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Michael Jackson non è mai cresciuto?

Ultimo Aggiornamento: 27/07/2009 14:49
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01/02/2008 20:12
 
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Il mito di Peter Pan e l'infanzia rubata di Michael.
Non è un titolo stupido e neanche una provocazione, soltanto una domanda per "stuzzicare" una discussione su un argomento un pò delicato e direi anche abbastanza frequente in questo forum:
Michael Jackson non ha mai avuto un'infanzia; davvero lo pensate?

Non so se questa sezione sia la più adatta, ma comunque se non dovesse andare bene, ovviamente spostatela pure in King Of Pop, però è un argomento che mi sta abbastanza "a cuore". Può sembrare anche banale, però ne vorrei parlare apertamente, senza condizionarci l'un l'altro, cerchiamo di dire quello che veramente pensiamo... in pratica, dimentichiamoci per un secondo di essere fan di Michael [SM=g27816].

Innanzitutto questo topic è stato "ispirato" da un commento che ho letto in un'altra discussione, sempre in questa sezione, riguardante i limiti di MJ. Il commento è di djdark, se non erro ed era pressappoco così: essendo Peter Pan, ha superato anche l'ultimo limite umano. L'ultimo limite umano sarebbe il restare per sempre giovani, giusto? Ho capito bene il concetto? Ecco, questa era l'affermazione che mi ha ispirato.

Chiudendo questa lunga premessa... passiamo alla mia opinione. Una volta lessi su internet una biografia su MJ che cominciava proprio parlando di questo argomento. Non ricordo le parole precise però cercherò di sintetizzare a modo mio: si racconta che MJ non abbia mai avuto un'infanzia, ma in realtà egli ha avuto l'infanzia più lunga di chiunque altro al mondo. Ed io per un attimo mi trovai d'accordo: forse era l'unica frase sensata e degna di riflessione di quel concentrato di gossip che si ostinavano a chiamare "biografia".
Molti associano la figura di Peter Pan a Michael ed egli stesso si definisce tale, perchè in fondo si considera un uomo dai sentimenti puri e di un'ingenuità tale da ritenersi quasi infantile. Però ho l'idea che sotto questo punto di vista, MJ venga idealizzato un pò troppo. Discutiamone.

Michael Jackson HA avuto un'infanzia; solo che non l'ha avuta, come dire... uguale agli altri. Michael ha sempre vissuto come in una campana di vetro, salvaguardato dal male, non si è mai trovato a combattere per ottenere qualcosa (fino ad un certo punto, è ovvio... il processo dove lo mettiamo?!). Forse per una cosa avrà lottato senza dubbio, per ricevere uno straccio di amore da suo padre, che non era tanto in vena di carezze... ma a livello sociale, economico etc, non ha mai dovuto preoccuparsi di qualcosa... e questo "stato" per me è l'infanzia, l'essere irresponsabili, spensierati etc. L'infanzia perduta può essere di quei bambini che vivono in povertà, in quei paesi dove i bambini CRESCONO con la guerra davanti agli occhi, dove i bambini vengono sfruttati, violentati abbandonati... non di Micheal.
Michael Jackson ha sacrificato una fetta della sua vita per la musica e in qualche modo è stato ripagato dei suoi sacrifici; fino a non poco tempo fa aveva il suo parcogiochi dove vivere, gli animali, le giostre... ma quei bambini che nascono sotto le bombe cos'hanno? Qualcuno li ha ripagati? Già è tanto se riescono a viverla un'infanzia, con la mortalità infantile che c'è in quei paesi.

