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Riforma Gelmini

Ultimo Aggiornamento: 19/09/2011 11:52
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05/11/2009 13:26
 
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Nelle assemblee sindacali che si stanno svolgendo nelle scuole in questi giorni, si incomincia a discutere sulla riforma del ministro Gelmini, insieme alle preoccupazioni e ai rilievi dei docenti.

Maestro unico
Problema presso le elementari, la riforma vuole ebolire la decisione di più insegnanti, ovvero quasi un maestro per ogni materia.
Dovrebbe così, un solo maestro gestirsi tutta una classe, essere preparatissimo su tutte le materie scolastiche, perciò non concentrarsi solo sulla materia quale ne era specializzato.
Questo porterebbe a un possibile abbassamento della qualità didattica.

Classi più numerose
Si tradurrebbero sicuramente in un aumento del numero di studenti per classe, attraverso l'accorpamento di quelle esistenti, in cui sarebbe più difficile manterenere la disciplina e l'attenzione su ogni singolo studente.

Tempo pieno
Corrono di ora in ora voci su questa cosa, per quanto si sa adesso, il tempo pieno non verrà tolto, ciò è una cosa difficile da gestire, specialmente nel nord dove ha un'ampissima diffusione. Esso verrà invece probabilmente esternalizzato a cooperative private, che provvederanno ad occuparsi degli alunni il pomeriggio. Con conseguente perdita dell’unitarietà del progetto didattico, a fronte però di un considerevole risparmio di denaro pubblico, esito auspicato di ogni esternalizzazione.

Voti

la sostituzione dei giudizi tipo “ottimo” o “insufficiente” con la scala 1-10 è in fondo una questione di scarsa rilevanza: un sistema convenzionale vale l’altro, e non si vede perché i numeri dovrebbero risultare più comprensibili. Il cambiamento più rilevante sarebbe un altro, passato perlopiù inosservato finora: la riforma prevederebbe infatti (ma si tratta di voci di corridoio tutte da confermare) la bocciatura con una sola materia insufficiente alle medie e alle elementari (rispetto alle 2-3 tollerate ad oggi). Che effetti avrebbe questo cambiamento? Se preso alla lettera, un drammatico impennarsi delle bocciature. Più probabile però che gli insegnanti facciano prova di realismo, trasformando l’insufficienza in Educazione Artistica del ragazzino con una buona media nel cosiddetto “6 politico”. Una sorta di insufficienza mascherata, ancora più difficile da spiegare ai genitori. Alla faccia della maggiore chiarezza auspicata dal ministro.

Obbligo scolastico

l’età dell’obbligo, a 14 anni fin dal 1962, era stata innalzata a 15 dal ministro Berlinguer e poi a 16 nel 2004 dalla Moratti. Ora, improvvisamente, la marcia indietro: un emendamento presentato recentemente prevede infatti che, dopo la fine delle medie, sia possibile completare la scuola dell’obbligo presso i corsi regionali della formazione professionale (che finora avevano tutt’altra funzione) invece che in un istituto scolastico superiore. Un sostanziale arretramento che ci allontana ancora di più dall’Europa, dove è invece l’innalzamento dell’obbligo a 18 anni ad essere all’ordine del giorno.

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Esperienza personale:

Io faccio il tempo pieno, però sta avendo tanti cambiamenti la funzionalità della mensa scuola;
Innanzitutto cosa che non si era vista in anni passati, almeno nella mia scuola, il fatto che per portarci a pranzo non ci sia più un professore ma delle animatrici di corsi estivi, o comunque personale privato, che viene pagato dal comune.
Dal prossimo anno, per me, sarà più costosa la feccenda;
Dovremmo intanto pagare 80€ per la balia delle signorine che ci controllano, una volta all'anno, oltre ai soldi che già paghiamo per il servizio mensa.
Inoltre, per me che faccio tre rientri, come la mia famiglia ed io avevamo deciso, non sarà più possibile che li faccia.
E' POSSIBILE, (ma non sicuro) che mi toglieranno qualche rientro, possibile che ne faccia 2 o 1, e in più vado a scuola il Sabato...
Ma prima, facendo 3 rientri, non andavo a scuola il Sabato.
Siccome io, e chi mi fa le feci, avevamo deciso che io avrei fatto i 3 rientri per TOT motivi, tra il quale non andare il Sabato, questo cambiamento di programma non mi piace affatto.
Altra cosa...
Ho sentito che la Gelmini vuole allungare i giorni scolastici, questo comporta all'arrabbiatura di molti alunni [SM=x47926]
Che avrebbero sicuramente meno giorni di vacanza e di riposo...
Quando di più per stare a scuola!!
Questo urta un pò anche i professori, che naturalmente anche loro vengono a scuola per insegnare e non per giocare!
Cambia solamente qualcosa...
Il fatto che loro vengono pagati e noi no U.U



