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[dicono di lui] Come lo ricordano i vip

Ultimo Aggiornamento: 01/03/2010 23:45
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27/06/2009 23:31
 
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www.lastampa.it/multimedia/multimedia.asp?p=1&pm=1&IDmsezione=12&IDalbum=18756&tipo=FOTOGALL...


"Janet Jackson, sorella di Michael Jackson, ha detto di essere «devastata» dalla morte del fratello. La Jackson ha fatto sapere, in una dichiarazione diffusa dal suo addetto stampa, di essere «in lutto» e «devastata» a causa della «perdita improvvisa» del fratello. La cantante è tornata immediatamente in California per essere vicina al resto della famiglia."

"Lisa Marie Presley, che era stata sposata a Michael Jackson per due anni, ha detto di essere «sconvolta» per la morte del cantante. «Sono totalmente sconvolta a rattristata dalla morte di Michael - ha detto la figlia del leggendario Elvis Presley - il mio affetto va in questo momento ai suoi figli ed ai suoi familiari». Michael Jackson e Lisa Marie Presley erano rimasti sposati dal 1994 al 1996."

«Non riesco a smettere di piangere: ho sempre ammirato Michael Jackson». Lo ha detto Madonna commentando la morte del cantante. «Il mondo ha perso uno dei suoi grandi - ha aggiunto Madonna - la sua musica vivrà per sempre. Il mio pensiero va ai suoi tre bambini e agli altri membri della sua famiglia. Che Dio lo benedica».

L'attrice Liz Taylor ha fatto sapere di essere «devastata» per la morte di Michael Jackson. La famosa interprete, che ha sempre avuto uno stretto rapporto di amicizia con il cantante, ha fatto sapere tramite il suo addetto stampa di essere «troppo devastata per la morte del mio caro amico Michael Jackson per essere in grado di fare una dichiarazione». Liz Taylor è stata una frequentatrice abituale del ranch Neverland ed è stata vicina all'ex Re del Pop anche nei momenti più difficili della sua vita.

«Mi mancherà ogni giorno della mia vita». Questo il commento di Liza Minelli alla notizia della morte di Michael Jackson. «Era una persona gentile, genuina meravigliosa - ha detto la protagonista di «Cabaret» - Era uno dei più grandi artisti mai esistiti. Lo amavo moltissimo».

Elton John, amico e collega di Michael Jackson, ha appreso della morte dell'artista americano mentre stava tenendo un concerto a Londra nell'ambito di un evento per raccogliere fondi a scopo benefico. Il cantante inglese, come riferisce il sito di Tmz, ha voluto cantare in memoria di Jackson il brano «Don't Let the Sun Go Down on Me». Tra i presenti anche altri personaggi del mondo dello spettacolo, come Hugh Grant, Liz Hurley, Kelly Osbourne. Subito dopo sono stati molti i vip che, appresa la notizia, hanno preferito lasciare il ballo e tornare a casa.

Per l'attrice americana Cher, che con lui ebbe modo di cantare e ballare in più spettacoli, Michael Jackson era un «genio bambino». Così Cher lo ha ricordato oggi in un'intervista concessa al giornalista della CNN Larry King. «Michael era un bambino dotato di un incredibile talento. Dolce come un bimbo, e innocente, e dotato di un?incredibile sensibilità - ha detto Cher - Un bambino ma anche un genio, dotato di un talento incredibile. Ma mi piace ricordarlo nei primi anni. Perchè ebbi modo di rivederlo in seguito e mi fece un effetto strano. Era come sovrastato dal bisogno di sentirsi accettato, dal bisogno di essere amato. Io lo ricorderò bambino, un bambino-genio del livello di Ray Charles, che cantava e ballava come solo un genio sa fare, con felicità».

«Sono assolutamente devastato da questa notizia tragica e inaspettata». Questa la reazione di Quincy Jones, il produttore musicale che aveva lanciato la carriera di Michael Jackson, alla notizia della morte del cantante. «Michael Jackson aveva tutto: talento, grazia, professionalità e dedizione - ha detto Quincy Jones - Ho perso un fratello: una parte della mia anima se n'è andata con lui».