Michael Jackson ha subito violenze da suo padre e questo rappresenta un trauma non indifferente. Non importa se mi dite che prima (e forse anche oggi) i genitori facevano così per educare i figli, che era un'abitudine etc; ad ogni modo è sbagliato, perchè i bambini non si toccano, non si alzano le mani! Primo, perchè non si risolve niente; secondo, perchè così si terrorizzano soltanto. MJ POTEVA avere un'infanzia migliore dal punto di vista affettivo, avrebbe potuto fare altre scelte, trovarsi in altre situazioni; e invece ha sacrificato la sua infanzia per qualcosa di concreto.
Guardate cos'è oggi invece. Beh nessuno è in grado di dire chi è Michael Jackson OGGi, perchè nessuno vive con lui etc, però forse una mezza idea di come la pensa ce la possiamo fare. Io personalmente vedo soltanto un uomo con un grande talento, che ha fatto di tutto per NON somigliare a suo padre (compreso cambiarsi i connotati del viso) e che volente o nolente verrà ricordato. Eh sì, vedo anche un padre affettuoso e premuroso, almeno da quel poco che si riesce a "captare" dai vari specials e interviste.
In conclusione, MJ per me ha avuto un'infanzia particolare e non è mai cresciuto veramente. Ora chiamatelo disturbo mentale, sindrome di Peter Pan, capricci di una star della musica. Forse avrò una definizione tutta stramba dell'infanzia e per questo la penso in questo modo. Per me l'infanzia è una fase in cui l'essere umano non se la sà cavare, deve sempre dipendere da qualcun altro, circondarsi di cose futili per sentirsi soddisfatto. Non so cosa ne pensa MJ del matrimonio, della convivenza etc, ma non s'è mai vista una relazione d'amore o d'amicizia duratura con una donna, che non fosse più grande di lui: due banalissimi esempi, Liz Taylor e Diana Ross; due figure quasi "materne" che ritornanno sempre nel percorso della sua vita. Per quanto riguarda le altre relazioni non si sà molto; o è un grande attore oppure ha saputo ben rifugiarsi dagli sguardi indiscreti dei giornalisti (peccato che non ci riuscisse sempre!); ma queste rimangono sempre MIE sensazioni, perchè la vita privata si chiama "privata" proprio per questo motivo, nessuno dovrebbe ficcarvi il naso, ma essendo un personaggio famoso, sembra quasi impossibile tralasciarla, qualcosa va sempre a finire sulle riviste scandalistiche, come le foto insieme a Brooke Shields, Madonna etc. L'impressione che ho io quando vedo MJ mano nella mano con una donna è quella di un grande affetto e stima reciproca; inoltre fa anche tanta tenerezza, perchè sembra che prenda per mano sua madre più che una fidanzata, una compagna; io non vedo malizia, ma neanche passione, solo tenerezza e ingenuità.
Nello special "Secret Childhood" si dà un'immagine di Michael un pò particolare, quasi di una persona "impacciata" con le donne. La famiglia attuale di Michael (cioè Michael e figli, al momento) non si può dire che rispecchi l'immagine "tradizionale" di famiglia, ma comunque niente di male fin qui; un bel coraggio anzi a portare avanti una famiglia da single, se non fosse Michael Jackson... una persona agiata che può permettersi 10 tate per i figli e che tuttavia priva i suoi stessi figli della loro madre. Eccoci che scivoliamo nella vita privata e nelle scelte personali, ma purtroppo è inevitabile essendo l'infanzia stessa qualcosa di personale e privata; eppure tutti sono pronti a dire che MJ non abbia avuto un'infanzia. Beh io ho voluto proporre un'altra "chiave di lettura" dei fatti. Ci tengo a sottolineare che si tratta soltanto di mie opinioni e riflessioni personalissime e liberissime di essere contraddete e, se riuscite ad essere convincenti, anche rettificate, se è il caso.
Spero che il discorso non sia troppo banale e che per la fine della prossima settimana, riesca a vedere una o due risposte [SM=g27828].
Mi rendo conto che può essere banale come argomento, ma sono rimasti aperti topic "peggiori" di questo... quindi io parto consapevole e prevenuta.
01/02/2008 21:50
 
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Ammazza quanto scrivi... Quando avrò voglia e tempo di leggere ti risponderò... ;) mai pensato di scrivere un libro?
01/02/2008 23:13
 
