| | | Post: 659 | Registrato il: 08/07/2009 | Città: ROMA | Età: 28 | Sesso: Femminile | Invincible Fan | | OFFLINE |
|
Bene come già detto visto che si parla del 1993...il capitolo in se è triste, però ho voluto far trasparire una psecie di "speranza" di "lumino acceso" non voglio percorrere la storia del 1993 vista dai media e quindi da come l'abbiamo letta, vista in tv o quant'altro anche noi...
voglio dare la vicenda dal punto di vista di Ros e quindi dell'amicizia, spero non la prendiate a male, ma a me sinceramente piace più così descrivere, perchè così traspare dei buoni sentimenti ^_^
Un bacio affettuosissimo a tutti voi e grazie ancora per non avermi abbandonato e leggere e commentare la mia FF :*
44 Capitolo
"Ti guardo allo specchio e vedo un immagine riflessa, peccato che Tu, non sei solo questo -tutto il male non ti avrebbe sfiorato-
Fantomatico manichino alle prese con il suo creatore, testa bassa e cuore grande, saluta i bimbi nel suo teatrino fatto di fiabe e cantastorie; balla e si dimena ma quella danza è segno di oppressione, non sa come liberarsene -Oh povero fantoccio- chi ti muove i fili non accenna a lasciarti andare, le tue mosse controllate, particolare per particolare.
Che misera e brutta la vita di un burattino -che bastarda vita quella imposta ad un essere umano- Racimoli soldi per un fiammifero che ti scaldi il cuore, ma neanche quello ti è permesso. Quel denaro andrà al burattinaio della storia infinita...sai che è così.
Continui a specchiarti e ti lustri i mocassini di quel nero scoppato, un altro passo ti conducerà al di là del vetro."
E così passò anche il 1992. Di certo non senza qualche intoppo; tipo la chitarra di Jennifer Batter, o che dire di Monza quando al mio povero amico durante "Smooth Criminal" si aggancia solo un piede ed è costretto a mettere avanti un piede per non cascare...?
Però devo dir la verità ci sono state anche delle sorprese, o meglio per il pubblico, chi se lo aspettava Slash a Oviedo e a Tokio che duettava con Michael? E come poter dimenticare il Countdown quando eravamo a Tokio e dopo il concerto, fino a mezzanotte si aspettava il nuovo anno?
Già, il nuovo anno.
Uno si aspetta sempre che "il nuovo anno" sia migliore di quello appena passato; però, se quello che HAI appena superato [9...8...7...6...] è stato uno dei migliori [...5...4...3...]in fondo, cosa succede? [...2...1]...Succede, Che le scalette del successo ti portano giù.[....Buon 1993 a tutti!!]
.........
Nel Gennaio del 1993 Michael si esibì al "Super Bowl XXVII", anche là fu un successo, ero dietro alle quinte per vederlo di certo non potevo fare nulla, non ero io là il suo tecnico, lo vidi e sapevo che avrebbe dato il massimo -come sempre- e si seppe il giorno dopo che aveva fatto una Strage./ O per meglio dire aveva fatto un incredibile audience nelle televisioni statunitensi, anche lì insomma, risultò primo. E cavoli, era giusto, si meritava ogni cosa bella di questo mondo.
Il 24 Febbraio dello stesso anno ricevette anche con immensa gioia il "Grammy Legend Awards" datogli direttamente dalle mani di sua sorella Janet, che ormai conoscevo da due anni e avevo incontrato più volte degli altri fratelli di Michael.
Sinceramente credo che tutto ciò che abbia avuto tra le mani sia stato più che meritato.
Però non riesco a capacitarmi, non riesco proprio a capire, non riesco a non aprire gli occhi, toccare con mano ferma e sentire l'amaro, quell'odore di bruciato, di fumo, di cenere e di speranze bruciate anch'esse.
Non riesco, non riuscirò mai a comprendere come un uomo, un ragazzo...e con la mente di un bimbo che ha visto le stelle cadenti per la prima volta, Dio -o chi per lui- il Destino o quant'altro abbiano deciso di infangare il suo nome. Dico bene, INFANGARE, perchè mi chiedo? Perchè ricevere tutto questo? E non avere nessuno su cui contare, nessuno con cui parlare la notte e piangere, piangere disperatamente come se ti strappassero tua madre quando invece vorresti che ti rimboccasse le coperte.
Le lacrime che scendono malvagie su quel viso e su quegli occhi appannati già dalla tua infanzia, dal successo e da tutti quelli che non ti accettano, non ti amano solo perchè SANNO, che sei migliore di Loro.