«Sono sotto shock: Michael Jackson è sempre stato un idolo per me. Lo è stato per tutta la mia vita», ha detto la cantante Celine Dion commentando la morte dell'artista di Thriller. «Non solo aveva un grande talento, era un genio - ha detto la Dion - La sua musica non morirà mai. Resterà viva per sempre».

Il Governatore della California, Arnold Schwarzenegger, ha commentato la morte di Michael Jackson affermando che «oggi il mondo ha perso una delle più influenti e iconiche figure nell?industria della musica. Dalle sue performance con i Jackson 5 alla premiere di Moonwalk e Thriller, Michael è stato un fenomeno del pop che non ha mai smesso di esplorare la creatività» «Anche se c'erano dubbi sulla sua vita personale. - ha aggiunto l'ex attore - Michael era sicuramente un grande uomo di spettacolo e la sua popolarità immensa. Maria e io», ha aggiunto ancora Schwarzenegger riferendosi alla propria consorte, «ci uniamo a tutti i californiani nell'esprimere il nostro shock e la nostra tristezza per la sua morte».

Il regista Steven Spielberg ha detto che Michael Jackson «era una leggenda». «Come non ci saranno mai più altri Fred Astaire o Elvis Presley così non ci sarà mai più qualcuno paragonabile a Michael Jackson - ha detto il regista - Il suo talento, la sua meraviglia e il suo mistero ne facevano una leggenda».

www.laurapausini.com/laura_pausini_ita.html
Laura Pausini: La notizia, inaspettata e dolorosa, ha colpito il mondo intero perchè ciò che lui ha dato a tutti noi con la sua musica ha rivoluzionato il beat, la scrittura e lo spettacolo.

Ho avuto la fortuna di cantare con lui una canzone da lui composta ("What more can I give - Todo para ti") che era dedicata alle persone scomparse dopo la tragedia alle Twin Towers di NYC, alla quale hanno partecipato i più grandi nomi della musica.

Per me è stato uno dei momenti più emozionanti della mia carriera e non smetterò mai di ringraziarlo per l'opportunità che mi ha dato."
[Modificato da $dumans$ 28/06/2009 12:55]
28/06/2009 23:05
 
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Madonna ricorda sul suo sito ufficiale il GRANDISSIMO RE DEL POP Michael Jackson dedicandogli Miles Away.

www.madonna.com/

Dichiarazione di Madonna:

June 27, 2009
Michael Jackson 1958-2009
"I can't stop crying over the sad news.

I have always admired Michael Jackson. The world has lost one of the greats, but his music will live on forever!

My heart goes out to his three children and other members of his family. God bless."

Madonna.


Tutti i fan di Madonna in queste ore e giorni di dolore si stringono ai fan del Re del Pop Michael Jackson manifestando il loro dolore nei forum, blog e siti di Madonna.

29/06/2009 03:45
 
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Re:
BadMJ78, 28/06/2009 23.05:

Madonna ricorda sul suo sito ufficiale il GRANDISSIMO RE DEL POP Michael Jackson dedicandogli Miles Away.

www.madonna.com/

Dichiarazione di Madonna:

June 27, 2009
Michael Jackson 1958-2009
"I can't stop crying over the sad news.

I have always admired Michael Jackson. The world has lost one of the greats, but his music will live on forever!

My heart goes out to his three children and other members of his family. God bless."

Madonna.


Tutti i fan di Madonna in queste ore e giorni di dolore si stringono ai fan del Re del Pop Michael Jackson manifestando il loro dolore nei forum, blog e siti di Madonna.





molto bella questa cosa! la foto bella grande ed in prima pagina di lui e lei alla cerimonia degli oscar del '91....che carini insieme!

molti anche nel forum hanno detto che Madonna ha fatto la dichiarazione di cordoglio su MJ solo per convenienza: ammazza che cinici che siete! perchè non dovrebbe essere sincera? allora sono tutte persone che dicono cose di convenienza, perchè messo mondo dell'intrattenimento, decine di personaggi famosi hanno espresso il loro dolore con dichiarazioni varie!
29/06/2009 09:30
 
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io vorrei riportare la parole di un grande, credo sia uno degli articoli più belli su Mike, non essendo capace di riportare qui il link lo strascrivo, spero si possa fare, GRAZIE Adriano, questo è il testo, commovente:

