I just can' t stop loving you (in corso). Rating: verde

Ultimo Aggiornamento: 26/09/2010 22:41
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06/12/2009 21:48
 
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scusami ma mia madre si vuole riapropiare del pc ti auguro 1 buona notte e fai sogni d oro ci sent dmani se puoi NOTTE [SM=x47931] [SM=x47931] [SM=x47931] [SM=x47931]
06/12/2009 21:58
 
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sogni anke a te cri. comunque la punizione non è finita, domani ti spiego meglio.
06/12/2009 22:03
 
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Bello anche il 2°....Terzo terzo terzo!!!

It's all for Love...L-O-V-E - Michael Jackson




The Dancer on the Moon - our Michael Jackson Blog.

06/12/2009 22:07
 
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raga ho quasi fatto
06/12/2009 22:54
 
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ecco il terzo cappy. ci ho messo una serata intera ma finalmente l' ho finito. Contente... tutti a dire Ma ci va a questo concerto si o no?
leggete va!



CAPITOLO 3
-Ehi, what happened to you?

Erano le 18.30.
Io e Valeria dovevamo partire alle 19.30 ma visto che lei mi aveva dato buca e casa c' era solamente tanta noia a farmi compagnia, decisi subito di uscire. Presi la macchina e mi recai allo stadio. Quel posto o conoscevo molto bene. Quando la Lazio (la mia squadra del cuore) giocava in casa io ero la prima a recarmi li. Quasta volta era diverso però. Roma bloccata, completamente bloccata, poliziotti dappertutto e un caos tremendo. Per non parlare di quello che c' era al Flaminio! Un casino infinito ma allo stesso tempo un' atmosfera caldissima. E in fondo questa è l' Italia, questi sono gli italiani, gli unici che ti sanno dare emozioni pure e vere e tanto, tanto calore. Ritornando al concerto, rimasi stupita quando entrai all' Olimpico. Le misure di sicurezza adottate dalla città di Roma per il Bad Tour erano eccezionali. Venne anche introdotto l' uso dei biglietti elettronci, non falsificabili perchè dotati di un codice. Io arrivai tardi, verso le 20.00, ma i cancelli erano stati aperti alle 16.30 per far entrare e prendere i primi posti ai fan assiepati fin dall' alba. Non avevo mai visto nulla di simile: il palco misurava 65 m per 25 m, il mixer 5 x 13 e sulla torretta di questo erano sistemati sei spot segui-persona, 100 altoparlanti, 700 proiettori e 3 laser con 40 specchi mobili. Io stavo agli ultimi posti, questa era la mia punizione per essere arrivata tardi. Non avrei mai immaginato tutto quesl traffico. Infondo a me non importava tanto di Michael Jackson, o meglio, mi piaceva come cantava ma non ero una sua fan accanita come per esempio lo era e lo è tutt' ora (ancora più di prima) mia cugina. Intanto i minuti passavano, non sapevo che ora era, anche se avevo qppresso il mio cellulare nuovo di zecca. Diciamo che sono sempre stata pigra, così pigra da non infilare la mia mano nello zaino, non prendere quel telefono e non vedere che ore erano. Lo domandai quindi al signore che mi era accanto.
-Mi scusi, mi può dire cortesemente l' ora?- feci io.
Lui mi guardò in modo strano, come se per lui fossi un' aliena.
-What?- mi disse.
Ok si, per lui ero un' aliena.
-Ma io dico, probabilmente vieni dall' america per assistere alla tappa italiana del tuo idolo. Ma ci fai o ci sei? Ma rimanitene a casa che è meglio! Ma avete proprio soldi da sprecare è?- Lo dissi in italiano, tanto non poteva capirmi. Perchè lo feci ancora me lo chiedo. Isomma, non aveva per niente senso quello che avevo appena detto. La vita era la sua, poteva fare come cavolo gli pareva, ma io lo spreco di slodi non lo sopportavo per niente. Con tanti bambini che muiono di fame in tutto il mondo, tu preferisci andare a vedere tutte le tappe di tutti i tour del tuo cantante preferito piuttosto che aiutarli. E' vero, avevo perfettamente ragione, ma non avevo proprio idea di quello che avrei visto da li a pochi minuti. Mi correggo, secondi, perchè subito dopo quel mio pensiero si sentì un fracasso tremendo. Era salito sul palco, la più grande Star di tutti i tempi stava iniziando il suo primo concerto da solista italiano. Lo ricordo come fosse ieri quel giorno, e come potrei scordarmelo, dimmelo, come potrei?