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Non morire mai. Essere Peter Pan vuol dire rimanere giovani ma anche non morire mai. Gli Artisti sono destinati a vivere per sempre e questo accade grazie alle loro opere.
Non ho la più pallida idea di chi sia MJ nel privato ma in tutto quello che ho letto, visto e sentito IO non ci ho visto mai niente di bizzarro. I figli sono il ritratto della serenità : giocano, ridono, desiderano essere come il padre, corrono incontro al padre, baciano sulle labbra il loro padre! (un segno di affetto che conosco e che ho con il mio papino). La relazione tra Mj e D. è semplicemnte finita, come accade a molte coppie e non sono i primi a divorziare!
Cmq tutto intorno a Mj tende sempre a diventare mastodontico e incontrollabile. Potrebbe anche non aver mai divorziato da D.
Quello che mi da fastidio è la mancanza di rispetto. A Michael non gli viene dato un briciolo di margine, ma proprio mai. Ma perchè.
Che significa : desiderio di diventare bianco? E perchè dovrrebbe desideralo? Forse perchè molte persone pensano che essere bianchi significhi essere migliori? ...uhmmm.
Perdere la propria identità gradualmente, giorno dopo giorno senza poter fare niente e imparare ad accettarsi questo è essere migliori.
Chi ha inventato la regola che a 45 anni non ci si può circondare di bambini? Perchè non deve esistere la libertà di aiutare e di amare senza avere un motivo perverso? Non si può fare mai niente per niente.Il fatto è che dopo una certa età sei portato ad uniformarti e se sei anche solo un pochino differente sei out. Figuriamoci se la persona a non essere uniformata è un'artista geniale, non più nero e con il naso rifatto.
Cmq penso che la sua ricerca sia terminata con l'arrivo dell'infanzia dei suoi bambini e sono sicura che grazie a loro finalmente sta ricevendo quelle sensazioni che tanto cercava.
Chi è MJ oggi? Una persona di tutto rispetto.
01/02/2008 23:16
 
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Re:
Fraisdangerous, 01/02/2008 21.50:

Ammazza quanto scrivi... Quando avrò voglia e tempo di leggere ti risponderò... ;) mai pensato di scrivere un libro?




[SM=g27828] [SM=g27828]
A me piace chiarire bene i concetti. Specialmente nel mondo virtuale in cui spesso possono esserci fraintendimenti e bla bla bla, non si sà mai dove si va a finire [SM=g27834] .
02/02/2008 14:14
 
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Ecco brava, tornando alla discussione che stavamo facendo dall'altra parte... Fai benissimo a chiarire i concetti, e la bravura sta nel non ripetersi e nell'essere completamente esaustivi, per evitare fraintendimenti... Io molte volte divago, per questo preferisco non dilatarmi troppo e risponderti, anche se tristemente, in qualche riga... Vabbè vabbè! Commenti Off Topic a parte...

Allora, vorrei provare intanto a fare un appunto. Ma Debbie Rowe non aveva detto nella controintervista a Bashir che era stata scelta sua che i figli crescessero solo col padre? Potrei sbagliarmi...

E comunque non sono d'accordo con te riguardo alla questione dell'infanzia che ha avuto, a quanto dici te, Michael. La questione che proponi te, il fatto che l'infazia sia semplicemente distinta da disimpegno, non responsabilità e spensieratezza per me è un concetto puramente assolutistico e astratto, troppo generico, quasi volessi darne una definizione.
Io non credo di poter chiamare infanzia quella di Mike, anche perchè tu parli di mancanza di responsabilità quando lui all'età di 5 anni è entrato a far parte del gruppo dei fratelli, divenendone col tempo leader incontrastato e dovendo subire estenuanti allenamenti, prove, performance in giro per l'Indiana, e poi per l'America ed il mondo intero.
Un bambino, una vera Infanzia dovrebbe essere vissuta senza problemi, senza impegni, come dici te, ma a me pare che Mike ne abbia avuti anche abbastanza per l'età che aveva! Anzi, era anche sovraccarico di responsabilità, a mio avviso, perchè tutti credevano nel suo talento e lui non poteva deludere i suoi sostenitori, i bambini quando sono sostenuti non tendono mai a tirarsi indietro, tendenzialmente sono abbastanza egocentrici, e quando possono si mettono in mostra. Ma ciò per Mike ha richiesto un enorme impegno, sia fisico che psicologico, impegno che solitamente ad un bambino non è richiesto, che l'ha indotto a professionalizzarsi (scusate per il neologismo) e a crescere precocemente per affrontare il prima possibile con la lucidità di un "adulto" il mondo discografico che se lo stava contendendo.
Se Mike non si fosse visto rubare dal suo stesso successo la propria infanzia, credi che ora andrebbe in cerca di quella spensieratezza, di quella gioia e quella serenità che avrebbe avuto in infanzia? Non credo, a meno che non l'abbia proprio avuta! Questa è la mia idea, che Mike ora stia cercando di vivere ciò che non ha potuto fare quando avrebbe dovuto, e questo a mio avviso è rischioso, perchè tante cose vanno vissute in certi tempi e con un certo tipo di testa, è forse per questo che è stato subito catagolato come caso patologico, perchè non è "normale" vivere da bambini quando la testa è già adulta...