Dentro di me, Michael Jackson è esploso quando dall’album di Thriller sentii per la prima volta Billie Jean. Ri­masi colpito oltre che dal suo modo di cantare originalissimo, dall’innovati­vo arrangiamento di Quincy Jones. Ge­niali gli archi in controtempo a una rit­mica scarna dove il basso, in primo piano, la faceva da padrone a sottoline­are che stava per arrivare un Re. Già dall’introduzione, infatti, prima anco­ra di udire la sua voce, ebbi la strana sensazione come se quel basso dal­l’aria un po’ ossessiva e quegli archi che come in punta di piedi gli faceva­no da controcanto, fossero la sua vo­ce. Quasi come ad annunciare: «Ragaz­zi sono arrivato… per un po’ di tempo ci sarò io…». E lui c’è stato. Le note di quell’intro­duzione erano il preludio di un qualco­sa che stava musicalmente accadendo. Poi arriva la sua voce. E alla fine di quel brano, prima ancora di sentire il resto dell’album, avvertivo già il frago­re di un uragano che si sarebbe propa­gato per tutta la terra.

Settecentocin­quanta milioni di dischi venduti. E ora, tutti lì a domandarsi chi l’ha ucci­so. La diagnosi di arresto cardiaco, una banalità che dimostra quanto pue­rili possano essere la fantasia di chi viene colto in errore o l’incompetenza non certo degna di un medico, se si è esagerato nell’iniettare una medicina alla quale si era già assuefatti. Sono appena 48 ore da quando Micha­el è morto e la parola complot­to ha già fatto il giro del mon­do.

Ma il vero assassino è davanti a noi, è lì che ci guarda, lo incontriamo tutti i giorni quando andiamo a comprare il giornale o quando guardiamo la televisione. Si può dire che l’assassino ce l’abbiamo in casa, gli diamo da mangiare, da dormire, però non facciamo niente per educarlo a non uccidere. Facciamo finta di non vederlo e ci guardiamo be­ne dall’incazzarci se la notizia che esce dal piccolo schermo sulla piena assolu­zione di Michael Jackson non ha lo stesso risalto di quando invece, per an­ni, lo hanno infamato accusandolo di molestie sessuali. Per dieci anni i «criminalmedia» lo hanno massacrato nonostante lui si di­chiarasse innocente e nonostante nes­suna prova sia mai emersa. Lo hanno distrutto, devastato, piegato in due. E quando finalmente avevano l’opportu­nità di farlo rialzare per il giusto riscat­to di fronte al mondo, i media cos’han­no fatto? Gli hanno dato l’ultimo col­po di grazia: hanno detto «Michael Jackson è stato assolto». Ma lo hanno detto talmente a bassa voce che la pu­gnalata infertagli dai media stavolta è stata fatale.

Con l’animo ancora grondante di sangue ha cercato allora di dar voce a quell’innocenza finalmente riconosciu­ta, in un modo diverso e come sempre geniale. Lo sforzo era sovrumano. Do­veva raccogliere le sue ultime forze or­mai sbrindellate dalla micidiale mac­china del consumismo e così ha an­nunciato il suo ultimo incontro con i milioni di fan che si sono scapicollati per avere i biglietti ed essere presenti in uno dei 50 concerti-evento a Lon­dra. Per cinquanta giorni avrebbe can­tato, divertito e giocato con chi lo ha sempre amato e non ha mai dubitato della sua innocenza. Avrebbe parlato al mondo di quella verità che i media hanno vigliaccamente omesso. Ma il mondo ora lo ha capito!...

