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[musica] 'Beat It' di Michael Jackson, tra sperimentazione sonora e leggende urbane

Ultimo Aggiornamento: 01/12/2020 07:29
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30/11/2020 17:03
 
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Per celebrare i 38 anni dell'album più venduto nella storia della musica, vi proponiamo due sfiziose curiosità su una delle pietre miliari di Thriller: la rockeggiante Beat It.

Beat It è, senza ombra di dubbio, una delle canzoni più iconiche e celebrate dell'intero armamentario discografico di Michael Jackson.
Su di essa si sono scritti fiumi di inchiostro, ma non saranno mai abbastanza per elogiarne le qualità musicali.

Dall'intro, passando per il riff di chitarra, all'elettrizzante assolo del mitico Eddie Van Halen, ogni cellula sonora di questa track sprizza durezza e machismo da ogni poro.
E sebbene la voce fanciullesca di Michael fosse in contrasto con la tematica urbana e la musicalità hard rock della canzone, la miscelazione tra suddetti opposti funziona alla grande.

La potenza che scaturisce da questo brano è data anche da un elemento fondamentale che caratterizza ogni buon pezzo rock che si rispetti: la batteria.
Ascoltando Beat It, difatti, ci si accorge di quanto il suono del rullante sia netto, deciso ed imponente.

Ma come hanno fatto, Michael Jackson e i suoi collaboratori, ad ottenere un sound così massiccio, sopra le righe e differente dal resto della produzione discografica dell'epoca?
Trattasi di un incidente fortuito.

L'episodio ebbe luogo agli Westlake Studios di Los Angeles, durante le registrazioni dell'album Thriller.
Un addetto ai lavori aveva da poco scaricato la grancassa di una batteria nello Studio, quando un oggetto vi cadde sopra producendo un grande tonfo.

Michael rimase pietrificato dallo spavento, ma perfino in quel momento la sua vena creativa non cessò di pulsare.
Secondo la filosofia del Re del Pop, infatti, «ogni suono è musica», e quel tonfo non faceva certo eccezione.

Giunto sul posto, domandò cosa fosse successo. I presenti gli risposero che un tubo di ferro era caduto sopra la grancassa, fortunatamente (in tutti i sensi) protetta da una custodia imbottita.

MJ capì che proprio la combinazione tra questi elementi - tubo di ferro, grancassa e imbottitura - era ciò che aveva attirato la sua attenzione.
Così, di getto, chiamò l'ingegnere del suono Bruce Swedien e gli chiese di registrare con un microfono l'ennesimo esperimento - a prima vista - bislacco.

Michael, dunque, colpì la grancassa proprio con lo stesso tubo di ferro su diversi punti, imprimendo più o meno forza, fino ad ottenere il suono desiderato.
Lo scopo era quello di conferire maggiore enfasi e vigore al rullante di Beat It.
Una volta ottenuto il suono perfetto, lo incorporarono in post-produzione alla batteria suonata dal virtuoso Jeff Porcaro.

Il risultato fu un sound decisamente più robusto, potente, ricercato e rocambolescamente sperimentale.

Michael Jackson, per questa geniale improvvisata, è di fatto presente nei credits di Beat It sotto la voce Drum case beater (Picchiatore di custodia della grancassa).

È proprio il caso di dire che non tutti gli incidenti vengono per nuocere.
________________________________________

❓ VERO O FALSO ❓

I SETTE COLPI PRIMA DELL'ASSOLO


Un altro particolare suono presente sempre in Beat It è oggetto di dibattito tra i fan del Re del Pop.
Trattasi di quei sette colpi che si sentono al minuto 2.45, poco prima dell'assolo di Van Halen
.

Leggenda narra che un tecnico bussò alla porta dello Studio inconsapevole che Eddie stesse registrando l'assolo.
Così, per sbaglio, quei battiti finirono nella registrazione finale.

Ma questa è solo una leggenda urbana smentita a chiare lettere dal produttore Matt Forger, che ha dichiarato: «Quei colpi, a dire il vero, furono prodotti da Eddie che picchiava le nocche contro la sua chitarra».

Questi colpi potevano essere facilmente eliminati in post-produzione; ma MJ e Quincy Jones decisero che, nella loro rozzezza, essi fossero perfettamente in linea con la canzone, e che imprimessero ancor più enfasi anticipatoria ad un assolo ormai scolpito negli annali della musica.

Impossibile dar loro torto.

Siamo sicuri che, d'ora in avanti, ascolterete Beat It con orecchio clinico, prestando maggior attenzione a questi preziosi dettagli sonori.



Post di Marco Di Gregorio e foto di Eric Di Scenza, dal Michael Jackson FanSquare.
[Modificato da Mark Tiger 30/11/2020 17:03]
30/11/2020 22:32
 
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Grazie, non si finisce mai di scoprire quanto fosse unico...

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01/12/2020 07:29
 
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Grazie per queste meraviglie. Amo Beat it
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