Spero di essermi spiegata...
02/02/2008 19:17
 
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Io ammiro molto Michael. Secondo me, visto che quando era piccolo non era particolarmente amato da suo padre, ora, per dimostrare di essere diverso da lui, dedica gran parte del suo tempo ai suoi figli,amandoli come un vero papà. Resta il fatto che per me è cmq un po' "bambinone", in quanto solo ora mi rendo conto che attraverso l'immagine del suo sorriso mi trasmette un'idea di dolcezza e di tenerezza [SM=x47949] . è cmq un argomento difficile da trattare,ma visto che io non tendo a guardare al passato e cerco di lasciarmi alle spalle le brutte esperienze guardando al futuro, ripongo tutte le mie speranze e la mia fiducia nel Michael di oggi, sperando che le brutte esperienze che ha vissuto non mettano nell'ombra il suo talento e non gli impediscano di ritornare dai suoi amati fans!
02/02/2008 22:08
 
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Re:
Fraisdangerous, 02/02/2008 14.14:



Allora, vorrei provare intanto a fare un appunto. Ma Debbie Rowe non aveva detto nella controintervista a Bashir che era stata scelta sua che i figli crescessero solo col padre? Potrei sbagliarmi...

E comunque non sono d'accordo con te riguardo alla questione dell'infanzia che ha avuto, a quanto dici te, Michael. La questione che proponi te, il fatto che l'infazia sia semplicemente distinta da disimpegno, non responsabilità e spensieratezza per me è un concetto puramente assolutistico e astratto, troppo generico, quasi volessi darne una definizione.Io non credo di poter chiamare infanzia quella di Mike, anche perchè tu parli di mancanza di responsabilità quando lui all'età di 5 anni è entrato a far parte del gruppo dei fratelli, divenendone col tempo leader incontrastato e dovendo subire estenuanti allenamenti, prove, performance in giro per l'Indiana, e poi per l'America ed il mondo intero.
Un bambino, una vera Infanzia dovrebbe essere vissuta senza problemi, senza impegni, come dici te, ma a me pare che Mike ne abbia avuti anche abbastanza per l'età che aveva! Anzi, era anche sovraccarico di responsabilità, a mio avviso, perchè tutti credevano nel suo talento e lui non poteva deludere i suoi sostenitori, i bambini quando sono sostenuti non tendono mai a tirarsi indietro, tendenzialmente sono abbastanza egocentrici, e quando possono si mettono in mostra. Ma ciò per Mike ha richiesto un enorme impegno, sia fisico che psicologico, impegno che solitamente ad un bambino non è richiesto, che l'ha indotto a professionalizzarsi (scusate per il neologismo) e a crescere precocemente per affrontare il prima possibile con la lucidità di un "adulto" il mondo discografico che se lo stava contendendo.
Se Mike non si fosse visto rubare dal suo stesso successo la propria infanzia, credi che ora andrebbe in cerca di quella spensieratezza, di quella gioia e quella serenità che avrebbe avuto in infanzia? Non credo, a meno che non l'abbia proprio avuta! Questa è la mia idea, che Mike ora stia cercando di vivere ciò che non ha potuto fare quando avrebbe dovuto, e questo a mio avviso è rischioso, perchè tante cose vanno vissute in certi tempi e con un certo tipo di testa, è forse per questo che è stato subito catagolato come caso patologico, perchè non è "normale" vivere da bambini quando la testa è già adulta...