Ah Avvocà io un termine per note ve lo concedo...però non scrivete troppo perchè io non ce la faccio a leggere
28/02/2010 10:33
 
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girovagando x msn gossip in cerca di notizie su(Britney e Michael),ho trovato questa notizia [SM=g27828] :
celebrity.it.msn.com/index.cfm?objectid=56464&imagenr=...

che ne pensate? [SM=g27828]

28/02/2010 10:46
 
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li avevo già letti appena michael ci ha lasciati [SM=g27813] che malinconia [SM=g27813] che nervoso perchè continuano a scrivere jacko [SM=g27815]
[Modificato da annaspearsb 28/02/2010 10:47]


MOONWALKING IN HEAVEN ANGEL <3
28/02/2010 20:34
 
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Re:
Keep the faith, 29/06/2009 9.30:

io vorrei riportare la parole di un grande, credo sia uno degli articoli più belli su Mike, non essendo capace di riportare qui il link lo strascrivo, spero si possa fare, GRAZIE Adriano, questo è il testo, commovente:

Dentro di me, Michael Jackson è esploso quando dall’album di Thriller sentii per la prima volta Billie Jean. Ri­masi colpito oltre che dal suo modo di cantare originalissimo, dall’innovati­vo arrangiamento di Quincy Jones. Ge­niali gli archi in controtempo a una rit­mica scarna dove il basso, in primo piano, la faceva da padrone a sottoline­are che stava per arrivare un Re. Già dall’introduzione, infatti, prima anco­ra di udire la sua voce, ebbi la strana sensazione come se quel basso dal­l’aria un po’ ossessiva e quegli archi che come in punta di piedi gli faceva­no da controcanto, fossero la sua vo­ce. Quasi come ad annunciare: «Ragaz­zi sono arrivato… per un po’ di tempo ci sarò io…». E lui c’è stato. Le note di quell’intro­duzione erano il preludio di un qualco­sa che stava musicalmente accadendo. Poi arriva la sua voce. E alla fine di quel brano, prima ancora di sentire il resto dell’album, avvertivo già il frago­re di un uragano che si sarebbe propa­gato per tutta la terra.

Settecentocin­quanta milioni di dischi venduti. E ora, tutti lì a domandarsi chi l’ha ucci­so. La diagnosi di arresto cardiaco, una banalità che dimostra quanto pue­rili possano essere la fantasia di chi viene colto in errore o l’incompetenza non certo degna di un medico, se si è esagerato nell’iniettare una medicina alla quale si era già assuefatti. Sono appena 48 ore da quando Micha­el è morto e la parola complot­to ha già fatto il giro del mon­do.

Ma il vero assassino è davanti a noi, è lì che ci guarda, lo incontriamo tutti i giorni quando andiamo a comprare il giornale o quando guardiamo la televisione. Si può dire che l’assassino ce l’abbiamo in casa, gli diamo da mangiare, da dormire, però non facciamo niente per educarlo a non uccidere. Facciamo finta di non vederlo e ci guardiamo be­ne dall’incazzarci se la notizia che esce dal piccolo schermo sulla piena assolu­zione di Michael Jackson non ha lo stesso risalto di quando invece, per an­ni, lo hanno infamato accusandolo di molestie sessuali. Per dieci anni i «criminalmedia» lo hanno massacrato nonostante lui si di­chiarasse innocente e nonostante nes­suna prova sia mai emersa. Lo hanno distrutto, devastato, piegato in due. E quando finalmente avevano l’opportu­nità di farlo rialzare per il giusto riscat­to di fronte al mondo, i media cos’han­no fatto? Gli hanno dato l’ultimo col­po di grazia: hanno detto «Michael Jackson è stato assolto». Ma lo hanno detto talmente a bassa voce che la pu­gnalata infertagli dai media stavolta è stata fatale.

Con l’animo ancora grondante di sangue ha cercato allora di dar voce a quell’innocenza finalmente riconosciu­ta, in un modo diverso e come sempre geniale. Lo sforzo era sovrumano. Do­veva raccogliere le sue ultime forze or­mai sbrindellate dalla micidiale mac­china del consumismo e così ha an­nunciato il suo ultimo incontro con i milioni di fan che si sono scapicollati per avere i biglietti ed essere presenti in uno dei 50 concerti-evento a Lon­dra. Per cinquanta giorni avrebbe can­tato, divertito e giocato con chi lo ha sempre amato e non ha mai dubitato della sua innocenza. Avrebbe parlato al mondo di quella verità che i media hanno vigliaccamente omesso. Ma il mondo ora lo ha capito!...




