Ecco l'album che racchiude tutta l'"Essenza dell'estate dell'amore", della rivoluzione hippie e del rock psichedelico. Se non è il disco più bello dei Beatles, è però il più indicativo dello "stato della loro arte". Profondamente influenzato dalla droga, completato dopo 700 ore di studio (un tempo enorme per l'epoca), viene montato con canzoni legate una all'altra, senza soluzione di continuità, unite da una trama concettuale e non semplicemente "messe insieme" secondo consuetudine. Nasceva di fatto il "Concept Album" che milioni di artisti in tutto il mondo imiteranno. Prese a sè, le canzoni non valgono quelle di Revolver; posseggono però diverse chiavi di lettura, più strati successivi, spunti sovrapposti e sovrincisi, in un linguaggio e in un'ispirazione che non sono quelli classici del rock. Se alcune sono evidentemente psichedeliche negli effetti (Lucy In The Sky With Diamonds, Within You Without You, A Day In The Life), il cuore del disco è classico British Pop di straordinaria caratura, con qualche propensione ai racconti di Ray Davies, deliberatamente narrati con il linguaggio di una volta. Ed è in special modo un disco di Paul (che lo definì il Freak Out dei Beatles), che concepì l'idea originaria di un'immaginaria band di ottoni in viaggio nel tempo, dall'età vittoriana a quella psichedelica, e che compose, in tutto o in parte, anche le canzoni più famose. Sue sono infatti la title track, With Little Help From My Friends, la metafora Fixing A Hole, When I'm Sixty-Four (che risale agli anni dell'adolescenza) e Lovely Rita. Le visioni più colorate sono invece nell'esotica Within You Without You di Harrison (registrata con musicisti indiani) e nelle canzoni di Lennon:Lucy In The Sky With Diamonds (Che nasconde l'acronimo LSD, anche se l'autore ha sempre sostenuto che lo spunto era del figlio Julian) e la magnifica A Day In The Life. Alla fine del disco, nel solco senza fine, è registrato un segnale audio non udibile dall'orecchio umano (ma dai cani si, pare) e alcuni secondi di dialoghi senza senso, per registrare i quali ci volle più di metà di tutto il tempo necessario per l'intero primo album dei Beatles. Fino ad Abbey Road sarà l'album più venduto della musica inglese. Nessun discorso su questo disco può prescindere dalla copertina, tuttora una delle più famose icone di tutto il rock. Messa in scena da Peter Blake (che fu pagato a forfait, appena 200 sterline, e ancor oggi non perde occasione per recriminare) e fotografata da Michael Cooper, fu il risultato di una lunghissima e costosissima preparazione (soprattutto per pagare i diritti di tutti i personaggi famosi che appaiono nella copertina! Da Marylin Monroe a Toto!). Glass Onion di John negava che fossero mai esistiti significati nascosti nelle canzoni dei Beatles, inserendo falsi indizi e autocitazioni fuorvianti. Può darsi che Glass Onion sia un doppio bluff, xkè non c'è ragione di credere che la "rivelazione" dei significati nascosti possa esaurirsi, indipendentemente da quanto indissolubile ed eterno sia il legame tra un prodotto come "Sgt Pepper" e il passato psichedelico. E forse è proprio questo il "messaggio" più duraturo. Ascoltandolo a decenni di distanza, un Hippie di mezza età può quasi sentire l'odore dei bastoncini d'incenso e vedere la leggendaria copertina usata come superficie x rollare uno spinello.
Ciao oscurità mia cara amica, anche stasera sei passata strisciando in un mio vecchio sogno piantando i semi nella parte sinistra del mio cervello attraverso il muro che contiene i suoni di silenzio