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Veronica, addio a Berlusconi "Ho deciso, chiedo il divorzio"

Ultimo Aggiornamento: 11/06/2009 20:27
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01/05/2009 13:35
 
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Lei: ad ognuno il 20 per cento. Ma così Marina e Piersilvio finiscono
in minoranza. I più giovani vogliono avere posti di responsabilità nelle aziende
Otto miliardi tra Silvio e Veronica
la lite di Arcore sull'eredità dei figli
di ETTORE LIVINI

Otto miliardi tra Silvio e Veronica la lite di Arcore sull'eredità dei figli

Silvio Berlusconi e Veronica
MILANO - Va bene la polemica sulle veline in lista alle europee. Ok le questioni di principio sul "potere senza pudore". Dietro le quinte della telenovela di Arcore però - dove gli scontri Veronica-Silvio si alternano ai sorridenti ritratti di famiglia (allargata) sui giornali di casa - c'è anche una piccola questioncina da 8 miliardi, ville escluse: la divisione dell'impero del presidente del Consiglio.

L'argomento, per ovvie questioni di delicatezza, non è mai stato esplicitato da nessuno. Da anni però i più fidi consiglieri del premier, da Bruno Ermolli a Ubaldo Livolsi, sono al lavoro con il bilancino per trovare un punto di equilibrio - emotivo, manageriale e finanziario - tra le due "anime" (che non si sono mai troppo amate) di casa Berlusconi: Marina e Piersilvio, figli di primo letto del matrimonio con Carla dall'Oglio, da una parte; Barbara, Eleonora e Luigi, nati dalle nozze con Veronica Lario, dall'altra. E la quadratura del cerchio, ad oggi non è ancora stata trovata.

Le certezze sono solo due. La prima - evidente a tutti - è che la posta in palio è altissima: nelle disponibilità del Cavaliere, oltre alle ville sparse per il mondo, ci sono 3 miliardi di euro in azioni Mediaset, Mondadori e Mediolanum, 4 tra liquidità e riserve in Fininvest e qualche spicciolo - 752 milioni - parcheggiato nelle holding personali. La seconda certezza è che qualunque cosa succeda nessuno finirà sul lastrico. Una prima fettina del tesoro di famiglia, infatti, è stata già distribuita nel 2005 quando Berlusconi, per questioni di equità, ha aperto il capitale Fininvest ai tre figli di Veronica che sono andati ad affiancare nell'azionariato del Biscione Marina e Piersilvio con una quota del 7% a testa. Tutti così, un dividendo dopo l'altro, sono già riusciti a mettere da parte un piccolo tesoretto personale: Barbara e i fratelli hanno accumulato 315 milioni di disponibilità liquide. Marina ne ha in cassa un'ottantina. Piersilvio, più parsimonioso, ha sul conto in banca più o meno 200 milioni.

Il problema è cosa succederà ora. I soldi, va detto, non sono tutto. Anche se sulla spartizione dell'impero berlusconiano Silvio - che vuol dividerlo a metà: il 50% a Marina e Piersilvio e il 50% agli altri - e Veronica - che spinge per distribuire il 20% a testa, regalando il controllo ai propri figli - hanno idee diverse e poco conciliabili. La vera bomba ad orologeria che spiega forse il nervosismo di questi mesi è però un'altra: i piccoli Berlusconi crescono. I 18 anni li hanno passati da parecchio (senza il padre alla festa di compleanno, ha fatto sapere Veronica). E più che denaro si preparano a chiedere un posto nelle aziende di famiglia.

Su questo fronte la situazione è un po' più complessa. Marina in Mondadori e Piersilvio in Mediaset - dopo essersi fatti le ossa sotto le ali di Maurizio Costa e Fedele Confalonieri - sono oggi in pratica i capi delle due società. Difficile insomma trovare un posto al sole per altri. Non solo. Nelle loro rare esternazioni pubbliche, i tre fratelli minori hanno dimostrato, in merito, di aver già le idee chiare. E non sempre si tratta di concetti in linea con lo status quo di Arcore. "Fosse stato per noi, avremmo venduto da tempo le tv di casa a Murdoch", hanno dichiarato nel 2004 Barbara (24 anni e autocandidata a un posto in Mondadori) ed Eleonora (22). Il ventenne Luigi, che pareva volersi occupare solo di Milan e fede ("ogni volta che lo cerco al telefono mi dicono di richiamare perché sta pregando", ha raccontato qualche anno fa il premier), ha iniziato a camminare con le sue gambe: studia alla Bocconi, gestisce i soldi delle sorelle, è entrato nel cda Mediolanum e - "per una questione di responsabilità", ha spiegato - ha già fatto sapere di voler lavorare nel gruppo.

