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[bio] Quando Michael Jackson visitò la Cappella Sistina

Ultimo Aggiornamento: 21/05/2023 00:01
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03/06/2020 20:14
 
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«Michelangelo ha messo se stesso nel suo lavoro. Sapeva che un giorno sarebbe morto, ma che le sue opere sarebbero sopravvissute. Si può dire che abbia dipinto il soffitto della Cappella Sistina con tutta la sua anima.
A un certo punto, lo ha anche disfatto e rifatto daccapo. Voleva che fosse perfetto. Disse: "Se il vino è acido, buttalo via"
».

- Michael Jackson, "Moonwalk"





Il 21 maggio 1988, a due giorni dal suo arrivo in Italia per i tre concerti del Bad World Tour di Roma (23 e 24 maggio) e Torino (29 maggio), Michael Jackson realizzò quello che da sempre era stato uno dei suoi sogni più grandi: ammirare da vicino gli straordinari capolavori pittorici di Michelangelo e perdersi nella loro bellezza senza tempo.

Quel sabato mattina, poco dopo le otto, il Re del Pop entrò finalmente nella Città del Vaticano, accompagnato dall'ambasciatore americano Maxwell Milton Rabb, per una visita privata alla Cappella Sistina, dove gli incantevoli affreschi di Michelangelo erano stati appena restaurati.





Al tempo si vociferò anche di una sua possibile udienza dal Papa, che presumibilmente sarebbe dovuta avvenire il 25 maggio: un appuntamento che poi non poté aver luogo a causa di altri impegni che il Pontefice aveva assunto nel corso di una sua visita in Sud America.











Per Michael, l'affresco del Giudizio Universale sulla parete di fondo della Cappella Sistina rappresentava la più notevole opera d'arte mai realizzata. E come soggetto artistico, aveva una particolare predilezione per i cherubini, proprio in conseguenza del suo interesse per gli artisti rinascimentali, in particolare Michelangelo.

Lo tenne ben presente lo stilista Dennis Tompkins quando, nell'autunno del 1988, Michael gli chiese di creargli una cintura dove fosse rappresentata la sua vita - per celebrare il successo del suo primo tour da solista - e di fargliela trovare pronta per quando avrebbe terminato i concerti in Giappone.
Non solo: quella cintura doveva sembrare proveniente dalle antiche rovine romane di secoli prima.

E così Dennis la progettò con una sequenza di sette placche, in ognuna delle quali inserì un cherubino che rappresentava il Re del Pop nelle varie tappe della sua vita.



Post di Francesca De Donatis e foto di Eric Di Scenza per il Michael Jackson FanSquare.
[Modificato da francesca.dedonatis 20/05/2023 22:38]
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