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[musica] "Speechless" : la favola sonora che Michael Jackson dedicò ai bambini

Ultimo Aggiornamento: 24/03/2021 18:37
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30/10/2020 17:32
 
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Invincible, pubblicato proprio il 30 ottore 2001, fu ufficialmente l'ultimo album registrato in Studio da Michael Jackson.
Per motivi legati ad un vergognoso boicottaggio commerciale perpetrato da Tommy Mottola - l'allora Presidente della divisione americana di Sony Music - l'album non vendette quanto sperato, e l'attrito tra la major discografica e il Re del Pop si fece incandescente.

Questo boicottaggio portò inevitabilmente all'affossamento dell'intero progetto - sulla carta molto ambizioso - che prevedeva l'uscita di un numero cospicuo di singoli.
Tra questi singoli mancati, figura l'incantevole 'Speechless'.

Come nacque la canzone, lo spiegò Jackson stesso:

«Ho trascorso molto tempo tra i boschi... Il mio passatempo preferito è arrampicarmi sugli alberi, salire fino in cima e guardare giù tra i rami. Ogni volta che faccio questo prendo ispirazione per comporre musica.

C'erano questi due adorabili bambini, una femmina e un maschio, ed erano così innocenti, la quintessenza dell'innocenza; e il solo essere in loro presenza mi fece sentire 'senza parole' ('speechless'), perché sentii che stavo ammirando il volto di Dio ogni volta che li guardavo.
Loro mi hanno ispirato nella scrittura di 'Speechless'
».

Speechless è più di una canzone: è un'ode ai bambini e alla loro beata spensieratezza che esprime amore ad ogni strofa. Il tutto strutturato in chiave poetica e rafforzato in intensità dalla famosa orchestra corale Andraé Crouch Choir.

Per imprimere la maestosità che Michael esigeva dai cori, l'ingegnere del suono Bruce Swedien fece posizionare strategicamente i 30 membri dell'orchestra corale 'Andraé Crouch Singers' ad una distanza di 50 centimetri l'uno dall'altro, per poi registrarli con i suoi fidati microfoni a condensatore Neumann U 47.

I Neumann U 47 furono sistemati ad un metro e mezzo da terra utilizzando il metodo X-Y: questa tecnica consiste nell'avvitare un microfono sopra l'altro e incrociarli con un'angolatura che varia dai 90 ai 110 gradi.
In questo modo, lo spettro stereofonico registrato attraverso essi è il più accurato e ampio possibile.

A onor del vero, il risultato strabiliante di questa registrazione corale lo si può sentire in tutta la sua magnificenza nel crescendo finale di Speechless.

Swedien, riguardo alla lavorazione del brano, dichiarò: «Ogni cosa che feci con Michael era strepitosa, ma quel pezzo di musica assolutamente mirifico chiamato Speechless fu davvero un evento.
Michael canta le prime otto battute a cappella. Poi subentrano i maestosi cori e sul finale chiude la canzone sempre a cappella. Fu un'idea di Michael
».

Ascoltando Speechless e la sua anima sonora elaborata in maniera davvero da fiaba d'altri tempi, non si può non essere arrabbiati per quel dannato boicottaggio che decretò il flop commerciale di un album che avrebbe meritato di essere conosciuto tanto quanto i precedenti capolavori del Re del Pop.





Post a cura di Marco Di Gregorio, dal Michael Jackson FanSquare.
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