Michele Apicella, un deputato comunista trentacinquenne, giocatore di pallanuoto, sta attraversando una profonda crisi, sia per ciò che riguarda la sua fede politica che la sua stessa vita poiché ha perduto la memoria per un incidente e non si ricorda neppure chi è. Mentre gli altri non sembrano rendersi perfettamente conto del suo stato, Michele partecipa ad una partita contro la squadra di Acireale, durante la quale, gli affiorano improvvisamente nella memoria i ricordi della sua vita passata.
Eccolo, dunque, bambino, quando costretto dalla madre e dall'arbitro a tuffarsi nella piscina, che lo terrorizzava, divenne, suo malgrado, un giocatore di pallanuoto. In seguito si rivede ventenne quando, comunista fervente, portava materiale di propaganda nelle case.
Mentre la partita continua, e Michele gioca piuttosto male, nelle pause ai bordi della piscina egli parla con varie persone, fra cui un giovane cattolico assillante, che respinge costantemente, e una giornalista, che lo intervista su argomenti politici, ma che lo esaspera con le sue frasi fatte. Poi si vede nelle vesti di elegante deputato partecipare a Tribuna Politica, cercando però di ripetere sempre i soliti slogan, nei quali ormai più non crede.
Intanto fra immagini del presente e del passato, la partita sta per essere vinta dagli avversari e la squadra di Michele tenta di risalire ad un pareggio; quasi ci riesce, anche grazie alle "palombelle" di Michele (tiri insidiosi, lenti, a parabola che possono sorprendere il portiere fuori dai pali). Un rigore all'ultimo secondo deciderà la partita, dopo un surreale intermezzo per "partecipare" all'ultima scena de "Il dottor Zivago".
Deluso dalla vita, Apicella, allontanandosi, ha un altro incidente, da cui esce salvo e che gli consente di ricordare quando bambino rise, "senza ragione", vedendo in una manifestazione politica un simbolico sole rosso dipinto su di un grande cartellone.