Sara.


04/08/2011 23:41
 
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LO STUDIO PIÙ DI 4.500 OMONIMI SU 61.000. RECORD AL SUD E A INGEGNERIA
La formula che scova il nepotismo
nelle università italiane
Ricercatore (in fuga) calcola i cognomi identici tra i prof

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Ordini e professioni, quando il merito dipende dalla famiglia
Ateneo, nuovo codice etico contro il nepotismo



Ecco la formula anti-nepotismo all'Università ROMA - Marie Curie vinse il Nobel insieme al marito Pierre, e qualche anno dopo lo stesso premio andò alla loro figlia Irene, sempre con il consorte. In famiglia il talento era di casa. Non sempre accade lo stesso dietro quei cognomi che, a scorrere la rubrica telefonica delle università italiane, si ripetono pagina dopo pagina. «Measuring Nepotism: the Case of Italian Academia» è il titolo della ricerca di Stefano Allesina, cervello in fuga che da Carpi è volato a Chicago, dove si occupa di modelli matematici applicati all'ecologia. Misurare il nepotismo, calcolare il peso dei baroni. D'accordo, ma come?
LA BANCA-DATI - Spulciando la banca dati del ministero dell'Istruzione, questo ricercatore di 35 anni ha controllato quante volte lo stesso cognome si ripete dentro le nostre 94 università. Un lavoro lungo ma in fondo semplice, «statisticamente rozzo» come spiega lui stesso al telefono. Perché avere lo stesso cognome non vuol dire per forza essere parenti, visto che ci possono essere casi di omonimia. E perché le vie del nepotismo sono infinite, con la possibilità di concedere la spintarella ad amici, cugini e magari amanti che si chiamano in altro modo e quindi sfuggono ad un controllo del genere. Tra gli oltre 61 mila professori e ricercatori a tempo indeterminato delle università italiane, ci sono 4.583 cognomi ripetuti due volte, 1.903 che compaiono tre volte. Il record spetta ai signor Rossi, ovviamente, ce ne sono 255, seguiti da Russo, Ferrari e Romano. Tutti sopra quota cento ma in fondo sono anche i cognomi più diffusi nel Paese. L'analisi diventa più interessante quando si calcola il tasso di nepotismo all'interno delle singole università. Le cose vanno peggio al Sud, con il primo posto assoluto alla Lum Jean Monnet, piccolo ateneo privato della Puglia, seguito da Sassari e Cagliari, mentre per trovare la prima università del Nord bisogna scendere fino alla 15esima posizione con Modena e Reggio Emilia.

LE AREE DISCIPLINARI - Altra classifica per le aree disciplinari: i sospetti maggiori si concentrano su Ingegneria industriale, seguita da Diritto, Medicina, Geografia e Pedagogia. I settori più virtuosi, invece, sono Demografia, Linguistica e Psicologia. Anche qui un indizio non fa una prova. Ma il ricercatore sottolinea alcuni cognomi non proprio comunissimi: «In Economia il quinto cognome più diffuso è Massari, in Veterinaria il primo è Passantino». Sbotta Luigi Frati, rettore della Sapienza con due figli e una moglie che hanno seguito la carriera accademica: «La meritocrazia non ha cognome. Piuttosto si veda se uno studioso è bravo oppure no». E per questo cita l'indice H, che misura l'impatto del lavoro degli scienziati: «Il mio è 45, quello del ricercatore americano 11». Virgilio Ferrario, preside di Medicina alla Statale di Milano, dice che il «nepotismo c'è ma si faccia la cortesia di vedere cosa succede nell'amministrazione pubblica». Lui, l'autore dello studio, ribatte di «aver solo offerto uno strumento per combattere il fenomeno». E dedica il suo lavoro ai ricercatori italiani all'estero. Forse ne avrebbero ancora più bisogno quelli rimasti a casa.