[SM=g27829] Grande Adriano,sei sempre stato la bocca della verita'!E' come se parlasse al mio posto,che amarezza!
[Modificato da rossijack 28/02/2010 20:39]
28/02/2010 21:39
 
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Sarebbe bellissimo se Adriano pronunciasse queste parole in diretta tv, col suo modo di parlare, i suoi tempi, le sue pause...

Milioni di persone sarebbero colpite da tanta verità... [SM=g27813]
"ma il vero assassino è davanti a noi,lo incontriamo tutti i giorni quando andiamo a comprare il giornale o quando guardiamo la televisione"

SANTE PAROLE!!!

28/02/2010 21:56
 
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Re:
Keep the faith, 29/06/2009 9.30:

io vorrei riportare la parole di un grande, credo sia uno degli articoli più belli su Mike, non essendo capace di riportare qui il link lo strascrivo, spero si possa fare, GRAZIE Adriano, questo è il testo, commovente:

Dentro di me, Michael Jackson è esploso quando dall’album di Thriller sentii per la prima volta Billie Jean. Ri­masi colpito oltre che dal suo modo di cantare originalissimo, dall’innovati­vo arrangiamento di Quincy Jones. Ge­niali gli archi in controtempo a una rit­mica scarna dove il basso, in primo piano, la faceva da padrone a sottoline­are che stava per arrivare un Re. Già dall’introduzione, infatti, prima anco­ra di udire la sua voce, ebbi la strana sensazione come se quel basso dal­l’aria un po’ ossessiva e quegli archi che come in punta di piedi gli faceva­no da controcanto, fossero la sua vo­ce. Quasi come ad annunciare: «Ragaz­zi sono arrivato… per un po’ di tempo ci sarò io…». E lui c’è stato. Le note di quell’intro­duzione erano il preludio di un qualco­sa che stava musicalmente accadendo. Poi arriva la sua voce. E alla fine di quel brano, prima ancora di sentire il resto dell’album, avvertivo già il frago­re di un uragano che si sarebbe propa­gato per tutta la terra.

Settecentocin­quanta milioni di dischi venduti. E ora, tutti lì a domandarsi chi l’ha ucci­so. La diagnosi di arresto cardiaco, una banalità che dimostra quanto pue­rili possano essere la fantasia di chi viene colto in errore o l’incompetenza non certo degna di un medico, se si è esagerato nell’iniettare una medicina alla quale si era già assuefatti. Sono appena 48 ore da quando Micha­el è morto e la parola complot­to ha già fatto il giro del mon­do.

Ma il vero assassino è davanti a noi, è lì che ci guarda, lo incontriamo tutti i giorni quando andiamo a comprare il giornale o quando guardiamo la televisione. Si può dire che l’assassino ce l’abbiamo in casa, gli diamo da mangiare, da dormire, però non facciamo niente per educarlo a non uccidere. Facciamo finta di non vederlo e ci guardiamo be­ne dall’incazzarci se la notizia che esce dal piccolo schermo sulla piena assolu­zione di Michael Jackson non ha lo stesso risalto di quando invece, per an­ni, lo hanno infamato accusandolo di molestie sessuali. Per dieci anni i «criminalmedia» lo hanno massacrato nonostante lui si di­chiarasse innocente e nonostante nes­suna prova sia mai emersa. Lo hanno distrutto, devastato, piegato in due. E quando finalmente avevano l’opportu­nità di farlo rialzare per il giusto riscat­to di fronte al mondo, i media cos’han­no fatto? Gli hanno dato l’ultimo col­po di grazia: hanno detto «Michael Jackson è stato assolto». Ma lo hanno detto talmente a bassa voce che la pu­gnalata infertagli dai media stavolta è stata fatale.

Con l’animo ancora grondante di sangue ha cercato allora di dar voce a quell’innocenza finalmente riconosciu­ta, in un modo diverso e come sempre geniale. Lo sforzo era sovrumano. Do­veva raccogliere le sue ultime forze or­mai sbrindellate dalla micidiale mac­china del consumismo e così ha an­nunciato il suo ultimo incontro con i milioni di fan che si sono scapicollati per avere i biglietti ed essere presenti in uno dei 50 concerti-evento a Lon­dra. Per cinquanta giorni avrebbe can­tato, divertito e giocato con chi lo ha sempre amato e non ha mai dubitato della sua innocenza. Avrebbe parlato al mondo di quella verità che i media hanno vigliaccamente omesso. Ma il mondo ora lo ha capito!...




