Il Bozzetto Originale Della Cover Dell'Album è in Vendita
Per tutti i Fans di
Michael Jackson,
HIStory non è un semplice album in studio (partendo dal presupposto che di semplice, in un album di
Jackson non c'è mai stato nulla).
HIStory, il cui sottotitolo
"Past, Present And Future" è un inno all'autocelebrazione e al riscatto del mito che pende sul suo nome, si avvale di un appellativo conclusivo,
Book I, mirato a non concludere nulla. E in questo caso il mito si fa leggenda per rimanere perennemente in attesa che qualcosa continui, non solo in un Book II che non è mai arrivato, ma in altri album in studio che la storia, se non l'hanno cambiata, l'hanno comunque confermata.
Che sia l'album del ritorno, della rinascita, del riscatto, della presa di coscienza e di affermazione dell'ego Jackson, è davvero "Storia". Concedetemi il gioco di parole ma, quando sei Michael Jackson e ti ostini a rinviare un album che riassuma seppur marginalmente, la tua gloria, non puoi presentarti a mani vuote.
E ,
HIStory in termini di contenuto, 15 successi + 15 brani inediti (o non pubblicati su un album prima, come
Come Together) non ha affatto deluso.
Paradossalmente, la promozione definita pacchiana (giustamente?!?) da media e pubblico, per l'estrema e barocca ostentazione di un autocelebrazione ai margini dell'iconografia redentrice, col tempo è diventata una pagina di Storia non solo ammaliante, ma tra quelle più vicine alla rappresentazione della grandezza di Jackson, sia come artista che come indice di accoglienza popolare.
Ecco perchè, questo album, sorvolando le ovvietà delle glorie dei singoli e dei loro videoclip, trova la sua massima identificazione nel teaser dell'album, quel capolavoro di monumentalità filmato fra Budapest e Los Angeles, che strizza l'occhio a "
Il trionfo della volontà" di
Leni Riefenstahl del 1935, considerato uno dei più grandi Capolavori della storia del Cinema, nonostante sia un chiaro esempio di propaganda nazista.
Ma di come Jackson sia stato capace di redimere ogni paradigma culturale, storico e sociale e simbolico (un documentario nazista può diventare il teaser di un album di pace? Per Michael si), a favore di un'etica artistica "umanitaria", possibilmente ne parleremo (approfonditamente) in un altro post.
Ma cosa abbiamo da rimproverare alla più grande figura artistica della storia? Si può condannare un atto di difesa verso la propria integrità etica e morale?
A conti fatti, la monumentalità di HIStory, altro non è che un tentativo (riuscito non del tutto) di ricordare al mondo chi è quel Michael Jackson che il mondo ha voluto che diventasse Michael Jackson.
Questo lungo preambolo, che mi stava a cuore condividere, è un insieme di impulsi culturali che ci riconducono al biglietto da visita, anzi al manifesto di questa grande (ma non scontata ed evidente) complessa figura artistica e umana, che se da una parte è realmente un pozzo infinito di sapere, dall'altra è un mare calmo di inconsapevole ingenuità.
La Statua di
HIStory è realmente l'emblema di Jackson, fondamentalmente per due motivi: perchè Jackson è un artista la cui storia musicale è monumentale, perchè la storia di Jackson ha definitivamente scritto e cambiato la Storia stessa.
La cover, il cui plastico originale è stato realizzato dall'artista di effetti speciali
Diana Walczak, nasce da uni'idea di Michael, che alla domanda della Sony su come rappresentare l'album, ha suggerito di realizzare una statua.
Jackson voleva una statua in marmo bianco che assomigliasse a "
The Motherland Calls", una parte del complesso commemorativo degli Eroi della Battaglia di Stalingrado in Russia.
E così fu.
Per replicare il Re del Pop, Walczak ha incontrato Jackson di persona per scattare le sue foto di riferimento. Voleva "catturare il suo volto e anche ... la sua anima in faccia". L'artista usato quattro fotocamere di grande formato per catturare simultaneamente ogni angolo del corpo di Jackson e una fotocamera portatile per ottenere primi piani delle sue mani e del viso.
"
Devo toccarlo", ha detto. Ha chiesto a Jackson di non truccarsi per le foto, ma lui chiaramente lo ha fatto.
L'immagine originale creata da Walczak, che presentò nel settembre 1994, includeva una base della statua con piccole figurine umane per accentuare meglio la scultura, ma Sony decise di ritagliare la maggior parte dell'immagine, lasciando la familiare ripresa della parte superiore del corpo di Jackson.
Quello che molti di voi non sanno, è che in questa fase Pre-HIStory della Cover di HIStory, esiste una fase ancora più embrionale che sta ai prodromi di tutto il concept, parlo del bozzetto per rappresentare graficamente la cover dell'album.
Realizzata da
Drew Struzan con colori acrilici e pastelli su tavola dalle dimensioni di 50x76 cm (circa), l'illustrazione mostra esattamente il concept che sarebbe diventato il focus di realizzazione dell'artwork definitivo.
Drew Struzan è un illustratore statunitense, principalmente noto a livello internazionale per le sue opere artistiche dedicate al cinema.
Ha realizzato infatti le locandine di film e serie cinematografiche molto popolari, tra cui quelle di Guerre stellari, Indiana Jones, Rambo e Ritorno al futuro.
Oggi questa tavola originale è in vendita, il suo costo è di "solo" $ 8.000,00 e si può visionare e acquistare direttamente nel sito ufficiale dell'artista:
https://galacticgallery.com/drew-struzan-original-bw-art/michael-jackson?rq=michael%20jackson
Questo è il prezzo della Storia, questa è la storia di come è stata illustrata la Storia.
[Modificato da Mangu_7 17/04/2021 21:42]