Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Come Steve Jobs utilizzava il suo "campo di distorsione della realtà" per controllare l'immagine di Apple

Ultimo Aggiornamento: 26/11/2017 02:06
Autore
Vota | Stampa | Notifica email    
26/11/2017 02:06
 
Quota
Post: 10.457
Registrato il: 24/05/2014
Sesso: Femminile
Thriller Fan
OFFLINE
L'ex-addetta alle relazioni stampa di Steve Jobs parla di come utilizzava il suo "campo di distorsione della realtà" per controllare l'immagine di Apple.

20 novembre 2017



Andy Cunningham è l'ex-addetta alle relazioni stampa di Steve Jobs e l'autrice di "Get to Aha: Discover Your Positioning DNA and Dominate Your Competition". Qui discute del "campo di distorsione della realtà" di Steve Jobs e di come l'ha utilizzato per migliorare Apple. Ciò che segue è una trascrizione del video (nel link).

Andy Cunningham: Allora, Steve Jobs usava spesso la locuzione "campo di distorsione della realtà", e altri l'hanno usata per descrivere il contesto in cui operava, e si può applicare a un certo numero di modi in cui Steve si comportava.

Sono Andy Cunningham e sono presidente e fondatrice di una società di consulenza di marketing chiamata Cunningham Collective, ed ho recentemente scritto un libro intitolato "Get to Aha", che parla del posizionamento.

Lei era anche l'addetta alle relazioni stampa di Steve Jobs.

Il primo e credo il principale modo girava intorno al suo credere che l'impossibile fosse possibile. Quindi lavorando con Steve Jobs, ogni cosa che sembrava impossibile lui l'aveva resa possibile, o ti aveva reso capace di renderla possibile, che è ancora più importante e diventò parte del suo campo di distorsione della realtà. Quella era veramente la parte più importante, rendere possibile l'impossibile.

Steve Jobs amava la stampa inerente al mondo degli affari. Quindi amava Fortune, Forbes, Wall Street Journal, New York Times, Businessweek, un po' anche Time Magazine, e naturalmente anche i più importanti televisivi, nonostante non fosse molto portato per stare di fronte alle telecamere. Quindi lavorare per lui e prepararlo per le interviste era una sorta di sfida, trovava i fotografi abbastanza irritanti, quindi non si poteva davvero perdere troppo tempo per una foto. Doveva essere una cosa rapida, veloce, e doveva stargli simpatico il fotografo. Se non gli piaceva il fotografo lo faceva semplicemente uscire dalla stanza e dovevamo farne entrare un altro.

In particolare ricordo che una volta eravamo in una stanza d'albergo a New York, all'Hotel Carlyle. Dopo aver passato metà nottata a spostare i mobili e a portare dentro un piano, fiori e cibo speciali di tutti i tipi. Mi pare fosse Fortune Magazine che stava facendo un servizio fotografico con lui, e lui voleva ascoltare Michael Jackson mentre il servizio era in corso. Avevamo un vecchio mangianastri, perché dopotutto erano gli anni '80, e lui si tranquillizzava solo durante una canzone, ovvero "Billie Jean".

Così ogni volta che doveva stare di fronte a un obiettivo voleva sentire "Billie Jean", quindi io dovevo premere il bottone, così sentivamo "Billie Jean", lui si comportava bene rimanendo in posa, e non appena la canzone finiva lui tornava a sbraitare e fare smorfie, senza ascoltare nulla di ciò che gli veniva detto di fare. Allora dovevo riavvolgere, riavvolgere, riavvolgere, tornare all'inizio della canzone e lui tornava a comportarsi bene. E fu così che passammo circa un'ora e mezza.

Fonte

- Traduzione a cura di dearmichael per Michael Jackson FanSquare -






Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi

Feed | Forum | Bacheca | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 01:21. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com