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David LaChapelle: Silenzio, parla la natura

Ultimo Aggiornamento: 24/06/2015 02:31
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30/04/2015 22:33
 
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David LaChapelle ha amplificato la lezione di Andy Warhol trasportandola nella fotografia, in opere spesso surreali e ironiche da cui traspare sempre il suo culto per la bellezza. Dal 1995 al 2005 ha ritratto star del cinema, della musica e della moda. In scenari a dir poco strabilianti, costruiti come una scena teatrale e dalla resa finale cinematografica.

Adesso David LaChapelle torna a Roma con la mostra Dopo il diluvio: oltre 100 opere di cui alcune totalmente inedite, altre presentate per la prima volta in un museo e molte di grande formato. Sono lavori realizzati dal 2006, l’anno della monumentale serie The Deluge: ispirato dal Michelangelo della Cappella Sistina, David LaChapelle realizza un lavoro non commissionato e non destinato alle pagine di una rivista di moda, o a una campagna pubblicitaria. Bensì con l’unico scopo di esporlo in una galleria d’arte o in un museo.

Il tema è la rivincita della natura sull’uomo. Le immagini però non sono mai crudeli: esprimono sempre gioia di vivere attraverso i colori accesi. L’aspetto più incredibile è che LaChapelle non usa photoshop, ma delle tecniche più vicine al cinema. Tra le opere in mostra a Roma c’è American Jesus con Michael Jackson che giace esanime sulle ginocchia di un Gesù hippie. Ma anche Land Scape: orizzonti futuri in cui l’umanità è scomparsa e le metropoli sono isole nel deserto, trasformate in complessi industriali incessantemente attivi. L’abbiamo intervistato.

David LaChapelle, perché non ama parlare delle sue opere?
Le parole sono secondarie: le immagini sono più forti, indelebili. Mi affascina l’idea di poter fermare il tempo con un immagine fissa, soprattutto ora che siamo tutti di corsa, viviamo una vita frenetica.

Perché ha lasciato New York? Non la ispirava più?
Vivo nell’isola hawaiana di Maui. Ma in realtà l’ispirazione non mi viene dall’esterno, ma da me stesso, dal mio intimo. Dopo 20 anni di lavori con le più grandi star e i più prestigiosi magazine internazionali, volevo tornare a fotografare la natura. Con queste opere ho ritrovato le mie origini. Non sapevo se sarei riuscito a tornare nel “giro”dei musei e delle gallerie d’arte. Lavorare nelle riviste implica un vocabolario diverso.

È entrato in crisi?
No, semplicemente avevo finito di esprimermi in quel settore. Mi sembrava di aver detto tutto: era arrivato il momento di dire basta, di fermarmi. Poi, nel 2006, ho visitato la Cappella Sistina e mi ha profondamente emozionato. Ho sempre ammirato la filosofia di Michelangelo secondo cui la prova dell’esistenza di Dio è nella bellezza. Quella è la mia definizione del sublime. È stata l’esperienza più commovente che mi sia capitata di fare. Il Diluvio per me è stato interpretare il genio di Michelangelo e tornare lì da dove provengo.

Dov’è il sublime oggi?
L’arte e la natura sono gli unici posti in cui è possibile trovarlo.

Quindi la natura è oggi la sua fonte di ispirazione?
Lo diventa quando mi fermo in silenzio ad ascoltarla: mi aiuta a trovare nuove strade. Anche per questo cerco di non stare sempre sui social o al cellulare, ma cerco silenzio e solitudine. È da loro che traggo ispirazione. Cerco di ascoltare una voce interna che mi fa da guida e mi spinge in nuove direzioni. Ascolto la mia testa e il mio cuore.

In questa nuova fase la figura umana, che ha sempre dominato le sue fotografie, sparisce…
È diventata vaga. Sto lavorando su una serie in cui ricompare: è la mia idea del paradiso. Viviamo in un’era buia, in cui la fotografia è legata alla pornografia. Non mi riferisco solo all’aspetto sessuale. Anche io uso i corpi nudi, ma ho sempre cercato un equilibrio, distraendo l’attenzione dell’osservatore dall’organo genitale. Vorrei ci fosse innocenza nel nudo: significherebbe essere liberi da preconcetti e non mercificare il corpo.

Non le piacerebbe girare un nuovo film, dopo Rize ?
Ho lavorato come regista, ma il mio vero amore è fermare le immagini. C’è una narrativa nella mia opera a cui voglio restare legato. Si può creare una storia senza fine. E poi ci sono già moltissimi bravi registi.

