Il 16 giugno 1995, l'album HIStory - Past, Present and Future (Book I) di Michael Jackson veniva pubblicato in tutto il mondo.
Fecero eccezione alcuni Paesi, tra i quali la Svizzera (dove uscì il 19), la Francia (tra il 14 e il 15) e la Germania (14).
Curioso ciò che accadde in Italia: pur essendo la pubblicazione prevista ufficialmente per venerdì 16 giugno, già dalla mezzanotte del giovedì l'album risultò in vendita in vari negozi di tutto il Paese, tra cui il
Virgin Megastore di piazza Duomo, a Milano, che aprì appositamente.
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«UN LIBRO MUSICALE» 🔥
Doppio CD composto da 15 successi rimasterizzati (contenuti nel CD1
HIStory Begins) più 13 canzoni inedite e 2 cover (incluse nel CD2
HIStory Continues),
potremmo definire HIStory come il lavoro più intimo e personale del Re del Pop, diretta conseguenza delle false accuse di molestie su minore mosse nel 1993 dalla famiglia Chandler.
Si va dalla
rabbia esplosiva di
Scream,
They Don't Care About Us,
D.S.,
Money,
This Time Around,
2 Bad e
Tabloid Junkie alla
struggente disperazione di
Stranger in Moscow,
Earth Song e
Little Susie. Dalla
dolce malinconia di
You Are Not Alone e
Childhood alla
speranza finale di
Smile e della title track.
Definito un «libro musicale» dallo stesso Jackson (da qui il
Book I del titolo, a cui purtroppo non seguì mai un
Book II),
HIStory era stato inizialmente progettato come un classico greatest hits con l'aggiunta di qualche nuovo brano.
Ma vista la quantità di materiale inedito che MJ stava registrando in quegli anni (o che aveva già registrato per l'album
Dangerous - si pensi ai capolavori
They Don't Care About Us ed
Earth Song), nonché la nota allergia di Michael alle raccolte (le trovo «
noiose», confessò),
si decise di riempire anche il secondo CD.
Fin troppo, come ci racconta il critico musicale
Joseph Vogel nel seguente stralcio tratto dal suo bestseller
Man in the Music - La vita creativa di Michael Jackson.
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TROPPI BRANI PER UN ALBUM SOLO 🔥
Quando finalmente tutte le canzoni furono completate (quattordici sulle circa quaranta o cinquanta a cui si era lavorato nel corso delle varie sessioni), Michael e il suo team si trovarono di fronte a un problema familiare:
c'era troppo materiale per un CD solo.
Così,
Bruce Swedien (deceduto il 16 novembre scorso, ndr) incaricò l'assistente
John Van Nest di tagliarlo.
"
Non fu un'impresa da poco, perché si trattava di togliere circa sette minuti da qualche parte", ricorda Van Nest.
"
Riversai tutto su Sound Tools, il software che usavamo allora, e studiai ogni singola battuta di ogni canzone molto da vicino. Individuai delle parti in cui si potevano compattare di più i pezzi, e misi insieme un elenco di proposte.
La sera della masterizzazione, mi sistemarono in una stanza dello studio di Bernie Grundman con il mio Sound Tools, dove avrei dovuto 'trattare' con Michael per decidere che cosa tagliare.
Non dimenticherò mai quella serata... Michael arrivò e Bruce gli disse che avremmo dovuto tagliare una canzone intera o maneggiare le altre in modo che potessero entrare tutte nel CD. Lui scelse la seconda opzione.
Cominciai con la prima e feci ascoltare a Michael la mia versione tagliata. «Oh, no, non possiamo togliere proprio quello, è il pezzo che preferisco di più in tutto l'album!».
«Okay», dissi io, «proviamone un'altra». «Oh no, quelle quattro battute dobbiamo tenerle per forza!».
«Okay, allora proviamo con l'improvvisazione... perché non togliamo queste otto battute?». «Oh no, è la mia parte dell'improvvisazione preferita!».
Beh, avete capito. E nel frattempo, Jimmy Jam continuava a ripetere a Michael che queste nuove versioni erano fantastiche e che miglioravano davvero le cose.
Dopo circa cinque ore ce la facemmo. A quel punto, si saranno fatte le tre di notte e io ero sfinito".
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LE VENDITE IN ITALIA E NEL MONDO 🔥
In quanto al riscontro commerciale di
HIStory,
in Italia entrò alla numero 1 nella Superclassifica di Tv Sorrisi e Canzoni, rimanendovi 37 settimane e vendendo 270.000 copie solo nei suoi primi 6 mesi.
Un risultato già grandioso di per sé, ma ancora più rilevante se consideriamo il prezzo a cui fu rilasciato l'album:
65.000 lire, circa il doppio di un normale CD.
Oltre che in Italia, entrò alla numero 1 in molti altri Paesi,
tra cui i tre principali mercati occidentali: UK, USA e Germania.
In
Regno Unito vendette 100.000 copie in due giorni,
affermandosi inoltre come il primo album di sempre a piazzare cinque singoli nella Top Ten:
Scream (#3),
You Are Not Alone (#1),
Earth Song (#1),
They Don't Care About Us (#4) e
Stranger in Moscow (#4).
Negli
Stati Uniti vendette invece 390.883 copie soltanto nella prima settimana: una cifra, quest'ultima, che ancora oggi rappresenta
il miglior debutto americano per un album di Michael Jackson (ci andò vicino nell'eguagliarlo solo con
This Is It, che entrò alla numero 1 vendendo circa 373.000 copie).
In totale,
le vendite mondiali di HIStory risultano attualmente superiori alle 20 milioni di copie (dunque ai 40 milioni di pezzi, considerando singolarmente i due CD).
Cosa che lo rende
il secondo disco multiplo di maggior successo di tutti i tempi, dopo
The Wall dei Pink Floyd.
E voi cosa ne pensate di
HIStory? Che posto occupa nella vostra personale classifica jacksoniana?
Post a cura di Vincenzo Compierchio per il Michael Jackson FanSquare.
Foto in HD tratta dall'HIStory Teaser a cura di Eric Di Scenza.[Modificato da Compix 16/06/2021 13:43]