Senza dubbio queste parole così incisive restituiscono gli elementi essenziali della personalità di Michael; affascinante l'immagine del leader dell'umanità: rispecchia in pieno la missione che Michael sentiva nella propria esistenza e la prospettiva con la quale guardava il mondo da salvare; viene proposta molto puntualmente la sua esigenza di lenire la sofferenza umana con l'impegno e la solidarietà, valori che Michael ha propugnato da sempre. Acuta la riflessione sul fatto che il suo controverso modo di essere mettesse in crisi quel mondo ottuso e inconsapevole di chi lo temeva e giudicava. Commovente e delicata l'immagine del messaggero ferito,un uomo fuori dal comune che ha tentato di comunicare in ogni modo, facendo dono di sè senza risparmio. Parole davvero importanti e quanto mai opportune in un momento in cui il sinistro comportamento dei media non tace l'arroganza dello squallido mercimonio.
Si, ma resta in me il nodo insolubile che mai avrà pace. Perché le menti più evolute hanno taciuto in momenti davvero drammatici, perché non c'è stato il coraggio di guardare oltre? Michael ha tentato in tutti i modi di far capire che in lui vi era altro al di là dell'esaltante performer o della disperata autoreferenzialità dello star business. Chi ha voluto capire e cogliere i suoi messaggi attraverso la musica e oltre di essa, l'ha fatto. Noi l'abbiamo fatto. Ma chi era nella posizione forte per poter fare qualcosa di incisivo, per almeno equilibrare ad un certo punto la follia che tenne dietro le accuse degli anni novanta, cosa ha fatto? E non bastava certo l'intervista e un programma televisivo, bisognava ascoltarlo sul serio, perché lui ha detto e rivelato tutto, come sapeva fare, attraverso le sue corde, che non erano quelle di un uomo comune. Ma la fredda legge dell'economia di mercato aveva stabilito il suo prezzo! L'articolo parla ad un certo punto di una discesa solitaria verso un declino nel quale la star si sarebbe incamminata. Lui, stanco e malato. Si, certo, ma ancora vivo. Se per lunghi anni la cordata di accusatori, imbroglioni, avvocati e manager senza scrupoli lo ha inchiodato a vivere in un bunker di solitudine ed incomprensione è pur vero che lui continuava a mandare messaggi, forse a sperare di recuperare se stesso. Si, la solitudine e le stranezze, ma oltre questo il suo grido disperato fino alla fine. L'intreccio di eventi che ha purtroppo segnato la sua esistenza ancora non si è dipanato, dopo tanti anni di accuse e tribunali quell''uccello schiacciato', voleva ancora cantare. Il tour non era soltanto un modo per rimpinguare le disastrose finanze, sono sicura che Michael volesse farci ancora un dono, per poi chiudere, dedicarsi ad altro, forse aveva voglia di rinnovarsi e cambiare, creare qualcosa di diverso per sé e per i suoi, chissà...Chi, come me, ha avuto la fortuna di vederlo sul palco, sa che energia fosse, quindi professionista qual era aveva preso seriamente la preparazione per tii. Non credo dunque che si fosse alla fine ripiegato al torpore e all'isolamento, ma voglio invece sperare che pur travagliato da mali e problemi, volesse chiudere con il palcoscenico per ricominciare, e le ali gli sono state recise in questo ultimo tragico volo.
[Modificato da gaby@ 18/08/2009 14:09]