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Michael Jackson's This is it: commenti dei vip e recensioni

Ultimo Aggiornamento: 18/06/2011 22:06
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03/11/2009 02:26
 
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"Prova da Re del pop" di Marco Molendini per Il Messaggero

La scena più tenera? Michael alle prese con un lecca lecca mentre guarda le registrazioni della prova del balletto di morti viventi per Thriller. Il momento musicale migliore? Il fantastico finale a cappella di I just can’t stop loving you, in cui Jacko si lancia in un crescendo in clima soul e poi, rivolto ai suoi tecnici, si lamenta: «Non fatemelo fare, non posso permettermelo. Devo risparmiare la mia voce». La sequenza che suscita più dubbi: quella che dovrebbe essere un punto di forza, l’esecuzione della formidabile Billie Jean, dove il labiale è ritardato rispetto al suono (sospetto playback?) e c’è solo un accenno di moonwalk. Giusto o non giusto che sia aver fatto diventare pubbliche quelle immagini private, alla fine ecco qua This is it, il film che racconta l’ultima impresa del re del pop, ovvero le prove fatte per mettere in piedi lo show mai cominciato, l’appuntamento che avrebbe dovuto sancire il suo addio alle scene nella 02 Arena di Londra, 50 spettacoli e poi, chissà, un tour mondiale.
Cento ore da cui è stato estratto un saggio di poco meno di due (centodieci minuti), lunga carrellata su tutto ciò che era stato predisposto da Michael, dalla sua equipe, dal suo regista Kenny Ortega. Un montaggio velocissimo da cui è difficile capire quanto il divino Jackson abbia penato per seguire il suo perfezionismo, per non deludere i suoi fans, per far vedere loro come dice nella scena finale «un talento a cui il pubblico non è abituato». Chissà se, per raggiungere quel risultato, non ci abbia rimesso la vita. Dopo aver letto delle sue dipendenze dai farmaci, della presenza di medici decisamente poco scrupolosi e lautamente pagati al suo fianco, è inevitabile pensare a che cosa abbia fatto ricorso per apparire al meglio durante i giorni di prove. Del resto, che al risultato Michael ci tenesse eccome è evidente da tutte le registrazioni fuori scena, quando discute con Ortega, con i tecnici, con i musicisti, quando spiega cosa vuole, come deve essere tale scena, come chiede che sia quel ritmo (fantastica la preparazione di Wanna be startin’ something in cui indica alla band il tempo giusto usando la voce). Lo spettacolo di luglio alla 02 Arena doveva essere roboante, qualcosa che non si era mai visto prima (come dice lui stesso), capace di riscattare la sua immagine, di restituirgli sul campo il ruolo di inimitabile re del pop. E, se è difficile capire quale realmente fosse lo stato fisico di Michael (perché il film è una sorta di monumento finale che evita ogni accenno a cadute, a momenti di defaillance che sicuramente ci saranno stati), è evidente che viene fuori lo stupefacente ritratto di un artista formidabile, dal talento travolgente alle prese coi suoi grandi successi (da I just can’t stop loving you a Black or white, a Beat it, a Human nature) intento a costruirsi una sorta di monumento che non dimentica neppure i tempi degli esordi coi Jackson 5 (con lo splendido cavallo di battaglia I’ll be there). Una sorta di musical autobiografico (ogni pezzo è accompagnato da scenografie e coreografie che non badano al risparmio) in cui Jacko è il Jackson di sempre, che guida i balletti disegnando le sue classiche figure che mostrano ancora eleganza e disciplina frutto di una scuola dura e inesorabile, altro che cinquantenne anoressico con un piede nella fossa. Certo il paragone con il passato è fulmineo: a un certo punto il film mostra una carrellata di immagini dei tempi d’oro, la fludità dei movimenti è spaziale, le piroette supersoniche, ma sono anche passati vent’anni. Sono invece trascorsi solo quattro mesi da quella notte in cui Michael non si è più svegliato, sedato dal suo medico. Centoventigiorni in cui il re del pop ha messo in cassa fra dischi e memorabilia vari la bellezza di 60 milioni di euro. This is it (e c’è anche il disco) è destinato a far lievitare e di molto quel record. Per fortuna lasciando l’ultima traccia di un talento che neppure la dissipazione era riuscita a cancellare.
[Modificato da ValentinaMJ 03/11/2009 02:33]





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