I primi 3 brani: Wanna be startin' somethin', Things I do for you e Off the wall. Il colore del costume era l' argento e il nero. Lo stile riprendeva un po' The wall dei Pink Floid, tour che io ero andata a veder ìe qualche anno prima con mio papà. Lui si che era un fan dei Pink Floid, aveva tutti i suoi album, dvd, e chi più ne ha più ne metta.
Rimasi completamente affascinata da Michael Jackson, era davvero bravo e in più era molto giovane, aveva tutta una carriera di altri grandi successi davanti a se. Avrebbe percorso il resto sdella sua vita su una strada spianata, senza nessuno che si sarebbe permesso di giudicarlo o di criticarlo. Inevece non fu così, mi sbagliavo di grosso.
Mi girai un secondo dalla parte del signore a cui avevo chiesto prima l' ora. Urlava come un pazzo scatenato, cantava, ballava e cosa piiù ridicola ma importante, si toccava in continuazione quella parte del corpo che hanno solo i maschi che non posso nominare. Io ridevo, diavolo lui non aveva stile, non poteva farlo. L' unico capace a toccarsi per bene era Michael, appunto, era.
Arrivò finalmente la mia canzone preferita, I just can' t stop loving you. Era salita una corista sul palco e stava duettando con lui. Non so cosa mi successe, ma provai una strana senzazione quando vidi i due molto, molto vicini. Ma cosa mi era preso? Cavolo neanche lo conoscevo io a Michael Jackson, eppure ero molto strana. Mi dispiace ammetterlo, ma non vedevo l' ora che finisse quella canzone. Abbassai lo sguardo, non avevo il coraggio di guardare quella scena amorosa, probabilmente perchè in fatto di amore quella giornata non era andata molto bene. Volevo strozzare la corista.
-Ma come ti permetti?- Uscirono queste 4 parole dalla mia bocca. Sul serio, io non volevo dirle ma era più forte di me. La canzone finì per fortuna. Meno male, non la sopportavo più.
Intanto le ore passavano. L' ultima canzone, Man in the mirror, quella che mi ha saputo dare i brividi. Percarità, le canzoni erano tutte belle, ma questa era fantastica. La melodia era stupenda, poi era piena di cori, la sua voce fantastica e le parole, cvolo le parole erano meravigliose. L' unca cosa bella del mio lavoro è quella di poter tradurre tutto, quindi le canzoni che ascoltavo erano automaticamente tradotte dalla mia mente in lingua italiana.
Anche quella canzone finì, e con lei finì anche quel concerto. Erano le 23.00 e stava per finire anche quel maledetto giorno, anzi maledetto è dir poco!
Ci fecero uscire dallo stadio. Tra chi rideva e chi piangeva io ero l' unica seria a cui era rimasta un po' di sale in zucca. Io e solo io potevo permettermi di piangere.
Uscìi, finalmente aria. Dentro l' Olimpico c' era troppa gente, non si poteva respirare. Ma non sapevo che quell' aria avrebbe potuto rimancarmi, e poi rimancarmi ancora.
Stavo cercando le chiavi della macchina. Avevo parcheggiato molto lontano, sapevo che non avrei trovato posto. Mi girai un secondo per ammirare quello stadiò che aveva appena ospitato il concerto più bello della mia vita. Mi rigirai, ma quando lo feci notai una persona, Luca.
Stavo incominciando a correre verso di lui, l' avrei strapazzato di coccole come Topo Gigio qundo vidi quello che non avrei mai voluto vedere, la verità davanti ai miei occhi. Luca stava con una ragazza. Rimasi di stucco.
-Forse è solo una sua collega di lavoro che sta accompagnando a casa.- mi dissi. Era una brava persona, stava solamente accompagnando a casa una sua amica. Il problema è che non serviva baciarla quella ragazza, non serviva per niente.
Mi accasciai a terra, il mio ragazzo mi aveva tradita, questa volta l' avevo visto con i miei occhi. Mi misi dietro ad un albero per non farmi notare da nessuno. Lui intanto se ne stava andando, li vedevo scomparire piano piano davanti alla mia vista. Iniziai a piangere. Avevo il telefonino in mano, potevo chiamare Valeria in qualsiasi momento ma non volevo, non ne avevo voglia. Avrei voluto rimanere li per tutta la notte, per tutta la vita. Ero nascosta così bene che nessuno e ripeto nessuno avrebbe potuto vedermi, ma forse non avevo calcolato una cosa, che piangevo e che quindi qualcuno avrebbe potuto scoprirmi. Non me ne fregava nulla, ero troppo distrutta, mi erano rimaste solo quelle poche lacrime che ora stavano scendendo rapidamente sul mio viso. Avevo fatto bene a non mettermi il mascara! Stavo in ginocchio sull' erba secca. Nessuno aveva cura di annaffiarla, come nessuno aveva cura di annaffiare me. Ormai era tutto finito, dovevo solamente trovare un ponte e buttarmi nel Tevere. Volevo suicidarmi, quando sentii una voce.
