Se il politicamente scorretto è ciò che più caratterizza l'album 'HIStory' del 1995, attraverso lo sferzante brano 'Money' Michael Jackson cala il sette di denari con un testo diretto alla radice di tutti i mali: l'ossessione per i soldi.
Lo fa attingendo alle sue recenti esperienze personali, strizzando l'occhio a Evan Chandler e non solo.
I velenosi versi sono cantati in stile rap come per il brano 'Dangerous', e ruotano attorno a una base funky dall'ipnotico giro di basso suonato da Brad Buxer, il quale combina tre diverse linee musicali dello stesso strumento al fine di accontentare a pieno l'ideazione di Jackson.
Per il riff di chitarra, Michael pretendeva il tocco del leggendario musicista e produttore Nile Rodgers, riluttante però nel tornare in uno Studio di registrazione.
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L'ULTIMO DESIDERIO
Ecco il racconto di Rodgers:
«Eravamo grandi amici sin dall'infanzia. Quando ho suonato 'Money' per il suo album 'HIStory'... Beh, in verità non volevo farlo, perché ero appena stato in un centro di riabilitazione per otto mesi e finalmente ero sobrio.
Non volevo più entrare in uno Studio di registrazione, per me la mia carriera musicale era finita dopo essermi disintossicato.
Ma un giorno Michael mi telefonò e mi chiese: "Vorresti raggiungermi in Studio e suonare una canzone per me?".
Io gli risposi: "Mi dispiace, Michael, ma ho chiuso con la musica".
Lui era sorpreso: "Cosa vuol dire che hai chiuso con la musica?".
Gli spiegai che ero stato in un centro di disintossicazione e temevo di ricadere nella trappola della droga e dell'alcol, visto che era mia abitudine fare uso di cocaina e champagne durante le sessioni di registrazione.
Comunque sia, lui insisteva e... Sai, non solo non puoi dire di 'no' a Michael Jackson, ma qualche anno prima mi aveva regalato l'esperienza più preziosa della mia vita.
C'era questa giovane ragazza che stava morendo di cancro al cervello. Lei mi contattò tramite l'associazione 'Make a Wish Foundation' dicendomi che il suo ultimo desiderio era quello di incontrare Michael Jackson.
Così telefonai a Michael e gli spiegai che una ragazzina aveva il cancro e voleva incontrarlo. Gli domandai se era possibile portarla da lui e, senza esitare, mi rispose: "Ma certo!".
Questo episodio risale a molto prima di 'Money'; siamo negli anni del suo primo tour da solista (il 'Bad World Tour', ndr).
Così, io e la ragazza andammo al concerto.
Michael, terminato lo show, venne da noi, ci prese per mano e ci portò dietro le quinte, dove parlammo a lungo.
Due o tre giorni più tardi, la ragazza mi inviò una lettera che conservo ancora gelosamente come una delle cose più importanti, nella quale scrisse: "Caro Signor Rodgers, voglio ringraziare lei e il Signor Jackson e... Ringrazio anche Dio per avermi dato il cancro al cervello; perché se non avessi avuto il cancro, quella notte non sarebbe mai avvenuta e io non avrei mai incontrato Michael Jackson".
Lei morì due giorni più tardi.
Dopo questo episodio, il mio amore per Michael era alle stelle, e non me la sentivo di dirgli di no.
Giunto in Studio, capii che gli mancavo e che voleva parlarmi come fanno i vecchi amici.
Così suonai il riff con la chitarra. Impiegai 10 minuti per suonare la parte, poiché lui sapeva esattamente cosa voleva. Poi conversammo per più di tre ore... Quella fu l'ultima volta che parlai con Michael».
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OLTRE LA MUSICA
'Money', oltre ad essere una canzone electro-funk tra le più originali e ben strutturate dell'album 'HIStory', vanta una collaborazione di tutto rispetto dietro la quale si cela una storia commovente che trascende la musica; evidenziando, per l'ennesima volta, la grande umanità di Michael Jackson e la sua autentica essenza, agli antipodi di quella raccontata dai media.
Nello stesso brano, infatti, il Re del Pop afferma con decisione che, "per soldi", alcune persone "farebbero qualunque cosa", compreso "mentire".
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Post di Marco Di Gregorio e foto di Eric Di Scenza dal nostro Gruppo Facebook Michael Jackson FanSquare • ITALIA.