di Cristiano del Riccio WASHINGTON — Il clamore mondiale suscitato dall’arresto di Michael Jackson ha trovato un contrappunto nel silenzio quasi assordante delle celebrità di Hollywood, comprese quelle che sono considerate più vicine all’ex re del pop.
Mentre i familiari del cantante hanno fatto sapere di «sostenere al mille per cento» il congiunto accusato di molestie sessuali contro un minore di 14 anni, celebrità come l’attrice Elizabeth Taylor e l’ex moglie Lisa Marie Presley si sono astenute da qualsiasi dichiarazione di solidarietà. Tra i pochi a spezzare una lancia a favore di Michael Jackson è stato il cantante rapper P.Diddy che ha ricordato che esiste una presunzione d’innocenza fino a prova contraria. «Michael Jackson ha avuto una influenza molto positiva sulla mia vita — ha affermato P. Diddy —. La copertura data dai media a questa vicenda è stata sicuramente eccessiva». Anche la cantante Alicia Keys, esprimendo l’opinione che Jackson «è probabilmente innocente», ha criticato i media americani per gli ‘eccessi’ mostrati nel seguire questa storia. Elicotteri e veicoli delle stazioni tv e radio della California hanno dato la caccia al furgoncino nero usato dal cantante per spostarsi prima dall’aeroporto di Santa Barbara alla centrale di polizia di questa, fino a giovedì, tranquilla cittadina sul mare. Nella ressa per filmare Jackson in manette uno degli operatori televisivi è stato colto da infarto ed è morto poco dopo in ospedale. La caccia a Michael Jackson è proseguita nel suo spostamento da Santa Barbara a Las Vegas, dove il cantante stava registrando uno special televisivo, per l’uscita dela sua raccolta di successi Number Ones, adesso annullato dalla CBS. Jackson ha diffuso una breve dichiarazione: «Le bugie vincono gli sprint, ma la verità trionfa nelle maratone. La verità vincerà questa maratona nelle aule di tribunale». La foto scattata al cantante dalla polizia di Santa Barbara al momento dell’arresto, diffusa sul sito Internet della polizia, è stata pubblicata oggi, spesso in prima pagina, da quasi tutti i quotidiani americani, accompagnata da alcuni giornali da quella di Michael Jackson in manette. «La California è un grande stato dove le celebrità possono diventare governatore o finire in prigione quasi contemporaneamente», ha osservato un commentatore locale. Tra i più attivi nel difendere il cantante, che rischia fino a otto anni di prigione per ogni reato di atti di libidine (il numero non è stato ancora rivelato dall’accusa), c’è il fratello Jermaine che continua a fare il giro delle tv americane parlando di «linciaggio attraverso i media» del congiunto. La prossima apparizione di Michael Jackson davanti alla giustizia è prevista per il 9 gennaio prossimo per la incriminazione formale davanti ad un giudice a Santa Barbara. Il cantante, che ha pagato una cauzione di tre milioni di dollari, ha dovuto consegnare il passaporto ma è libero di spostarsi negli Stati Uniti. Giornali permettendo.
fonte: la provincia.it