|
Roma Bella, di origini tunisine ma italianissima, voce potente e movenze feline: lei è Karima, scelta in passato dal maestro Luciano Pavarotti per il fortunato musical “Rent”, ha da qualche giorno pubblicato il suo primo singolo “Sabbia nelle mani”. Brano R’n’b/pop, “Sabbia nelle mani” è un pezzo che indubbiamente seduce grazie a sonorità tutte da ballare. La giovane artista spiega il suo percorso che l’ha portata dal parquet dei teatri alle sale d’incisione. Complice il destino.
Una tunisina che fa l’ R’n’b non capita tutti i giorni. Ha subito in qualche modo l’influenza del suo Paese di origine?
«Beh, i miei parenti sono tutti musicisti, compresi gli zii. Sono quindi cresciuta nella musica, anche se diversissima da quella di casa nostra. Quando andavo a trovarli ascoltavo la musica maghrebina che loro cantano dalla mattina alla sera. Sicuramente posso dire che hanno influenzato la mia decisione su quello che avrei voluto fare da grande. Poi mio papà è un grande fan di Michael Jackson, Ella Fitzgerald e Stevie Wonder e quindi sono cresciuta anche con queste voci soul».
Ecco, quello che avrebbe fatto da grande. Lei sa cantare e danzare benissimo. Perché ha scelto di puntare forte sulla musica?
«È stato probabilmente il destino a suggerirmelo e a dirmi che avrei dovuto smettere con la danza. Fin da piccolina, infatti, studiavo danza classica e ho fatto tanti concorsi. Poi sono stata scelta dalla prestigiosa accademia Alvin Ailey di New York e, venti giorni prima, dopo oltre un anno di lavoro per preparare tutte le coreografie, ho avuto un incidente! Immagini un po’ che stato d’animo potevo avere».
Però, come si dice, non tutti i mali vengono per nuocere…
«Esatto. Perché poi il destino mi ha portato ad abbandonare la danza e mi ha dirottato pienamente nel canto dove ho avuto sicuramente più soddisfazioni. La danza, infatti, è molto dura. Bisogna avere molta disciplina ed essere costante, soprattutto nella classica, ed io invece non lo sono affatto. Anzi, devo essere sincera, odio la fatica. Con il canto si fatica, sì, ma è meno fisica e più cerebrale».
Ed eccoci al suo primo singolo, “Sabbia nelle mani”. Come è nato?
«E’ nato perché ho incontrato dei produttori folli! Perché come me amano la R’n’b e hanno deciso di puntare su questo prodotto nonostante in Italia non si sente quasi mai. Ultimamente c’é qualcosa di rap, ma la R’n’ b non va molto. Loro però erano appassionati quanto me e mi hanno chiesto di cantare questo brano che avevano già scritto dicendo “secondo noi può appartenerti”. E in effetti così è stato. Poi abbiamo provato a scrivere un altro pezzo insieme ed è andata molto bene, ancora meglio, e allora abbiamo pensato “beh, facciamone un terzo, vediamo come va”. Ci siamo trovati ancora molto bene, avendo le stesse idee musicali, e allora ci siamo detti “vediamo se riusciamo a convincere anche il pubblico di questa nostra follia”».
Vuol dire quindi che tutto ciò è il preludio al primo album?
«Esatto. Noi lo speriamo. Essendo però un’etichetta indipendente e avendo questa idea folle di voler fare la R’ n’b in Italia ci andiamo un po’ con i piedi di piombo. Abbiamo già tutti i pezzi ma, per adesso, si procede step by step. Verso ottobre, comunque, uscirà il secondo singolo e poi il terzo dopo qualche mese».
Mi dice, concludendo, un suo sogno che però abbia possibilità concrete di realizzazione?
«Beh, sicuramente quello di fare un album. Avendo fatto “Rent”, Pavarotti e Nicoletta Mantovani sono stati i miei produttori. Ricordo che fui invitata a vedere il “Pavarotti & Friends”, che ormai non c’è più da anni, che ha uno scopo di beneficenza molto nobile e, nonostante tutte le cose che sono state dette che lasciano il tempo che trovano, una cosa che mi piacerebbe tantissimo fare sarebbe quella di cantare proprio con Pavarotti. Beh, forse in “Sabbia nelle mani” non ce lo vedo molto, ma magari nel secondo singolo sì».
Flavio Bianchi
fonte: ilmeridiano.info
|