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We, God's glow

Ultimo Aggiornamento: 21/01/2019 18:39
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17/01/2019 21:05
 
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We, God's glow



Prologo, Catherine

Quando ero ancora sulla Terra avevo un'idea del Paradiso completamente differente da come il Paradiso si presenta in realtà. Pensavo fosse una sorta di mondo parallelo, con strade, negozi, case condominiali... non è così.
Nel Paradiso non ci sono strade; le strade hanno una fine, nel Cielo non esistono terminazioni. Le case terrene hanno porte, i negozi orari di chiusura, in Cielo no, non esistono chiusure o barriere. Ad eccezione di una barriera: quella dei ricordi.
È come un cancello che Dio inserisce nella mente e che spinge fuori tutti i ricordi brutti legati al nostro viaggio sulla Terra. È forse per questo che non ricordo nulla della malattia che mi ha spinta fin qui, nulla, ad eccezione di un episodio, di una persona.
La prima persona che ha valicato la mia barriera dei ricordi, entrando nella mia mente per rimanervi in eterno.

We, God's glow

Capitolo 1

Maggio 2001, California

Non avevo mai visitato il St. Helen Hospital, ma prima ancora di spalancare la portiera dell'auto sapevo bene cosa ci avrebbe attesi lì fuori: una folla scalpitante, musica, cartelloni, le grida dei fan unite agli scatti dei fotografi. Ho cercato di donare a tutti una parte del mio affetto, muovendo energicamente la mano verso quella folla entusiasta. Erano giunti in massa fuori dall'ospedale percorrendo chissà quanti chilometri, non potevo deluderli restando indifferente a quell'affetto. Non esiste aguzzino più feroce dell'indifferenza. Si può accettare l'odio: d'altra parte, cos'è l'odio se non il volto sfigurato dell'amore? Ma all'indifferenza non ci si abitua: l'indifferenza è il campo di sterminio dei sentimenti.

Quel giorno sapevo però con certezza di non potermi attardare più del dovuto. Il mio compito era lì dentro, tra quelle mura pallide rallegrate dai colori vivaci di un disegno o di un palloncino. Avevo le mani gelide, il cuore stretto in una morsa d'acciaio, ma non potevo tirarmi indietro. Quel giorno il mio compito era lì dentro.




Quando penso a Dio non posso far altro che immaginare un bambino. È forse per questo che una volta entrato nell'ospedale pediatrico ho sentito una mano invisibile posarsi sul mio cuore, sciogliendolo dai nodi dell'angoscia che lo tenevano stretto. Li vedevo avvicinarsi a me, alcuni accompagnati dai loro genitori, altri da infermiere pazienti che li aiutavano a sostenersi. Li ho abbracciati affettuosamente, uno ad uno. Avrei voluto rassicurarli, dire loro che sarebbe andato tutto bene, che prima o poi sarebbero tornati a correre dietro un aquilone, sulla spiaggia a piedi nudi con granelli di sabbia tra i capelli folti. Ma guardando i loro occhi densi di meraviglia, ho capito che quei piccoli stavano donando a me più di quanto potessi donare io a loro. Dio stesso aveva inserito in quegli occhi luminosi un suo scintillio, ed io, pervaso da quella luce, stavo riuscendo quasi ad intravedere le sue fattezze.




Stavamo terminando la visita del St. Helen quando un' infermiera si è avvicinata timidamente, toccandomi un braccio con delicatezza.

-Chiedo scusa, signor Jackson, ma c'è una persona che vorrebbe incontrarla. Mi segua pure.-

Abbiamo attraversato un corridoio piuttosto breve, con luci al neon che illuminavano stampe a colori raffiguranti cartoni animati. In fondo al corridoio ho intravisto una porticina azzurra da cui è emersa una signora dal viso giovane, ma indicibilmente segnato dal peso di una sofferenza più grande del suo corpo minuto.

