Ercolano, per entrare agli Scavi
si passa tra l'immondizia
L´emergenza rifiuti si fa ancora sentire. Le temperature record allarmano i Comuni dove la raccolta comincia ad andare in crisi, quelli a nord di Napoli, Marano, Giugliano e Quarto, e a sud, come Ercolano. E poi ci sono le arterie di collegamento tra Napoli e la sua area metropolitana, e i paesi vesuviani: le strade statali dove cittadini senza coscienza, per liberarsi dei rifiuti che stagnano sotto casa, trasformano in sversatoi a cielo aperto. A Ercolano la raccolta differenziata ha una battuta d´arresto dopo il dato di oltre 50 per cento raggiunto in aprile
di Stella Gervasio
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LE FOTO Marano | Giugliano | Quarto | Via Ruoppolo, Vomero | Chiaiano
«Non è proprio emergenza, ma è una battaglia per la quale ho ricevuto minacce e spesso mi sento molto solo». Lo sfogo del sindaco di Ercolano, Nino Daniele, è il diario di una tentata riforma messa a dura prova dall´inciviltà, dalle incomprensioni, dalla mancata collaborazione. Rischiano di restare a terra 60 tonnellate di immondizia al giorno. La raccolta differenziata è rallentata. La causa è un contenzioso con la Iact, la partecipata della Iacorossi che raccoglie i rifiuti selezionati. Da due mesi, da quando è stata avviata la procedura di rescissione del contratto, molti cittadini, delusi, hanno smesso la differenziata.
I rifiuti sono di nuovo misti e si accumulano. L´impianto per la raccolta differenziata, alle spalle degli Scavi di Ercolano, è vuoto, immacolato come alla vigilia dell´inaugurazione. Il cartello, il cancello, l´edificio, e nessuno a lavorarci. Pochi metri oltre, lo sbarramento di un lagno che il clima ha prosciugato nei liquidi, ma non nei pessimi odori. Davanti alla griglia, al limite della fogna hanno lasciato un intero catalogo dell´Ikea. Una cucina giace su un fianco e perde dallo "chassis" tutta la lana vetro, materiale altamente inquinante. Due schermi televisivi, un frigorifero pancia all´aria con gli sportelli volati dieci metri più in là. Rifiuti solidi urbani abbandonati. Quelli per i quali il presidente del Consiglio aveva firmato un decreto che prevede l´arresto. Si torna indietro e si svolta a sinistra, fino all´altro ingresso degli Scavi di Ercolano. Alcuni pullman turistici parcheggiati di fronte a un ristorante. Una comitiva arriva da Francoforte, la strada è deserta, ma i tedeschi, dovendo scegliere se calpestare i sacchetti di rifiuti o scendere dal marciapiedi, optano per la prima ipotesi. Il commento è chiaro anche a chi non capisce la lingua: «Ancora rifiuti, ma non avevano risolto il problema?». La strada che prosegue, si intrufola nella casbah di via Panto: alle spalle di Pugliano, regno delle pezze che ha al centro una storica chiesa anche quella circondata di sacchetti maleodoranti, il ventre di Ercolano. Il cuore dello spaccio di droga. All´ingresso del regno dei pusher, un cassonetto è sostenuto sacchi della spesa pieni di rifiuti organici. «Ieri non c´erano - dicono una madre e una figlia - l´odore avvelena, col caldo».
«Al massimo l´accumulo è di 24-48 ore - sottolinea il sindaco Daniele -. Gli ultimi dati di aprile ci davano a oltre il 50 per cento, quindici punti al di sopra della percentuale da raggiungere entro il 31 dicembre». Gli asfittici vicoli su cui affacciano decine di luridi bassi in via Panto sfociano in piena Pugliano. Un anziano con tre sacchi stracolmi di stracci viene bloccato da tre giovani fra i venti e i trent´anni. Si avviava verso la montagna che ricopre le scale sul lato opposto della strada.
«Ho contro operatori e dipendenti di ditte che cercano di farmi saltare la differenziata - si lamenta il sindaco Daniele - ma io non mollo. Qui c´era chi bruciava balle di pezze sul Vesuvio, tanto che abbiamo dovuto proteggere la zona con il filo spinato. Ho ricevuto minacce per questo. Sto combattendo una guerra per la legalità e molto spesso in totale isolamento. Il sistema di illegalità era diffuso: Ercolano aveva la media di rifiuti pro capite più alta d´Italia: un chilo e 300, contro i 900 grammi della media nazionale. Vuol dire che nei cassonetti veniva sversato materiale illegale, dai tessuti al materiale per l´edilizia. Le proibizioni ci sono valse veri e propri sabotaggi». Il Comune si prepara al cambio della ditta: Il 3 giugno sarà al via l´isola ecologica, 80 nuove guardie ambientali eleveranno contravvenzioni e Daniele firmerà un´ordinanza per vietare i sacchetti di plastica non "regolamentari". Duecento tonnellate di spazzatura sono state intanto rimosse sul litorale di Castelvolturno, per l´intervento straordinario del sottosegretariato all´emergenza, che ha dato incarico alla ditta Igica di Caivano. Oggi a mezzogiorno Guido Bertolaso sarà in prefettura per fare il punto su un anno di attività nella raccolta dei rifiuti e nello stato di realizzazione del piano per l´emergenza.
(28 maggio 2009)
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