Lorenzo Salvia
04 agosto 2011 08:47LO STUDIO PIÙ DI 4.500 OMONIMI SU 61.000. RECORD AL SUD E A INGEGNERIA
La formula che scova il nepotismo
nelle università italiane
Ricercatore (in fuga) calcola i cognomi identici tra i prof

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Ecco la formula anti-nepotismo all'Università ROMA - Marie Curie vinse il Nobel insieme al marito Pierre, e qualche anno dopo lo stesso premio andò alla loro figlia Irene, sempre con il consorte. In famiglia il talento era di casa. Non sempre accade lo stesso dietro quei cognomi che, a scorrere la rubrica telefonica delle università italiane, si ripetono pagina dopo pagina. «Measuring Nepotism: the Case of Italian Academia» è il titolo della ricerca di Stefano Allesina, cervello in fuga che da Carpi è volato a Chicago, dove si occupa di modelli matematici applicati all'ecologia. Misurare il nepotismo, calcolare il peso dei baroni. D'accordo, ma come?
LA BANCA-DATI - Spulciando la banca dati del ministero dell'Istruzione, questo ricercatore di 35 anni ha controllato quante volte lo stesso cognome si ripete dentro le nostre 94 università. Un lavoro lungo ma in fondo semplice, «statisticamente rozzo» come spiega lui stesso al telefono. Perché avere lo stesso cognome non vuol dire per forza essere parenti, visto che ci possono essere casi di omonimia. E perché le vie del nepotismo sono infinite, con la possibilità di concedere la spintarella ad amici, cugini e magari amanti che si chiamano in altro modo e quindi sfuggono ad un controllo del genere. Tra gli oltre 61 mila professori e ricercatori a tempo indeterminato delle università italiane, ci sono 4.583 cognomi ripetuti due volte, 1.903 che compaiono tre volte. Il record spetta ai signor Rossi, ovviamente, ce ne sono 255, seguiti da Russo, Ferrari e Romano. Tutti sopra quota cento ma in fondo sono anche i cognomi più diffusi nel Paese. L'analisi diventa più interessante quando si calcola il tasso di nepotismo all'interno delle singole università. Le cose vanno peggio al Sud, con il primo posto assoluto alla Lum Jean Monnet, piccolo ateneo privato della Puglia, seguito da Sassari e Cagliari, mentre per trovare la prima università del Nord bisogna scendere fino alla 15esima posizione con Modena e Reggio Emilia.

LE AREE DISCIPLINARI - Altra classifica per le aree disciplinari: i sospetti maggiori si concentrano su Ingegneria industriale, seguita da Diritto, Medicina, Geografia e Pedagogia. I settori più virtuosi, invece, sono Demografia, Linguistica e Psicologia. Anche qui un indizio non fa una prova. Ma il ricercatore sottolinea alcuni cognomi non proprio comunissimi: «In Economia il quinto cognome più diffuso è Massari, in Veterinaria il primo è Passantino». Sbotta Luigi Frati, rettore della Sapienza con due figli e una moglie che hanno seguito la carriera accademica: «La meritocrazia non ha cognome. Piuttosto si veda se uno studioso è bravo oppure no». E per questo cita l'indice H, che misura l'impatto del lavoro degli scienziati: «Il mio è 45, quello del ricercatore americano 11». Virgilio Ferrario, preside di Medicina alla Statale di Milano, dice che il «nepotismo c'è ma si faccia la cortesia di vedere cosa succede nell'amministrazione pubblica». Lui, l'autore dello studio, ribatte di «aver solo offerto uno strumento per combattere il fenomeno». E dedica il suo lavoro ai ricercatori italiani all'estero. Forse ne avrebbero ancora più bisogno quelli rimasti a casa.