Qual è l’obiettivo della sua arte?
Toccare il cuore della gente. Spero di comunicare bellezza a chi vedrà le mie opere.

Nelle sue fotografie c’è spesso una critica ironica al consumismo…
Siamo così ossessionati da una serie di cose. Non è una critica, lo dico con sarcasmo. Io sono un consumatore come tutti gli altri, non spetta a me giudicare, ma non possiamo esimerci dall’essere responsabili. Abbiamo tutti un ruolo nel processo di distruzione e saccheggio della natura. Come ha detto Michael Jackson tutto inizia da noi: il cambiamento inizia da noi.

Info: “David LaChapelle, dopo il Diluvio”, mostra a cura di Gianni Mercurio.al Palazzo delle Esposizioni di Roma, dal 30 aprile al 13 settembre 2015.

di Marilena Vinci

www.amica.it/2015/04/30/david-lachapelle-silenzio-parla-la...

fonte MJ Forumattivo
01/05/2015 01:35
 
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Mi sembra che questo quadro (che non mi dispiace, anche se preferisco il LaChappelle fotografo) sia già stato in Italia.
Grazie!
01/05/2015 01:43
 
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ma questo è uno scatto fotografico se non erro, solo che chiaramente La Chapelle lavora molto per creare scenari teatrali e presumo lavori molto di "postproduzione" sugli scatti che fa, al punto da dare questo effetto "pittorico".
01/05/2015 02:45
 
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Re:
LOREMJ,30/04/2015 22:33:

[IMG]dal 2006, ....... Tra le opere in mostra a Roma c’è American Jesus con Michael Jackson che giace esanime sulle ginocchia di un Gesù hippie.


Finalmente potrò vedere l'opera dal vivo. Grazie!


01/05/2015 18:38
 
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Orribbbbbbbbileeee! [SM=g27825]


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02/05/2015 14:36
 
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Re:
DOUBLE-D, 01/05/2015 18:38:

Orribbbbbbbbileeee! [SM=g27825]



Anche per me. L'ho sempre trovato davvero brutto.


Aveva pensato che se gli esseri umani non si esercitavano in continuazione ad aprire e chiudere la bocca,
correvano il rischio di cominciare a far lavorare il cervello.
D.Adams

Il sarcasmo con certe persone è utile quanto lanciare meringhe ad un castello.
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02/05/2015 16:08
 
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Re: Re:
migi.mj, 02/05/2015 14:36:



Anche per me. L'ho sempre trovato davvero brutto.




Di dubbio gusto, da quando è che MJ c'entra con Gesù? [SM=g2927018]
Mai capita questa cosa di santizzare MJ. [SM=g2927026]


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02/05/2015 17:53
 
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Re: Re: Re:
DOUBLE-D, 02/05/2015 16:08:




Di dubbio gusto, da quando è che MJ c'entra con Gesù? [SM=g2927018]
Mai capita questa cosa di santizzare MJ. [SM=g2927026]




Non è proprio così [SM=g27828] , almeno non penso sia questo che volesse trasmettere LaChapelle.In una intervista dichiarò che fosse invece, una ironica presa di posizione contro la chiesa cattolica in America che aveva condannato MJ, che al contempo invece "proteggeva" la deriva pedofila dei suoi membri.


Ho trovato questa sua foto, alla inaugurazione della mostra con su una maglietta raffigurante MJ


[Modificato da migi.mj 02/05/2015 18:00]


Aveva pensato che se gli esseri umani non si esercitavano in continuazione ad aprire e chiudere la bocca,
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02/05/2015 18:20
 
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Re: Re: Re: Re:
migi.mj, 02/05/2015 17:53:




Non è proprio così [SM=g27828] , almeno non penso sia questo che volesse trasmettere LaChapelle.In una intervista dichiarò che fosse invece, una ironica presa di posizione contro la chiesa cattolica in America che aveva condannato MJ, che al contempo invece "proteggeva" la deriva pedofila dei suoi membri.


Ho trovato questa sua foto, alla inaugurazione della mostra con su una maglietta raffigurante MJ






Bah come lo vuole interpretare, ma è brutta! [SM=g27828]
Poi il significato ben poco mi interessa, visto che MJ come personaggio ha mille interpretazioni.


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02/05/2015 18:25
 
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Ma non è una interpretazione di MJ [SM=g27828] Usa soltanto la sua immagine per significare altro.

Ma non cambio idea sulla bruttezza manco io eh? [SM=g27827]


Aveva pensato che se gli esseri umani non si esercitavano in continuazione ad aprire e chiudere la bocca,
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