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[top news] "Square One” - il documentario sulle accuse del 1993 contro Michael Jackson

Ultimo Aggiornamento: 04/10/2020 00:22
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La premiere di "Square One", un documentario che esamina le accuse di Michael Jackson del 93, si è tenuto a Los Angeles al Chinese Theatre di West Hollywood sabato 28.

Danny Wu, il regista, ha presentato il suo documentario di fronte a fan e sostenitori della verità. Presente all'evento: Taj Jackson, Charles Tomson. Thomas Mesereau, Geraldine Hughes (autore di Redemption), attrice Lori Petty, John Ziegler, Liam McEwan e molti altri.

La premiere di "Square One", sembra c sia stato ben accolto e potrebbe essere una chiave per difendere Michael Jackson agli occhi del pubblico!

Il documentario uscirà su YouTube il 5 ottobre!



FONTE [Twitter]: Lory Petty, The MJ Cast, Velo Kristina, Constantinos Isaias.



IL DOCUMENTARIO ORA SU AMAZON PRIME ITALIA
: LINK


[Modificato da DOUBLE-D 30/06/2020 08:11]


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Nulla sapevo di questa cosa, bene, ma speriamo di non guardarcelo solo tra di noi.
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Fantastico. Speriamo 🤞 che aprono occhi e orecchie chi non sa vedere e non sa ascoltare. [SM=g5818275] [SM=g5818274]
[Modificato da Adelina78 04/10/2019 06:00]

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Re:
(Miss Piggy), 30/09/2019 20.34:

Nulla sapevo di questa cosa, bene, ma speriamo di non guardarcelo solo tra di noi.




Eh infatti, speriamo che venga pubblicizzato. Ha sorpreso anche me!

Grazie Double per le foto! 👍
06/10/2019 01:44
 
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Ecco il documentario completo:

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evabbè, beato chi riesce a seguire in lingua...

Io sono out! 😩

ps. Comunque si sapeva di questo documentario, da più di un mese girava su fb la notizia 🤨 e già pensavo che non ne avrebbero parlato come quell’altra feccia uscita a marzo...
dai vostri commenti ho le conferme 😤
[Modificato da MJ's twins 7097 06/10/2019 12:03]

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Riassunto tratto da panorama.it
Il documentario "Square One"

Il mito di Michael Jackson, a 10 anni dalla sua scomparsa, è ancora intatto, come dimostra il recente record di 6 miliardi di stream su Spotify (un risultato mai raggiunto nella storia da nessun artista solista non più in vita), senza essere scalfito dal discusso "documentario" Leaving Neverland di Dan Reed, che presenta così tante imprecisioni e incongruenze da inficiarne completamente la veridicità.

I controdocumentari Michael Jackson: Chase The Truth, disponibile su Amazon Prime, Neverland Firsthand: Investigating The Michael Jackson Documentary e Lies of Leaving Neverland, che possono essere visti gratuitamente su Youtube, mostrano in modo inequivocabile come Leaving Neverland abbia così tante falle e imprecisioni da non poter essere ritenuto credibile.

Appare davvero singolare che, a otto mesi dalla prima del documentario al Sundance festival, nessun altro ex frequentatore di Neverland si sia fatto vivo sull'onda emotiva del documentario, asserendo di essere stato oggetto anch'egli di violenze, come avvenne in massa sia dopo lo scandalo Weinstein che dopo il caso dei preti pedofili in Australia: fatto assai curioso.

Un altro aspetto che lascia perplessi è il fatto che centinaia di bambini abbiano frequentato Neverland dal 1988 al 2005, ma soltanto quattro si siano lamentati di comportamenti sconvenienti e che solo questi quattro abbiano intentato cause milionarie contro il cantante: Jordan Chandler, Gavin Arvizo, Wade Robson e James Safechuck (gli ultimi due hanno fatto causa quattro anni dopo la morte del cantante, vedendosi rigettare le accuse nel 2017 da due diversi collegi giudicanti per mancanza di prove).

Adesso il caso Chandler del 1993 è stato perfettamente ricostruito nel documentario Square One, un film completamente indipendente girato dal giovane cineasta Danny Wu e disponibile gratuitamente su Youtube a questo indirizzo, che chiarisce una volta per tutte il falso luogo comune che Jackson “comprò il silenzio” di Jordan Chandler, dimostrando in modo inequivocabile il piano messo in atto da Evan Chandler, padre del ragazzo, oltre che confermare che nessun tipo di materiale pedo-pornografico fu mai ritrovato a Neverland e che nulla di compromettente è stato mai scoperto durante le indagini compiute negli anni dall'FBI.

L’amicizia tra il Re del Pop e suo figlio fu inizialmente ben accolta da Evan Chandler, più interessato a una carriera di sceneggiatore a Hollywood che a quella di dentista.

L’uomo cercò di sfruttare l’amicizia del figlio con il Re del Pop per ottenere finanziamenti per la realizzazione di quattro film, di cui aveva già scritto le sceneggiature, ma il cantante, su suggerimento dei suoi consiglieri, non cedette alle continue richieste di denaro.

