Le tappe della vicenda:
18 gen 1992 - dopo un incidente d'auto, Eluana, 20 anni, entra in uno stato vegetativo. È ricoverata a Lecco.
1993 - dopo un anno, la regione superiore del cervello di Eluana è andata incontro a una degenerazione definitiva. I medici non lasciano alcuna speranza di ripresa.
1994 - Eluana entra nella casa di cura di Lecco "Beato L. Talamoni", delle suore misericordine. Deve essere alimentata con un sondino nasogastrico e idratata.
1999 - Beppino Englaro chiede al tribunale di Lecco di poter rifiutare l'alimentazione artificiale della figlia. Ma i giudici dicono no.
2000 - Beppino si rivolge anche al presidente Ciampi, e dice che Eluana aveva detto che non avrebbe mai accettato di vivere in quelle condizioni.
2003 - Viene ripresentata la richiesta di lasciar morire Eluana, ma tribunale e Corte d'Appello la respingono. E così accadrà ancora nel 2006.
2005 - il 20 aprile la Cassazione avalla la decisione dei giudici milanesi presa nel 2003, ma apre uno spiraglio alla richiesta del padre, ritenendo che la stessa non poteva essere accolta perchè, tra l'altro, mancavano «specifiche risultanze» sulle reali volontà della ragazza.
16 ottobre 2007 - la Cassazione rinvia di nuovo la decisione alla Corte d'Appello di Milano, sostenendo che il giudice può autorizzare l'interruzione in presenza di due circostanze concorrenti: lo stato vegetativo irreversibile del paziente e l'accertamento che questi, se cosciente, non avrebbe prestato il suo consenso alla continuazione del trattamento.
9 luglio 2008 - la Corte d'appello di Milano riesamina la vicenda e autorizza la sospensione dell'alimentazione.
16 luglio 2008 - Camera e Senato sollevano un conflitto di attribuzione contro la Cassazione, il caso finisce in Corte Costituzionale.
3 setttembre 2008 - La famiglia chiede alla Regione Lombardia di indicare una struttura dove eseguire quanto stabilito dalla Corte d'appello, cioè interrompere definitivamente l'alimentazione artificiale e l'idratazione. Ma la Regione dice no.
8 ottobre 2008 - La Corte Costituzionale dà ragione a Cassazione e Corte d'Appello (che avevano stabilito le condizioni per l'interruzione dell'alimentazione).
11 ottobre 2008 - Le condizioni di Eluana si aggravano a causa di un'emorragia interna.
16 dicembre 2008 - Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi firma un atto di indirizzo per le Regioni al fine di «garantire a qualunque persona diversamente abile il diritto alla nutrizione e idratazione» in tutte le strutture del Servizio sanitario nazionale, precisando che lo stop a tali trattamenti nelle strutture del Ssn è «illegale».
22 dicembre 2008 - La Corte europea per i diritti dell'uomo respinge, giudicandolo «irricevibile», il ricorso presentato da diverse associazione contro la sentenza della Corte d'appello di Milano che autorizza il distacco del sondino per l'alimentazione artificiale ad Eluana.
16 gennaio 2009 - La Clinica "Città di Udine" rinuncia ad accogliere Eluana, per il «groviglio» di norme amministrative e la possibile sovrapposizione di competenze esistenti tra Stato e Regioni. Secondo la clinica, alla luce soprattutto dell'atto di indirizzo, il ministro potrebbe prendere iniziative che metterebbero a repentaglio l'operatività della struttura, e quindi il posto di lavoro di più di 300 persone.
17 gennaio 2009 - Il ministro del welfare, Maurizio Sacconi, è indagato dalla Procura di Roma con l'accusa di violenza privata, in merito al caso di Eluana Englaro. Gli atti sono predisposti in seguito ad una denuncia dei radicali.
3/2/2009 (19:6) - IL CASO
Eluana, Napolitano chiede una legge
Fini: rispettare la decisione del padre
Il Pd: le sentenze vanno rispettate.
La Chiesa cattolica: no all'eutanasia
UDINE
La vicenda di Eluana Englaro irrompe con prepotenza nel dibattito politico. Sul caso si esprimono le più alte cariche dello Stato, Presidente della Repubblica in testa, che invocano una legge sul testamento biologico che regoli il momento finale della vita. E il presidente della Camera Fini chiede anche«rispetto» per la decisione dei genitori di Eluana ai quali, soli, spetta il «diritto di fornire una risposta», mentre la Chiesa torna a ribadire il suo anatema («inconcepibile ucciderla così»).
Nel giorno in cui Eluana viene trasferita nella casa di cura di Udine dove, presumibilmente, trascorrerà le sue ultime ore di vita, la polemica infuria e soltanto il premier Berlusconi decide di non parlare («non voglio intervenire»), mentre dal Capo dello Stato Napolitano ai presidenti di Camera e Senato Fini e Schifani è pressante la richiesta alle forze politiche di colmare un vuoto legislativo su questa controversa materia. In Italia, dove la Cassazione ha colmato un vuoto legislativo - sottolinea Napolitano intervenendo da Lussemburgo - nessuno parla di introdurre l’eutanasia, ma il caso di Eluana impone al Parlamento, dopo una «discussione pacata», l’approvazione di un provvedimento legislativo.
