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Michael Jackson sotto accusa
Sembra che di questi tempi sia più facile incontrarlo in un’aula di giustizia che in uno show musicale. Stiamo parlando di Michael Jackson, il controverso Re del Pop che, vittima o carnefice lo si voglia considerare, si è presentato ieri dinnanzi al Tribunale di Santa Barbara (California) per la seconda udienza relativa al processo intentato contro di lui dal suo ex promoter tedesco Marcel Avram. Il cantante, in abito blu e camicia rossa, sfoggiava una folta capigliatura diligentemente spazzolata per nascondere – parzialmente (!) - la barba di un paio di giorni e, giurano i maligni, un cerotto appiccicato sulla punta affilatissima del suo naso. Secondo l’accusa, che chiede un risarcimento di 21 milioni di dollari (!), il divo nero sarebbe colpevole di un grave inadempimento contrattuale per aver dato forfait senza preavviso o giusta causa a due faraonici appuntamenti live che si sarebbero dovuti consumare a Honolulu e a Sidney nel Capodanno del 1999 e per i quali erano già stati venduti numerosi biglietti. Ad attendere l’ex Re Mida dello show-biz sul sagrato del palazzo di Giustizia, 200 fedelissimi fan che la superstar, giunta con 4 ore di ritardo, ha accontentato distribuendo autografi, regalando un sorriso non celato – come accadde in occasione della prima udienza – dalla consueta mascherina da chirurgo, e lasciandosi fotografare accanto a loro. Una volta entrato, Michael è stato subito interrogato dall’avvocato dell’accusa Luois ‘Skip’ Miller e, a proposito dei due concerti annullati, ha continuato a sostenere che Avram fosse stato messo a conoscenza tempestivamente della sua intenzione di sacrificare le due date live. Tra i due, sempre secondo Jackson, ci sarebbe infatti stata una misteriosa telefonata che, se dimostrata, farebbe cadere l’accusa. Ma, fatalità, di quella conversazione il cantante non riuscirebbe a ricordare molti dettagli. Una curiosità: in una sua dichiarazione, Jacko ha spiegato di essersi originariamente adoperato per preparare le coreografie e una magia prevista dallo show. A quel punto l’avvocato Miller gli ha domandato: “Magia?”. E Michael, serafico, ha risposto: “Si, magia, come in abracadabra”. Il pubblico presente in aula è scoppiato in una fragorosa risata.
:wow:
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