Era il 16 Aprile 1889 quando
Charlie Chaplin, uno dei più grandi attori, comici e cineasti che il cinema ricordi, veniva al mondo.
Per Michael Jackson, Chaplin rappresentava un mito e una grande fonte d'ispirazione.
I due, oltre all'immenso talento, erano accomunati da tratti artistici similari: entrambi avevano passione per la musica, non sapevano leggere uno spartito, impararono a suonare alcuni strumenti in modo autodidattico ed erano compositori.
Il Re del Pop lo ammirava al punto tale da considerare Smile, composta proprio dall'attore britannico, la sua canzone preferita.
E fu per questo che, nel 1995, decise di reinterpretarla e inserirla nel suo nuovo album di inediti:
HIStory Continues, incluso nel box set
HIStory: Past, Present and Future - Book I.
Ripercorriamo brevemente tutta la storia.
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LA STORIA DI SMILE 🎬
Era il 1936 quando il geniale cineasta compose un tema musicale, al tempo soltanto strumentale, per il suo film
Tempi Moderni.
Esso fu inserito nella scena finale in cui il protagonista, interpretato dallo stesso Chaplin, consola
Paulette Goddard, l'attrice che vestì i panni de la
monella.
In quella scena, la Goddard pronunciò la frase a schermo "
What's the use of trying":
un'espressione che, diversi anni dopo, i parolieri John Turner e Geoffrey Parsons avrebbero inserito nel testo della melodia composta da Chaplin.
Il prodotto finale venne intitolato, appunto,
Smile, e divenne celebre nel tempo grazie alle interpretazioni di artisti del calibro di
Nat King Cole,
Judy Garland e
Diana Ross.
Come detto, anche Michael Jackson, nel 1995, decise di rendere omaggio al suo mito interpretando il brano a suo modo.
Ma, a questo proposito, vediamo cosa ha raccontato l'ingegnere del suono
Rob Hoffman, presente in studio di registrazione:
«
Durante la registrazione di 'Smile' per l'album 'HIStory', Bruce (Swedien, ndr) pensò che sarebbe stato grandioso se Michael l'avesse cantata dal vivo assieme all'orchestra.
Ma, naturalmente, non dicemmo nulla ai musicisti.
Michael era in una cabina di registrazione che stava di lato, mentre i musicisti provarono un po' senza la parte vocale.
Poi d'improvviso, durante il primo take, Michael cominciò a cantare, quasi buttandoli giù dalle sedie.
In un solo take, la star registrò una versione completa della canzone, accompagnato dall'orchestra; ma non era soddisfatto del risultato, così chiese di ricantarla.
Michael la cantò ancora con l'orchestra un po' di volte... In tutto credo fossero 14 i take di 'Smile'».
Con un professionista navigato come Michael Jackson, solitamente il primo take era quello che finiva nel disco; ma il perfezionismo innato del Re del Pop lo portava spesso a riprovare fino allo sfinimento ciò che in realtà era già perfetto così.
Ricorda
Bruce Swedien:
«
Alla fine della sessione di registrazione, quando Michael finì di cantare e uscì dalla cabina per andarsi a complimentare con i membri dell'orchestra, tutti i cinquanta musicisti si alzarono in piedi ad applaudirlo!».
Siamo sicuri che, se Charlie Chaplin fosse stato ancora in vita nel 1995, si sarebbe unito alla standing ovation.
Di seguito, la meravigliosa
Smile cantata da Michael Jackson.
Post di Marco Di Gregorio, rielaborazione di Vincenzo Compierchio e foto di Eric Di Scenza per il Michael Jackson FanSquare.