....ma c è la sorpresa del governo turco "Ma che c'entra Berlusconi?"
ECONOMIA
Progetto nato da un'intesa Eni-Gazprom. L'obbiettivo: bypassare l'Ucraina
Italia presente alla firma. Berlusconi: "Successo della nostra diplomazia"
Putin e Erdogan firmano l'accordo
Il gas russo passerà per il Mar Nero
Putin e Erdogan firmano l'accordo Il gas russo passerà per il Mar Nero
Vladimir Putin e Erdogan siglano l'accordo ad Ankara
ANKARA - Il premier turco Tayyip Erdogan e quello russo Vladimir Putin hanno firmato ad Ankara un protocollo di cooperazione nel settore del gas che dà un primo via libera della Turchia ai lavori per il gasdotto South Stream nel mar Nero. Un passo importante per il progetto nato da un'intesa Eni-Gazprom e che mira a portare il gas russo in Europa aggirando le zone di transito più problematiche, Ucraina in primis. L'ultima "crisi del gas" tra Mosca e Kiev risale al dicembre scorso. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi "Grande successo della nostra diplomazia".
Il progetto South Stream. Erdogan ha spiegato che una parte dell'accordo siglato prevede il via libera di Ankara ai lavori di esplorazione nelle acque territoriali dove passerà il South Stream. "In linea con lo spirito delle nostre relazioni bilaterali - ha detto Erdogan in conferenza stampa - abbiamo dato il permesso alla Russia di eseguire le analisi necessarie per la realizzazione del progetto South Stream". Dal canto suo Putin ha sottolineato che "il gasdotto è una priorità per la Russia".
L'Italia. Alla firma era presente anche il premier italiano, Silvio Berlusconi, visto che l'Italia partecipa attivamente al progetto attraverso Eni; il gasdotto infatti, farà capo al 50% all'azienda italiana e al 50% alla Gazprom. ''Siamo orgogliosi - ha dichiarato il Cavaliere al Tg1 - si tratta di un grande successo della nostra azione e delle nostra diplomazia commerciale che ha portato la Turchia ad accettare che un importante gasdotto italo-russo passi sul fondo del Mar Nero''. Il premier ha infine rimarcato l'importanza di tale intesa che arriva ''quando l'Europa tutta sta guardando al futuro per garantirsi i rifornimenti energetici''.
Una rotta energetica che si pone di fatto come diretta antagonista del progetto paneuropeo Nabucco, caldeggiato dalla Ue per diversificare le forniture energetiche e che bypassa la Russia.
L'oleodotto. Nel gioco di "do ut des" la Turchia e la Russia hanno firmato anche un protocollo di cooperazione che riguarda un altro progetto sotto il segno di Eni: l'oleodotto Samsun-Ceyhan, che dovrà collegare le coste turche sul Mar Nero a quelle mediterranee e che oggi, per la prima volta, ha ottenuto una sorta di ok russo. Concretamente, in base all'accordo verrà creato un gruppo per studiare la fattibilità del progetto per il tracciato di 555 chilometri, con una capacità prevista di 1,5 milioni di barili al giorno. Fino ad oggi il governo turco aveva stentato a far decollare l'oledotto che punta a evitare il traffico dello stretto dei Dardanelli proprio per la mancanza di forniture certe che oggi Mosca ha dichiarato di essere disposta a dare.
(6 agosto 2009)
www.repubblica.it/2009/08/sezioni/economia/gazprom-eni/gazprom-eni/gazprom-...
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