Non solo: il suo primo investimento autonomo (5 milioni) l'ha fatto in un fondo della Sator di Matteo Arpe, l'ex ad di Capitalia uscito dalla banca romana dopo uno scontro al calor bianco con Cesare Geronzi. Peccato che il 73enne presidente di Mediobanca sia il banchiere di fiducia del padre e il regista dell'ingresso di Fininvest in Piazzetta Cuccia, il salotto buono da cui il premier può monitorare con discrezione dossier caldissimi come Rcs-Corriere della Sera, Telecom e Generali.

Mettere assieme tutti questi tasselli per i consiglieri del Cavaliere non sarà semplicissimo. Veronica, che con la sua Finanziaria Il Poggio controlla immobili a Milano, Bologna, Olbia, Londra e New York, pare sistemata. La differenza d'età tra i due figli maggiori e i tre minori, in teoria, potrebbe consentire di trovare spazio per tutti. In fondo quando Barbara avrà l'età che ha oggi Marina (42 anni), la sorella maggiore sarà una splendida sessantenne che a quel punto, forse, potrebbe lasciarle senza troppi rancori il timone della Mondadori.

Il presidente del Consiglio, scosso dalle fibrillazioni familiari di questi giorni, ci conta, nella speranza che alla fine tutti i pezzi del puzzle vadano a posto senza troppi drammi. Intanto, visto il gelo a Macherio, ha iniziato a mettere qualcosa da parte anche per sè. E a gennaio, alla faccia della crisi e dei guai dinastici, si è regalato dividendi per 169 milioni.

(1 maggio 2009)


www.repubblica.it/2009/04/sezioni/politica/elezioni-2009-2/lite-arcore/lite-arc...

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01/05/2009 14:05
 
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I figli di Berlusconi si ke son nati con la camicia! Cè ki ha tutto e ki non ha niente! Questi non hanno mai fatto un cazzo in vita loro e si ritrovano milioni di euro in banca!

E c'è ki per 800 € al mese lavora 9 ore al giorno!

Ke mondo assurdo.........




01/05/2009 23:08
 
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Re:
mjkid, 01/05/2009 14.05:

I figli di Berlusconi si ke son nati con la camicia! Cè ki ha tutto e ki non ha niente! Questi non hanno mai fatto un cazzo in vita loro e si ritrovano milioni di euro in banca!

E c'è ki per 800 € al mese lavora 9 ore al giorno!

Ke mondo assurdo.........








si viva il comunismo [SM=x47961]
02/05/2009 15:20
 
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se mai si separera' dara' comunque la colpa alla sinistra

02/05/2009 15:25
 
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Re: Re:
toloSe, 01/05/2009 23.08:




si viva il comunismo [SM=x47961]



Si ma infatti se mi candido è meglio ke non mi votate perkè li mando tutti a pulire i cessi ai figli del Berlusca e non solo...altro che Comunismo ci vorrebbe... [SM=x47979]




02/05/2009 16:03
 
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la cosa bella è che chi è diventato ricco non ha le mani pulite...questo non è poco, ma è piu che sicuro!


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02/05/2009 16:49
 
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Re:
angelico, 02/05/2009 16.03:

la cosa bella è che chi è diventato ricco non ha le mani pulite...questo non è poco, ma è piu che sicuro!





se mi sento in colpa usero` piu` sapone [SM=x47961]
02/05/2009 16:51
 
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Re: Re:
toloSe, 02/05/2009 16.49:




se mi sento in colpa usero` piu` sapone [SM=x47961]




credo che ti segnalero....le tue battute sono fuori luogo!


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03/05/2009 12:32
 
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Re: Re:
toloSe, 01/05/2009 23.08:




si viva il comunismo [SM=x47961]




Non sai cosa stai dicendo.

ma...affari loro...o no?
03/05/2009 13:03
 
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Ha conosciuto Berlusconi nel 1980, poi si sono sposati con rito
civile il 15 dicembre 1990. La first lady: chiudo il sipario
Veronica, addio a Berlusconi
"Ho deciso, chiedo il divorzio"
A un'amica: "Non posso stare con un uomo che frequenta minorenni"
di DARIO CRESTO-DINA

Veronica, addio a Berlusconi "Ho deciso, chiedo il divorzio"
MILANO - "Chiudo il sipario sulla mia vita coniugale". Dopo quasi trent'anni, i due si conobbero nel 1980 e si sposarono con rito civile il 15 dicembre 1990, le strade del presidente del Consiglio e di sua moglie, già spezzate sul piano sentimentale e personale, si dividono anche giuridicamente.