Lorenzo Salvia
04 agosto 2011 08:47


www.corriere.it/cronache/11_agosto_04/formula-scova-nepotismo-universita-salvia_e49824c8-be59-11e0-aa43-16a8e9a1d0...

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05/08/2011 00:01
 
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NOn affondate il coltello nella piaga rispolverando il topic sulla riforma Gelmini,sono in ferie!!
La scuola pubblica va avanti per buona volonta' degli insegnanti che si sono adattati ad una situazione assurda di tagli e mancanza di fondi,rimettendoci di tasca qualsiasi tipo di materiale e cercando di salvaguardare gli allievi dalla decadenza in cui si trova l'istituzione.Ma non molliamo,nonostante tutto chi fa questo lavoro lo ama e crede nel suo valore sociale,quindi si va avanti comunque,anche se ho appreso ci sono altri tagli...in primis sul sostegno,e' anticostituzionale!
05/08/2011 12:06
 
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Re:
SaraFanMJJ, 05/11/2009 13.26:





Voti

la sostituzione dei giudizi tipo “ottimo” o “insufficiente” con la scala 1-10 è in fondo una questione di scarsa rilevanza: un sistema convenzionale vale l’altro, e non si vede perché i numeri dovrebbero risultare più comprensibili. Il cambiamento più rilevante sarebbe un altro, passato perlopiù inosservato finora: la riforma prevederebbe infatti (ma si tratta di voci di corridoio tutte da confermare) la bocciatura con una sola materia insufficiente alle medie e alle elementari (rispetto alle 2-3 tollerate ad oggi). Che effetti avrebbe questo cambiamento? Se preso alla lettera, un drammatico impennarsi delle bocciature. Più probabile però che gli insegnanti facciano prova di realismo, trasformando l’insufficienza in Educazione Artistica del ragazzino con una buona media nel cosiddetto “6 politico”. Una sorta di insufficienza mascherata, ancora più difficile da spiegare ai genitori. Alla faccia della maggiore chiarezza auspicata dal ministro.





Se questo si verificasse realmente, sarebbe molto positivo...

La scuola italiana si sta trasformando in un luogo dove i nostri bambini e i nostri giovani devono essere sempre felici per legge...dunque non possono essere turbati da un brutto voto..o una bocciatura....che notoriamente non hanno mai fatto male a nessuno...


05/08/2011 13:09
 
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Re: Re:
Victoryfan, 05/08/2011 12.06:



Se questo si verificasse realmente, sarebbe molto positivo...

La scuola italiana si sta trasformando in un luogo dove i nostri bambini e i nostri giovani devono essere sempre felici per legge...dunque non possono essere turbati da un brutto voto..o una bocciatura....che notoriamente non hanno mai fatto male a nessuno...






guarda....c era una proposta di legge per evitare le bocciature alle elementari....sempre

sia che il bimbo e bravo che un asino volante!

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05/08/2011 13:39
 
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La valutazione di un allievo e'affare molto delicato,non si puo' liquidare su due piedi:l'insegnante,in primis,deve stabilire quali elementi valutare ,specie quando si lavora come me in aree a rischio,in quartieri degradati dove gia' interessarli e tenerli a scuola e' gia' un buon risultato.
Mi scontro sempre con i colleghi sulla valutazione,ogni alunno e' un essere diverso e si deve anche avere la coscienza di farli esprimere in modo diverso,la scuola deve essere veicolo di creativita',di acquisizione di capacita' critiche e di una sana lettura della realta',oogi soprattutto con tutta la manipolazione che c'e'delle idee.E' discorso lungo e complicato,liquidarlo con un voto,a mio modesto avviso,non ha nessun senso!
05/08/2011 15:02
 
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Re: Re: Re:
angelico, 05/08/2011 13.09:




guarda....c era una proposta di legge per evitare le bocciature alle elementari....sempre

sia che il bimbo e bravo che un asino volante!




