lo so che il caldo rende tutto più difficile...
comunque mi sforzo e tiro avanti questa conversazione:
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butto un pò così, ai quattro venti, qualche altra domanda "aperta":
un'opera d'arte è destinata a chi?? ad un pubblico??? esiste l'artista-per-se-stesso???
l'artista ha bisogno di un pubblico per essere tale???
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l'opera d'arte appartiene per metà all'artista che l'ha creata, per l'altra metà (o forse anche di più) al pubblico che la fruisce... è vera questa affermazione????
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l'artista è una voce per chi non ha voce??? perchè ci dovrebbe essere gente che non ha voce??
cosa distingue l'artista da questa gente? cosa ha l'artista in più, o cosa ha in meno??
chi sa rispondere, risponda...
P.S: caro Beppe, io diffido sempre parecchio di questa teoria dell'arte come prodotto "sentimentale"... non oso negarla, ammetto che in certi periodi storici la spinta "emozionale" sia stata centrale nella produzione artistica, ma non credo che nella contemporaneità che viviamo, esista più un'arte "emozionale"..... io trovo che l'arte sia sempre più fredda e concettuale....
la teoria cui alludono le tue laconiche parole ha qualcosa di "romantico", di retrò.... forse mi sto sbagliando, ma se non ti sprechi a postare qualche parola di più, come faccio a capire che idea ne hai?!?!?