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La Leggenda di Beowulf

Ultimo Aggiornamento: 19/11/2007 23:45
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14/11/2007 20:59
 
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Beowulf è il più antico poema sopravvissuto in lingua inglese. Per questa ragione, o forse per la forza con cui ha contaminato il fantasy odierno, lo sceneggiatore Roger Avary (Pulp Fiction, Silent Hill) ha portato avanti un'opera di totale riscrittura del testo originale, a sua volta trascritto e quasi certamente modificato dai monaci del tempo. Così, spalleggiato da Neil Gaiman (innovativo fumettista nonché lodevole narratore - suo è il personaggio di Sandman -) ha riempito quei buchi narrativi poco chiari, rendendo il racconto lineare e comprensibile.

Beowulf, un giovane principe Gaeta già famoso per alcune sue valorose azioni, giunge nelle terre nebbiose dell’antico regno danese del Re Hrothgar per distruggere la bestia che dissemina paure e angherie tra la popolazione. Grendel viene così ucciso dall'eroismo intrepido di Beowulf, tanto da attirare in pochissimo tempo la furia della madre: un bellissimo demone marino che vendicherà il pargolo sfruttando l'eccessiva lussuria dell'eroe...

"Francamente, niente del poema originale mi affascinava" - ammette Robert Zemeckis. Evidentemente la difficoltà di comprensione del testo ha minato in qualche modo la qualità stessa del racconto. Eppure il creatore della trilogia di Ritorno al Futuro ha spiazzato tutti. Con Beowulf entriamo a pieno ritmo nella fase adulta dell'animazione computerizzata, in cui non esistono forme plastiche in movimento, ma attori in carne ed ossa che si muovono in totale libertà in ambienti tridimensionali. Ma non è solo questa la novità: a differenza di The Polar Express, la tecnica digitale da lui stesso studiata (performance capture) oltrepassa i confini del prodotto per famiglie, innalzando con prepotenza il primo vero messaggio di cinema adulto computerizzato. Il capolavoro di Zemeckis è un film epico a tutti gli effetti. Emancipato in quanto non si preoccupa del politically correct: violenza e nudità fanno parte del gioco e per questa ragione non possono venir meno a supporto dell'impalcatura narrativa.

Sebbene possa sembrare ridicolo parlare del cast, è invece essenziale sottolineare l'enorme apporto dato alla pellicola dagli attori coinvolti. Si parte dal protagonista, interpretato da Ray Winstone, fino a raggiungere personalità di spicco tra cui Anthony Hopkins, John Malkovich, Robin Wright Penn, Crispin Glover (meraviglioso il suo Grendel) e Angelina Jolie. Il loro contributo rende la pellicola umana, distante dalla perfezione artificiale dell'infausto Final Fantasy: The Spirit Within. Inoltre risulta essenziale l'approccio sonoro di Alan Silvestri, il quale imprime alle immagini la giusta atmosfera sensoriale.

Tra maestosi scorci innevati e fotorealistici primi piani, la leggenda di Beowulf ridiventa sacra. Zemeckis raggiunge l'olimpo dei registi che più di tutti hanno saputo innovare la cinematografia, sfruttando l'evoluzione tecnica a favore di parallele linee artistiche. Un film che chiaramente, predilige il grande schermo per via delle sue dimensioni "titaniche" e che rimarrà scolpito nella mente dello spettatore per molto, molto tempo...

[recensione pubblicata su Binario Loco]


"The city deserves a better class of criminal...
and I'm gonna give it to them."
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