[top news] 'Leaving Neverland' - il nuovo documentario diffamatorio su Michael Jackson

Ultimo Aggiornamento: 03/04/2024 05:48
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06/03/2019 17:50
 
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ARTICOLO DI EDDIE SCARRY

«NON CREDO AGLI ACCUSATORI DI MICHAEL JACKSON»

Tutte le più importanti recensioni anticipate di “Leaving Neverland” della HBO suggeriscono invariabilmente che tutto il pubblico uscirà convinto che Michael Jackson abbia abusato sessualmente di ragazzini.
Questo non è quello che è successo a me.
Infatti, dopo averlo visto, non credo ai due uomini nel documentario, il che non è difficile.

La prima metà del film è andata in onda domenica sera.
Racconta le accuse di Wade Robson, ora 36enne, e James Safechuck, che ha 41 anni. Entrambi erano amici di Jackson alla fine degli anni '80 e all'inizio degli anni '90, ed entrambi ora dicono che Jackson li baciò, si masturbò davanti a loro e praticò sesso orale con loro.
Le accuse non sono nuove.

Entrambi gli uomini, diversi anni fa, intentarono azioni legali contro l’ Estate di Jackson per i loro presunti abusi.
Le loro richieste sono state respinte.

Entrambi gli uomini avevano anche dichiarato in passato sotto giuramento che Jackson non si era mai comportato in modo inappropriato. Safechuck testimoniò quando era ancora un bambino durante il processo di abuso sessuale del 1993 contro Jackson, che alla fine fu risolto in via extragiudiziale.
Ma la situazione di Robson è ancora più bizzarra.
Lui, come Safechuck, disse nel 1993 che non era mai stato maltrattato da Jackson.
Era un bambino allora, ma anche da adulto, ha testimoniato una seconda volta che non c'era nessuna cattiva condotta.
Nel processo del 2005 contro Jackson, Robson aveva circa 20 anni. Sotto giuramento, e presumibilmente seduto davanti a un querelante che aveva accusato Jackson di abusi sessuali, disse di nuovo che Jackson non lo aveva molestato.

Potreste immaginare che un bambino, per la vergogna e la paura, si sia rifiutato di ammettere di essere stato impropriamente accarezzato.
È anche ragionevole immaginare adulti che tacciono per la stessa paura e vergogna.
Ma perché avrebbe dovuto testimoniare falsamente a favore di Jackson in tribunale, sotto giuramento, e poi continuare a mantenere quella posizione fino a quando non era troppo tardi per fare davvero la differenza?
Dalla trascrizione della corte del 2005:

Avvocato: Signor Robson, Michael Jackson l’ha mai molestata in qualsiasi momento? "

Robson: "Assolutamente no."

Avvocato: "Signor Robson, Michael Jackson l’ha mai toccata in modo sessuale? "

Robson: "Mai, no".

"Leaving Neverland" non è l'esperienza di agitazione dell'anima che i critici sostengono di essere.
Se non fosse per i giornalisti ancora affascinati dal movimento #MeToo, non sarebbe nemmeno stato registrato .

Dovrebbe essere OK odiare Michael Jackson ora. È morto e non può più difendersi. Inoltre, avanzare richieste con vecchi reclami di abusi sessuali è di gran moda (vedi Harvey Weinstein).
Ma i media hanno scambiato il movimento #MeToo per una copertura giudiziaria in cui ogni accusa di cattiva condotta sessuale è presunta vera.
Non possono essere tutte vere.
Le accuse contro Jackson in "Leaving Neverland" sono credibili solo se tu credi che lo siano .

Il critico del New York Times, Wesley Morris, ha scandalizzato i lettori con una recensione del 28 febbraio, descrivendo una scena del documentario in cui Safechuck mostra dei gioielli che gli sarebbero stati regalati da Jackson.
“C'è qualcosa nel modo in cui il regista vi prepara a questa scena per il finale della prima parte che vi farà tremare le ossa, qualcosa nel modo in cui un Safecuck adulto non sembra voler tornare indietro" – scrive Morris – “ma eccolo derelitto e abbandonato, , mentre racconta in un documentario Tv , dei voti che lui e Jackson si sono scambiati. Eccolo, abbandonato, con in mano l'anello che ha conservato, per tutto questo tempo, in una bella scatola. "

Questa descrizione NON corrisponde affatto alla scena a cui gli spettatori hanno assistito. Safechuck tira fuori una scatola di gioielli. Anche se dice che non gli piace guardarla, è chiaro che la ama.
Non l’ha buttata via per più di 30 anni.
Perché avrebbe dovuto? Dopotutto, gli è stata solo regalata dall'uomo da cui dice di aver subito molestie.
Supponiamo che i gioielli gli siano stati dati davvero da Jackson.
Non comprendo il "non sembra voler tornare indietro".
Infatti, in tutto il documentario, è chiaro che sia Safechuck che Robson VOGLIONO "tornare indietro".
Ricordano a lungo di essere amici della più grande star che il mondo abbia mai visto e i vantaggi di essere così vicino a Michael Jackson.

Entrambi raccontano dei viaggi in giro per il mondo per apparire con lui sul palco durante i suoi concerti.
Robson era nei video musicali di Jackson. Safechuck ha partecipato a uno dei suoi iconici spot Pepsi.
Entrambi gli uomini raccontano la loro amicizia con Jackson con dettagli vividi e avvincenti: gli hotel, i voli, la vita.

È solo quando descrivono l'imminente fine del loro tempo con Jackson che sembrano sconvolti.

Sono malinconici. Ricordano di essersi sentiti come se non erano più i suoi "preferiti".

Io non credo a Robson o a Safechuck.
"Leaving Neverland" non sembra un racconto sugli abusi sessuali.
Sembra una storia di rottura, con accuse aggiuntive gettate e legittimate dall'era del #MeToo.

#MJTruthSquad

- Traduzione a cura di Emanuela Arezzi


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