-Guarda Cathy, sta arrivando! Guarda chi è venuto a trovarti!- ha esclamato la donna rivolgendosi verso l'interno della stanza, cercando di illuminare il volto con un sorriso scintillante. –Signor Jackson, che onore vederla! Guarda, Catherine! Tirati su, tesoro. È arrivato!-

Sul lato destro della stanza, una figura emaciata con indosso una camicia da notte rosa si era sollevata a fatica sui gomiti. Aveva una bandana con degli orsetti polari, il viso livido marcato da occhiaie troppo ampie per un volto tanto gracile e smunto. Ho sentito una fitta allo stomaco, un brivido salire lungo la spina dorsale. Temevo di non riuscire a sostenere la visione di una bambina segnata da un dolore così viscerale, una creatura così piccola corrosa da un mostro che neppure a furia di grida e lacrime avrei potuto scacciar via. Ma il suo sguardo era su di me già da un minuto, intenso e splendente , lo sguardo di Dio che mi implorava di avvicinarmi. Ho raccolto tutte le mie forze, donandole un sorriso che fosse pari alla luminosità dei suoi occhi. –Ciao Catherine, tesoro, che bel nome che hai! Posso sedermi accanto a te?- ho fatto cenno alle guardie e ai fotografi di allontanarsi per qualche istante.

Per un istante, sarebbero esistite solo le luci dei nostri occhi, dei nostri sorrisi. Saremmo esistiti solo noi, splendore di Dio.

We, God's glow

Capitolo 2



Prima ancora di sedermi al suo fianco, avevo intuito che la timidezza avrebbe impedito a Cathy di iniziare una qualsiasi conversazione. Ho deciso dunque di prendere la parola per primo, sfiorando con l'indice una guancia diafana della bambina.

-Ti piacciono i giocattoli, Cathy?-

La bimba ha annuito con il capo, sorridendo debolmente.

-Ho portato tantissimi giochi per voi, di là. Ci sono libri, puzzle, bambole ... cosa ti piace di più?-

Le guance della piccola si sono per un attimo tinte di un rosa caldo. – Davvero ... ci sono anche libri?-

-Sicuro, ce ne sono moltissimi! Tutti quelli che vuoi!-

La bambina ha spalancato gli occhi, con un raggio di entusiasmo che si faceva strada nelle sue iridi. –Prima di venire qui leggevo tutto il giorno, adesso è la mamma che lo fa per me. Mi legge le storie ad alta voce.-

-Anch'io leggo spesso i libri ai miei bambini,- ho replicato con dolcezza –adorano ascoltare le fiabe, guardare quelle figure meravigliose ... sono sicuro che potreste fare amicizia un giorno!-

Cathy mi ha fissato intensamente, rimanendo qualche secondo in silenzio: - Conosce Andersen, signor Jackson? Le piacciono le sue storie?-

Ho esitato qualche istante a mia volta, cercando di interpretare quella nuova sfumatura che aveva intriso i suoi occhi grigi, così giovani, ma profondi quanto un'intera esistenza. – Sì, certo. Certo che mi piacciono.-

Cathy ha preso con delicatezza un libro dal cassetto del comodino, per poi sfogliarlo con attenzione fino a una pagina dall'angolo ripiegato in dentro.

-Ecco, questa qui,- ha avvicinato il libro alle mie mani, indicando il titolo di una storia con il dito sottile: "L'angelo, di Hans Christian Andersen" -La legga, per me ... per favore ... -

Ho annuito sorridendo, con il libro di fiabe aperto tra le mani. –E va bene, vediamo un po' di cosa parla questa storia.- Mi sono schiarito la voce:

"Ogni volta che un bambino buono muore, scende sulla terra un angelo del Signore, prende in braccio il bimbo morto, allarga le grandi ali bianche e vola in tutti i posti che il bambino ha amato, poi coglie una manciata di fiori, che porta a Dio affinché essi fioriscano ancora più belli che sulla terra. Il buon Dio tiene i fiori sul suo cuore, ma a quello che ha più caro di tutti dà un bacio ..."

Ho interrotto la lettura, non ricordo per quale preciso motivo; se per via della voce che si stava incrinando con troppa evidenza o del cuore che perdeva velocità, frase dopo frase.

-Perché si è fermato, signore? La storia non è ancora finita!-

Ho abbassato lo sguardo per un istante, fissando le piastrelle del pavimento. "Lo so, tesoro mio," avrei voluto risponderle "lo so, sono io che non ho il coraggio di continuare."

