Craxi, scoppia la polemica
Di Pietro: «Scrivano condannato e latitante e Napolitano lo ricordi per quello che è stato». Borrelli: «Indecoroso»

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La scelta della Moratti: «Una via o un parco intitolati a Bettino Craxi» (29 dicembre 2009)

Bettino Craxi nel 1977 (Ansa)
Bettino Craxi nel 1977 (Ansa)
MILANO - Letizia Moratti propone di dedicare una via di Milano a Bettino Craxi e scoppia la polemica. Durissima la reazione di Antonio Di Pietro, che in un'intervista a CNRmedia.com parla di «distorsione della realtà attraverso tentativi di riabilitazione di una persona condannata per corruzione e illecito finanziamento ai partiti». Il leader dell'Italia dei Valori sottolinea che l'unica differenza tra Craxi e Berlusconi è che il primo «per sfuggire alla giustizia è scappato, il secondo invece è andato in Parlamento per farsi le leggi che gli servivano». Infine la proposta: «Se proprio vogliono fare una targa scrivano "Bettino Craxi, politico, condannato, latitante", perché è questa la storia di quella persona».

APPELLO A NAPOLITANO - E sulla possibile partecipazione del presidente Napolitano a un'iniziativa di commemorazione in Senato, annunciata dai giornali e non ancora confermata, Di Pietro afferma: «Mi auguro che il presidente della Repubblica, se parteciperà a un ricordo su Craxi, lo ricordi per quello che è stato: un politico, un presidente del consiglio, un corrotto, un condannato, un latitante. Altrimenti non racconterebbe la verità nemmeno lui». Una nota del Quirinale spiega che «per il decimo anniversario della morte di Craxi il presidente ha finora solo ricevuto e accolto la richiesta di un incontro con i rappresentanti del Consiglio e del Comitato storico-scientifico della Fondazione Craxi. È invece in attesa di informazioni sull'iniziativa che dovrebbe svolgersi in Senato».

BORRELLI: «OFFENSIVO» - Per Flavio Arzarello, coordinatore nazionale della Fgci, l'organizzazione giovanile del Pdci-Federazione della Sinistra, «intitolare un'area di Milano a Craxi è un grave errore, sarebbe diseducativo per i giovani, dato che è stato il primo ad aver introdotto nella politica italiana gli elementi degenerativi di cui oggi viviamo tutte le conseguenze». Contrario all'idea della Moratti anche Saverio Borrelli: «Trovo indecoroso, offensivo intitolare una via, una piazza o qualunque cosa a un personaggio che è morto da latitante» ha detto l'ex procuratore, negli anni di tangentopoli a guida del cosiddetto pool di Mani Pulite, di cui facevano parte lo stesso Di Pietro, Piercamillo Davigo e Gherardo Colombo. «Io comunque non ho nulla di personale contro Craxi - ha precisato Borrelli -. Il fatto che in quegli anni fossi a capo della Procura non significa per forze avere delle ostilità nei suoi confronti».

BONDI: DI PIETRO VOLGARE - Dal Pdl arriva la replica di Sandro Bondi, che attacca Di Pietro: «Ciò che ha detto è senza precedenti - dice il coordinatore del Pdl e ministro dei Beni culturali -. Non ci sono più parole per qualificare, stigmatizzare e polemizzare con un uomo che fa della provocazione, dell'insulto, della volgarità il suo programma politico». Fabrizio Cicchitto, capogruppo Pdl alla Camera, chiede al Pd di prendere le distanze da Di Pietro, che con le sue parole «conferma che esiste nel nostro sistema politico e mediatico un grumo di inciviltà, di odio, di rozzezza di cui il suo partito è la punta dell'iceberg». Anche Margherita Boniver, deputata del Pdl, attacca l'ex pm: «Si sta scatenando la quintessenza del giustizialismo più barbaro che ha in Di Pietro il suo epigono».

«COSA BUONA E GIUSTA» - Tra gli ex fedelissimi di Craxi la soddisfazione per il progetto è evidente. «È una riabilitazione, una cosa buona e giusta: si esce definitivamente da anni che definire squallidi è riduttivo» dice Paolo Pillitteri, cognato di Craxi e sindaco di Milano alla vigilia dello scoppio di Tangentopoli. Per Claudio Martelli, invece, «la riabilitazione è già compiuta, ma finché non ci sarà una robusta forza socialista, democratica e liberale, Craxi sarà sempre in esilio» ha detto in un'intervista a Repubblica.

IL NO DELLA LEGA - Intanto la Moratti procede e ha dato mandato all'ufficio toponomastica del Comune di individuare una via o un'area da intitolare all'ex leader socialista. I tempi per la realizzazione del progetto non sono prevedibili: c'è infatti un iter da seguire prima che la delibera arrivi all'esame della Giunta per l'approvazione. Ma a Palazzo Marino non sarà una passeggiata e il sindaco dovrà vedersela anche con l'opposizione interna della Lega. «Milano ha almeno cento nomi di personaggi illustri che non sono passati per San Vittore o nei dintorni, che hanno veramente dato lustro alla città e che meritano venga loro dedicata una via, una piazza o un giardino» dice il capogruppo Matteo Salvini, consigliando dunque alla Moratti di «lasciar perdere e dedicarsi a qualcosa di più importante».


29 dicembre 2009

milano.corriere.it/milano/notizie/politica/09_dicembre_29/via-craxi-polemica-milano-16022209941...

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