Non è tra i miei preferiti, ma lo ascolto con piacere.
Parte subito forte con la bella Unbreakable insieme all'immenso Notorious B.I.G. e tra alti e bassi si conferma comunque un buon album.
Testimonianza di come Michael abbia saputo mantenersi sulla cresta dell'onda e scegliere oculatamente con chi collaborare, in più ci da un assaggio di ciò che ascoltava Michael al periodo. Conferma di come si sia saputo rinnovare e abbia attinto da un genere, l'Hip Hop, a lui molto vicino (musicalmente e sentimentalmente) con la collaborazione di ottimi MC e l'eterogeneità dei diversi produttori... album figlio del suo tempo e delle circostanze: un Michael molto più "maturo" (per quanto si possa definire maturo Jacko... caspita, suona quasi come un insulto), immerso in un contesto musicale che lui stesso aveva contribuito più di chiunque altro a creare (forse questo paradosso è l'unica cosa imputabile al lavoro Invincible e che ne riesce ad intaccare la qualità).
D'altro canto di Quincy Jones non ce ne sono poi molti, anzi ce n'è uno solo e dopo essere "andata bene" a Michael con Dangerous (che comunque considero un eccellente album e metto nella mia Top Three di Jacko, specialmente se contiamo che al suo fianco non c'era più quel genio di Jones) ed History, questo Invincible soddisfa le più rosee aspettative di un Michael Jackson catapultato nel nuovo millennio pur confermando una, prevedibile, flessione nella carriera del Re.
Concludendo: buon album che man mano va calando un po' con il trascorrere dei minuti... probabilmente insieme a BOTDF (dove di buono vedo solo due o tre canzoni, ma è normale essendo un remix album) il lavoro meno brillante della carriera di Michael.
Non è certo Thriller o Bad e non è nemmeno Dangerous o Off The Wall, ma sottovalutare questo tappa di Jacko denota poca lucidità nell'inquadrare la sua carriera e l'universo musicale che gli ruotava attorno.
[Modificato da King Adalgrim 07/07/2009 12:01]