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L'invenzione delle scarpe anti-gravità

Ultimo Aggiornamento: 26/11/2017 01:21
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17/11/2017 23:19
 
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::: L'invenzione delle scarpe anti-gravità :::



Capitolo 8
Senza Limite


C'è un detto a Hollywood: "Se lavori troppo in fretta ti ritroverai senza lavoro." Ma Dennis ed io abbiamo sfidato quella logica, dato che lavoravamo giorno e notte, anche trenta ore alla volta se dovevamo portare a termine un compito.

E sembrava che più bizzarra o complessa fosse la richiesta di Michael, e meno tempo avevamo a disposizione.

Chiedeva spesso: "Fin dove possiamo arrivare?" La sua mente, come il cielo, semplicemente non conosceva il concetto di limiti o confini. Le limitazioni, ho imparato grazie a lui, sono autoimposte o dettate dalla visione limitata degli altri.

Michael amava Il Mago di Oz per svariate ragioni: la sua storia, il suo messaggio, e per il suo spirito pionieristico nell'ambito cinematografico. Quando l'uomo di latta, il cui ruolo era originariamente assegnato a Buddy Ebsen, ma che poi fu interpretato da Jack Haley, cantava con tutto il cuore del suo vuoto interiore, ed il pubblico era incantato dalle sue abilità quasi magiche di piegarsi in avanti, a sinistra, e a destra senza cadere. Era un movimento armonioso che Michael avrebbe poi portato a un livello superiore, e che avrebbe fatto suo nel senso più letterale.

Nel video "Smooth Criminal" del 1987, Michael eseguì quella che poi venne nominata "passo anti-gravità". Grazie a un pizzico di magia dietro le quinte, Michael riuscì a inclinarsi in avanti di 45 gradi e tornare nuovamente in piedi, e quando il regista urlò "buona", lo scintillio negli occhi di Michael avrebbe potuto tagliare anche i diamanti, talmente era felice. Io ero sul set e lo vidi prima che tornasse nel suo caravan, esclamando entusiasta: "Bush l'hai visto? Cavolo se mi ha fatto male!"

Nello slang di Michael "farsi male" era una buona cosa, "il massimo".

E così il dado era tratto. A me e Dennis fu affidato la responsabilità di rendere possibile la stessa mossa durante un'esibizione dal vivo, e ancora prima di iniziare sapevo che se qualcuno era capace di rendere Michael in grado di eseguire quella mossa sul palco, senza accesso ai trucchi usati su schermo, quel qualcuno era Dennis.

Dennis appariva di rado sul set, ma fortunatamente il giorno in cui la mossa fu ripresa per il video, lui c'era. Aveva visto l'intera scena e fece appello alla sua esperienza di pattinatore su ghiaccio come punto di partenza. Stabilì che doveva esserci un modo per fissare uno stivale abbastanza in alto da permettere di supportare una mossa così impossibile.

Dennis mi disse che era sicuro di poterlo far funzionare. "Il come", mi confidò, "è la mia sfida."

A Dennis servirono tre mesi per vincere quella sfida.

Disegnando e revisionando, l'artista in Dennis fece spazio all'ingegnere, finché non apparve Dennis l'inventore. Gli stivali erano progettati per allacciarsi in alto, a metà stinco, in modo da supportare e tener ferma la caviglia. Il "guscio" esterno appariva come una normale scarpa Florsheim; all'interno c'erano tutti i meccanismi. Sotto la suola delle scarpe, placche d'acciaio che si agganciavano a bulloni fissati sul pavimento.
















Quest'invenzione diede a Dennis la sicurezza necessaria per chiamare Michael e dirgli di essere pronto a inclinarsi per la prima volta. Nell'arco di un'ora prendemmo le scarpe, insieme a un'asse di legno da utilizzare come pavimento su cui fissare i bulloni e a cui poter agganciare gli stivali, e ci dirigemmo al Record One, dove Michael si era trasferito mentre registrava.

A causa del traffico di Los Angeles non riuscimmo ad arrivare prima delle 7, quella sera. Grosso sbaglio. Quando la receptionist ci ha accolse, ci avvertì che Michael sarebbe sceso solo dopo le 7:30, solo dopo che i Simpson sarebbero finiti.

Dennis era piuttosto arrabbiato, ed era comprensibile. Tuttavia, ripensandoci, non capisco perché fossimo entrambi così sorpresi. Non avremmo dovuto essere così ingenui da uscire durante l'ora di punta né emozionarci tanto solo per scordarci che i Simpson erano sacri.

Allegro (senza dubbio in seguito a trenta minuti di intrattenimento), Michael si recò alla reception, dove io e Dennis attendevamo impazienti.

"Che cos'avete lì?" ci chiese guardando la nostra valigia mentre entrava nella stanza. Sapeva bene perché eravamo lì, ma doveva assicurarsi che sembrasse più una presentazione che una consegna.

"Che ne diresti di inclinarti oggi?", chiesi.

Dennis rimase immobile e in silenzio, mentre toglievo i mocassini di Michael e lo aiutavo ad allacciare gli stivali. Nonostante stessimo per fare qualcosa senza precedenti, Michael si sbuffò, lamentandosi: "Bush, non funzionerà", alzando le mani come un bambino che faceva i capricci per non fare i compiti la domenica sera.

"Michael," dissi con la mia voce più calma, "stai fermo. So che non ti piace, ma devi provarli."

"Ho da fare," continuò Michael. "Questo non funzionerà."

Dennis ruppe il suo silenzio con un tono ragionevole, ma anche denso di sfida. "Se non li provi, Michael, non lo sapremo mai. Non hai mai dubitato di nulla di nuovo prima, perché proprio ora?"