Spero di essermi spiegata...



La parte che ho evidenziato in grassetto è sufficiente a spiegare la nostra divergenza di opinione. Quindi si tratta semplicemente di questo, cioè divergenza di opinioni.
Io ho la tendenza a ragionare forse troppo sulle cose (è per questo che ho scritto tanto [SM=g27828]) e a voler trovare a tutti i costi una spiegazione a tutto. Evidentemente noi abbiamo due modi diversi di considerare l'infanzia.
Io non nego che MJ sia stato sottoposto ad uno stress non indifferente per la sua età; non nego che abbia subito violenza da suo padre; non nego che abbia fatto cose che un bambino "comune" non avrebbe fatto. Non posso neanche ammettere la probabilità che gli altri, suo padre o chi altro, abbia deciso al suo posto della sua vita: Michael dice sempre che è cresciuto su un palcoscenico, per lui era naturale cantare, ballare etc. Tuttavia il successo è stato comunque, arrivati ad un certo punto, una situazione quasi di imbarazzo. Nell'intervista con Bashir, Michael ammette che avrebbe preferito salire sul palcoscenico con una maschera pur di coprire il suo volto; questo è indice di insicurezza, dimostra il fatto che comunque non stava bene con se stesso, per innumerevoli ragioni da ricercare forse ANCHE nella sua infanzia. E' per questo che ne parlo. Ricollegandomi anche al discorso che faceva sungirl11... anch'io ho fiducia nel Michael di oggi e anch'io credo che arrivi per tutti il momento di buttare indietro il passato e andare avanti per la propria strada... ma il Michael di oggi, non è altro che la conseguenza di QUEL Michael di "ieri", il bambino-Michael.
Provando a fare un compromesso con FraisDangerous, potrei dire che una parte di Michael è cresciuta, mentre un'altra parte è rimasta all'infanzia, bloccata al "trauma" subito. La parte di Michael-adulto è quella che cerca la compagnia femminile, quella che prova il desiderio di una paternità etc; mentre la parte di Michael-bambino è quella che gli permette di giocare con i bambini, di immedesimarsi in loro, di DORMIRE con loro nella stessa stanza o nello stesso letto, come faceva con i suoi stessi fratelli o come un bambino "comune" farebbe con i suoi amichetti. Questa è la motivazione per cui io non credo che MJ sia un ped*lo, perchè una parte di Michael non è cresciuta e come tutti i bambini è impossibilitata nel fare del male. Ecco come giustifico la "buona fede" di Michael nei confronti dei bambini: semplicemente perchè mentalmente si sente ancora come uno di loro.

Per quanto riguarda la faccenda di Debbie... anch'io ricordo che abbia detto quelle cose nelle contro-intervista e ricordo anche che Debbie ha difeso più volte Michael, nelle occasioni più disparate... ed è per questo che a volte non sopporto i fanatici che "maltrattano" Debbie... perchè noi in fondo cosa ne sappiamo? Io penso soltanto questo: soltanto una donna è capace di "crescere" nel proprio grembo dei bambini per poi rinunciarvi a favore del padre, difendere semrpe e comunque una persona che in fin dei conti... cosa ha fatto per lei? Eppure lei ha fatto questo, lo difende, gli "dona" dei figli, rinunciando ad essi, di sua spontanea volontà. Secondo te una donna che fa questo ed altro non ama Michael? Io non lo farei mai. Mi sembra una scelta impegnativa e piuttosto dolorosa, rinunciare ai figli... una donna innamorata più arrivare a tanto, mi domando? Questo sempre che la mia "tesi" possa avere dei riscontri nella realtà; può darsi anche che io stia dicendo delle grandi stravaganze, oppure che io abbia viaggiato un pò troppo con la fantasia. Insomma, tutto questo preambolo per dire che io non me la sento di giudicare Debbie, senza sapere praticamente nulla. E invece leggo che molti qui lo fanno; ora non so se è perchè forse hanno il privilegio di conoscere più cose, oppure avranno visto coi loro occhi qualcosa per poter giudicare... boh, non lo so. Io ho precisato che quello che scrivo è tutto frutto di una mia riflessione che può benissimo non trovare riscontro nella realtà dei fatti e non essere condivisa[SM=g27811].