Veronica Lario ha avviato le pratiche per la separazione e il divorzio da Silvio Berlusconi, portando a termine un percorso cominciato molto tempo fa come ammise lei stessa alla fine dell'estate 2008, quando confessò che all'eventualità di una separazione stava meditando da dieci anni.

Ora ha scelto l'avvocato che la seguirà passo dopo passo davanti ai giudici: "Finalmente una persona di cui mi posso fidare fino in fondo". È una donna. Una professionista lontana dallo star system e dalla politica. L'ha sentita al telefono il primo maggio, l'avvocato era in vacanza su un'isola del Sud Italia. È stato in pratica il loro primo vertice sulla separazione. Veronica le ha spiegato: "Voglio tirare giù il sipario, ma voglio fare una cosa da persona comune e perbene, senza clamore. Vorrei evitare lo scontro". Il legale le ha risposto: "Stia tranquilla. Parto subito, prendo un aliscafo e rientro immediatamente a Milano. Lei è consapevole che non sarà facile e che dovrà sopportare attacchi pesanti? È sicura di volerlo fare?".

Nella risposta non ci sono state esitazioni: "So tutto. Voglio andare avanti". Ieri le due donne si sono incontrate a Macherio per studiare la strategia e si rivedranno molto presto, all'inizio della settimana. Vogliono stringere i tempi, evitare il contropiede di un uomo sempre molto abile a ribaltare le situazioni, capace di convocare una conferenza stampa per dire che il divorzio lo ha deciso lui per primo, e non la "signora".

Naturalmente nei giorni scorsi Veronica ne ha discusso con i figli e le persone più vicine, un paio di amiche molto care, sottolineando ancora una volta le ragioni del suo distacco dalla vita pubblica del marito e insistendo sull'importanza che rappresenta per una donna come lei il valore della dignità: "Ora sono più tranquilla - ha confidato loro - . Sono convinta che a questo punto non sia dignitoso che io mi fermi qui. La strada del mio matrimonio è segnata, non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni".

Per i suoi ragazzi - Barbara di 24 anni, Eleonora di 22 che studia negli Stati Uniti e Luigi di 20, il più legato al mito imprenditoriale e politico del papà - sono state ore di grande amarezza e di sofferenza, ma alla madre tutti e tre hanno assicurato che rispetteranno ogni sua decisione per dolorosa possa essere: "Non muoveremo mai un dito contro nostro padre, ma tu mamma fai ciò che ti fa stare bene".

L'inizio della fine arriva la mattina di martedì 28 aprile. Veronica guarda i giornali, la sua attenzione si sofferma sull'articolo di "Repubblica" che svela come nella notte di domenica il premier si sia presentato a sorpresa in una villetta di Casoria, dove si celebravano i diciott'anni di Noemi Letizia. Lei è bella, bionda, studia da grafica pubblicitaria a Portici e sogna una carriera televisiva, tanto che avrebbe inviato il suo "book" fotografico al presidente del Consiglio in persona. Un album che avrebbe provocato la scintilla. Accanto a Noemi ci sono il padre Elio e la madre Anna. La ragazza chiama Berlusconi "papi", ai giornalisti dirà più tardi che lo conosce da tempo e che spesso lo va a trovare a Milano e Roma, "perché lui, poverino, lavora molto e non può sempre venire a Napoli". Il Cavaliere le ha portato un regalo, una collana d'oro giallo e bianco con pendente di brillanti. C'è chi mormora anche le chiavi di un'auto, ma Noemi smentisce.

Veronica legge e rimane stupefatta, chiama al telefono un'amica: "Basta, non posso più andare a braccetto con questo spettacolo". A Roma infuria la polemica sulle "veline" pronte a entrare nelle liste elettorali del Pdl e ci sono, soprattutto, quella ragazzina di Casoria, Noemi, e la sua mamma Anna che si rivolgono a Berlusconi con gli affettuosi diminutivi di "papi" e "papino". Veronica non ce l'ha né con le giovani donne aspiranti europarlamentari né con Noemi. Interpreta la loro parabola quasi epicamente, come "figure di vergini che si offrono al drago per rincorrere il successo, la notorietà e la crescita economica". La sconcerta, però, che il metodo da "ciarpame politico" non faccia scandalo, che quasi nessuno si stupisca, che "per una strana alchimia il paese tutto conceda e tutto giustifichi al suo imperatore", come racconta a chi le sta vicino.