Uno dei più grandi errori fatti, a mio avviso, fu l'abolizione dell'esame di quinta elementare, che formava l'alunno, lo indirizzava a progettare il superamento di una difficoltà, seppur piccola per noi, ma grande per un bambino di 11 anni....D'altronde le elementari sono state sempre la forza del nostro sistema scolastico...mentre grandissimi problemi erano e sono presenti nella struttura e negli insegnamenti delle medie inferiori. Il problema sta nel fatto che si vuole dare ai ragazzi una conoscenza superficiale di tutto...assolutamente impossibile e dannosa, e una vita semplice e serena..Per questo si vuole proporre l'abolizione per legge dei voti che vanno dall'uno al tre, perchè troppo scoraggianti....In realtà i brutti voti possono essere incoraggianti allo studio...Non si dà un tre allo studente..lo si dà alla sua interrogazione di matematica o al suo compito di latino e greco.

[Modificato da Victoryfan 05/08/2011 15:03]
05/08/2011 16:53
 
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Re: Re: Re: Re:
Victoryfan, 05/08/2011 15.02:




Uno dei più grandi errori fatti, a mio avviso, fu l'abolizione dell'esame di quinta elementare, che formava l'alunno, lo indirizzava a progettare il superamento di una difficoltà, seppur piccola per noi, ma grande per un bambino di 11 anni....D'altronde le elementari sono state sempre la forza del nostro sistema scolastico...mentre grandissimi problemi erano e sono presenti nella struttura e negli insegnamenti delle medie inferiori. Il problema sta nel fatto che si vuole dare ai ragazzi una conoscenza superficiale di tutto...assolutamente impossibile e dannosa, e una vita semplice e serena..Per questo si vuole proporre l'abolizione per legge dei voti che vanno dall'uno al tre, perchè troppo scoraggianti....In realtà i brutti voti possono essere incoraggianti allo studio...Non si dà un tre allo studente..lo si dà alla sua interrogazione di matematica o al suo compito di latino e greco.




io proporrei allora di abolire tutte le percentuali dei partiti sotto il 4%...

ovvero se un partito politico raggiunge il 3,9%...deve risultare 0....


voglio veder ecome la prnedono!


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19/09/2011 01:16
 
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Se non è record italiano siamo sicuramente nella top ten delle "classi pollaio". I 54 ritratti in questa foto di classe sono gli alunni della terza liceo scientifico Galilei di Modica (Ragusa). Da lunedì 19 fanno lezione nell'androne della scuola per motivi di sicurezza e per rispetto delle norme igienico-sanitarie, essendo prevsti secondo la legge 1,23 mq per alunno.

www.repubblica.it/scuola/2011/09/18/foto/la_classe_pollaio_fa_lezione_nell_androne-21859904/1/?ref...

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Re:
[
angelico, 19/09/2011 01.16:

Se non è record italiano siamo sicuramente nella top ten delle "classi pollaio". I 54 ritratti in questa foto di classe sono gli alunni della terza liceo scientifico Galilei di Modica (Ragusa). Da lunedì 19 fanno lezione nell'androne della scuola per motivi di sicurezza e per rispetto delle norme igienico-sanitarie, essendo prevsti secondo la legge 1,23 mq per alunno.

www.repubblica.it/scuola/2011/09/18/foto/la_classe_pollaio_fa_lezione_nell_androne-21859904/1/?ref...




Veramente allucinante come e'stata ridotta la scuola da questo Governo(??)!Io inviterei pubblicamente la nostra cara Gelmini,cosi' non puo' sottrarsi,a fare lezione insieme agli insegnanti di quella classe per qualche giorno!
Genitori,insegnanti e alunni devono ribellarsi,non adattarsi ad andare nell'androne,se fanno le classi pollaio allora devono anche fare le aule per il pollaio e cosi' si vede chi ha ragione!
Parlano di futuro,di sviluppo in Tv,come puo' esserci sviluppo con una scuola ridotta cosi',dove gli insegnanti,che gia' svolgono un lavoro difficile e faticoso,diventano dei nevrotici per l'impossibilita' di poter gestire situazioni del genere!Ma
anche 30 o 33 alunni mica sono da poco!
Un'altra cosa che non ho capito e' perche'il risparmio venga fatto sulla scuola,perche' non riduciamo un po' gli impiegati della pubblica amministrazione che navigano su Facebook per ore durante l'orario d'ufficio e la gente aspetta anni per una pratica,come me che sto aspettando da 3 anni! [SM=x47975]
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