-Ehi, what happened to you?- Qualcuno mi aveva parlato, un ragazzo penso. So che per me era difficile farlo, ma non volevo essere scortese con l' unica persona gentile che mi aveva chiesto cosa mi era successo. Anche quando tutto andava male il mio bravo cervello riusciva a tradurre l' inglese. Alzai lo sguardo, le uniche parole che dissi, le più significative di tutta la mia vita.
-Oh mamma mia- Non potevo crederci, l' aria era rimancata di nuovo. Lui mi fece una faccia strana. Mi resi conto che avevo parlato in italiano, come poteva capirmi daltronde?
-No.. Non... Non mi è successo nulla- dissi io. Qunt ero bugiarda solo Dio lo sa.
-Se stai piangendo qualcosa deve essere pur successo, no?- mi fece lui.
-No, va tutto bene.- Non mi andava di assillare anche lui con i miei problemi sentimentali.
-Hai un posto dove passare la notte? Se vuoi puoi venire nell' albergo dove alloggio io.- Quant era gentile, anche con gli sconosciuti si preoccupava sempre.
-No grazie. Abito qui a Roma, devo solo arrivare in macchina e tornare a casa.
-Cosa? Tornare in macchina? Nelle condizioni in qui stai? Non se ne parla nemmeno, non ti lascerò andare. Ti accompagnamo noi, ok?
-Veramente io non voglio dare disturbo...
-Non dai disturbo, non ti preoccupare. Vieni con me, ti aiuto ad alzarti.- Mi prese con molta gentilezza e mi portò fuori dal mio nascondiglio. Salimmo tutti e due nella sua "piccola" auto. Diedi indicazioni all' autista e mi accomodai su quei sedili in pelle. Qunto lusso! Magari potessi permettermi io cose del genere! Mi vergognavo un pochino. Nessuno dei 2 spiccicò una parola in macchina.
Fianlmente dopo 50 minuti arrivammo a casa mia.
-E' questa giusto?- Mi fece lui.
Io annuì con la testa. Lui scese dall' auto, fece il giro della macchina e mi aprii gentilmente lo sportello. Che gentiluomo che avevo daventi a me.
Non potevo ancora crederci, mi chiedevo se stavo sognando invece no, quella era tutta raltà.
-Non sei da sola in casa vero?
-No, abito con i miei genitori. Ci sono loro non si proccupi.- Mentii, tanto non poteva controllare. La prima e l' ultima colta che ringraziai la legge della privacy.
-Va bene. Arrivederci, emh...
-Maria.
-Ok, arrivederci Maria, è stato bello conoscerti anche se avrei preferito farlo non in questa occasione.
-Anche per me è stato bello conoscerla Signor...
-No, ti prego, nessun Signor, dammi del tu.
-Oh bè, è stato bello conoscerti.
Aprii il cancello di casa, lo richiusi. Ogni tanto mi giravo per vedere se lui era ancora li. C' eri, forse non ti fidavi di me, pensavi che da un momento all' altro avrei potuto ributtarmi per terra e mettermi a piangere. Non fu così però. Salii le scale e infilai le chiavi nella serratura. Mi girai ancora una volta, dopotutto avrei potuto vantarmene con tutti a vita di quella situazione.
Mi sorrise, io feci uguale.
-Buona notte Maria.- Mi fece.
Aspettai un secondo, prima di rispondergli, poi finelmente tovai il coraggio.
-Buona notte Michael.
[Modificato da lallamj 06/12/2009 23:00]
07/12/2009 00:39
 
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Che belloooooooooo,troppo dolce e protettivo Michael!!Continua al più presto!
Ormai sono diventata una drogata di ff!!
07/12/2009 01:01
 
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Ehehehe....io lo invitavo su in casa^^
Non so, magari voleva un bicchiere d'acqua fresca!!? [SM=x47962]

07/12/2009 01:03
 
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bellissimooooo

Alter Bridge O2.12.10

07/12/2009 01:09
 
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Direi graditissima sorpresa queto terzo cappy, grande!!!! Davvero troppo dolce e premuroso Mike...Xò ora? Continua continua ;-)))))

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07/12/2009 08:48
 
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Re:
Allyss, 07/12/2009 1.01:

Ehehehe....io lo invitavo su in casa^^
Non so, magari voleva un bicchiere d'acqua fresca!!? [SM=x47962]




:-)))))))))))) furba la ragazza!!!
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