Era come se Dennis avesse detto una parola magica, perché proprio come se avesse detto abracadabra, l'atteggiamento di Michael cambiò in un batter d'occhio. Accadeva di rado che fosse necessario ricordare a Michael quanto lui stesso credeva nella magia.

Gli stivali erano limitanti e stretti intorno alle sue caviglie, niente a che vedere con le Florsheims a cui era abituato. E proprio quando pensavamo di averlo calmato, Michael contestò di nuovo: "E io dovrei ballare con questi?"

"Michael," gli ordinò Dennis, "sali su quest'asse di legno, e quando senti che gli stivali si agganciano solleva il petto, irrigidisci l'addome, e piegati verso Bush."

E fece esattamente così. Gonfiò il petto come un pavone, si irrigidì e con cieca fiducia si inclinò in avanti, indietro e sussultò. Nonostante io e Dennis avessimo fatto pratica con quelle scarpe per conto nostro, vederle in azione non stancava mai.

"Non posso credere che ce l'abbiate fatta!" Michael ci abbracciò, poi diede a Dennis un meritatissimo abbraccio extra e una pacca sulla spalla.

Dennis rispose: "Te l'avevo detto che avrebbe funzionato, Michael. L'abbiamo provato noi stessi per una settimana prima di venire fino a qui."

E avevo i lividi che lo testimoniavano. Le provai due volte al giorno, ogni giorno della settimana, continuando a cadere. Inclinarti in avanti quando hai il 50% di possibilità di romperti il naso contro ad un muro è abbastanza estenuante. I miei occhi non restavano aperti, le mie palpebre sbattevano, la mia testa si muoveva all'indietro, mi irrigidivo ed ero titubante.

"Fai finta di tuffarti", mi suggeriva Dennis, a cui gridavo: "Ma non mi piace l'acqua!"

Ma Michael non fece fatica. Giocò con quelle scarpe per un'ora buona prima di sorprenderci con un'affermazione lungimirante: "Questo bisogna proprio brevettarlo."

Prendemmo il desiderio di Michael di possedere l'invenzione come un complimento, quindi per due mesi disegnammo immagini dettagliate con tutte le descrizioni necessarie per completare la documentazione, poi spedimmo il tutto agli avvocati di Michael, mentre procedevamo verso Kansas City, dove avvenne la prima performance del passo anti-gravità.

Avevo le farfalle nello stomaco, come ogni volta in cui dovevamo provare qualcosa dal vivo per la prima volta. Non importava quante volte l'avessimo provato, sapevo che niente dev'essere mai dato per scontato, così quando Michael si spostò sopra il punto con i bulloni sul palco di Kansas City, il 23 febbraio 1988, feci del mio meglio per non chiudere gli occhi.

Michael era un maestro. Cantando e ballando al di sotto delle luci, con una band dal vivo, ballerini, e decine di migliaia di persone che si allungavano verso di lui, Michael era concentratissimo mentre faceva scivolare le scarpe sui bulloni, agganciandole al suolo. E si inclinò. Dal vivo. "Smooth Criminal" aveva elettrizzato la serata.











Michael scese dal palco, ancora tentando di riprendere fiato, e disse, "Devi dare questo paio a Dennis".

Dennis aveva fatto un home run, e la palla gli era stata riportata come commemorazione. Tolsi le scarpe per il passo anti-gravità e feci indossare nuovamente le Florsheims a Michael, per poi rimandarlo sul palco per la sua canzone successiva. Come se la domanda gli fosse frullata in testa per tutto lo spettacolo, quando scese dal palco dopo il finale mi chiese: "Io ho un altro paio di quelle scarpe, giusto?"

Era così tipico di Michael. Prima di pensare a se stesso, aveva pensato a Dennis. Dare l'invenzione all'inventore; dare credito a chi gli è dovuto. Quello era Michael, che ci diceva in continuazione: "Dovete ottenere il merito per la vostra arte." E Michael ha vissuto secondo quelle parole.




[Nel video, un momento insolito, in cui Michael cade durante il passo anti-gravità.]


A più di un decennio dal Bad Tour, Katie Couric diede la notizia, nella sua trasmissione Today, che il brevetto delle scarpe anti-gravità di Michael Jackson era stato reso pubblico.

Fino ad allora gli agenti di Michael avevano pagato l'ufficio brevetti una tassa annuale per la riservatezza proprio per evitare problemi di questo tipo; qualcuno aveva dimenticato di pagare ed i documenti vennero resi pubblici. Il funzionamento segreto di come funzionavano quelle scarpe di Michael era stato svelato. Chiesi a Michael se fosse arrabbiato per il segreto trapelato e mi disse che non lo era.

"Vorrei solo sapere perché, Bush", disse. "Sarebbe dovuta restare una cosa magica. Perché qualcuno dovrebbe rovinarla per tutti?"

"Non lo so, Michael", era la risposta migliore a cui riuscii a pensare.

Dopo che il brevetto si diffuse in rete, Dennis ed io lo cercammo, e rimanemmo sorpresi da ciò che avevamo trovato. Diceva: "Metodo e mezzi per creare l'illusione di anti-gravità; Inventori: Michael J. Jackson, Michael L. Bush, Dennis Tompkins."

Per tutto quel tempo Michael aveva condiviso il brevetto con noi. Fu un momento straordinario e di affermazione per noi, che avevamo ricevuto il merito per la nostra arte nonostante non ce l'aspettassimo.

Dal libro "The King of Style: Dressing Michael Jackson", di Michael Bush.

- Traduzione a cura di dearmichael per Michael Jackson FanSquare -
26/11/2017 00:43
 
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Grazie mille per la traduzione e per tutto quanto, approfondimento molto interessante
[Modificato da Dangerous89 26/11/2017 00:45]
26/11/2017 01:21
 
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Prego Davide [SM=x3072554]
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