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Ultimo Aggiornamento: 28/03/2024 00:48
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11/08/2007 12:17
 
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Maial Zombie - Anche i Morti Lo Fanno

REGIA: M. Dinter - NAZIONE: GER - ANNO: 2004

Philip, Wurst e Konrad sono tre liceali molto poco popolari. Philip, ragazzo timido e riservato, ha una cotta per Uschi, la ragazza più popolare del liceo, e spera di poterla invitare al ballo della scuola. Dopo essere stato pesantemente respinto e umiliato davanti a tutti, Philip, decide di partecipare assieme ai suoi due amici ad un rito voodoo con la speranza che la magia nera possa fare innamorare la giovane Uschi ma il rito non ottiene i risultati sperati. I tre amici, in ritorno verso casa, subiscono un incidente automobilistico e, al loro risveglio, si troveranno sul lettino dell’obitorio. I tre ragazzi realizzano di essere diventati, grazie al rito voodoo, degli zombie e improvvisamente ottengono tutte le virtù che non hanno mai posseduto: forza e popolarità. Per i ragazzi sembra un sogno divenuto realtà ma, quando le loro carni iniziano a imputridirsi, il desiderio di ritornare umani è assai forte.

No, Non è un’altra stupida commedia americana (per citare il titolo della commedia demenziale diretta da Joel Gallen) ma bensì una stupidissima commedia tedesca.
Per quanto ormai è evidente che ultimamente il filone comedy-horror (anche se in questo caso l’horror resta davvero lontano anni luce) stia riscuotendo molta attenzione (tutto è iniziato con la distribuzione del bellissimo “Shaun of the dead” di Edagr Wright) non è cosa di tutti i giorni vedere un determinato tipo di pellicole provenire dalla Germania. Era questa l’occasione d’oro per i tedeschi di dimostrare che anche loro sono capaci di realizzare pellicole di questo calibro ma, ahimè, non fanno altro che confermare la tesi riguardo la loro “poca capacità” nell’agire in campo comedy, poiché questo “Maial Zombie – Anche i morti lo fanno” appare come una commedia demenziale molto scadente e che cerca invano di imitare lo stile della comicità americana.
Una prima piccola e dovuta critica va sostenuta nei confronti dell’imbarazzante titolo italiano (ma questa non certo una colpa da imputare alla pellicola) che cerca di fare il verso a scialbe commedie di successo come “Maial College” ma che, a somme tirate, risulta essere solo un titolo fuori luogo e capace di deviare l’attenzione e l’interesse dello spettatore altrove (perché diciamola tutta, il titolo italiano non invoglia certo alla visione); senz’altro più appropriato e funzionale sarebbe stato il titolo adottato nel nuovo continente, “Night of the Living Dorks”, che sarebbe stato traducibile come “La notte dei dementi viventi” (ma un titolo del tutto simile era già stato utilizzato, sempre nel commercio italiano, dalla pellicola spagnola “Una de Zombis” che da noi è diventata “La notte dei morti dementi”). Ma dopo questa breve, ma essenziale, critica ai titoli adottati dalle distribuzioni italiane passiamo alla vera analisi del film.
Abbiamo a che fare con uno scadentissimo prodotto che fallisce in pieno il suo intento principale: quello di divertire lo spettatore. Tanto che, se vogliamo trovare la più grave pecca nel film, è riscontrabile proprio nello scadentissimo e patetico senso dell’umorismo: nessuna gag riesce a strappare un minimo di sorriso grazie a battute e scenette fiacche, estremamente stupide, banali e dannatamente prevedibili. Non rendono giustizia al film, anzi peggiorano solamente la situazione, le molteplici scenette ad alto tasso di demenzialità che sfociano ampiamente nel trash più clamoroso e osceno (vedi la tristissima partita di rugby o la scenetta in cui Philip è alle prese con i suoi genitali in putrefazione). Ma la componente comedy, che fallisce miseramente non riuscendo a divertire in nessuna occasione, non viene appagata neanche da una buona controparte horror che risulta totalmente assente: i tre zombie protagonisti (più paragonabili ai ragazzetti scemi di “American Pie” che a dei veri morti viventi) si comportano da zombie solo in sporadiche occasioni (quando mai si è visto che, con il divenir zombie, aumentano le prestanze fisiche?) e gli omicidi (giusto un paio) sono totalmente esenti da scene sanguinose o “forti”.
Scadente risulta essere la regia di Mathias Dinter (che fa una piccolissima apparizione, tanto da non essere accreditato, come attore nei panni di un cadavere) mentre il cast risulta all’altezza solo in parte: perlopiù le performance sono altamente deludenti, tra cui quelle dei due protagonisti Tino Mewes (Philip) e Manuel Cortez (Wurst), mentre gli unici in grado di offrire interpretazioni sufficienti sono la giovane Collien Fernandes (nelle vesti dell’esperta in campo zombesco, Rebecca) e Thomas Schmieder (nei panni di Konrad).
L’unico aspetto positivo che offre la pellicola sono le simpatiche citazioni da “Il giorno degli Zombie” di George A. Romero (oltre ad essere il film che fa da manuale sugli zombie per i tre ragazzi c’è anche un evidente rimando al famoso Bub, lo zombie intelligente tenuto incatenato) e al video musicale “Thriller” di Michael Jackson.
In conclusione “Maial Zombie – Anche i morti lo fanno” è uno scadentissimo film altamente trascurabile che non diverte e non spaventa (anche se questo era prevedibile); si lascia vedere ma nulla di più.

Eli*
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