Una sollecitazione analoga viene anche dai presidenti dei due rami del Parlamento: per Fini «il Parlamento non può sfuggire al dovere di legiferare su questi temi. Soprattutto quando la scienza sposta così in avanti il proprio confine». Per Schifani, questo «è il momento della vicinanza, della riflessione e della responsabilità perchè quanto sta avvenendo pone oramai »con drammaticità la necessità di un intervento legislativo». Per il Governo torna a schierarsi il ministro del Welfare Maurizio Sacconi che sta valutando eventuali provvedimenti. Ed il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella dice un netto "no" ad escamotage e cavilli al fine di ottenere l’applicazione del decreto della Corte di Appello di Milano per la sospensione dei trattamenti a Eluana.
La politica si divide quindi tra chi chiede silenzio come Gianfranco Rotondi, ministro del Programma per il quale «è il momento di tacere», e chi urla condanne come Maurizio Gasparri (Pdl) secondo il quale «è iniziato l’omicidio». Walter Veltroni, segretario del Pd chiede alla politica «discrezione» e rispetto per le sentenze. «Ci sono momenti - osserva - e io mi sono attenuto sempre in questi giorni a questa regola, nei quali la politica ha il dovere di pronunciare un numero di parole misurato. Io ho solo due certezze - spiega - la prima, che i genitori di Eluana sono persone che hanno dentro questo dramma e credo possano testimoniare la volontà della loro fede». La seconda certezza è che «ci sono ripetute e diverse sentenze ed è giusto che siano rispettate». Secondo Veltroni, compito della politica è approvare una legge sul testamento biologico.
La Chiesa cattolica intanto torna a criticare - pur con accenti diversificati - la decisione di trasferire questa notte Eluana Englaro nella clinica di udine "La quiete" per farla morire. Il cardinale Javier Lozano Barragan, "ministro della Salute" del Vaticano, non usa mezze parole per criticare «l’abominevole assassinio» di Eluana. «Fermate quella mano assassina!», chiede. Toni ben più esasperati del segretario generale dei vescovi italiani, mons. Mariano Crociata. Che, al suo esordio di fronte alla stampa, afferma: «Sono convinto che quando ci avviciniamo al mistero del dolore e della morte, bisogna tacere e, per chi crede, pregare». Un’esortazione pacata subito accompagnata da una nota scritta nella quale, a nome della Cei tutta, sottolinea che «è a tutti evidente che qualsiasi azione volta ad interrompere l’alimentazione e l’idratazione si configurerebbe - al di là delle intenzioni - come atto di eutanasia».
L’arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi, da parte sua, afferma: «Vorrei che il clamore attorno ad Eluana cessasse e si aprisse lo spazio della preghiera, della riflessione». Anche nel resto della galassia cattolica i toni sono disparati. L’Azione cattolica invita i propri aderenti ad accompagnare «nel silenzio e, ancora una volta, nella preghiera, gli ultimi giorni di Eluana». Il Forum della associazioni famigliari, protagonista del Family day del 2007, chiede: «Non togliete l’acqua ad Eluana». L’associazione Scienza e vita promette di promuovere «ogni tentativo, anche sul territorio friulano, perché emerga il dissenso popolare rispetto alla scelta della magistratura italiana» e l’associazione Papa Giovanni XXIII di Rimini organizza un pellegrinaggio davanti alla casa di cura dove si trova da stamane Eluana. Più diretto il Movimento per la vita, che domanda al governo un decreto per impedire la morte della giovane donna in stato vegetativo da 17 anni.
Fonte:
www.lastampa.it
Ci sono decine di articoli e di fonti, ma ho preferito inserire questo che dovrebbe essere il più recente. Questa storia mi ha sempre colpito molto, c'è da riflettere... ma non riesco a dire la mia, ad esprimere un'opinione, appunto perchè è una situazione così delicata, che è difficile. Si resta immobili, straziati davanti a storie come questa di Eluana, che purtroppo non è stata la prima ad attraversare questo calvario, insieme alla sofferenza della famiglia. Ci sono stati altri casi, in Italia e all'estero, che hanno suscitato altri dibattiti, in merito all'eutanasia, al valore della vita umana etc. Ma io non riesco a dire nulla di "utile", volevo solo inserire un topic che parlasse di questa ragazza perchè ancora non ne ho visto uno simile; la posizione della chiesa mi disarma, non riuscivo a dormire a furia di pensarci... quella citazione biblica "
La bambina non è morta, sta solo dormendo. Datele cibo e acqua" e poi quelle parole: "
Eluana è morta 17 anni fa". Ancora adesso ho un senso di angoscia...