Infamie. Infamie. Infamie sono queste...mai nessuno che può prenderti per un braccio, indicarti il sole e dirti: -guarda Michael, guarda il Sole. Non lo vedi come brilla? Ecco, vedi i suoi raggi che arrivano fino a noi? Dimmi Michael, siediti qui su questo prato verde, dimmi, non lo vedi come brilla il sole? Sai Michael, guarda il sole su, guardalo, sai tu sei un pò come lui, vedi i raggi amico mio? Li vedi, dico? La tua musica, quelle parole che escono da un tuo sorriso innocente, sono come i raggi del sole Michael. Arrivano fino a noi, vedi il sole? Lui arriva fino ad abbronzarti il viso e a riscaldarti, e tu Michael, tu riscaldi con la tua musica...che arriva fino al cuore, lo giuro fratello! Lo giuro...-
Mai nessuno che glielo avesse detto, mai nessuno che ha detto il suo pensiero per lui, che invece avrebbe risparmiato qualche lacrima...
E una spalla su cui piangere, e gli amici che considerava? Morti, o meglio/ Vivi...ma non per lui. L'avevano abbandonato.
Non so precisamente quando successe tutto, ma mi ricordo le sassate negli alberghi in cui alloggiava, mi ricordo gli insulti che prendeva...cosa era successo alla folla che impazziva per lui? Anch'essa l'aveva abbandonato? Perchè non si faceva vedere?
E' stato tutto così strano; da un giorno all'altro le persone cambiano e provano sentimenti...ma non sempre questi sono buoni.
Fino a più della metà del 1993, Michael era il "Re del Pop", il "grande ballerino", la "nuova icona della musica" e via dicendo i nomignoli più assurdi che si possano dare...
Fino ad un certo, preciso, giorno. Il giorno seguente, il sole era ancora alto nel cielo, la giornata si estendeva come qualsiasi altro giorno e tutto sembrava uguale a ieri...all'altro ieri e via dicendo...
Ed invece no. Le urla, gli schiamazzi di uomini e donne con l'odio negli occhi, nell'albergo in cui alloggiava Michael Jackson. Sotto l'hotel tutti urlavano e tiravano sassi e chissà cos'altro. Mi svegliai anche io per il grande baccano...quel che vidi fu una cosa indecente, quello che sentii, fu una cosa indecente. Tutto ciò di cui sparlava la gente era altamente Indecente.
Era tutto cambiato, eppure Dio esisteva ancora certo, ma un uomo aveva appena rovinato, mi chiedo perchè proprio lui. Si vede che gli Angeli aspettando il Paradiso sono condannati a stare sulla Terra tra le fiamme dell'Inferno, le pene più assurde...
Tutto ciò ti porta in un baratro di SOLITUDINE, credetemi, tendi ad allontanare persone che hai amato e ti circondi di persone che cercano solo il loro interesse. Purtroppo Michael ormai, da quel 1993 in poi, era sempre più circondato da innutili esseri che noi chiamiamo ancora: Manager, Dottori, Produttori e via via...
Non sai più a chi credere, e purtroppo chi ti sa raggirare meglio vince le tue carte. -Quel Jolly non adatto nemmeno a "Wacko Jacko"-
............
-Lisa ti prego rispondi, rispondi cavolo...- lo spiavo, datemi dell'interessata, ma stavo spiando Michael Jackson, il mio caro amico Michael dalla porta appena socchiusa della sua camera d'albergo, tenendo l'orecchio destro aperto ancora di più per ascoltare; non mi piaceva origliare, so che è sbagliato. Ma siccome la situazione era grave, Michael si stava isolando da tutti questo non andava BENE, e dovevo sapere cosa aveva intenzione di fare...
Lo vedevo dalla fessura della porta, era nervoso, le mani tremavano e le dita tamburellavano sul comodino mentre aspettava che quel benedetto tu- tu si interrompesse e la diretta interessata rispondesse.
-Pronto..?- si sentì dall'altro capo del telefono
-Lisa, che Dio ti benedica, finalmente rispondi, ho dovuto prima aspettare la segreteria per circa 10 minuti...-
Lisa Marie sorrise, il suo sorriso di certo non poteva vederlo Michael, ma lei sorrise e poi però gli venne un nodo in gola. Era una persona gentile, cauta e diffidente la ragazza che si presenta sotto questo nome. Però sapeva benissimo che era tutta un infamia presunta e condannata da un certo Evan Chandler, giudicava Michael una persona troppo buona e inconsapevole di ciò che ti può fare i media, la stampa e le stesse persone. Giudicava Michael Jackson una persona un pò troppo innocente...
-Ciao Michael...- rispose cordialmente la ragazza, Michael aveva già il fiato corto come se avesse parlato da ore interrottamente, invece tutto quell'affanno, era dato /lo sappiamo/ dal cuore; Che non la smetteva di tremare come una foglia al primo vento d'inverno.
