"Dopo l'assoluzione non c'è stato un vero e proprio festeggiamento. È stato qualcosa di molto intimo, pacato, calmo, quasi sereno. Tutti ringraziavano Dio.
Sua madre gli diceva dolcemente, ma con grande decisione, che Dio era con lui. E capivo come questo lo tranquillizzasse.
Joe agitava il pugno e lo esortava a continuare a combattere, ma non penso ne abbia tratto un particolare beneficio. Michael non era quel tipo di persona, non era un guerriero.
L'approccio gentile funzionava meglio con lui".
-
Thomas Mesereau (avvocato difensore di Michael Jackson)