Il singolo della sensuale
In The Closet, terzo estratto dallo strepitoso album
Dangerous del 1991, venne pubblicato in tutto il mondo
il 27 aprile 1992, dopo essere già uscito negli USA il 9 aprile precedente.
Mentre
il suo videoclip - che, diretto da
Herb Ritts e dallo stesso
Michael Jackson nel deserto di Salton Sea, a sud della California, vide nel ruolo di co-protagonista una giovane e conturbante
Naomi Campbell - venne trasmesso per la prima volta
il 23 aprile 1992 negli USA da
FOX,
MTV e
BET, nonché in Gran Bretagna dal programma
Top of the Pops.
Forse fin troppo conturbante per il Governo del Sudafrica,
che vietò la divulgazione del video in quanto ritenuto «offensivo».
Grazie anche a quest'ultimo,
In The Closet raggiunse un ottimo successo commerciale, piazzandosi al
primo posto delle classifiche
Dance e
R&B di
Billboard, alla
numero 6 della
Billboard Hot 100 e alla
numero 2 in ITALIA.
DA MADONNA A STEPHANIE DI MONACO
Dalla tensione sessuale palpabile,
In The Closet fu concepita inizialmente come un duetto con Madonna, che però decise di tirarsi fuori dal progetto quando Michael Jackson non volle utilizzare il testo da lei scritto.
«Credo che tutto ciò che [Michael] voleva fosse un titolo provocatorio», avrebbe poi dichiarato
Madonna nel 1992.
«E, in ultima analisi, non voleva che il contenuto della canzone fosse all'altezza del titolo.
Gli dissi: "Senti, Michael, se vuoi fare qualcosa con me devi essere disposto ad andare fino in fondo, o io non ho intenzione di farlo"».
Il Re del Pop riuscì comunque a conferire al pezzo la suggestiva ambiguità che sperava.
Fin dalla provocazione intenzionale del titolo,
In The Closet gioca tutta sulle aspettative dell'ascoltatore a proposito di identità e sessualità.
Con un ritmo incalzante e fluido, e la sensualità di una donna misteriosa (Stephanie di Monaco),
Jackson racconta con voce piena di desiderio una focosa relazione segreta.
"SE HAI UN PRURITO, DEVI GRATTARLO"
Nella sua recensione per il
New York Times, Jon Pareles definisce
In The Closet «
il pezzo migliore di Dangerous».
E aggiunge: «
È il tipo di canzone che ha fatto di Michael Jackson una superstar all'inizio dell'epoca dell'Aids. Tutta desiderio e negazione, rischio e repressione, solitudine e legame, riservatezza e confessione.
Ancora una volta, Jackson si ritrova a fronteggiare una tentatrice, sotto forma di una voce femminile che dice cose come "se hai un prurito, devi grattarlo" ("If it's aching, you have to rub it").
Non solo lei sta cercando di sedurlo, ma vuole anche "aprire la porta" ("open the door"), mentre lui insiste - contrariamente a quanto dice nell'introduzione - che è meglio "tenere tutto nell'armadio" ("keep it in the closet").
Il cantante è diviso; vorrebbe "darlo" ("give it to you"), ma si trattiene. Con un ultimo sospiro pronuncia le parole "mettimi alla prova" ("dare me"), e subito dopo si sente il rumore di una porta, che potrebbe essere stata ugualmente chiusa o spalancata».
LA COMPOSIZIONE DELLA CANZONE
Dopo l'elegante preludio di pianoforte e archi, il pezzo prosegue sperimentando ogni tipo di suono prodotto da una percussione: vetri che si infrangono, porte che sbattono, schiocchi di dita e altri rumori industriali.
Jackson utilizza anche una grande varietà di versi e gemiti per comunicare l'aspetto sensuale della canzone.
Il ritmo insistente e vorticoso è l'elemento più memorabile del brano: fu lo stesso MJ a concepirlo, registrandolo nel suo dittafono per poi intensificarlo in studio insieme al co-produttore
Teddy Riley.
«
Abbiamo usato un'enorme quantità di drum machine, compressando i rullanti per farli sembrare più pop», ricorda Riley. «
È stato Michael a idearlo, ed è venuto esattamente come lo voleva».
Nel video qui sotto, Michael Jackson si esibisce in
In The Closet al St. Jakob Stadium di Basilea, Svizzera.
HIStory World Tour, 25 Luglio 1997.
Post di Vincenzo Compierchio per il Michael Jackson FanSquare.
Testo ispirato dal libro
Man in the Music - La vita creativa di Michael Jackson, di
Joseph Vogel.
[Modificato da francesca.dedonatis 27/04/2023 16:15]