(Miss Piggy), 17/05/2021 21:31:
Willa Stillwater non è nuova ad interpretazioni originali, ma sempre, secondo me, un pò tirate per i capelli e supine al " senno di poi".
Intendiamoci, letto così fila tutto, ma credo che queste implicazioni sociali e razziali siano scaturite un pò per caso, e che la lettura a posteriori le amplifichi non poco.
Di sicuro Michael amava "mostrizzarsi", diciamo così, e in Ghosts il gioco della condanna è ancor più chiaro.
Ma nel caso di" Thriller" non credo ci fossero, nelle intenzioni di Michael e Landis, tutti questi piani di lettura.
mjj2pantera, non ci crederai ma alla fine della fiera son d'accordo con il tuo post # 3
.
Comunque grazie per il lavorone
Francesca, è comunque molto interessante.
Nelle intenzioni di John Landis sicuramente no, ma in quelle di Michael non ci giurerei: l'idea di un cortometraggio
horror da accompagnare a
"Thriller" fu
sua, e venne un po' di tempo dopo l'uscita dell'album... è sempre difficile, secondo me, riuscire ad entrare in
una mente così geniale come quella di
Michael, in cui non si può dare nulla per scontato.
Certo, tutto è possibile... può anche essere che su questa interpretazione abbiano influito le vicende successive della sua vita. Ma, nello stesso tempo, penso che si dovrebbe provare ad entrare nella mente e nella psiche di un
nero nato in un Paese così segnato dai
pregiudizi razziali, radicati nella società da secoli e secoli di storia.
Grazie comunque per l'apprezzamento del mio lavoro: già qualche mese fa mi ero dedicata all'analisi del primo dei 4 saggi, una premessa necessaria per le riflessioni contenute in questo. ❤
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