Ivana.57, 30/01/2019 13.18:
chi fosse il giornalista e se fosse pro o contro questi infami!!!
Scusa
Ivana ma questa mi ha fatta ridere
: se l'intervistatore è rimasto neutrale vuol dire che ha fatto bene il suo lavoro!
Sto evitando da giorni questa intervista (che viene da RS Italia, quindi era già tradotta), per non farmi girare le palle, ma prima o poi la leggerò.
Mi pare che non sia ancora stato segnalato l'articolo di Gabriele Antonucci su Panorama, che tante volte ha scritto di Michael( grazie ad
Alessia-mitin@ per avermelo girato).
Chi cerca voci "pro" se lo legga, anche se è lunghetto!
Riporto a titolo esemplificativo questo breve passaggio
Inoltre, a fronte di accuse gravissime, appare davvero incredibile che il regista non si sia premurato di ascoltare o di riportare la versione dei fatti di uno dei rappresentanti legali o della fondazione che cura gli interessi di Jackson: il diritto alla difesa, in caso di accuse penalmente rilevanti, è costituzionalmente garantito in ogni stato occidentale, in Usa come in Italia.
Dal lungometraggio, di una durata parossistica (4 ore!), non sono emerse prove concrete, che diano credibilità alle testimonianze, ma solo uno sfilacciato taglia e cuci di immagini e dichiarazioni il cui unico obiettivo è screditare Michael Jackson.
Insomma, Leaving Neverland, più che un documentario, sembra un perfetto esempio di "mockumentary", un particolare genere cinematografico che simula lo stile e il procedimento documentaristico, celandovi la costruzione di una fiction, a cavallo tra lo scandalistico e il fantastico.
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[Modificato da (Miss Piggy) 30/01/2019 21:53]