-Nessuno ha mai voglia di leggere questa storia,- ha ribattuto la piccola pensierosa. Doveva aver percepito la tenera malinconia che si era insediata sul mio viso. –nessuno vuole leggerla, perché parla di un bambino, un bambino che muore, come me. Io non ho paura della morte, signor Jackson. Non resterò sola al buio, anche da me arriverà un angelo, con delle grandi ali bianche; noi voleremo insieme e raccoglieremo tanti bellissimi fiori da regalare a Dio. Ho solo paura di ... - la bambina ha stretto le labbra, fissandomi quasi con una venatura d'implorazione. –ho solo paura di non aver vissuto davvero ... -

Ho posato il libro sul comodino della bambina, prendendole entrambe le mani e stringendole forte: - Non è così, Catherine. Non devi aver paura di nulla, tu uscirai presto di qui e continuerai a vivere e a giocare. Io credo in te, ma tu devi promettermi di credere a questo.-

-No, signor Jackson,- mi ha interrotto la bambina con la sua voce fievole – è lei che deve promettermi una cosa: sa ... quando ho scoperto di stare male volevo soltanto dormire, dormire per sognare una vita migliore di questa. Avevo tanti progetti, il mio sogno era lavorare negli orfanotrofi, con tutti quei piccoli di cui prendersi cura. Io non ci andrò mai, ma lei sì, lei deve promettermi che quando andrà a trovare i bambini, le prossime volte gli darà queste - con un sorriso, Cathy mi ha avvicinato una busta floreale con delle caramelle colorate all'interno. – Le ho scartate, una ad una, e le ho incartate di nuovo con dei foglietti colorati . Sopra ogni foglio c'è scritta una frase; così, quando la leggeranno, è come se ci sarò ancora io. Lì vicino a loro!-

Ho sentito una stretta al cuore; volevo piangere, ma non lo avrei fatto lì, in quel momento. Dovevo essere il suo eroe e gli eroi non piangono mai. Ma una volta sciolto dall'abbraccio lieve della bambina, ho gettato di nascosto la maschera dentro il primo cestino dei rifiuti. Mi sono inginocchiato in un bagno dell'ospedale, con la testa stretta fra le mani e la fronte china sulle ginocchia. Ho dovuto coprire il viso per evitare che i miei singhiozzi allarmassero le persone in attesa.










-Bene, signor Jackson, è tutto pronto, possiamo partire?-

-Sì, sì Lloyd. Possiamo andare.- Ho aspettato che l'autista accendesse il motore per tirare fuori dalla borsa la bustina floreale di Catherine. Con le dita ancora gelide ho estratto una caramella, avvolta da una carta sottile di colore azzurro.

"Se vuoi assistere ad un miracolo, va' per le strade e sii un miracolo per qualcuno."

Non ho potuto fare a meno di sorridere, accarezzando il biglietto come fosse la fronte dei miei bambini prima di andare a dormire. – Ci proverò, Cathy. Proverò con tutte le mie forze ad essere un miracolo per loro.- Ho sussurrato salutando con la mano i piccoli ospiti del St. Helen. Per un istante mi è sembrato di scorgerla, tra quei visi luminosi e scintillanti di riflessi angelici; il giorno seguente ne ho avuto la conferma: lei era lì, a salutarmi insieme a loro. Era nell'aria, nei raggi tenui di quel pomeriggio di sole. Lei, solo lei, per sempre splendore di Dio.


Spazio autore

Carissimi lettori, vi ringrazio anzitutto per aver deciso di leggere il mio racconto. Spero di aver regalato qualche emozione a qualcuno di voi, nel caso, terrei molto a conoscere le vostre opinioni. Un abbraccio grandissimo e un dolce saluto a tutti, cari amici.

Iris Lelahel
[Modificato da IrisLelahel 20/01/2019 11:47]
18/01/2019 19:32
 
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Ciao cara...
Sono stata sorpresa di aver visto una nuova storia..erano anni che non se ne vedeva una iniziare.
Io di certo non posso parlare, ne ho iniziate tante e finita nessuna.
In ogni caso non voglio annoiarti.
Voglio complimentarmi perché mi sono emozionata a leggere questo capitolo.
Mi incuriosisce molto.
Sarei lieta di leggere il seguito...