02/02/2008 23:05
 
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sincerametne se devo essere onesto non rieco a parlare da non fan, ma certamente michael ha avuto un'infanzia questo lo devo dire, ma probabilmete non come la poteva volere lui. noi parliamo di michael come cantante che ha avuto degli enormi ricompensi nell'arco della vita a motivo dei suoi sacrifici in campo musicale (menomale che li ha avuti) e lo ha fatto perchè suo padre l'ha cresciuto così e quindi si è portato appresso questo insegnamento. ma chi non ci dice che mj da piccolo volesse fare una vita normale come tutti gli altri, giocare a basket o a basebal, mangiare gelato, andare in bicicletta insomma fare tutte quelle cose che facevano i binbi della sua età? io PERSONALMENTE penso proprio di SI altrimenti ora come ora non rimpiagerebbe spesso la sua infanzia perduta, non avrebbe la cosidetta sindrome di peter pan, forse da quando è cresciuto ha cercato magari di recuoerare quei momenti di felicità innocente che poteva avere da piccolo. forse si definisce lui stesso un uomo dai sentimenti innocenti proprio perchè ha subito violenze fisiche di botte e percosse da un uomo che più un padre è stato un padrone in tutti i sensi parlando. queso può spiegare perchè ora michael sia così tanto attaccato ai bambini (ammettiamo che magari lo sia più del normale), e sia un padre l'opposto di quello che lui ha avuto cioè il nonno dei suoi tre figli. tutto ciò sicuramente giustifica in parte il comportamento di michael, ma se devo parlare come UOMO e non come FAN però dico senza cattiveria ovviamente che michael ha uan mente con cui ragionare e poteva comportarsi in maniera diversa dimostrandosi magari più maturo facendo una vita da vero adulto e comportandosi da tale (come le sue canzoni perchè le sue canzoni non sono da bambini con il significato che hanno visto che trattano temi molto importanti spesso e volentieri), dimenticando i brutti e terribili traumi che ha avuto. e sono pienamente DACCORDO con BILLIE JEAN 88 che ha detto che non bisogna dimenticare quei bambini poveri che vivono in nazioni con un tasso di mortalità altissimo e vivono con il pericolo di essere fatti schiavi, venduti e fatti prostituire, violentati, uccisi per la guerra che magari innocentemente giocano e sono sfortunati di essere in un campo minato, di essere uccisi per il commercio di organi, questi bambini hanno veramente un'infanzia perduta, e forse di loro potrò meglio capire di quanto abbia fatto con michael che da grandi con la speranza che vi possano arrivare di dire: NOI NON ABBIANO AVUTO IL PRIVILEGIO DI ESSERE BAMBINI E DI VIVERE COME TALE
02/02/2008 23:31
 
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Re:
_djdark_, 01/02/2008 23.13:

Non morire mai. Essere Peter Pan vuol dire rimanere giovani ma anche non morire mai. Gli Artisti sono destinati a vivere per sempre e questo accade grazie alle loro opere.
Non ho la più pallida idea di chi sia MJ nel privato ma in tutto quello che ho letto, visto e sentito IO non ci ho visto mai niente di bizzarro. I figli sono il ritratto della serenità : giocano, ridono, desiderano essere come il padre, corrono incontro al padre, baciano sulle labbra il loro padre! (un segno di affetto che conosco e che ho con il mio papino). La relazione tra Mj e D. è semplicemnte finita, come accade a molte coppie e non sono i primi a divorziare!
Cmq tutto intorno a Mj tende sempre a diventare mastodontico e incontrollabile. Potrebbe anche non aver mai divorziato da D.
Quello che mi da fastidio è la mancanza di rispetto. A Michael non gli viene dato un briciolo di margine, ma proprio mai. Ma perchè.
Che significa : desiderio di diventare bianco? E perchè dovrrebbe desideralo? Forse perchè molte persone pensano che essere bianchi significhi essere migliori? ...uhmmm.
Perdere la propria identità gradualmente, giorno dopo giorno senza poter fare niente e imparare ad accettarsi questo è essere migliori.
Chi ha inventato la regola che a 45 anni non ci si può circondare di bambini? Perchè non deve esistere la libertà di aiutare e di amare senza avere un motivo perverso? Non si può fare mai niente per niente.Il fatto è che dopo una certa età sei portato ad uniformarti e se sei anche solo un pochino differente sei out. Figuriamoci se la persona a non essere uniformata è un'artista geniale, non più nero e con il naso rifatto.
Cmq penso che la sua ricerca sia terminata con l'arrivo dell'infanzia dei suoi bambini e sono sicura che grazie a loro finalmente sta ricevendo quelle sensazioni che tanto cercava.
Chi è MJ oggi? Una persona di tutto rispetto.




