Erano le 00.20 del 26 giugno quando lessi la notizia su internet. MICHAEL JACKSON E’ MORTO. Gli occhi sbarrati davanti al monitor e la ricerca disperata di informazioni. Seguii gli aggiornamenti fino all’1.30 circa, dopodiché andai a letto. Credevo fosse indifferenza la mia, invece era forse incredulità. Ero shockata. Sapevo ben poco di Michael Jackson, ma quella notte se n’era andato un mito, un personaggio che aveva sconvolto e arricchito straordinariamente il panorama musicale, con canzoni e successi intramontabili. E questi successi certo li conoscevo anche io ma sebbene mi avesse sempre incuriosita il personaggio Michael Jackson non mi ero mai interessata a lui prima. Né tantomeno mi ero mai interessata alla sua persona.
Quando mi svegliai la mattina del 26 giugno avevo una sola frase in testa “Michael Jackson è morto”. Accesi pc e tv. Il corriere.it recitava, in primo piano, “Il Re del Pop è morto” e sotto l’intestazione varie immagini di momenti diversi della sua vita scorrevano a ripetizione; Mtv invece passava i suoi video non-stop. Avrei dovuto studiare quel giorno...gli esami erano imminenti, ma non riuscii a spegnere la tv finché non andai a dormire. Per tutto il giorno non feci altro che leggere articoli online, vedere foto e video, ascoltare la sua musica e cercare di capire chi era stato Michael Jackson. Era come se il tempo per me si fosse fermato. La vita scorreva intorno a me ma io ero come stordita, assente, completamente persa nel mio mondo, nel “dolore” che ancora non riuscivo a spiegarmi e nelle lacrime che scendevano senza che fossi capace di fermarle.
E da quel giorno iniziai a capire CHI avevamo perso.