La prospettiva di veder sfumati i suoi sogni di gloria, unita alla gelosia per il rapporto sempre più solido tra Jordan e Michael, che l'aveva sostituito come figura paterna, convinse il dentista a mettere in piedi un piano ben congegnato per ottenere denaro dalla popstar, con l’accusa più infamante per un benefattore di bambini: quella di aver abusato sessualmente del figlio.

Chandler senior chiamò un avvocato senza scrupoli, Barry Rothman, per intentare una causa per la custodia del figlio e, successivamente, per intavolare una lunga trattativa con i legali del cantante, avanzando una richiesta di venti milioni di dollari per risolvere la vicenda senza intentare una causa civile.

Evan Chandler non aveva alcuna prova delle presunte violenze, così un giorno, dopo aver prelevato il figlio senza chiedere autorizzazione alla madre, lo sottopose a un intervento per estrarre un dente nel suo studio dentistico.

Il dentista non utilizzò l’anestesia comune, ma il potente Amytal, medicinale dalle proprietà ipnotiche, utilizzato spesso per i reduci di guerra, che, dopo l’assunzione, ha la capacità di fissare nuovi e falsi ricordi, sostituendo quelli precedenti. Lo stesso giorno, con sorprendente sincronia, Jordan confessò al dentista le molestie sessuali di Jackson.

Il cantante fu sottoposto allora a un’umiliante perquisizione personale, in cui fu costretto a rimanere nudo sopra una pedana rialzata per 35 minuti, per essere fotografato in ogni parte del corpo.

Chandler aveva affermato, nella sua testimonianza, che il cantante era circonciso, ma le foto dimostrarono in modo inequivocabile che non era così, inficiando la veridicità dei suoi ricordi.

La vicenda si risolse con un accordo extragiudiziario con la famiglia, di cui in seguito lo stesso Jackson si sarebbe pentito, che prevedeva il versamento di 22 milioni di dollari alla famiglia Chandler da parte dell’assicurazione del Re del Pop per chiudere in fretta la sola causa civile.

L’accordo con Chandler comprendeva una clausola in cui era specificato che accettare una risoluzione economica in sostituzione di un processo civile non avrebbe in alcun modo influito sulla possibilità della famiglia di testimoniare in un eventuale processo penale.

Quindi, se Evan Chandler voleva giustizia per il figlio, perché rinunciò alla causa penale?

Tra le testimonianze più interessanti del documentario Square One, c’è quella di Geraldine Huges, allora segretaria legale dell'avvocato Rothman, che parla senza mezzi termini di estorsione. "La mia posizione è che Michael Jackson sia innocente per quanto riguarda le accuse di molestie sessuali. Ho visto comportamenti, ascoltato dichiarazioni e letto documenti che erano più rivolti a pianificare un elaborato piano di estorsione che a perseguire la giustizia".

Ancora più interessante, per certi versi, è la testimonianza inedita di Josephine Zhony, ex compagna di università di Jordan Chandler, che conobbe alla NYU, dove entrambi studiavano Music Businness.

La giovane donna svela come dalle conversazioni avute con Jordan (di cui la stragrande maggioranza dei suoi compagni di corso ignorava il collegameno con Jackson) emergesse ancora la sua passione per la musica di Michael, l'imitarne i suoi passi di danza, il portare sempre lo stesso cappello Fedora, l’ammissione di come la sua famiglia l’avesse sfruttato, fino alla clamorosa affermazione, nel corso di un dibattito all’università sucessivo alla messa in onda del discusso documentario “Living with Michael Jackson" di Martin Bashir, che “Michael Jackson non potrebbe mai aver fatto quel genere di cose"(n.d.r.cioé comportamenti ambigui nei confronti di minorenni. Detto da uno che l'aveva accusato 10 anni prima di aver compiuto quelle cose, è abbastanza singolare).

Come afferma Josephine Zohny nel film, "ogni accusa a Michael Jackson si basa sulle accuse del 1993".

Comprendendo la catena di eventi che coinvolgono la famiglia Chandler, il film pone le basi per capire il perché le cose siano andate in un certo modo anche nei casi Arvizo, Robson e Safechuck.

Tom Mesereau, l’avvocato di Jackson, dopo la prima di Square One ha dichiarato: "È un film favoloso. È di alta qualità. È stato studiato attentamente. È stato condensato in un tentativo molto professionale di trovare la verità, e dice la verità. Michael Jackson non era un pedofilo. Non avrebbe mai dovuto essere sottoposto a ciò che ha passato, a partire dal caso del '92 -93. Lodo Danny Wu e tutto il suo staff per il favoloso lavoro che hanno svolto, e non vedo l'ora di vedere il film circolare in giro, perché viviamo in tempi molto, molto pregiudizievoli e travagliati. Michael Jackson non è mai stato un pedofilo, non avrebbe mai dovuto essere accusato di questo, e la sua vita è stata distrutta dall'avidità, da persone senza integrità, da persone senza coscienza. Questo film inizia la strada del ritorno da alcuni dei recenti sviluppi, che sono stati molto preoccupanti. Wu ha fatto un lavoro straordinario nel mostrare la verità”.

www.panorama.it/musica/michael-jackson-this-is-it-10-anni-squ...


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