Cara Alejean, non credo di essere in totale disaccordo con te.
Anch'io provavo a riflettere su quanto la cosiddetta "ispirazione" degli artisti e il livello della loro produzione musicale fossero direttamente in relazione.
Per molti l'alto livello di un brano musicale è dato da fattori più che altro tecnici, tipo la complessità compositiva, la pulizia dell'esecuzione strumentale e vocale, la ricchezza e l'originalità degli arrangiamenti, la novità rispetto a quell'epoca, ecc. Molti brani dei Beatles presentano queste caratteristiche, come hanno evidenziato Elly e MarkLanegan. E' indubbio.
Come ho detto sopra, Michael non sempre, per esempio, è stato un grande innovatore (questa se non altro è l'opinione di molti utenti).
Tuttavia, è evidente che egli fosse profondamente ispirato quando compose, che ne so, "Speechless", "Heal the world", "The lost children" o "Stranger in Moscow", brani che non colpiscono certo per la complessità strumentale o degli arrangiamenti, o per il loro grado di innovazione.
Eppure molti di noi non esitano a definirli capolavori. Come dici tu, l'emozione dell'autore in questi casi arriva direttamente all'ascoltatore.
Cos'è quindi più elevato artisticamente?
Il primo criterio, almeno per quanto riguarda il grado di innovazione, è più oggettivo; il secondo forse lo è di meno, perché chiama in causa le emozioni di chi ascolta (però, guarda caso, gli artisti ispirati emozionano moltissime persone, quindi forse qualcosa di oggettivo c'è).
Inoltre: per me la genialità di Michael non equivale alle sue emozioni, come forse hai inteso tu, ma alla ricchezza, unicità e intensità della sua concezione estetica e del suo "sentimento" dell'esperienza vitale, cioè qualcosa che va molto oltre il talento musicale.
In conclusione? Se ci atteniamo al primo criterio, i Beatles probabilmente non hanno rivali (fatta eccezione per la qualità dell'esecuzione vocale, come ha scritto Millie Jean83); ma se teniamo per buono il secondo...
, Michael ha più di qualche chance. Potremmo fare che entrambi sono importanti e significativi.
Comunque...
a me in fondo non dispiace questa riflessione