Quell'imperatore è ancora suo marito ed è il padre dei suoi figli, un padre che, seppure invitato, non ha mai partecipato alla festa dei loro diciott'anni. Di fronte alla nuova pubblica offesa sceglie di replicare pubblicamente con una dichiarazione che manda all'agenzia Ansa soltanto dopo le dieci di sera. È stato infatti un giorno di angoscia a villa Belvedere. Barbara, incinta di sette mesi del suo secondo figlio, è stata ricoverata all'ospedale San Raffaele. Sono lunghe ore di ansia, c'è il rischio di un parto prematuro. Veronica Lario ha in casa il nipotino Alessandro, chiede alla segretaria Paola di fermarsi fino a mezzanotte. La misura è colma, il "ciarpame" non è soltanto politico.
La mattina successiva Berlusconi dalla Polonia attiva la cortina fumogena e la contraerea dopo una notte di rabbia. Ordina che le "veline" spariscano quasi tutte dalle liste europee, ridimensiona il rapporto con Noemi a una antica conoscenza con il padre ex autista di Craxi (notizia poi smentita da Bobo Craxi e cancellata comicamente addirittura da un comunicato di Palazzo Chigi) e liquida con una battuta maschilista e greve l'indignazione della moglie, evitando di pronunciarne il nome e il ruolo: "La signora si è fatta ingannare dai giornali della sinistra. Mi spiace". Rientrato a Roma, annulla un incontro in calendario per il giorno successivo con il presidente della Camera Gianfranco Fini.

La sua intenzione è di andare a Milano, come fece due anni or sono, per ricucire lo strappo con Veronica. Non ci andrà, lo ferma la sua fidatissima segretaria Marinella. Veronica Lario, infatti, l'ha appena chiamata: riferisca a mio marito che non mi si avvicini, non ho più nulla da dire e nulla da ascoltare, tutte le parole sono state consumate.

Giovedì i giornali del Cavaliere e i blog del Pdl fanno capire all'ex first lady di Macherio che aria tira. Dietro al "come si permette?" si scatena una minacciosa muta di cani. Il quotidiano "Libero" pubblica nella testata di prima pagina tre fotografie in bianconero della giovane attrice Veronica Lario a seno nudo. Il messaggio è più che mai trasparente, sembra arrivata l'ora dell'olio di ricino. Quando vede quelle fotografie la moglie del premier capisce, se ce ne fosse ancora bisogno, di essere davvero sola e di essere minacciata. In quelle foto si sente "come davanti a un plotone di esecuzione qualche secondo prima della fucilazione". Alla figlia Barbara dice: "Sono molto preoccupata di ciò che potrà accadere, ma ho la libertà per andare avanti".
Cala il sipario. La lettera affidata a "Repubblica" due anni fa da Veronica era un ultimatum. Qualche ora dopo Berlusconi inviò le sue scuse pubbliche alla moglie. Era il 31 gennaio 2007: "La tua dignità non c'entra, la custodisco come un bene prezioso nel mio cuore anche quando dalla mia bocca esce la battuta spensierata, il riferimento galante, la bagattella di un momento". A sigillo un grande bacio. Qualche mese dopo, ad appannaggio esclusivo dei settimanali patinati della famiglia, arrivarono le passeggiate della coppia mano nella mano nel giardino della villa in Costa Smeralda e sui moli di Portofino.

Immagini che oggi sembrano lontanissime. "Mi domando in che paese viviamo - ha raccontato Veronica l'altro giorno a un'amica - , come sia possibile accettare un metodo politico come quello che si è cercato di utilizzare per la composizione delle liste elettorali del centrodestra e come bastino due mie dichiarazioni a generare un immediato dietrofront. Io ho fatto del mio meglio, tutto ciò che ho creduto possibile. Ho cercato di aiutare mio marito, ho implorato coloro che gli stanno accanto di fare altrettanto, come si farebbe con una persona che non sta bene. È stato tutto inutile. Credevo avessero capito, mi sono sbagliata. Adesso dico basta".