Adriano...grazie di esistere....hai già detto tutto tu...come sempre...
28/02/2010 22:51
 
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Re:
Keep the faith, 29/06/2009 9.30:


Dentro di me, Michael Jackson è esploso quando dall’album di Thriller sentii per la prima volta Billie Jean. Ri­masi colpito oltre che dal suo modo di cantare originalissimo, dall’innovati­vo arrangiamento di Quincy Jones. Ge­niali gli archi in controtempo a una rit­mica scarna dove il basso, in primo piano, la faceva da padrone a sottoline­are che stava per arrivare un Re. Già dall’introduzione, infatti, prima anco­ra di udire la sua voce, ebbi la strana sensazione come se quel basso dal­l’aria un po’ ossessiva e quegli archi che come in punta di piedi gli faceva­no da controcanto, fossero la sua vo­ce. Quasi come ad annunciare: «Ragaz­zi sono arrivato… per un po’ di tempo ci sarò io…». E lui c’è stato. Le note di quell’intro­duzione erano il preludio di un qualco­sa che stava musicalmente accadendo. Poi arriva la sua voce. E alla fine di quel brano, prima ancora di sentire il resto dell’album, avvertivo già il frago­re di un uragano che si sarebbe propa­gato per tutta la terra.

Settecentocin­quanta milioni di dischi venduti. E ora, tutti lì a domandarsi chi l’ha ucci­so. La diagnosi di arresto cardiaco, una banalità che dimostra quanto pue­rili possano essere la fantasia di chi viene colto in errore o l’incompetenza non certo degna di un medico, se si è esagerato nell’iniettare una medicina alla quale si era già assuefatti. Sono appena 48 ore da quando Micha­el è morto e la parola complot­to ha già fatto il giro del mon­do.

Ma il vero assassino è davanti a noi, è lì che ci guarda, lo incontriamo tutti i giorni quando andiamo a comprare il giornale o quando guardiamo la televisione. Si può dire che l’assassino ce l’abbiamo in casa, gli diamo da mangiare, da dormire, però non facciamo niente per educarlo a non uccidere. Facciamo finta di non vederlo e ci guardiamo be­ne dall’incazzarci se la notizia che esce dal piccolo schermo sulla piena assolu­zione di Michael Jackson non ha lo stesso risalto di quando invece, per an­ni, lo hanno infamato accusandolo di molestie sessuali. Per dieci anni i «criminalmedia» lo hanno massacrato nonostante lui si di­chiarasse innocente e nonostante nes­suna prova sia mai emersa. Lo hanno distrutto, devastato, piegato in due. E quando finalmente avevano l’opportu­nità di farlo rialzare per il giusto riscat­to di fronte al mondo, i media cos’han­no fatto? Gli hanno dato l’ultimo col­po di grazia: hanno detto «Michael Jackson è stato assolto». Ma lo hanno detto talmente a bassa voce che la pu­gnalata infertagli dai media stavolta è stata fatale.

Con l’animo ancora grondante di sangue ha cercato allora di dar voce a quell’innocenza finalmente riconosciu­ta, in un modo diverso e come sempre geniale. Lo sforzo era sovrumano. Do­veva raccogliere le sue ultime forze or­mai sbrindellate dalla micidiale mac­china del consumismo e così ha an­nunciato il suo ultimo incontro con i milioni di fan che si sono scapicollati per avere i biglietti ed essere presenti in uno dei 50 concerti-evento a Lon­dra. Per cinquanta giorni avrebbe can­tato, divertito e giocato con chi lo ha sempre amato e non ha mai dubitato della sua innocenza. Avrebbe parlato al mondo di quella verità che i media hanno vigliaccamente omesso. Ma il mondo ora lo ha capito!...




Nn l'avevo mai letto tutto, solo uno stralcio sul libro "L'Agnello al Macello", sono parole bellissime quelle di Celentano, forse le più belle e vere che siano state dette su MJ, magari davvero ridicesse tutto questo in diretta tv. Grande Adriano!!!

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