"La donna cannone" di de Gregori: suicidio d'amore?

In molti si saranno chiesti cosa significhi questa canzone; molti si fermano allo stupore, alla melodia che rapisce il cuore, alla bellezza dell'insieme.
Il testo di questa meravigliosa canzone sembra non avere un senso, eppure un senso deve avercelo, non vi pare? Credo che sia troppo banale dire "è una canzone stupenda", oppure "un classico del panorama musicale italiano"...
Vorrei approfondire un pò il discorso sul testo e farvi presente varie "chiavi di lettura", trovate su internet attraverso varie testimonianze e opinioni.
Io personalmente trovo "palesi" i riferimenti al suicidio. Butterò questo mio enorme cuore tra le stelle un giorno, giuro che lo farò... la donna cannone d'oro e d'argento diventerà (un angelo?)... L'ultimo treno prenderà...
Bensì c'è un'altro verso che sembra "smontare" la tesi del suicidio: ma voleremo in cielo in carne ed ossa, non torneremo più...

In questo sito sul cantante (http://www.girodivite.it/antenati/xx3sec/canzone/9degregori_poetica.htm), davvero ben fatto, c'è un'analisi dettagliata della carriera dell'artista. Cito solo la parte in cui si parla de "La donna cannone" e il testo:
Per semplificare è possibile individuare due filoni nella poetica di De Gregori: il lirico-letterario e l'etico-storico-politico. La canzone più rappresentativa del primo filone è "La donna cannone":
"Butterò questo mio enorme cuore tra le stelle un giorno giuro che lo farò e oltre l'azzurro della tenda nell'azzurro io volerò quando la donna cannone d'oro e d'argento diventerà senza passare per la stazione l'ultimo treno prenderà E in faccia ai maligni e ai superbi il mio nome scintillerà […] e dalla bocca del cannone una canzone suonerà e con le mani amore per le mani ti prenderò e senza dire parole nel mio cuore ti porterò e non avrò paura se non sarò bella come dici tu ma voleremo in cielo in carne ed ossa non torneremo più. E senza fame e senza sete e senza ali e senza rete voleremo via. Così la donna cannone in quell'enorme mistero volò tutta sola verso un cielo nero nero s'incamminò tutti chiusero gli occhi nell'attimo esatto in cui sparì altri giurarono e spergiurarono che non erano mai stati lì. E con le mani amore per le mani ti prenderò e senza dire parole nel mio cuore ti porterò e non avrò paura se non sarò bella come vuoi tu ma voleremo in cielo in carne ed ossa non torneremo più. E senza fame e senza sete e senza ali e senza rete voleremo via". Da La donna cannone, 1986.

La splendida figura creata da De Gregori è un piccolo mostro e un piccolo artista, che sceglie di morire per amore; Con versi memorabili, nel suo stile metaforico, allusivo, ellittico, De Gregori canta il desiderio della donna cannone di coronare un amore impossibile, volare nell'azzurro del cielo, divenendo d'oro e d'argento; e invece s'incammina verso la morte, un cielo nero nero, un enorme mistero. Quest'ultimo viaggio, che non potrebbe che essere "degregorianamente", "l'ultimo treno" preso senza bisogno di passare da nessuna stazione, è accompagnato dal disprezzo e dall'indifferenza di tutti. Ma il sogno d'amore è più forte persino della morte " e non avrò paura se non sarò bella come dici tu / …E senza fame e senza sete, / e senza ali a senza rete voleremo via [io e te, amore]". La canzone non è solo poesia. Non è sufficiente analizzare il testo per apprezzare in pieno la magia struggente e malinconica di questo sogno senza speranza raccontato con grande partecipazione poetica. Certamente osservare la tecnica artistica, quel modo particolare di raccontare spezzando il consueto percorso logico-sintattico a favore di una comunicazione più ellittica, può essere illuminante per capire. Ma è solo quando la parola si unisce alla musica e all'interpretazione della voce, che si ha l'opera d'arte "canzone d'autore".

"Leggenda" vuole che fu scritta da De Gregori per Mia Martini, che rifiutò perchè forse non si sentiva all'altezza, troppo scossa dalle malignità che furono diffuse sulla sua persona... e aveva deciso di ritirarsi dalle scene . Però sarà lo stesso De Gregori a portare al successo questa canzone e in seguito Mia Martini la ricorderà nei suoi concerti, cantandola in modo sublime, devo dire...

Alcune notizie sull'ispirazione di De Gregori per questa canzone, le trovate in questo sito: http://www.hitparadeitalia.it/schede/d/donna_cannone.htm

Vi cito una parte, mi sembra una recensione interessante:
Secondo il sito ufficiale dell'artista, il pezzo sarebbe stato ispirato da un fatto di cronaca: un circo si trovava sull'orlo del fallimento dopo che la donna cannone, sua massima attrazione, era fuggita per seguire un grande amore. Nei versi di De Gregori la donna, svincolata dagli stereotipi del "fenomeno da baraccone", racconta in prima persona la sua fuga dando voce ad uno smisurato desiderio di amore, di tenerezza e, soprattutto, di una vita normale, lontana da chi sfrutta le diversità a fini spettacolari. Ed é proprio quando ritrae personaggi fuori dal comune, spesso emarginati o mal integrati nella società che De Gregori dà il meglio di sè come autore, riuscendo come pochi altri a calarsi pienamente in una prospettiva che non é quasi mai quella "ufficiale" dei giornali o dei libri di storia.

Qual è la vostra chiave di lettura?
Lo so che il testo non è tutto, non è che voglio mettere questa canzone sul tavolino dello scienziato e analizzarla come fosse una cavia di laboratorio.
Fosre sarebbe più bello lasciare che "La donna cannone" rimanga un mistero per sempre... del resto lo dice anche il testo... e allora la donna cannone, quell'ENORME MISTERO volò...

Grazie alla cara Chiaretta per aver attirato l'attenzione su questo gioiello della canzone italiana!
a dir la verità, io che sono un ottimista nata, credo che la Donna Cannone non si suicidi bensì scappi col suo unico grande amore! lasciando tutti gli increduli con un palmo di naso! e spero per lei che si sia accapparata pure un bel ragazzo