Complimenti [SM=g5818176]

"Michael you are my life,I love you,you're always in my heart"
18/01/2019 20:23
 
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Chiar@95, 18/01/2019 19.32:

Ciao cara...
Sono stata sorpresa di aver visto una nuova storia..erano anni che non se ne vedeva una iniziare.
Io di certo non posso parlare, ne ho iniziate tante e finita nessuna.
In ogni caso non voglio annoiarti.
Voglio complimentarmi perché mi sono emozionata a leggere questo capitolo.
Mi incuriosisce molto.
Sarei lieta di leggere il seguito...

Complimenti [SM=g5818176]

Ciao Chiar@95, che piacere leggere il tuo commento! Davvero grazie di cuore, anche le tue parole mi hanno emozionata! 💟 tra qualche giorno posterò il secondo ed ultimo capitolo, spero davvero possa piacerti! Un abbraccio grande e una buona serata, grazie mille ancora❤️💟💗
Iris Lelahel
18/01/2019 21:25
 
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Grazie a te per aver postato un bellissimo racconto che arriva dritto al cuore.
Non ero più abituata a leggere storie su Michael Jackson ideate da noi fan... E sapere che c'è ancora qualcuno che scrive mi rende felice...
Attenderò il prossimo capitolo... E spero in qualche altra storia. ♥️😘

"Michael you are my life,I love you,you're always in my heart"
18/01/2019 22:31
 
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Chiar@95, 18/01/2019 21.25:

Grazie a te per aver postato un bellissimo racconto che arriva dritto al cuore.
Non ero più abituata a leggere storie su Michael Jackson ideate da noi fan... E sapere che c'è ancora qualcuno che scrive mi rende felice...
Attenderò il prossimo capitolo... E spero in qualche altra storia. ♥️😘

Grazie davvero, le tue parole mi danno moltissima energia, sono una spinta a procedere!❤️ Spero che questo angolo di ff possa riprendere vita e che possa godere anche delle vostre opere che saranno sicuramente splendide! Ne ho letta qualcuna di quelle già pubblicate negli anni passati, anche qualcuna scritta da te, e sono bellissime! Dovreste continuare anche voi!❤️😘💕💗😍
18/01/2019 22:48
 
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Io spero di continuare molto presto. Magari cancellando qualche vecchio post e ridargli vita..
Dobbiamo continuare a sognare per il nostro idolo..
😍😍

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19/01/2019 11:19
 
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Chiar@95, 18/01/2019 22.48:

Io spero di continuare molto presto. Magari cancellando qualche vecchio post e ridargli vita..
Dobbiamo continuare a sognare per il nostro idolo..
😍😍

Giusto, ben detto!❤️😍
20/01/2019 15:05
 
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Eccomi a commentare il seguito...
Mi sono emozionata a leggere il finale...
Michael era realmente così, sensibile e dolce...

Complimenti per la bellissima storia ed il pensiero che hai avuto 😍😍

"Michael you are my life,I love you,you're always in my heart"
20/01/2019 17:10
 
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Chiar@95, 20/01/2019 15.05:

Eccomi a commentare il seguito...
Mi sono emozionata a leggere il finale...
Michael era realmente così, sensibile e dolce...

Complimenti per la bellissima storia ed il pensiero che hai avuto 😍😍

Ciao carissima! Grazie di tutto cuore, sei stata gentilissima a voler leggere tutto il racconto, ti ringrazio di cuore anche per il tuo commento, mi hai commossa nel vero senso della parola😍 un dolce saluto e buonissima domenica❤️💟
20/01/2019 17:44
 
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Grazie a te per aver condiviso il tuo racconto...
Peccato ci sia così tanto assenteismo in questa sezione..
(Senti da che pulpito vien la predica 🤣)
Ma non ci scoraggiamo..
Sei stata carinissima.
Complimenti ancora per la storia.
Buona domenica 😘😘

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