-Ciao Lisa...sai perchè ti ho chiamato?- chiese brevemente, avendo una voce un pò roca, un pò rotta dalle lacrime che aveva versato fino ad ora
-Posso immaginarlo- una ciocca di capelli cascò sul viso di Lisa Marie, lei con un gesto quasi perfetto e maniacale la mise delicatamente dietro l'orecchio spostando un pò il cappellino che portava. Strass e Paillettes l'ornavano.
Il respiro si fece quasi assente, Michael Jackson respirò a fatica e deglutì prima di sfogarsi per un bel pò. Chiusi la porta spostando il piede sinistro che permetteva di lasciarla socchiusa; non volevo farmi male ancora di più sentendo le ferite aperte che egli aveva... chiusi gli occhi e percorsi il corridoio braccando nel buio della notte.
.............
-Michael, ti prego, parlami- spingevo a forza la porta di quella camera, ma lui era dietro quella porta seduto e ranicchiato per terra, con i pugni chiusi, bassi e le lacrime che gli percorrevano il viso bagnandogli anche la camicia color bianco e quel cravattino color grigio scuro. Le gambe serrate in una morza e prese dalle braccia che tremavano inesorabilmente
-Michael ti prego- singhiozzava, e nessuno faceva niente per lui. Come potevano, mi chiedo, come potevano, manager, amici, persone, anche conoscenti...lasciarlo così? A MARCIRE nella sua deprimente vita? Aveva 34 anni, aveva interrotto il "Dangerous World Tour"...perchè? Per il giudizio degli altri, per le Condanne degli altri, per le Ingiustizie, le infamie, le urla, le grida e gli insulti degli stessi che fino a settimane fa lo bramavano più del Creatore.
Come si può rinnegare tutto?
Sento il tuo dolore corrermi nelle vene, Michael Dio santo, aprimi, apri questa porta, apri quel tuo mondo, parlami! Non lasciarmi all'oscuro della tua storia.
Diedi cinque-dieci calci a quella sfortunata porta color del legno, poi sospirai, tirai su con il naso e schiarii la voce
-Ricordati Michael...che non sei Solo. Non ti lascierò- il pensiero di tutto ciò che stava passando il mio amico, mi abbatteva. Come poter dare una accusa così infamante a chi i Bimbi li ama, perchè è PARTE di loro? ...Non ho parole
-Non ti lascierò solo/ Don't Leave me alone anche se non mi vorrai più, anche se temi che, anche io possa ritenerti uno di quegli esseri spregievoli, non importa. Dico sul serio Michael, non m'importa se tu non credi più a nessuno- presi fiato -Non ti lascierò solo, sai che non lo farò...non mi ritengo una persona bella o buona come te, una persona bella dentro, no, non mi ritengo così, ma non potrei mai Abbandonarti...- un gesto così neutrale, lui alzò la maniglia e aprì la porta davanti ai miei occhi verdi che incontravano i suoi color nocciola -...Oh Michael, sai che non potrei, perchè ho un debito di riconoscenza che va oltre tutto il bene di questo mondo- mi riferivo alla sua amicizia. Un dono del cielo sul serio. Avere un amico Angelo, si è un dono dato da Dio...che grande opportunità.
(...)Peccato che nel 2003 poi abbandonai questa retorica.(...)
Prese le mie mani e sentii le sue tremare, mi guardò negli occhi -so che stai dicendo la verità- con una mano si schivò le lacrime che scendevano dagli occhi arrossati e si morse il labbro inferiore -So che stai dicendo la VERITA' Ros...- strinsi le sue mani, anche questo dolore Michael, lo avremmo superato insieme.
E non importava se tu eri una Star, a me non importava.
Importava ad altra gente, ma tu ormai sovrastato dai dolori, dimmi come potevi accorgetene? E io come potevo convincerti che tutte le persone che avevi intorno non volevano affatto il tuo bene...ma la tua rovina? Con che occhi avrei potuto dirtelo sapendo che gli occhi sono lo specchio dell'anima?!?
Due guardie del corpo appostate vicino la porta mi presero bruscamente, dicendo che Michael Jackson doveva riposare. Ma quale riposare, lo volevano far morire di solitudine! Che ordini precari...avvolgere il male in carta per regali!
Strinsi le sue mani ancora una volta sussurando un "i love you" che significa "ti voglio bene" e fui trascinata, camminando consapevolmente con due guardie mentre le altre facevano il cambio, verso la mia camera al piano di sotto.
Solo una cosa: almeno adesso sapeva che io non lo avrei abbandonato. Ci sarei stata se lui mi avesse chiamato, ma anche se non mi avesse MAI più voluto con sè. |