(3 maggio 2009) Tutti gli articoli di politica


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INDISCREZIONI SUI QUOTIDIANI: «Voglio tirare giù il sipario, ma senza scontri»
Veronica Lario prepara il divorzio
Berlusconi riparte di corsa da Roma
Dopo la bufera sulle candidate-veline, la first lady sarebbe intenzionata a lasciare il Cavaliere

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Veronica, tormento e affondo. Lo sfogo al Corriere: «Prima o poi penserò a me» (30 aprile 2009)
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Veronica Lario: «L'uso delle donne per le Europee? Ciarpame senza pudore» (28 aprile 2009)

Veronica Lario e Silvio Berlusconi (Lapresse)
Veronica Lario e Silvio Berlusconi (Lapresse)
MILANO - Veronica Lario «chiude il sipario» sulla sua vita coniugale. Dopo quasi trent’anni, le strade del presidente del Consiglio e di sua moglie si dividono, anche giuridicamente. Dopo le anticipazioni di alcuni quotidiani, la moglie del premier ha confermato all'Ansa di avere avviato le pratiche per la separazione e il divorzio da Silvio Berlusconi. Una decisione che arriva a breve distanza dalla ormai famosa battuta sul «ciarpame senza pudore», ovvero lo sfogo dei giorni scorsi dopo le indiscrezioni sulle candidature di «veline» e donne di tv e spettacolo alle prossime elezioni europee.

RITORNO A MILANO - Berlusconi ha lasciato Palazzo Grazioli, sua residenza romana, dopo le 11 senza rilasciare dichiarazioni ai cronisti. Sarebbe diretto a Milano e con lui c'è anche il fratello Paolo. Niccolò Ghedini, deputato del Pdl e già avvocato di Berlusconi, ha parlato di vicenda «personale e dolorosa» evitando ulteriori commenti: «E' una vicenda squisitamente personale che attiene ai sentimenti - ha detto - -. Tutte le vicende di questo tipo sono personali e dolorose... Quindi ad oggi il presidente non ha nessuna dichiarazione da fare».

«NON VOGLIO SCONTRI» - Su Repubblica, quella che lo stesso Berlusconi chiama pubblicamente «la signora» dice di avere trovato un’avvocato, una donna, «finalmente una persona di cui mi posso fidare fino in fondo». «Voglio tirare giù il sipario - ha fatto sapere in una conversazione con l'avvocato, riportata dal quotidiano romano - , ma voglio fare una cosa da persona comune e perbene, senza clamore. Vorrei evitare lo scontro». L’avvocato le ha chiesto se fosse consapevole delle difficoltà: «So tutto, voglio andare avanti», chiude Veronica.

«ORA SONO PIU' TRANQUILLA» - Ieri, racconta ancora Repubblica, Veronica e l’avvocato si sono incontrate a Macherio per studiare la strategia, e si incontreranno di nuovo all’inizio della settimana. L’idea è di «evitare il contropiede di un uomo sempre molto abile a ribaltare le situazioni», scrive il quotidiano, quindi i tempi dovranno essere brevi. La signora Lario ne ha discusso con i figli e un paio di amiche, le più intime. «Ora sono più tranquilla - ha confidato, secondo il quotidiano - sono convinta che a questo punto non sia dignitoso che io mi fermi. La strada del mio matrimonio è segnata, non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni». I figli - Barbara, Eleonora e Luigi - hanno vissuto ore di amarezza e dolore, riferisce ancora Repubblica, ma hanno assicurato alla madre che rispetteranno ogni sua decisione. «Non muoveremo un dito contro nostro padre, ma tu mamma fai ciò che ti fa stare bene», le hanno detto.

LA FAMIGLIA - A convincere Veronica a procedere verso separazione e divorzio sarebbe stata la puntata del premier lo scorso 28 aprile al compleanno di Noemi Letizia, la diciottenne di Casoria che chiama Berlusconi «papi» e che ha vantato alla stampa una costante frequentazione, anche a Milano e Roma, «perché lui poverino non può sempre venire a Napoli». Per Veronica sono scene da «ciarpame politico» e non solo. Il giorno dopo ascolta la replica del marito dalla Polonia, che ordina la scomparsa delle «veline» dalle liste europee e sostiene che la moglie si è fatta influenzare dalla sinistra e dalla stampa. Lei gli fa sapere tramite la segretaria Marinella che non ha più niente da dire e che il premier meglio si tenga alla larga.


03 maggio 2009


www.corriere.it/politica/09_maggio_03/veronica_lario_divorzio_1cdc96a6-37a8-11de-8d05-00144f02aa...


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