giusto [SM=g27811] [SM=g27811]...!!!
08/02/2008 12:20
 
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Peter Pan al contrario.

Per quanto mi sforzi, non mi riesce proprio di considerare quella di Michael un esempio di infanzia SANA, a prescindere dal fatto che l’abbia voluto o meno.
Dal momento in cui inizi un’attività lavorativa (meglio se retribuita) per quello che mi riguarda, la tua infanzia è terminata.
Da quel momento in poi diventi un piccolo adulto, ne svolgi le stesse attività, ma anagraficamente sei un bambino.
E’ inevitabile e terrible allo stesso tempo…
Poca importanza ha se guadagni poche rupie al mese o con i tuoi SACRIFICI hai la possibilità di comprarti una casa più grande.
Non è la quantità di soldi che ricavi che rende la cosa più accettabile.
Nello show business le cose non vanno meglio che in una fabbrica di un paese in via di sviluppo, credo.
Il fatto è che tu non puoi più essere un bambino ma diventi un dipendente, questo ti cambia la vita…
Per caso una mattina l’anno scorso ho visto su un canale mediaset un interessante film biografico sui (e con i) protagonisti della sit-com Americana conosciuta in Italia come “Arnold”: a dir poco inquetante, mi lasciò interdetta visto che era tra i miei programmi preferiti.
Pensare che un bambino (o adolescente) nel mondo dello spettacolo possa avere un’esistenza degna di questo nome è inconcepibile…
Michael ebbe pure la sfortuna di crescere in una famiglia oggettivamente disfunzionata.
Da questo punto di vista quel pover’uomo ha tutta la mia comprensione, senza condizioni.

Riguardo il suo atteggiamento diciamo, infantile, credo sia forzato, nel senso che l’ha scelto lui come rifugio. Discutibile, come molti suoi atteggiamenti, ma senz’altro dettato anche dalla sua estrema sensibilità che penso abbia giocato un ruolo fondamentale in tutto.
Il fatto di aver visto, vissuto e patito molte brutture sin dai primi anni di vita (il processo è stato solo il fatto più recente) molte delle quali da coloro che per primi avrebbero dovuto proteggerlo (Joseph in un modo e Katherine in un altro…) lo ha potato a crearsi questa dimensione parallela.
Con questo non voglio dire che con il tempo poi non se ne sia CONVINTO…
Sostieni che MJ non sia mai cresciuto, secondo me non è mai stato un bambino veramente, non ha voluto esserlo probabilmente, sacrificando sull‘altare della celebrità praticamente tutto per molti anni.
Voleva essere il numero uno.
Avere una posizione di dominio.
Ho sempre trovato incredible un tale concentrato di lungimiranza e determinazione in un bambino così piccolo!
A Michael è sempre piaciuto vivere a modo suo, senza farsi condizionare troppo dai concetti tradizionali (di famiglia, di stile di vita, ecc...) del resto come stupirsene?
Tutti noi, chi più chi meno, abbiamo un’idea della vita che ha fatto, ci si può aspettare qualcosa di “normale” da uno che la normalità non sa nemmeno cosa sia?

Concludendo, penso che non ci sia bisogno di patire la fame, la guerra e violenze più atroci per “ambire” al riconoscimento di un’infanzia mancata, già la sua mi pare più che degna…

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